Sussurri
d’Amore
Silver
sussultò mentre volava verso Spiral Hill Village, il suo cuore
batteva forte in previsione di ciò che sarebbe accaduto:
Whisper the Wolf, conosciuta anche come l’Angelo Guardiano,
aveva accettato di uscire con lui! Non riusciva a credere che avrebbe
potuto conoscere meglio la sua eroina e doveva ringraziare Tangle e
Blaze per aver convinto la laconica lupa nell’accettare la sua
proposta. Si era preparato da mesi: aveva affittato uno smoking nero
ed elegante, aveva prenotato in un ristorante chic ed era andato sul
classico comprando un mazzo di rose e una scatola di cioccolatini,
eppure era ancora nervoso: non aveva mai avuto un appuntamento prima
ed aveva paura di rovinare tutto e mandare all’aria la sua
opportunità di conoscere Whisper.
“Coraggio,
ciccio, fatti forza! Blaze ha ragione a dire che ti preoccupi troppo!
Andrà tutto bene, è soltanto una cena… Eeeeee
sto parlando da solo di nuovo…” sospirò mentre
arrivava a Spiral Hill Village e atterrava davanti a casa di Tangle,
dove Whisper viveva temporaneamente. Silver deglutì e bussò
alla porta, aggiustandosi il farfallino verde che aveva al collo, poi
quando la porta si aprì Silver fu accolto da Tangle stessa,
che gli sorrise e gli diede una pacca un po troppo energica sulla
schiena.
“Ehi,
Silv! Wow, stai una favola! Anche se non dovrei dirlo io, eheheheh…”
sghignazzò il lemure mentre Silver gemette dopo la pacca per
poi guardarla: indossava un vestito lungo color mostarda, con un boa
bianco attorno al collo e delle scarpe gialle con i brillantini.
“Hai
un appuntamento anche tu?” chiese il riccio mentre si strofinò
il braccio ed entrò.
“Già,
con la tua amica Blaze!” gongolò il lemure mentre
saltellò dentro “Veramente, lei ti ha preceduto qui!”
disse mentre andò nel salone, dove stava Blaze. La principessa
era seduta sul divano e sorseggiava del tè alla rosa canina
mentre aspettava di andare. Come Silver, anche lei indossava uno
smoking nero ma il suo farfallino era di un rosa intenso, quasi
rosso, e portava delle ballerine nere ai piedi. Blaze vide Silver e
gli sorrise, salutandolo.
“Ehi
Silver. Ce ne hai messo a venire” disse sorridendo e
mettendogli un braccio sulle spalle con gesto fraterno, come aveva
sempre fatto.
“Non
ho la tua fiducia in te stessa… Ho dovuto auto-incoraggiarmi
per un quarto d’ora prima di uscire…” sospirò
lui, aveva sempre avuto una cotta per Blaze ma quando scoprì
le sue tendenze spostò il suo interesse su altre donne.
Mentre
pensava a ciò, Whisper scese dalle scale del primo piano.
Silver sbarrò gli occhi: lei era bellissima! Indossava un
tubino nero a spalle scoperte con dei guanti bianchi lunghi fino al
gomito, una collana costosa intorno al collo e aveva i suoi capelli
legati dietro la testa a coda di cavallo. Scese dalle scale e mosse
lo sguardo per terra e lontano dagli occhi degli altri, il rossore
sulle sue guance fece ridacchiare Blaze e Tangle.
“C-Ciao…”
sussurrò lei, Silver era rapito dalla sua bellezza e timidezza
che lo rese un po più fiducioso. Blaze lo fece alzare e Tangle
lo spinse verso la lupa, facendolo quasi sbilanciare.
“Woah!
Uhm… E-Ehi, Whisper… Uh… S-Stai benissimo…”
balbettò Silver.
“...G-Grazie…”
rispose Whisper, agitando la coda in quanto ci aveva messo un bel po
per decidere che vestito mettere, certo Blaze e Tangle l’avevano
aiutata ma era chiaro quanto fosse poco a suo agio.
“Uhm…
Ti ho portato questi…” disse Silver, dandole i fiori e i
cioccolatini.
“Oh…
Grazie…” rispose lei prendendoli, nonostante il tono
neutro in realtà era molto contenta dei regali. Silver sbirciò
dietro di se e vide Blaze e Tangle annuire e alzare i pollici con un
sorrisetto inebetito.
“Ok,
quindi… Vogliamo andare?” chiese Silver, mostrandosi
cavalleresco e porgendole la mano.
“Ok…”
disse Whisper, poggiando la sua mano in quella di Silver e uscendo
con lui. Una volta sole, Blaze e Tangle si presero per mano e
strillarono eccitate.
“Sta
andando benissimo!” disse Tangle ridacchiando e agitando la
coda allungabile.
“Si!
Uh-uhm… Andiamo al ristorante, ok? Possiamo precederli con il
mio portale, ma… Sei sicura che dovremmo farlo? Insomma…
Spiarli mi sembra così… Inquietante…”
disse Blaze con fare confuso mentre recuperava la compostezza.
“Assolutamente!
Devo vedere come va a finire!” rispose il lemure annuendo e
ridacchiando. Blaze annuì e aprì un portale di fuoco
per terra, entrandoci con Tangle.
