La Battaglia dei Mondi [1] : La Porta per Abyss

di rosy03
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La Battaglia dei Mondi


La Porta per Abyss
 

Capitolo 12

Battaglia su più Fronti (Parte 2)
 
 
 
– Sei fottutamente inquietante!
Se avesse potuto Amanda avrebbe scosso la testa e gliene avrebbe cantate quattro a quel maleducato perché offendere e insultare l’avversario non le sembrava una mossa intelligente. Specie se a causa della sconosciuta, lei non riusciva a muovere il proprio corpo.
Ci provava e riprovava ma nulla. Cosa diavolo sta succedendo?
– Ehi, tu, cos’hai? Paura? Se è così togliti di mezzo e lascia fare a me!
– Ma cosa dici?! Non ho paura! È che non riesco- – ma si bloccò perché improvvisamente le sue gambe cominciarono a camminare senza il suo consenso. – Ma... che cosa mi stai facendo, strega?!
Mio sghignazzò coprendosi le bocca con le mani, gli occhi azzurri scintillarono di una strana luce per un secondo. – Non sono una strega, ma una maga... e questo è il mio incantesimo!
Bakugou sollevò un sopracciglio, restando ad ascoltare, mentre Amanda cercava inutilmente di riprendere il possesso del suo corpo; lentamene si posizionò esattamente al centro, tra quel concentrato di orgoglio che era l’apprendista eroe e Mio, volgendo le spalle a quest’ultima.
– Maledizione...! – grugnì la bruna.
– Non puoi sciogliere l’incantesimo, il filo del destino si è legato a te e non può essere spezzato! – continuò a dire, ridacchiando quasi sottovoce. – Sei in mio potere adesso. E ti userò per sbarazzarmi dei nostri nemici.
Amanda ebbe appena il tempo di sgranare gli occhi che, ancora una volta, le sue gambe si mossero da sole correndo rapidamente in direzione di Bakugou. Capì cosa sarebbe successo nell’esatto istante in cui le sue mani si posarono sui pugnali che teneva nascosti nei suoi stivali. – Merda. Scansati, Bakugou!
Il ragazzo si mosse prima ancora di ascoltare la fine della frase, grugnendo in risposta: – Non c’è bisogno che me lo dica tu, stupida!
Ignorò l’insulto per pur amor proprio, inoltre cercava disperatamente di fermarsi, di fermare il suo corpo ogni qual volta era a tanto così da colpirlo. – Che merda di situazione.
– Mi spiace doverti uccidere, sai? Rappresenti proprio il mio tipo di ragazzo ideale! – gongolò la maga dai lunghi capelli indaco, al che l’agente del Centro corrucciò la fronte.
Era... allibita. – Come può essere il tuo tipo ideale? Sei masochista?
– Magari il Master chiuderà un occhio con te... ti va di entrare nella nostra Gilda? – chiese, ignorando volutamente quello che le aveva urlato Amanda.
– Non sento tante stronzate uscire dalla stessa bocca da quando quel Bastardo a Metà era in crisi con suo padre, sta’ un po’ zitta! – sbraitò il biondo, per poi concentrarsi sul problema più urgente bloccando i polsi di Amanda che teneva ancora stretti i suoi due pugnali. – E tu piantala di saltellare di qua e di là, mi stai dando sui nervi!
La bruna si impuntò. – Non è colpa mia, è il suo incantesimo.
– Questo l’ho capito. Ed ecco perché mi piacerà un sacco fare questo.
Non fece in tempo a chiedergli nulla, ad ogni modo quella faccia da maniaco violento non l’aveva abbandonato e per questo presupponeva guai. Grossi guai. Con un balzo Amanda poggiò i piedi sul suo petto e si diede la spinta necessaria per indurlo a lasciarla andare.
Atterrò pochi metri all’indietro, poi ripartì alla carica. Fu allora che Bakugou puntò una mano sul terreno a pochi passi da lei e lanciò un’esplosione.
La ragazza venne sbalzata indietro dalla forza dell’onda d’urto e rotolò via.
Tossicchiò la polvere che aveva inavvertitamente inalato prima ancora di urlargli addosso: – Sei impazzito?! Vuoi ammazzarmi?!
