Tsundoku

di Tale Vivo
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Tsundoku

 

Nella Sala Comune di Grifondoro risuonavano risate e chiacchiericci, segno del freddo autunnale ormai arrivato e che portava la maggior parte degli studenti a trascorrere il loro tempo libero in compagnia dei propri compagni di Casa. Seduti accanto al fuoco scoppiettante, Ron e Harry ascoltavano i gemelli spiegare le idee di prodotti che avrebbero venduto nel loro negozio a Diagon Alley, quello che avrebbero aperto non appena usciti da Hogwarts. 
«Questi si chiameranno Paludi Portatili», spiegò George, concludendo la spiegazione di un gadget che, una volta innescato, avrebbe inondato l’area con acqua di palude. 
«Stiamo creando anche dolciumi che, oltre a essere squisiti, portano chi le mangia a mostrare sintomi di varie malattie. Perfetti per saltare le lezioni o i pranzi di famiglia!», aggiunse Fred, mostrando loro quello sembrava essere il logo di uno di quei dolciumi, tali Merendine Marinare.
«Harry, Ron, vi aspettavo in biblioteca!», la voce di Hermione risuonò accanto al camino, ma i ragazzi non riuscirono a vederla - non immediatamente, almeno. Ciò che videro era una pila di grossi volumi con due gambe, una gonna, e qualche riccio marrone e crespo ai lati. 
«Scusaci, Hermione, ma Fred e George ci stavano raccontando le loro nuove invenzioni e abbiamo perso la cognizione del tempo», si giustificò Harry, consapevole del rimprovero che avrebbero ricevuto per non essersi presentati in biblioteca a studiare. Mentre l’amico si giustificava, Ron contò i tomi in mano alla ragazza. «Dieci libri? Perché hai preso dieci libri?», chiese poi, tra l’incredulo e lo sconvolto. 
In risposta, la giovane estrasse la bacchetta, l’agitò mormorando qualcosa, e comparve da dietro i libri, i quali fluttuavano a mezz’aria accanto a lei. «Se ti fosse sfuggito di mente, quest’anno abbiamo i G.U.F.O. e non voglio assolutamente arrivare impreparata. Invece di chiedermi perché ho così tanti libri  che poi, dieci per te sono tanti, seriamente?  dovreste presentarvi alle nostre sessioni di studio programmate settimanalmente!».
Il rosso stava per rispondere, ma Harry, il quale era consapevole dell’alto rischio che la ragazza rispondesse a sua volta, cadendo così nel tipico circolo vizioso in cui i due spesso si trovano quando discutevano, lo anticipo: «Hai ragione, Hermione. Per rimediare, ti va se la settimana prossima ci troviamo anche sabato pomeriggio?». 
«Ma Harry, sabato c’è il Quidditch!», esclamò Ron, il quale si rivolse poi alla ragazza, «E poi, tu hai già quindici libri in prestito dalla biblioteca che non hai ancora letto!».
«Oh-oh, qualcuna ha un piccolo problema», sembrò canticchiare George, che fissò Hermione come per stuzzicarla. Hermione aprì la bocca come per parlare, ma nessun suono ne uscì. 
«Uuuuh, qualcuna è stato colpita», intervenne Fred, che guardò poi il gemello, il quale si unì a lui nel concludere la frase, «e affondata!». I quattro ragazzi scoppiarono a ridere. Il rossore sulle guance della ragazza non migliorò la situazione.
«Io non … Io … insomma, non ho tempo! Ecco, non ho un problema con i libri. No, non li accumulo. Devo solo capire come riorganizzare il mio tempo», sbottò Hermione, correndo poi nel dormitorio femminile. I libri che fluttuavano accanto a lei caddero, ma lei non si voltò a raccoglierli. Dopotutto, forse, qualche in libro in meno da leggere accanto al letto non sarebbe stato poi così male. E forse, io, un piccolo problema con libri non letti l’ho. Forse.






 

Tsundoku: l'abitudine di comprare libri e lasciare che si ammucchino non letti assieme ad altri libri.

 




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