L’appuntamento
partì male per Silver: improvvisamente scoppiò un
temporale e la pioggia cadde imperiosa su di loro. Whisper gemette
mentre si bagnava ma Silver risolse con i suoi poteri, creando una
bolla color acquamarina intorno a loro.
“Cavolo,
che tempismo…” commentò lui con sarcasmo prima di
controllare Whisper “Stai bene?” chiese lui, preoccupato
dal pessimo inizio della loro uscita.
“Ugh…
Si… Brrr, che freddo…” uggiolò lei
tremante visto che il suo vestito era piuttosto scoperto e la pioggia
era gelida. Silver non ebbe altra scelta se non stringerla di più
a sé, sapeva che lei odiava il contatto fisico ma non voleva
che congelasse. Lei fu leggermente sorpresa mentre lui la abbracciava
ma invece di spingerlo via avvolse le sue braccia attorno alla sua
vita, facendo un versetto di gradimento in quanto Silver era
molto caldo e facendolo arrossire e scodinzolare un pochino. Per
fortuna il ristorante era a pochi caseggiati di distanza dalla casa
di Tangle così arrivarono presto a Chez Mobiàn, il
ristorante più in del villaggio. Entrati nel foyer, Silver
fece sparire la bolla e si strizzò i capelli per asciugarli.
“I
capelli lunghi sono una maledizione…” borbottò
lui.
“Puoi
dirlo forte... “ disse Whisper, strizzandosi i capelli per poi
seguirlo verso la reception.
“Bonsoir,
messieurs. Avete un invito?” chiese il maitre donnola al
bancone.
“Si,
a nome Silver the Hedgehog, per favore” disse il riccio del
futuro. Il maitre cercò sul computer e scosse la testa.
“Sono
dolente, ma lei non risulta…” disse la donnola, facendo
sussultare Silver.
“I-Impossibile!
Ricontrolli, per favore!” disse il riccio, cercando di non
alzare la voce in quanto era sicuro di aver prenotato un tavolo per
due. Il maitre controllò ancora ma di nuovo scosse la testa,
facendo abbassare le orecchie a Silver e facendo incrociare le
braccia a Whisper, leggermente contrariata.
“Desolato,
ma non siete sulla lista. Temo proprio che dovrò chiedervi
di…” disse la donnola quando all'improvviso apparve il
proprietario del ristorante, un leone grassottello.
“Signor
Silver, signorina Whisper, che bello vedervi! C’è
qualche problema?” chiese il leone.
“Si,
ho prenotato un tavolo qui ma non risulta…” disse
Silver, cercando di non frignare in quanto non voleva dare
l’impressione sbagliata al suo appuntamento.
“Strano,
sono io che ho confermato l’ordine… Un secondo…”
disse il proprietario, spostando il maitre e controllando lui stesso
“Ah, eccovi qui! Tavolo 36, uno dei migliori! Chiedo venia,
questi computer sono così inaffidabili a volte…”
disse il leone, accompagnandoli dentro. Il maitre li fissò
mentre andavano dentro, grugnendo e andandosene.
Il
proprietario mostrò il tavolo alla coppia, era vicino a una
grande finestra che mostrava la vastità della valle
sottostante durante l’acquazzone, e se ne andò. Silver
sospirò e ringraziò la fortuna mentre fece accomodare
Whisper per poi sedersi di fronte a lei.
“Meno
male, eh?” disse lui con un risolino nervoso.
“Già…”
disse la lupa, mettendosi comoda. Poco lontano, Tangle e Blaze li
spiavano dal loro tavolo.
“Wow,
abbiamo rischiato con la pioggia…” disse il lemure a
Blaze.
“Già,
ma loro no… E poi tutto quel casino all’ingresso…
Povero Silver…” Sospirò Blaze.
“Beh,
ora è tutto a posto…” disse Tangle, loro si
trovavano a qualche fila di distanza dal tavolo di Silver e Whisper,
così da poterli osservare senza essere notate da loro.
“Per
ora…” rispose Blaze sospirando e decidendo cosa
ordinare. Intanto, anche Silver e Whisper avevano ordinato e, mentre
aspettavano gli antipasti, cominciarono a chiacchierare.
“Quindi…
Vieni dal futuro, eh?” chiese Whisper, per una volta volle
cominciare lei la conversazione.
“Oh
sì, duecento anni da ora” rispose lui, annuendo.
“Com’è?”
chiese lei, volendo scoprire qualcosa di più su di lui, lei
pensava che Silver fosse un ragazzo molto dolce e voleva conoscerlo
meglio.
“Beh,
abbiamo avuto degli alti e dei bassi, ma dopo che abbiamo sconfitto
Eggman l’ultima volta, sembra che la linea temporale sia stata
riparata. Il cielo è bello come in quest’epoca, stiamo
ricostruendo le città e tutti sono felici e si godono la
vita.” disse sorridendo, il suo sorriso sincero e privo di
nervosismo fece sorridere anche la lupa.
“Capisco…”
disse lei, felice per lui “Non corri rischi a parlare della tua
era con me?” chiese poi.