Katsuki accelerò grazie alle sue esplosioni e in un nanosecondo fu davanti a lei, il suo corpo reagì in ritardo e lui calciò via i pugnali con una facilità estrema. Era stata disarmata.
Ma non era finita. Lei lo sapeva bene ed evidentemente anche Mio sembrava esserne al corrente, infatti la sua mano corse velocissima al coltellino che portava sul retro dei pantaloni. Amanda sgranò gli occhi ed esclamò: – Bakugou, aspetta, ho ancora un-
Il braccio si mosse e lei chiuse gli occhi d’istinto. Ma nulla di quello che aveva immaginato accadde, infatti Bakugou schivò il fendente, sollevò la gamba e le pestò malamente il braccio facendola ricadere in ginocchio sul terreno.
Amanda lo guardò dal basso e sembrava seriamente divertito da tutto ciò, per cui sollevò gli occhi al cielo. – Grande. Mi uscirà il livido, grazie tante – disse scocciata.
– Ringrazia che non ti abbia fatto di peggio.
Mio squittì da lontano, arrossendo come una pera cotta. – Oh, ma sei fortissimo!
– Piantala! – ruggì lui.
– Quindi la sua magia consiste nel controllare i corpi altrui – asserì Amanda con uno sbuffo. – È una vera seccatura.
Bakugou osservò meglio la tizia inquietante che iniziò a gongolare sul posto. – Se continui così finirai per piacermi ancora di più!
– Sta’ zitta! Piuttosto, hai paura ad affrontarmi ad armi pari? Hai veramente bisogno di controllare una mezza calzetta come lei per riuscire a battermi?
Mio arricciò le labbra e per un istante sembrò quasi pensarci su seriamente, ma poi arrossì nuovamente e batté le mani eccitata: – Hai ragione! Vorrà dire che prenderò il controllo su di te!
Katsuki sgranò gli occhi, stava per urlarle contro quando il suo corpo non rispose più ai suoi comandi. No, merda...!
– Scansati, idiota! – gridò rivolgendosi alla bruna che non se lo fece dire due volte e rotolò via prima di beccarsi un’esplosione in piena faccia.
Si rialzò che aveva il fiatone e una paura matta di saltare in aria per mani di quel buzzurro.
– Siete pronti?! Ready...
– Davvero non riesci a muoverti? – gli chiese Amanda.
L’altro la guardò come se fosse pazza e le gridò nuovamente contro: – E a te cosa sembra?! Ovviamente sì! Non riesco a muovermi, cazzo!
Riesce a essere sgradevole anche quando è in queste situazioni, pensò rassegnata.
– ...Go! – esclamò concitata Mio, dopodiché il corpo di Katsuki si mosse in avanti.
– Fa’ attenzione, le mie esplosioni sono micidiali! – gridò ancora il biondo.
Amanda cominciò a sudare freddo, urlando spazientita: – Lo so, idiota!
Lanciò un’occhiata ai suoi pugnali, non erano tanto lontano da dove si trovava e con un veloce salto avrebbe dovuto recuperarli e cercare di difendersi. Non c’era tempo per pensare, si disse.
Per cui si gettò di lato e li afferrò, giusto in tempo per schivare una nuova esplosione di Bakugou e andargli alle spalle. Quello però fu più veloce e le mollò un calcio che Amanda parò con la parte piatta delle sue due armi.
– Non puoi sperare di vincere battendoti contro di me, devi concentrarti su di lei! – la rimbeccò.
– E come pensi che possa riuscirci se mi sei alle calcagna?
– Allontanati – le disse soltanto.
La ragazza aggrottò le sopracciglia confusa. – In che senso?
– Ti ho detto di levarti! Va’ via! Stammi lontano! Smamma, agente dei miei stivali! Ci penso io a me, vai a dare una bella lezione a quella pazza così che possa finire io il lavoro una volta che mi sarò ripreso il mio corpo! – ruggì spazientito e iracondo.
Amanda fece come “chiesto”, schivò un calcio e una doppia esplosione afferrandolo per le spalle e dandosi la spinta necessaria per passargli sopra la testa. Dopodiché cominciò a correre in direzione di Mio.
Se credi avermi in pugno, ti sbagli! Pensò Bakugou.
