Questo Prezzo Irrazionale

di __Lune__
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*CHRISTIAN

-Ti prego, non sparare, ti prego- gridò un uomo ,si trovava la canna di una pistola sulla fronte, con qualcuno che stava per premere il grilletto.

Provò a cercare pietà negli occhi azzurri del carnefice, ci vide paura, lo sentì tremare come se non volesse con tutto se stesso uccidere qualcuno.

 -Ti prego, so che non vuoi farlo- lo pregò l'uomo , provò ad abbassare con lentezza la pistola.

-Non ti azzardare- disse poi la persona che aveva davanti, la sua voce sembrava quella di un bambino, lo vide distogliere gli occhi.

La vittima vide il sicario muovere la mano  verso il grilletto.

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*ALEXANDER

Alexander lasciò andare la freccia, il suo sibilo acuto perforò l'aria attorno a lui, vide l'arma virare tra i rami degli alberi ormai morti.

Chiuse gli occhi del colore del fuoco, e come un serpente riuscì a percepire che il cuore della sua preda si stava fermando, sentì anche foglie che si frantumavano sotto il peso di qualcosa, o meglio...qualcuno.

Alexander sospirò; Christian non era riuscito a uccidere quell'uomo.

Scosse la testa annoiato, e con uno scatto felino raggiunse la preda ormai morente.

 -Perché lo hai fatto?- chiese furente l'altro ragazzo, -Tu non lo avresti fatto- rispose Alexander senza riservargli neanche uno sguardo, -Non è vero!- obbietto lui, -A si?- Chiese il ragazzo dagli occhi d'ambra,-Allora finiscilo, metti questa freccia nel suo petto- continuò poi lui.

Si avvicinò a Christian e gli porse la freccia, passò qualche secondo, il ragazzo non prese la freccia.

Alexander si voltò verso la sua preda, la osservò con attenzione, la sua vittima era un uomo, grasso e pelato, puzzava ancora di alcol, dalla sua sacca fuoriuscivano collane di perle e anelli di rubino e smeraldo, forse era un brigante.

Osservandolo si chiese perché il generale volesse che lo uccidessero.

L'uomo urlò :-Sporchi sicari, vuoi non sapete chi sono io, vi pentirete di ciò che state facendo, ve ne pentirete-.

Uno sguardo furente lo zittì: -Signore, non ci biasimi, noi stiamo solo facendo il nostro lavoro-.

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*IL BRIGANTE

Dopo la minaccia la preda decise di supplicare la clemenza, però non servirono parole da parte di Alexander, perché il brigante nell'incendio che l'assassino aveva al posto degli occhi, 

Mentre tremava, sentì il peso del corpo del sicario sul suo, sentì dita lunghe abbassargli le palpebre, sentì la punta della freccia premere contro la carne, sentì dolore.

Mentre esalava gli ultimi respiri, il brigante cominciò a pregare un Dio a cui non aveva mai creduto ed ad evitare un diavolo a cui aveva donato l'anima, e dopo qualche secondo morì.

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*ALEXANDER

Assicurandosi che la preda fosse morta Alexander ripose l'arco e premendo gli stivali nel sangue scuro lasciò fischiettando quella foresta che ora aveva qualcosa in più di morto.

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*CHRISTIAN

Christian lo seguiva da dietro, cercando di non respirare, per non sentire l'odore del sangue fresco e voltandosi a volte per controllare se la vittima fosse ancora viva...ci sperava.

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*ALEXANDER
 

Era da un po' che Alexander e Christian era tornati alla casa base, avevano riportato il completamento della missione ed erano andati a riposare nelle loro camere.

Alexander sentì la porta sbattere violentemente contro il muro -Ragazzini, preparatevi, oggi proverete qualcosa di nuovo-.

Le truppe galoppavano da qualche decina di minuti, alla fine giunsero ad un villaggio, forse la gente non scappò perché era convinta che fossero venuti per fare del bene...

Dopo un ora la terra era pregna di sangue, Alexander vide una famiglia nascosta, madre, padre e alcuni figli, -Hai visto qualcosa?- chiese un soldato dietro di lui, -No, ero solo un po' distratto- mentì lui, se avesse parlato avrebbero ucciso anche loro.

Quando le ricerche per eventuali sopravvissuti si conclusero e le truppe erano pronte a ripartire si sentirono dei rumori e come delle voci.

-Vado io- si affrettò a dire atono Alexander, quando finalmente arrivò nel luogo da cui provenivano voci vide quella famiglia, la bambina aveva in braccio un orsacchiotto in peluche e un libro di favole.

Quando si accorsero di lui si fermarono in preda alla paura, Alexander scese dal suo mustang nero si avvicinò a loro. 

-Nascondetevi la- disse indicando una casa abbandonata in cui i soldati avevano già fatto strage -E state zitti- aggiunse mentre si preparava a ritornare al suo cavallo.

Dietro di se sentì qualcuno tirare il mantello della sua divisa, si voltò, la bambina teneva in mano il libro aperto, la pagina mostrava l'immagine di un principe, l'infante chiese.

-Signore, lei è un principe azzurro tu?- chiese la bambina ,il ragazzo si chinò e con la mano gelida le accarezzo la guancia - Ma certo...però, vedi, ti auguro di non incontrare mai un principe come me-

-Hai visto nessuno, soldato?- chiese il generale,-No, signore- rispose Alexander...






 

 

ANGOLO AUTRICE

Ciao...spero che la mia storia vi piaccia e spero anche di poterla continuare per molto tempo ancora❤
Sayonara

 





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