“No,
perché non sto rivelando avvenimenti importanti che non sono
ancora successi. Lo so, questa roba dei viaggi nel tempo è
molto confusa…” rispose Silver, grattandosi la nuca.
“Heh…
Immagino…” ridacchiò Whisper, non si era mai
sentita così bene con nessuno a parte Tangle e Jewel eppure
Silver si stava dimostrando un’ottima persona da frequentare.
Gli
antipasti arrivarono e i due ne sgranocchiarono un po, saziandosi
temporaneamente, per poi riprendere la conversazione.
“Puoi…
Chiedermi quello che vuoi, Silver…” disse la lupa,
poggiando il mento sulle sue mani intrecciate.
“Davvero?
Pensavo…” disse lui, ben sapendo che non le piaceva
parlare del suo passato.
“Ti
dò il permesso… Ti sei aperto con me, quindi…
Voglio aprirmi a te…” disse lei, lievemente agitata.
“Hm…”
pensò lui, sapendo che doveva evitare di parlare dei Diamond
Cutters ma voleva sapere del suo passato “Hai… Ancora i
tuoi genitori?” le chiese, poteva passare per una domanda
stramba ma Whisper reagì normalmente.
“Si…
Vivono fuori South Island…” rispose lei, per poi alzare
un sopracciglio “E...Tu?” chiese lei, facendolo
sussultare.
“Uh…
Preferirei non parlare di loro…” balbettò lui. Al
suo tavolo Blaze sospirò, lui non parlava mai dei suoi
genitori, neanche con lei.
“Tranquillo,
so mantenere un segreto... E poi, non sono una chiacchierona…”
disse Whisper, la sincerità nella sua voce lo convinse ad
alzarsi e andare da lei, sussurrandole qualcosa all'orecchio. Lei
sbarrò gli occhi e lo guardò.
“Davvero?
Loro?” chiese lei, sorpresa. Silver annuì e tornò
al suo posto.
“Mi
raccomando, non dirlo a nessuno” disse lui, non che non si
fidasse di lei ma doveva esserne sicuro.
“Che
io possa morire” disse lei sorridendo e segnandosi una croce
sul cuore col dito. Blaze era stupefatta: Silver glielo aveva detto?
La gatta non potè non sentirsi un po gelosa… Presto
arrivarono i primi, spaghetti con le vongole per Silver e ravioli di
carne per Whisper, quando di colpo il cameriere scivolò e
rovesciò il piatto di Whisper su Silver, facendolo sibilare di
dolore in quanto era bollente.
“Oh,
parbleu! Monsieur, mi dispiace!” il cameriere sussultò e
procedette nel pulire il riccio come meglio potè.
“Cielo,
stai bene?” chiese la lupa, preoccupata che si fosse bruciato o
peggio. Alcuni clienti ridacchiarono alla scena, e Silver dovette
mordersi il labbro per soffocare la sfuriata che voleva fare.
“Sto…
Bene…” mugugnò lui.
“Signora,
le faccio portare un altro piatto” il cameriere uggiolò
e se ne andò. Blaze si coprì gli occhi visto che la
serata non stava volgendo a favore di Silver mentre Tangle dovette
combattere il desiderio di ridacchiare alla scena. Whisper si alzò
per controllare che Silver stesse bene e tornò a posto,
notando che l’area vicino al loro tavolo era stranamente
bagnata, il che la confuse...
Presto,
i camerieri portarono un nuovo piatto per Whisper, che gli fece
notare la pozza d’acqua e gliela fece pulire mentre loro si
scusarono di nuovo con Silver, ma ormai il dolore era passato e
Silver si limitò a mandarli via così che loro potessero
mangiare in pace. Blaze e Tangle tirarono un sospiro di sollievo e
mangiarono anche loro, concentrandosi anche sul loro appuntamento
oltre che a spiare Silver e Whisper.
“E’
buono?” chiese Silver a Whisper, che aveva ingoiato uno dei
ravioli.
“Oh
si… Il tuo?” chiese lei sorridendo.
“Mhm.
Ne vuoi un po?” rispose lui, ridacchiando. Lei annuì ed
entrambi provarono il piatto dell’altro, sorridendo e godendo
della propria compagnia.
“Ommioddio,
non ce la faccio…” disse Tangle, apprezzando quanto
carini sembrassero insieme.
“E’
vero” Blaze rispose sorridendo “Arrangiare questo
appuntamento è stata una buona idea” aggiunse,
scodinzolando allegra. Presto i due finirono il primo, fecero portare
via i piatti e, mentre aspettavano i secondi, ricominciarono la loro
chiacchierata.
“Che
sfortuna prima…” disse Whisper, parlando dell'incidente
precedente “Ti fa male?” chiese lei a Silver.
“Pft,
a me? No… Nel mio tempo c’era lava dappertutto prima che
sistemassi tutto. QUELLA
era
davvero calda, questo non era niente” disse lui, un po
compiaciuto ma vedendola preoccupata sospirò “Sto bene,
davvero. Non preoccuparti.” disse sorridendo e poggiando la sua
mano su quella di Whisper. La lupa arrossì parecchio ma non
riuscì a trovare la forza di scansare la mano, in realtà
la sensazione le piacque molto e ridacchiò nervosa.