Quella maga da strapazzo era in grado di controllare i suoi movimenti ma cosa avrebbe fatto se, inseguendo Amanda e attaccando lei...
Ho capito! La bruna sorrise aumentando la velocità e raggiungendo in un attimo Mio che per un attimo sembrò quasi spaventata da una misera ragazzina come lei. Bakugou non può attaccarmi finché sono vicina a lei, le sue esplosioni finirebbero per nuocerle.
– Non pensare possieda un solo tipo di magia! – esclamò, dimenticandosi di essere una matta masochista – Barrier!
Amanda si diede lo slancio per attaccarla ma venne fermata da quello che sembrava un muro invisibile. Ricadde all’indietro e osservò esterrefatta Mio che sghignazzava dietro la sua barriera magica. Maledetta...!
– Questa barriera è magica, nessuno riuscirà mai a scalfirla. Nessun incantesimo ne sarebbe in grado.
La bruna digrignò i denti e strinse la presa sui suoi pugnali.
Poi eccola, l’illuminazione.
– E ora... ti farò saltare in aria grazie al tuo amico. Sayounara!
Bakugou si mosse e cominciò a correre in avanti, imprecando a denti stretti. Quando fu a un paio di metri da Amanda, corrucciò la fronte: – Che stai facendo? Spostati! – gridò mentre tendeva entrambe le mani in avanti, pronte a lanciare due potentissime esplosioni.
La bruna si voltò a guardarlo, dando le spalle a Mio con una sicurezza invidiabile.
– Fidati di me.
– Cosa? Non hai idea di come ne usciresti, scansati!
Ma Amanda cominciò a perdere la pazienza. – Fidati di me per una cazzo di volta! – gridò arrabbiata.
I palmi di Katsuki scoppiettarono e per un attimo l’agente del Centro ebbe seriamente paura.
No, diamine. Se mi paralizzo salterò per davvero in aria.
– Ti avverto, anche se ti scansi la mia barriera non si distruggerà... – sentenziò annoiata Mio.
– Oh, tu credi?
E poi ci fu una tremenda esplosione. Più forte di tutte le altre sferrate precedentemente, più violenta.
Amanda rotolò di lato per diversi metri a causa dell’onda d’urto ma almeno era salva. Era riuscita a schivarlo in tempo.
Katsuki era ancora in piedi con le braccia tese in avanti che abbasso poco dopo, stranendosi però del fatto che potesse muoverle nuovamente.
– N-No, non è... n-non è possibile...! – gracchiò Mio, accovacciata a terra e bruciacchiata in più punti. – L-La mia barriera...
Amanda li raggiunse con un sorriso larghissima, fiera di se stessa. – Beh? Sono stata brava, no? Ti ho liberato e nel contempo ho sconfitto l’avversaria.
– Prego?! È stata la mia esplosione ad annientarla!
L’altra sospirò portandosi le mani suoi fianchi dopo aver riposto i suoi pugnali. – Sì, ma sono stata io ad avere l’idea.
– Come hai fatto? – le chiese allora Mio, incapace di muoversi a dovere e sul punto di svenire.
Amanda alzò le spalle. – Tu hai detto che nessun incantesimo avrebbe potuto scalfire la tua barriera... ma ciò che Questo qui usa si chiama Quirk, non c’entra niente la magia.
Dopodiché la turchina ghignazzò. – Allora avevo ragione, è proprio un figo...
Santi numi, è veramente una pazza, pensò allibita.
– Comunque – ruggì il biondo, deciso a ignorare il modo vergognoso in cui quella tipa aveva deciso di chiamarlo, per puro amor della missione, ovviamente. – Non abbiamo tempo da perdere, andiamo a cercare quelle inutili comparse e quel maledetto prima che perda la pazienza.
Amanda annuì ma prima voleva proprio sapere una cosa: – Con “maledetto” intendi Midoriya? Perché ce l’hai tanto con lui?
In risposta, Katsuki trattenne a stento un verso animalesco. E poi le intimò di non nominarlo più.
È veramente un tipo singolare... e dire che quando Izuku si era rotto il braccio a Konoha, lui era lì al suo capezzale, pensò stranita. Anzi, direi più uno stupido.

