Il richiamo del desiderio

di lmpaoli94
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Avevo gli occhi chiusi.
La mia avventura sull’Isola che non c’è non era stata poi così tremenda.
E’ vero che avevo litigato con Peter, ma il nostro legame andava ben oltre la nostra rabbia.
Mi raccolse come una bambina sperduta ed insieme decidemmo che non avremmo mai più litigato per futili motivi.
Lui capiva la mi volontà di crescere e la maturità che mi contraddistingueva.
Ma anche se all’apparenza potevamo essere così diversi, in fondo eravamo molto simili.
Trascorremmo giorni infiniti e spensierati sull’Isola che non c’è, raccontando storie d’avventura di ogni tipo a quei bambini che l’unico desiderio che avevano era di essere liberi.
Questi bei momenti durarono per anni e anni, fino a quando il corso del tempo non ha fermato la mia volontà di credere a pensieri felici che contraddistinguevano la mia voglia di vivere.
Ormai ero vecchia e senza energie.
Il respiro si faceva sempre più flebile e non riuscivo a fermare quell’impulso di soffocamento che purtroppo provavo.
La mia piccola nipotina mi dava tutto il calore che poteva, ma sentivo che non era abbastanza.
La mia libertà di muovermi ormai non faceva più parte di me e sentivo che scivolavo in un mondo diverso.
In un mondo in cui l’oscurità e la voglia di vivere contrastano quel parallelismo che non riesco a spiegare.
< Nonna, che cos’hai? Perché tieni gli occhi chiusi? >
< Piccola mia, non devi preoccuparti per me. Tra poco andrò in un mondo migliore, ma purtroppo non ci potremmo più rivedere. >
< Perché? Dove te ne andrai? Tornerai sull’Isola che non c’è come hai fatto in passato? >
< No, tesoro. Ma andrò in un posto migliore che assomiglierà tanto alla mia amata Isola. >
Tossivo a ripetizione e il mio cuore mancava alcuni battiti.
Ormai era questione di tempo e la mia anima avrebbe lasciato il mio corpo per sempre.
< Nonna, non ti affaticare. Riposati gli ultimi istanti e… >
< Non ho bisogno di riposarmi, piccola mia. Voglio che tu mi ricordi in vita. >
< Lo farò nonna. Te lo prometto. >
< Questo è il mio unico desiderio. Non chiedo altro… Spero che tu non possa mai più dimenticarmi. >
< Come potrei mai farlo, nonna? Sei la persona a cui voglio più bene. >
< E i tuoi genitori? >
< Con loro ho un rapporto diverso. Non posso raccontargli tutto quello che faccio, altrimenti non mi capirebbero. Ma con te è diverso. Tu sei unica, nonna. >
E nel sentire tali parole, mi sentii anche solo per un ultimo istante viva e con nuove energie.
Ma il mio istante era scandito da colpi di tosse e da un ultimo battito che aveva il sentore di un addio.
< Fai la brava, piccolina. Tua nonna non ti dimenticherà mai. >
E anche se le mie parole erano piene di dolore, sapevo che avevo lasciato un’eredità che sarebbe stata incancellabile e tutti i miei desideri realizzati avevano incorniciato la mia vita in tutti quegli anni.




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