“Oh,
scusa… Vuoi che…?” disse Silver, non volendo
farla stare a disagio.
“N-No…
Ti prego…” rispose lei, mettendo la sua mano sopra
quella di Silver, facendolo sorridere e poggiare l’altra mano
su quella della lupa, poi entrambi si fissarono, arrossendo mentre le
candele gli illuminavano il volto. Blaze e Tangle fecero un versetto
vedendoli, scodinzolando e facendo le fusa alla scena super adorabile
che stava avvenendo davanti a loro. Silver sussultò prima di
iniziare a piegarsi verso di lei, per cercare di baciarla. Whisper
arrossì ancora di più ma imitò Silver, pronta ad
accettare la sua offerta…
“Ecco
i vostri secondi, messieurs” disse il cameriere, che gli portò
due succose bistecche. Entrambi sussultarono e ritornarono al loro
posto, mugugnando un grazie e prendendo i piatti. Quando il cameriere
se ne andò, i due piccioncini si guardarono e sospirarono in
quanto l’atmosfera era stata rovinata e decisero di
concentrarsi sulla carne.
“Diavolo…
Che tempismo infelice…” sbuffò Tangle, pronta a
strillare se si fossero baciati.
“Invero…”
disse Blaze, incrociando le braccia visto che anche lei non vedeva
l’ora. Silver tagliò un pezzo di carne ma, prima di
metterla in bocca, notò che era più rossa del normale.
Il riccio ne toccò l’interno: era gelida. Quella
bistecca non era cotta! Silver fermò Whisper e glielo fece
notare.
“Hai
ragione…” disse lei, facendo una smorfia
“Cameriere!”
Silver chiamò uno dei camerieri là vicino.
“Sì,
signore?” chiese il cameriere, inchinandosi.
“Queste
bistecche non sono cotte!” sbuffò lui, facendoglielo
notare.
“Oh
cielo, ha ragione! Le mie scuse, ve ne faccio portare altre”
disse lui portandole via. Whisper sospirò in quanto aveva
fame, e anche Silver, che sbuffò.
“Pensavo
fosse un cinque stelle, ma il servizio è pessimo…”
commentò, borbottando “Sono desolato, Whisper…”
disse poi, sospirando.
“Non
serve. Non è colpa tua, Silver. E poi, nonostante questi
incidenti, mi sto divertendo molto” disse lei, sorridendo e
tenendogli la mano, facendolo ridacchiare.
“Ehi,
non mi hai chiesto il permesso” scherzò lui, facendola
ridere e strofinare il suo palmo col pollice.
“Forse
non voglio chiederlo…” rispose lei, ridacchiando “Sai,
sei un ragazzo d’oro, Silver…” disse poi, ciò
lo fece scodinzolare.
“D-Davvero?!”
chiese, il suo cuore stava per esplodere di felicità.
“Si…
Ero terrorizzata prima che venissi a prendermi ma, se chiedi a me,
finora questo appuntamento mi sta piacendo…” rispose lei
sorridendo, poi sentì un delizioso odore di carne e girò
la testa, vedendo il cameriere che portava due bistecche
ufficialmente ben cotte. Erano state tagliate in anticipo, così
poterono constatare che stavolta erano pronte.
“Chiedo
scusa per il ritardo, messieurs. Ecco a voi” disse il cameriere
poggiandole sul tavolo.
“Mmm,
che profumino!” disse Silver, con l’acquolina in bocca.
Whisper annuì e ne tagliò un pezzo, mettendolo in
bocca.
“MMM!”
tubò
lei, la carne era deliziosa, morbida e speziata al punto giusto,
proprio come piaceva a lei. Silver sorrise e ne assaggiò un
pezzo, quando un notevole senso di piccante gli travolse la bocca e
lui non poteva sopportarlo. Silver boccheggiò e trangugiò
il bicchiere d’acqua che aveva davanti, il che portò un
breve sollievo alla sua bocca infiammata.
“Oh,
ho scordato di dirvi che il cuoco ha aggiunto un pò di
peperoncino di Cayenne, per dare alla carne più…
Sapore…” disse il cameriere, notando Silver che tossiva
e si teneva la gola “Uh, signore? Sta bene?” chiese lui,
alzando un sopracciglio.
“Silver?”
chiese Whisper, piegando la testa. Per colpa del peperoncino, Silver
non riusciva a parlare ma fece capire al cameriere che gli serviva
del latte per placare il bruciore. Il cameriere annuì e filò
in cucina, mentre Whisper gli versò un altro pò
d’acqua. Ma nel farlo, fece cadere la forchetta e, nel
raccoglierla, notò uno strano oggetto triangolare di colore
viola scuro per terra. Lo raccolse ed annusò, sussultando.
“(Ma
questo è… No, non può essere...)
pensò lei, scuotendo la testa (Calma,
Whisper… E’ impossibile… Sarà un pezzo di
cibo di qualcun altro...)
si disse, gettandolo via e rimettendosi seduta. Blaze sospirò,
sapeva che Silver non digeriva il cibo piccante ed era molto
sensibile ad esso.
“Cavoli,
che sfiga… Ma tutto a lui deve succedere?” chiese
Tangle, sentendosi in colpa. Il cameriere tornò col latte e
Silver lo bevve tutto d’un fiato, sospirando e sentendosi
meglio.