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La chimera ruggì.
Sakura aveva due priorità al momento: trovare il punto debole di quella bestia e osservare Isuke, conscia che prima o poi avrebbe risentito del veleno entrato in circolo.
Devo sbrigarmi... prima lo anniento e prima potrò studiarlo, pensò affannata.
Schivò l’ennesimo colpo di frusta dato con la coda e si appiattì contro il soffitto, restandovi attaccata grazie al chakra rilasciato dai piedi. Dall’alto poté avere una buona visuale della creatura, finché poi quest’ultima non si accorse di lei e allungò il collo per poterla azzannare.
Non sta fermo un attimo! Di questo passo non andremo da nessuna parte!
– Sakura, attenta!
Ritrovandosi a mezz’aria, la kunoichi si voltò appena in tempo per parare con le braccia una zampata della chimera, venendo lanciata contro una parete della biblioteca. Inutile dire che molti libri saltarono per aria, finendo ai pieni inferiori.
Isuke rafforzò la presa sulla pistola e sparò tre colpi verso Royal. Quest’ultimo però si riparò dietro la sue grandi e possenti ali, usandole come scudo.
– È inutile. Non riuscirete mai a battermi, ho la magia dalla mia parte... sono un mago.
Sakura mostrò un sorriso tirato, spingendo via un mazzo che stava per caderle addosso. – E allora? Non siamo da meno, con o senza magia – sentenziò seria.
Il biondo annuì, trovandosi perfettamente d’accordo con lei. Poi, per un attimo, la vista gli si appannò. Batté le palpebre un paio di volte, subito dopo tornò tutto normale.
Ovviamente Sakura, che non gli toglieva quasi mai gli occhi di dosso, se ne accorse e strinse i pungi. Devo muovermi!
– Se non ce la fai, lascia fare pure a me – disse, raggiungendolo.
Isuke scosse la testa prima di risponderle: – No, ce la faccio.
Per ora, continuò nella sua testa.
– Arrendetevi ora che potete farlo – grugnì la chimera.
Di tutta risposta, Sakura balzò un salto nella sua direzione e caricò il pugno. – Non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci senza combattere! Dobbiamo proteggere Claudia!
L’impatto fu devastante e l’intero piano cominciò a tremare.
Royal mosse la coda di serpente e i suoi denti acuminati azzannarono l’aria perché la kunoichi si scansò all’ultimo secondo, per poi venire colpiti in pieno da alcuni proiettili.
Il pavimento non reggerà a lungo, pensò Isuke preoccupato, in verità, sembra che tutta la torre sia sul punto di crollare.
– Un altro colpo del genere... – sussurrò pensieroso.
Ma il ruggito della chimera lo distrasse un attimo e si affrettò a schivare una sua zampata. La criniera si agitò quando mosse la grossa testa felina per togliersi di dosso le pergamene che Sakura gli aveva applicato addosso.
Queste esplosero a un cenno della kunoichi, facendo gridare la bestia.
Un secondo ruggito li colse alla sprovvista. – Da dove viene? – chiese Isuke.
L’Haruno alzò il capo con la fronte aggrottata, poi rispose: – Penso dal piano di sopra. Lucy è ancora lì... – disse.
Il biondo annuì ma a un certo punto si ritrovò a dover chiudere gli occhi preso da un improvviso mal di testa. Sakura, ovviamente, se ne accorse: – Che hai? Stai male?
– La testa... – gracchiò lamentoso.
Allora Sakura imprecò mentalmente. – Che razza di sostanza è? Normalmente un veleno inibisce le funzioni motorie o sensoriali... – ragionò, cercando di non dimenticare che davanti a loro il nemico era ancora in piedi.
Certo, le carte bomba lo aveva momentaneamente rallentato. Ma una volta che la nube di polvere si fu diradata eccolo lì, Royal spalancò le grosse ali e ringhiò nella loro direzione.
– Siete finiti! Addio, pivelli! –
Sakura si tenne pronta al salto, Isuke ignorò il dolore e puntò la pistola contro di lui, quando accadde l’imprevedibile. Il soffitto cedette e un mostro violaceo cadde addosso alla chimera.
– Ma che diamine...?
Un grido attirò la loro attenzione, una voce che conoscevano bene.
Isuke sgranò gli occhi nel vederla precipitare dall’alto. – Lucy!
La bionda aprì gli occhi giusto in tempo per vedere loro e la chimera, schiacciata dal peso dell’altra creatura. Fu allora che ebbe un’idea.
– Ehm, ragazzi! – esclamò, ancora a mezz’aria – Vi va se per un attimo ci scambiamo i nemici?
Non era ancora atterrata semplicemente perché quella biblioteca aveva dei soffitti molto alti per contenere il maggior numero di libri e Sakura ne approfittò annuendo in risposta.
Caricò il pugno imbevendolo di chakra, poi saltò.
In quello stesso istante, il corpo della maga venne circondato da un’aura magica dorata. – Star Dress: Aquarius Form! – gridò e i suoi vestiti cambiarono totalmente, a quel punto era pronta a lanciare il suo incantesimo più potente: – Urano...
Con un grido, Sakura si scagliò contro l’idra. L’impatto spinse la creatura contro la prete più esterna della biblioteca magica, finendo per distruggerla.
La luce esterna entrò illuminando e accecando per un attimo Royal, ancora stordito da ciò che gli era piovuto addosso. E fu allora che la bionda ne approfitto: l’ambiente sembrò mutare e Isuke si guardò attorno meravigliato.
È come essere circondati da una miriade di stelle, pensò con un vago sorriso.
– ...Metria! –

