IL CAPODANNO CINESE

di Andrea Di Bernardino
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"Era strano che le stelle cadenti
avessero preso in considerazione il mio desiderio.
L'immergermi nel mondo con te."

Era passato ormai un anno
all'incontro che io per primo
avrei definito immenso,
se non fosse stato per la luna
che con il tempo disegnava
questa sorte di storia.

Le stelle ci pungevano come aghi
nel cielo d'agosto, mentre il vento ci feriva,
come sono fredde le nostre anime ad agosto,
ho briciole di sassi del campo sulla pelle,
che ricoprono i tuoi mancati silenzi del corpo d'agosto.

Un dragone dipinto dalla tua fantasia
e mischiato con tutte le speranze
che tu avevi dentro, mi prese 
in quella notte, quando tu decidesti di andar via.

Quel dragone era li come il vento,
come la luna, come le stelle, 
come i sassi e come me,
dava l'inizio ad un nuovo anno,
ad una nuova vita.

Inconsapevole, di tutto ciò che avevi già donato al mio cuore.
Com'è fermo questo cielo.
Eppure prima seguiva un'ombra nella notte,
quell'ombra che dopo un anno, fresca al vento, viveva di noi.

Era il tempo.




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