“Sono
costernato, signore. Vi faccio preparare qualcos’altro”
disse lui, portando via il piatto e sparendo in cucina. Whisper guaì
appena, sentendosi male per la sfortuna di Silver e comprendendo il
suo sconforto. Lui voleva solo godersi una cena tranquilla eppure
stava venendo ridicolizzato davanti a lei. Lei posò la
forchetta e andò verso di lui, massaggiandogli le spalle per
farlo stare meglio.
“Uh?
M-ma…?” chiese lui, balbettando.
“E’
un po troppo calda per me… Posso aspettare per farla
raffreddare un po…” rispose lei, sorridendo e volendo
lenire il suo dolore. Lui sospirò e la lasciò fare, il
resto della clientela, tra cui Blaze e Tangle, si commosse nel
vedere quel gesto altruista. Dopo un po, lei tornò al suo
posto per finire la bistecca.
“Non
ti dispiace, vero?” chiese lei, ancora intristita da quanto
successo.
“No,
no, va bene. Non affamarti per causa mia…” sospirò
lui, la sua fiducia era stata fatta a pezzi dagli eventi avvenuti.
Il
resto della serata non fu migliore: il cameriere portò a
Silver un hamburger con troppo ketchup e, appena il riccio lo
addentò, si spruzzò la salsa sul vestito buono, un
cameriere gli pestò un piede mentre andava in bagno per
pulirsi, un altro lo innaffiò di champagne e, mentre si
risiedeva, la sedia si spezzò sotto di lui, facendolo cadere
per terra. Ma il peggio arrivò con il dessert, una fetta di
torta al cioccolato con una bomboletta di panna montata. Mentre stava
per spruzzarla, non si rese conto che il bocchettone non era puntato
sulla torta, e appena lo premette spruzzò la panna sul vestito
di Whisper, macchiandolo. Lui, Tangle e Blaze sussultarono
all’accaduto e Whisper guardò l’abito, che lei
aveva comprato apposta per la serata, e poi guardò Silver. Si
alzò in silenzio e corse in bagno, sbattendo la porta. Silver
gemette e sbattè la testa sul tavolo, la serata non poteva
andare peggio! Dopo un po, lei uscì dal bagno, col vestito
pulito, e si diresse verso di lui con un cipiglio imperioso. Silver
deglutì, quella faccia non era un buon segno.
“Uh…
Mi… Dispiace…?” chiese lui con un filo di voce.
“Pensavo
di aver avuto serate peggiori, ma questa le batte tutte. Questo
appuntamento è finito. Non so perché ho accettato di
uscire con un patetico perdente piagnucoloso come te… Torna
nel tuo tempo, idiota dalla testa a foglia!” lei esplose prima
di andarsene. Tangle e Blaze la fissarono mentre se ne andava per poi
fissare Silver, entrambe non potevano credere a ciò che era
successo né che lei potesse scatenarsi così. Silver
tremò, lacrime copiose gli scorsero sul volto mentre si alzò
e scappò fuori, piangendo intensamente. Le sue amiche si
alzarono e cercarono di andargli incontro ma era già lontano e
sotto l’acquazzone. Entrambe gemettero, l’idea
dell’appuntamento era loro quindi si sentivano responsabili.
“Uh,
che ci fate voi due qui?” chiese Whisper apparendo dietro di
loro.
“Come
hai potuto?!” Tangle urlò, venendo contenuta da Blaze
“Non ha fatto niente di sbagliato eppure lo hai aggredito in
maniera insensibile!! Non sapevo fossi così… Così
crudele!” strillò il lemure.
“Già!
E’ vero, Silver ha avuto sfortuna ma tu non avevi il diritto di
insultarlo così! Qui non si tratta di disagio sociale, tu gli
hai letteralmente sputato in faccia!” Blaze sibilò, non
poteva perdonarla dopo ciò che era successo.
“Aspetta…
Ma di cosa stai parlando? Che avrei detto a Silver? Sono uscita
adesso dal bagno…” disse la lupa alzando un
sopracciglio.
“Oh,
per favore! Non è che ci sono due Whisper in giro, no?”
disse Tangle incrociando le braccia e alzando gli occhi, facendo
sussultare Whisper “Non pensavo fossi così cattiva!”
disse poi la lemure, delusa dalla sua amica.
“Aspetta,
aspetta… Ripetilo?” chiese Whisper.
“Cosa,
che sei cattiva?” disse Tangle
“No,
prima di quello...” disse la lupa
“Uh…
Gaga fatto pupù?” fece Tangle, sbattendo le palpebre.
“Troppo
indietro… Avanti veloce…” sospirò la lupa.
“Che…
Non possono esserci due Whisper?” chiese Tangle, confusa.
Sentendo ciò, Whisper ringhiò e digrignò i
denti.
“Dov’è
andato?” chiese la lupa.
“Perché
dovrei dirtelo?” domandò Blaze, grugnendo.
“Perché
qualcuno ha sabotato il nostro appuntamento!” rispose Whisper.
“Eh?”
chiese Blaze, confusa.