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Gajeel atterrò sull’erba e annusò l’aria. Al suo fianco Naruto scrutò con occhi attenti la foresta che circondava la Biblioteca magica e l’altro Dragon Slayer incendiò i palmi delle mani.
Personalmente, non vedeva l’ora di mettersi a combattere.
– Non ditemi che è scappato, quel codardo! – esclamò deluso Natsu.
Fu questione di pochi attimi e finalmente Mirvo si mostrò. – Sono qui, Salamander. Tre con contro uno non è scorretto?
Il biondo aggrottò le sopracciglia, confuso.
– Ferraglia, puoi anche correre da Levy e Claudia. A lui ci penso io!
– Non dire cavolate. Abbiamo tutto il tempo di raggiugerle, lui è l’ultimo nemico...
Mirvo rise sollevando le spalle. – Hai ragione. Che fretta c’è... – e nel dirlo tirò fuori dalla felpa rossa che indossava un comunissimo flauto traverso che portò alle labbra. – Summon.
E cominciò a suonare. Una melodia breve, di pochi secondi.
Fu questione di un attimo e alcuni serpenti gli si avvinghiarono addosso, come dei possenti boa.
– Dannazione! Cosa sono questi? – esclamò Gajeel, furioso.
Natsu tentò di liberarsene ma più si agitava e più quelle bestiacce sembravano rafforzare la presa facendogli mancare per un attimo il respiro.
Il corvino davanti a loro sghignazzò, orgoglioso del suo operato: – A quanto pare vi ho immobilizzati. Mi aspettavo di meglio dai maghi di Fairy Tail- Cosa?
Cambiò immediatamente espressione, Mirvo, non appena vide Naruto sparire in una nuvola di fumo e al suo posto comparve un pezzo di legno. Aggrottò le sopracciglia e strinse la presa sul suo flauto. – Come diamine hai fatto?
– È una tecnica basilare dalle mie parti – esclamò divertito, in piedi sul ramo di un albero: – La Tecnica della Sostituzione!
Natsu spalancò la bocca e in un attimo gli si illuminò lo sguardo. – Figo! Questo sì che è un vero ninja!
L’Uzumaki sorrise di rimando, ma poi tornò serio. Aveva percepito qualcosa, infatti.
Mirvo non sembrava intenzionato a proseguire, era come se volesse...
– Vuole trattenerci qui – disse. – Questa è una trappola e Claudia continua ad essere in pericolo.
Il nemico ghignò malefico: – Cosa te lo fa pensare?
– Istinto! – esclamò senza remora.
A quel punto Gajeel annusò l’aria e ne rimase inorridito. Prese ad agitarsi, eppure quei serpenti gli si attorcigliarono attorno alle braccia e alle gambe facendogli perdere l’equilibrio.
Cadde a terra, la faccia contro il terreno. Eppure, non si lasciò fermare da questo perché alzò gli occhi quanto più poteva per poter incrociare quelli di Naruto.
– Se Claudia è in pericolo, lo è anche Levy! Vai, non pensare a noi!
Non era sicuro di potersene andare, Naruto. Infondo non li conosceva neanche, non sapeva di cosa fossero capaci. E se, andandosene, li avrebbe condannati?
– Merda, hai ragione! C’è un altro odore che non conosco e impregna tutta la foresta! – esclamò Natsu. – Ehi, ninja, corri ad aiutare chi ne ha realmente bisogno... io basto e avanzo per far fuori questo qui!
Il biondo annuì. Doveva aver fiducia in loro nonostante sembrassero dei tipi strani.
– Non ti permetterò di proseguire! – gridò a un certo punto Mirvo.
Natsu mise su un’espressione a dir poco terrificante prima di rivolgergli la parola: – E io non ti permetterò di interferire!
Il suo corpo prese immediatamente fuoco e i serpenti bruciarono tutti, in un attimo non ne rimase che cenere.
Senza perdere tempo, il mago portò il flauto alla bocca e suonò altre note.
– Ti sei liberato dei serpenti... ma il tuo amico riuscirà a sopravvivere al loro veleno mortale?
Natsu non sembrò affatto preoccupato.
– Cosa? E tu pensi che una cosa simile possa ferirmi? – chiese ilare il Dragon Slayer steso a terra.
Il rettile che gli stringeva le spalle in una morsa tentò infatti di morderlo ma ciò che incontrò fu acciaio, una pelle tanto dura impossibile da mordere.
Mirvo sospirò: – Merda. E i che pensavo di non dovermi impegnare tanto... voi maghi di Fairy Tail siete proprio insopportabili.
– Come ti permetti?! Non ci faremo battere, men che meno da un idiota suonatore di flauto! – esclamò il rosato battendo un piede a terra, irritato oltre ogni misura.
È proprio vero, pensò Naruto sollevato.
Chiunque parli male della gilda è automaticamente condannato a venire sconfitto. Non importa quanto siano forti o quali magie possiedono... Fairy Tail è fatta così! – aveva detto Claudia con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
– Beh, allora io vado! – esclamò lo shinobi, volatilizzandosi nel nulla.
Il Dragon Slayer di Fuoco fece scroccare le ossa del collo, preparandosi al combattimento mentre Gajeel si liberava dai serpenti allargando le braccia, dopodiché si rialzò.
– Sei veramente sicuro di poterci battere? – sibilò nella sua direzione. – Per questa volta collaboreremo, Salamander... ma solo perché non vedo l’ora di dare a questo mingherlino la giusta punizione e ritornare dalla mia Levy!
Natsu rise circondando le mani con il suo fuoco magico. – Anche io non vedo l’ora di rispedirlo da dove viene. Fatti sotto!

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– C’è mancato poco...
Lucy sciolse l’incantesimo Star Dress e l’abito magico scomparve.
Se Sakura non avesse tolto di mezzo quell’idra con un solo pugno, lei non sarebbe riuscita a colpire Royal con la sua magia e avrebbe soltanto sprecato un sacco di energie. – Siamo state brave!
– Già... – asserì l’Haruno con un sorriso.
Ma non era finita. Non ancora.
– Non vi sarete mica dimenticati di me? – esclamò Varia, debilitata dopo aver evocato uno Spirito Stellare tanto potente ma comunque ancora in forze per mantenere aperto il portale di Scutum.
La bionda si morse le labbra, pensando a una strategia in grado di togliere di mezzo quello scudo.
Varia, infatti, era scesa anch’ella al piano inferiore protetta dal suo Spirito Stellare; mentre Royal era tornato alla sua forma umana dopo essere collassato.
– Cos’è quello, esattamente? – chiese Isuke.
– È Scutum, lo scudo. È impossibile da scalfire... eppure, non propriamente un emblema di coraggio – spiegò la maga.
L’espressione dello Spirito Stellare sembrava tutt’altro che temeraria, in effetti. Aveva gli occhi chiusi, come se quello sarebbe bastato a difenderlo dagli attacchi.
– E se provassi a sparagli?
Lucy sospirò. – Non so quanto potrebbe funzionare. Ho già provato evocando Taurus e Capricorn.
Chi fossero questi due menzionati, Isuke non lo sapeva, ma c’era qualcosa che poteva fare.
E anche se la cosa non gli piaceva per niente, doveva assolutamente provarci. Rimise dentro la pistola che fino ad allora aveva utilizzato e ne tirò fuori un’altra, la sua preferita.
Mi rimangono solo due proiettili. Se ne uso uno adesso, non potrò più utilizzarla fino ad allora...
Osservò la propria mano stringere quell’arma, ne seguì le sottili decorazioni lungo tutta la canna fino a incontrare quelle iniziali.
E.J.
Già... solo due proiettili.
– Se distruggo lo scudo – cominciò a dire piano, Isuke. – Lucy, pensi di riuscire a sconfiggerla?
La bionda dapprima lo guardò incerta, non credeva che con una semplice pistola potesse sconfiggere uno Spirito Stellare tanto potente in difesa ma poi incrociò il suo sguardo.
I suoi occhi sembravano bruciare di una tale intensità che per un attimo provò un’innaturale paura. Poi annuì, accennando un sorriso. – Lascia fare a me, ci penso io!
– Isuke, stai bene? – domandò Sakura.
Per un occhio clinico come il suo, infatti, non fu affatto difficile notare il lieve tremore delle sue gambe.
L’agente del Centro annuì. – Sì, ma sto iniziando a sentirmi debilitato.
– Allora, che aspetti, spara! – esclamò Lucy, facendogli capire che si fidava di lui.
Scusa, papà... sto sprecando un altro proiettile, pensò rammaricato.
– Oh, andiamo, non riuscirete mai a spezzare Scutum. E tu, maga degli Spiriti Stellari, dovresti saperlo meglio di chiunque altro! – disse Varia, continuando a rimanere nascosta.
Era sicura di non poter perdere, la rossa.
– È proprio per questo motivo che Orange Dawn non è stata in grado di risalire la classifica dei maghi più forti di Fiore! – spiegò a un certo punto Lucy. – Ciò che ci permette di andare avanti è la fiducia che riponiamo gli uni negli altri. E in questo momento voglio fidarmi di lui perché il nostro è uno scopo comune: proteggere un amica!
Il biondo sorrise, intenerito. – Grazie, Lucy.
Alzò il braccio, puntando l’arma contro il grande scudo e senza alcuna remora premette il grilletto.