“Non
ho tempo di spiegare! Ti prego, tu dimmi dov’è andato!”
urlò la lupa, dal tono di voce e dal fatto che aveva gli occhi
sbarrati Blaze capì che diceva sul serio.
“...Di
là…” disse alla fine, indicando una piccola
foresta a ovest. Whisper la ringraziò e corse nel boschetto,
buttando via i tacchi per andare più veloce Le due ragazze la
fissarono finché non scomparve nella boscaglia.
“Strano…
L’ultima volta che ha reagito così è stato con…
Oh Caos…” Tangle sussultò mentre capiva chi era
stato “Ma certo! E’ sempre stato lui!” disse lei
ponendo una mano sul viso per poi inseguire Whisper.
“Aspetta,
di chi parli?!” urlò Blaze mentre la seguiva sotto
l’acquazzone e nella foresta. Silver si era seduto sotto un
albero per piangere copiosamente, non riusciva a credere a quanto la
serata fosse andata storta e alla cattiveria di Whisper. Si abbracciò
le gambe e singhiozzò tra le sue ginocchia, non vedendo la
figura femminile avvicinarsi a lui con un coltello. Poi, un fulmine
gli fece alzare lo sguardo appena in tempo per vedere Whisper
buttarglisi addosso per accoltellarlo. Lui sussultò e volò
in alto, aggrappandosi a un ramo.
“Ma
che…?” disse con uno spasimo, fissandola.
“CREPA!!”
urlò lei scalando l’albero velocemente, arrivando presto
di fronte a lui e salendo sul ramo, ghignando e girando il coltello
tra le dita.
“Non
ti è bastato insultarmi? Ora anche questo? Ho capito, è
stato un appuntamento schifoso, ma…” cominciò a
dire lui, venendo interrotto dalla grassa risata della lupa, che
piegò la testa e la schiena all’indietro prima di
ritornare in posizione.
“L’appuntamento?
Davvero? Ma quanto sei scemo?”chiese lei, ghignando.
“Parecchio,
sentendo te…” guaì lui, era molto ferito da ciò
che aveva detto.
“Ooo
boo hoo… La lupa grande grossa e cattiva mi ha insultato…
Fammi andare a frignare perché non piaccio a nessuno…
Sei patetico… Non hai mai avuto chance con me!” disse
Whisper, insultandolo prima di attaccarlo ancora. Silver sussultò
ed evitò la raffica di colpi della lupa, non usando i suoi
poteri per non ferirla anche se lei sembrava volerlo ferire eccome.
Di colpo, un raggio violetto colpì la parte di ramo tra di
loro, facendoli voltare e vedere… un’altra Whisper che
li puntava? La Whisper sull'albero barcollò appena la vide.
“Cacchio…”
deglutì lei e tentò di scappare, ma la lupa sottostante
sparò un raggio concentrato sul ramo, spezzandolo e facendo
cadere Silver e l’altra Whisper, però il riccio iniziò
a levitare d’istinto e avvolse la lupa che lo aveva attaccato
in una bolla di energia psichica, atterrando dolcemente ma tenendola
nella bolla per sicurezza.
“C-che
sta succedendo?” domandò Silver, guardando entrambe le
lupe e divenendo confuso.
“Silver,
quello non sono io! E’ Mimic!” disse la lupa che gli
puntava l’arma contro.
“N-Non
credere a q-quel mostro! Q-Quello è Mimic! Io s-sono la vera
Whisper!” disse la lupa nella bolla, battendo i pugni sui muri
acquamarina. Silver fissò entrambi, non sapendo a chi credere,
quando gli venne un’idea! Nascose una mano dietro la schiena e
le fissò entrambi.
“S-Se
una di voi è la vera Whisper, allora dimmi… Ciò
che mi hai detto prima… Era vero?” chiese lui,
abbassando le orecchie mentre gli aculei sulla sua testa si
abbassavano per via della pioggia.
“M-Ma
certo! N-Non h mai passato una serata peggiore in vita mia!”
commentò la lupa nella bolla.
“Silver…
Io non ti ho detto niente… E’ vero, ero dispiaciuta per
il vestito, ma con un pò d’acqua si è risolto
tutto… E poi, non potrei mai darti la colpa… È’
stata opera sua…” disse la lupa fuori dalla bolla,
puntando l’arma sull’altra lupa.
“N-Non
credergli! Ho-Ho detto la verità!” piagnucolò
Whisper nella bolla.
“Se
è vero ciò che dici, “Whisper”...”
commentò Silver, mostrando il rilevatore di bugie sul suo
bracciale che aveva attivato prima “...Allora la mia tecnologia
non funziona, perché ha reagito a ciò che hai detto tu,
non lei…” aggiunse indicando la lupa con la pistola. La
lupa nella bolla grugnì e diventò i camerieri che
avevano umiliato Silver, poi il maitre e infine ritornò ad
essere Mimic.
“Hai
barato, moccioso…” ringhiò il polpo, picchiando
il muro.
“Hai
cominciato tu! Hai sabotato il mio appuntamento! Perché
diavolo lo hai fatto?!” urlò Silver, stringendo il pugno
e riducendo la bolla alle dimensioni di una palla da baseball, per
fortuna Mimic era invertebrato perciò, a parte il non potersi
muovere, non gli diede troppo fastidio.