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Una volta che ebbero legato Ayan con una corda improvvisata, Wendy poté tirare un sospiro di sollievo. Sospiro che non durò a lungo, perché dopotutto era preoccupata per i suoi compagni.
– Non fare quella faccia – la rimbeccò Charle. – Non dimenticare che Gray e Lluvia sono perfettamente in grado di difendersi.
La ragazzina annuì mestamente, poi rispose: – Sì, lo so. È che non posso fare a meno di pensare che tutto questo sia strano. Perché ci hanno attaccati? Midoriya, hai detto che l’obiettivo di queste persone è Claudia, no? Ma lei non è con noi...
– Già. Cominciò a pensare che anche Isuke e gli altri siano stati attaccati... piuttosto Ayan ha detto... – ma lasciò cadere la frase, non sicuro di aver afferrato il senso delle sue parole.
È te che vuole. Erano state queste le sue parole.
Intendeva che era lui il loro obiettivo? Perché? E poi... – Chi è a capo di queste persone?
– Io penso di saperlo – intervenne la gatta bianca.
Midoriya restò per un attimo senza parole, attendendo che lei gli spiegasse.
– All’inizio non avevo collegato, ma quel tipo grosso come un armadio aveva uno strano simbolo sul petto... Wendy, anche loro fanno parte di una gilda. Orange Dawn. Non so perché ce l’abbiano con Fairy Tail ma dobbiamo aver urtato il loro orgoglio se hanno deciso di attaccarci.
Izuku si portò la mano sotto al mento, pensieroso. – Sì, ma Ayan lavora con la Strega. Questo vuol dire che Orange Dawn e Artemi si sono alleati?
– Tutto fa pensare che lavorino insieme – concluse Charle seriosa.
Wendy volse gli occhi sulla figura addormentata del ragazzo legato e non poté non provare tristezza per lui.
– Ad ogni modo il Master della gilda Orange Dawn non è qui. Questo vuol dire... – ma la gatta venne brutalmente interrotta da un tonfo a pochi passi da loro, provocato da un corpo che cadeva a terra.
I tre si voltarono immediatamente verso l’origine del suono ma non appena si resero conto di chi fosse, si rilassarono. Anzi, Midoriya sorrise alquanto sollevato: – Kacchan! Stai bene! E anche tu, Amanda!
Il biondo assottigliò gli occhi cremisi e gli inveì contro: – Cos’è quel tono? Pensavi che delle schiappe simili potessero battermi? Osi sottovalutarmi?!
– Nient’affatto, Kacchan... – continuò a dire l’altro, mantenendo però il sorriso.
Amanda sospirò e si massaggiò il collo dolorante. – Quella tizia era veramente inquietante... non faceva altro che guardare Questo qui e complimentarsi con lui. In questo mondo ne esiste di gente strana! – esclamò mentre Wendy accennò un sorriso divertito.
Charle inclinò la testa e indicò la ragazza dai capelli indaco che poco prima Bakugou aveva molla a terra. – È questa qui?
La bruna annuì stancamente.
– Ad ogni modo abbiamo scoperto una cosa – grugnì a un certo punto Katsuki: – Non so perché ma la Strega ha messo gli occhi su di te, Nerd.
Allora Midoriya sospirò. – È come pensavo, quindi.
– Cosa?! – proruppe il biondo. – Lo sapevi già?!
– In verità, Ayan ha detto qualcosa di simile... È te che vuole, così ha-
Ma non terminò la frase perché Bakugou ringhiò così forte da farlo zittire: – Potevi anche dirmelo prima!
Charle scosse la testa. Quel tipo era anche più orgoglioso e attaccabrighe di Natsu, Gajeel e Gray messi insieme... e la cosa non le piaceva per niente, specie perché Wendy lo guardava come fosse pronto a esploderle in faccia.
È una maga eccezionale, eppure si lascia spaventare da qualche brutto carattere, pensò sospirando. Poi prese la parola: – Non scordiamoci che non è finita. Gray e Lluvia stanno ancora combattendo! – esclamò, richiamando l’attenzione.
– Già, è vero... andiamo a vedere. Magari hanno bisogno di aiuto – disse Izuku.
– In verità non credo proprio che abbiano bisogno del nostro intervento, ma se volete possiamo dare un’occhiata agli scontri – asserì la gatta indicando un punto lontano, lungo la ferrovia. – Prima ho visto Gray venire scaraventato in quella direzione. Se lui è lì, ci sarà anche Lluvia.
La maghetta annuì.
– Dovremmo lasciarli qui incustoditi? – asserì Amanda, indicando i due nemici sconfitti.
– Mh. Basterà portarci dietro Ayan... se la Strega dovesse recuperarlo, non potremo scoprire niente su Artemi e il suo piano – spiegò Midoriya.
A quel punto intervenne Bakugou: – Fammi capire, hai intenzione di interrogarlo?
L’altro annuì e il biondo, stranamente, si ritrovò d’accordo con le sue parole. Se lo caricò in spalla e cominciò ad avviarsi verso il punto da cui provenivano forti rumori.
I rumori della battaglia.

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Fu una questione di secondi.
Il proiettile viaggiò a una velocità considerevole, nessuno fu in grado di vederlo scontrarsi con Scutum se non al momento dell’impatto, quando esplose.
Né Sakura, né Lucy avevano mai visto quello che quei colpi erano in grado di fare, in effetti. La kunoichi aveva però intuito si trattasse della stessa pistola usata da Claudia contro Akame e sgranò gli occhi quando vide una crepa percorrere quasi tutta la superficie dello scudo.
Lucy sorrise meravigliata. – Ce l’hai fatta...!
Isuke ghignò soddisfatto ma poi cadde in ginocchi, esausto e con un tremendo cerchio alla testa. – Ti basta quella crepa? – le chiese.
Si tutta risposta, lei estrasse una chiave dall’astuccio ed evocò Virgo che fece la sua apparizione. – Mi ha chiamata, principessa?
– Virgo, dai il colpo di grazia a Scutum! – esclamò sicura la bionda.
La maga avversario corrucciò allora le sopracciglia e si rivolse a Lucy, irritata oltre ogni misura: – Non pensare che basti una cameriera per sconfiggermi!
– Infatti ci sono anche io! – gridò Sakura.
Lei e lo Spirito Stellare si lanciarono in contemporanea contro lo scudo gigante, colpendolo la prima con un pugno e l’altra con un calcio. L’attimo dopo Scutum si ruppe in mille pezzi e scomparve, varcando il portale e tornando nel suo mondo.
Varia restò allibita e quasi incapace di muoversi. – M-Ma come... come avete fatto?!
Seduto tra le macerie del soffitto crollato, Isuke sogghignò rimettendo la pistola al suo posto. – I miei non sono dei semplici proiettili. È stato il Sommo Shinigami a darmeli qualche tempo fa e fanno il volere del loro padrone. – spiegò.
– E adesso, Star Dress: Lion!
La mano di Varia si spostò sul suo mazzo di chiavi ma per un attimo, un misero secondo, si paralizzò sul posto. E Lucy ne approfittò per colpirla con l’incantesimo più potente preso in prestito da Loki: Regulus; la sua gamba venne inondata di luce ed eseguì un perfetto calcio volante che colpì Varia in pieno stomaco.
– E con questo... fuori due! – esclamò.
– Che abilità fuori dal comune... – fece Sakura. – Puoi cambiare abbigliamento e in base a questo, la tua magia cambia?
Lucy stava per risponderle ma un colpo di tosse improvviso fece andare in ansia le due ragazze. Il ninja medico si catapultò vicino all’agente del Centro che ora faticava a respirare. – Beh, c’è di positivo che questo tipo di veleno non ha fatto subito effetto. Altrimenti sarebbe stato difficile combattere.
– Cosa facciamo? Wendy non c’è e...
– Sono un medico – la interruppe Sakura – Ci penserò io a lui, ma ho bisogno di-
Ma si fermò, l’Haruno.
Lucy fece per chiederle di continuare ma la kunoichi si lasciò andare a un sorriso divertito prima di continuare a parlare: – Ho capito. Sta’ tranquillo, Isuke. Il veleno che ha utilizzato non è affatto mortale!
– Come sarebbe a dire? Mi fa male tutto.
– È quello che voleva farci credere. Non sei in pericolo di vita... però sarà meglio iniettarti un antidoto prima che il dolore diventi insopportabile.
La maga di Fairy Tail la osservò per tutto il tempo con un’espressione sollevata.
Per fortuna che c’è lei, adesso che so che è un medico sono anche più tranquilla per Erza che ha deciso di andare con loro. In questo modo, almeno, non correrà pericoli.
La vide tirare fuori dal suo piccolo zaino alcune provette piene di liquido e una siringa. Il processò durò soltanto pochi secondi e Isuke non si lamentò neanche del fatto che Sakura gli stesse bucando prima le braccia e poi le gambe – Per precauzione – aveva detto – E poi così farà effetto prima.
– Mi sento già meglio – sospirò a un certo punto il biondo.
Lucy sorrise nel vederlo tornare a un colorito più sano e Sakura annuì per poi dare un’occhiata ai due sconfitti. – A questo punto direi di andarcene. Usciamo da questa torre e raggiungiamo gli altri.
– Okay, anche se l’idea di scendere tutte quelle scale non mi piac-
Non fece in tempo a terminare la frase, Lucy, che tutto cominciò a tremare.
Isuke si alzò immediatamente, seppur con qualche difficoltà nei movimenti, mentre Sakura si rimise lo zaino in spalla. – Cosa sta succedendo?
– Sembra che qualcuno stia combattendo senza prestare attenzione a ciò che colpisce... – disse Isuke con tono a metà tra il divertito e il preoccupato.
Fu proprio lui a notare in Lucy un cambio di colore repentino. – Che hai? Ti senti male?
– Penso... – gracchiò la bionda, diventando sempre più pallida. – Penso di sapere di chi sia la colpa.
In un quello stesso istante il pavimento sotto i loro piedi collassò e tutto prese a precipitare.
Sakura lanciò un’occhiata ai due che fino a pochi istanti fa avrebbero dovuto essere svenuti ma con enorme sorpresa vide Royal tramutarsi nuovamente in chimera, afferrare Varia e scappare via.
Un paio di ali farebbero comodo anche a noi in questo momento, pensò frustrata.
– Sakura! Lucy! – esclamò a un certo punto Isuke, tirando fuori il suo Overboard. Lo accese non appena vi poggiò sopra i piedi. – Salite, dobbiamo andarcene!
Evitando le macerie, il biondo fece spazio alle due ragazze su quella specie di tavola volante e anche se non era lucidissimo per mettersi a guidarlo, era comunque l’unico a sapere come funzionava.
In più non era fatto per trasportare tre persone ma fortunatamente ebbero almeno il tempo di allontanarsi quel tanto che bastava per raggiungere i primi alberi della foresta che circondava la biblioteca magica. Sakura si lasciò cadere sul ramo più alto mentre Lucy restò seduta sull’Overboard, dietro un Isuke probabilmente stremato.
– Ce l’abbiamo fatta per un pelo – sentenziò lui, vedendo la torre crollare su se stessa.
Lucy annuì per poi spalmarsi una mano sul viso, rassegnata. – Tutto questo disastro... sarà di sicuro colpa di Erza...!
 
 
 
 
 
 



 
 
# Salve ^^ Rieccomi.
Questa volta il capitolo è venuto fuori un po’ più lungo rispetto a quello precedente, bene.


Si sono conclusi alcuni scontri e altri sono iniziati. Per quanto riguarda Erza &Co (quelli che non sono apparsi nel capitolo) abbiate pazienza, ce n’è anche per loro ^^

E finalmente Amanda e Isuke si sono presi un po’ la loro “rivincita”, ecco. Amanda e Bakugou formano una stranissima coppia, eh?, per questo li ho messi insieme a combattere contro Mio! – non che lei non sia strana.
Mentre ricompare la pistola con le iniziali E.J., chissà chi è?

E Claudia? Beh, ovviamente tornerà anche lei ^^

Alla prossima, Ciau
 
rosy
 
P.S. Questo sembra il capitolo degli scudi indistruttibili che però vengono comunque fatti a pezzi... vi giuro che non ci avevo fatto caso fino ad ora!




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