“Secondo
te? Mi ha fatto arrestare! ha rovinato la mia vita e la mia carriera
da mercenario! Occhio per occhio, ragazzino. Se io non posso vivere
felice, neanche lei può!” sibilò il mutaforma
digrignando i denti “Ma come diavolo lo hai capito, Whisper?!”
chiese poi alla lupa.
“All’inizio
non ne ero del tutto sicura, ma poi quando Tangle ha detto che non
potevano esserci due Whisper ho capito tutto. Il cameriere che ha
rovesciato i ravioli su Silver era scivolato su una pozza d’acqua
che solo chi era venuto da fuori poteva lasciare. E se ben mi
ricordo, anche se puoi cambiare i tuoi vestiti, non puoi modificare
l’umidità della tua pelle” spiegò lei,
digrignando i denti “Poi ho trovato questa” aggiunse
mostrando la cosa triangolare “E’ una delle tue scaglie.
Ho iniziato a sospettare quando l’ho annusata. Riconoscerei la
tua puzza disgustosa anche da un miglio e col naso tappato…”
sibilò lei.
“E
bravo, Scooby. Vuoi un biscottino?” Mimic commentò
sarcastico “Sei più un segugio che un lupo…”
ridacchiò il polpo con perfidia.
“Silver,
fai uscire quel mostro dalla bolla? Gli insegnerò a non
scherzare con me…” ringhiò Whisper, spaventando
Mimic e facendolo contorcere nella stretta sfera psichica.
“N-NO,
NON FARLO! M-MI UCCIDERÀ!”
Mimic
pregò Silver che alzò una mano.
“Scusa,
Whisper, ma non spetta a te…” disse il riccio, facendo
uscire la testa del polpo dalla sfera.
“H-heh…
Bravo bamb… MRNFGH?!”
Si
lamentò Mimic quando il pugno di Silver affondò
letteralmente nella sua faccia, facendo ghignare Whisper che ritirò
l’arma.
“Ma
certo… Silver, pensaci tu… Fa un buon lavoro, mi
raccomando…” disse lei tornando indietro. Silver fece un
ghigno furioso e tirò il polpo fuori dalla sfera prima di
cominciare a pestarlo di botte, le urla doloranti di Mimic fecero
sorridere Whisper mentre andava incontro a Tangle e Blaze.
“Whisper,
stai bene?” chiese Tangle che sentì le urla di Mimic e
ghignò “Beh, di sicuro lui no… Quindi era lui?
Scommetto che ha ascoltato le nostre chiamate… Che tipo
inquietante…” grugnì la lemure.
“Senti
chi parla…” commentò la lupa a braccia conserte.
“Uh,
già… S-Scusa se vi abbiamo spiato…” tangle
ridacchio nervosa prima di venire abbracciata da Whisper.
“E’
tutto a posto… Senza di voi avremmo passato dei guai…”
disse la lupa. sorridendo e scodinzolando.
“H-heh..
Quindi, siamo a posto?” chiese Tangle.
“Si…”
disse Whisper spostandosi “Ma non spiare mai più i miei
appuntamenti…” aggiunse poi, sbuffando.
“Sai
che non posso prometterlo…” rispose la lemure
sghignazzando.
“Me
ne assicurerò io, Whisper… Scusa se ho dubitato di te…”
disse Blaze, stringendole la mano.
“Non
è colpa vostra… Mimic voleva rovinarmi l’appuntamento
per vendetta, ma sta avendo quel che si merita… Silver è
veramente stato figo…” Civettò Whisper,
scodinzolando, poi vide Silver arrivare con Mimic bloccato in uno
strano aggeggio di restrizione fatto di energia psichica e il polpo
era ridotto piuttosto male.
“Uff…
Cavoli, è stato divertente! Non riuscivo a smettere di
picchiare questo scarto. ha detto che si comporterà bene d’ora
in poi, vero scartino?” chiese Silver a Mimic, che annuì
appena. “Gentili signorine, potreste chiamare la polizia così
che lo risbattano nel buco dal quale è uscito?” domandò
poi, Blaze annuì e chiamò la polizia mentre il riccio
futuristico lo liberò dal congegno, gli fece indossare delle
manette blocca-poteri dalle quali nemmeno lui poteva sgusciare via e
lo legò a un tronco robusto. Fu allora che Whisper lo
abbracciò con trasporto, sospirando mentre lo stringeva a sè.
Silver fu sorpreso all’inizio, ma poi ricambiò
l’abbraccio, scodinzolando e sorridendo. Tangle richiamò
l’attenzione di Blaze, sghignazzando mentre loro si
abbracciavano. Silver guardò la lupa negli occhi e mosse via
dal suo viso una ciocca di capelli zuppa di pioggia.
“Non
mi dispiacciono gli abbracci ma… Come mai?” chiese lui,
sorridendo.
“Sono
mortificata che il nostro appuntamento sia stato rovinato… Ci
tenevo tanto a questa serata, ma questo schifoso ha mandato tutto
all’aria…” sospirò lei, nascondendo il viso
nel folto pelo sul petto di Silver.
“La…
Modestia mi impedisce di vantarmi…” si lamentò il
polpo.
“Chiudi
il becco, sennò sai dove ti ficco il prossimo pugno?”
ringhiò Silver, al che Mimic trasalì e si zittì.
“Wow,
adesso ha paura anche di te...” Disse la lupa sorridendo.
“Eh
eh, forse perché l’ho pestato per bene… MMBB?!”
la
sua frase fu interrotta quando Whisper lo baciò sulle labbra,
scodinzolando e tenendolo stretto a se. Silver aveva gli occhi
spalancati per il bacio improvviso, ma presto li chiuse e ricambiò
il bacio e l’abbraccio, stringendola forte.
“EEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!”
Tangle
e Blaze strillarono di gioia, in quanto il bacio sotto la pioggia era
estremamente romantico.
“Ugh,
sbaciucchiatevi altrove…” grugnì Mimic. Silver si
scansò un pochino e sorrise.
“Per
una volta ha ragione…” disse Silver, creando una bolla
intorno a se e Whisper per proteggerli dalla pioggia e fatta in modo
che loro potessero vedere fuori ma nessuno poteva sbirciare dentro, e
ciò rese Whisper felice.
“Così
avremo un po di privacy… Oooooora, dove eravamo?” chiese
Silver prima di baciare Whisper di nuovo, facendola ridacchiare e
ricambiare il gesto.
“Oh,
ma dai! Non è giusto! Voglio vedere!!” Tangle si lamentò
e picchiò contro la sfera, ma Blaze la trascinò via
sbuffando.
“Lasciamoli
in pace e andiamo a ripararci…” disse la gatta
trascinando via Tangle e Mimic mentre Silver e Whisper continuarono a
baciarsi. Smise di piovere dopo un pò e la polizia arrivò
a prendere Mimic.
“Quelle
manette bloccano i suoi poteri. Vi consiglio di non toglierle MAI…”
disse
Blaze agli agenti.
“Ricevuto,
signorina. Avanti, viscidone, dentro…” disse l’agente,
spingendo Mimic nella volante e partendo. Quando la macchina sparì,
Silver e Whisper uscirono dalla foresta, entrambi avevano un sorriso
inebetito e Silver aveva messo la sua giacca sulle spalle di Whisper
per riscaldarla. Il proprietario uscì dal ristorante.
“Sono
stato informato di tutto. Sono mortificato per l’accaduto e,
per ripagarvi, vi offro una cena gratis quando volete” disse
sospirando.
“Grazie,
ma ora vogliamo solo andare a casa…” disse Blaze,
stiracchiandosi e sbadigliando. Il proprietario annuì e li
salutò prima di rientrare. Blaze aprì un portale che
conduceva a casa di tangle ed entrarono tutti e quattro, ritrovandosi
sul divano.
“Che
notte folle…” commentò Tangle, sospirando e
andando in camera sua per togliersi il vestito zuppo, seguita da
Blaze. Silver sospirò e fissò Whisper.
“Tu…
Non vai con loro?” chiese alla lupa.
“Tra
un attimo… Prima però… Voglio dirti che…”
balbettò lei, arrossendo quando Silver le sollevò il
mento e sorrise.
“Lo
so… Provo lo stesso…” disse Silver, baciandole il
naso e facendola ridacchiare.
“Bene…
Quindi… Settimana prossima?” chiese lei, sorridendo.
“Eh?”
fece Silver, piegando la testa.
“Il
nostro prossimo appuntamento… Facciamo settimana prossima?”
domandò la lupa, poggiando la testa sulla spalla di Silver.
“Oh…
Certo! Solo, una cosa… Non andiamo al ristorante, ok?”
domandò Silver, strofinandosi un braccio. Whisper ridacchiò
poi rise per davvero, solo Tangle l’aveva fatta ridere così
prima d’ora eppure era contenta che anche qualcun’altro
la rendesse così felice.
“Certo…
Possiamo ordinare a un fast food e guardarci un film…”
propose lei, agitando la coda bagnata.
“Mi
piace quest’idea!” disse Silver sorridendo e strofinando
il suo naso su quello di Whisper “Beh, meglio che vada. Notte,
Whisper” disse poi, alzandosi.
“Ehi!”
disse lei, alzandosi e posando le mani sulle sue spalle.
“Si?”
domandò lui prima di venir baciato con passione, lei lo
trascinò sul divano e giacque su di lui mentre gli baciava le
labbra. Lui fece le fusa e la lasciò fare, abbracciandola e
accarezzandole la schiena per un po, poi lei si scostò e
sorrise.
“Avevi
scordato questo…” ridacchiò la lupa mentre scese
da lui “Buonanotte… Silver…” disse infine
prima di andare in camera sua, scodinzolando. Silver si toccò
le labbra mentre usciva, poi un ampio sorriso si formò sul suo
muso mentre decollò nel cielo stellato.
“SIIIIIIIIIII!
MIGLIOR. SERATA. DI SEMPRE!!!”
Silver
urlò di gioia poi guardò in basso la casa di Tangle,
sorrise e volò verso casa dopo quello che era stato allo
stesso tempo il suo primo, il peggiore e il miglior appuntamento che
avesse mai avuto.
Fine
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