WHEN THE LOVE CHANGES YOUR LIFE
!?...“Quando l’amore
ti cambia la vita”…!?
CAPITOLO 1
LE SORELLE SWAN
Negli Stati
Uniti, è situata la grande città di Phoenix, la città
più popolosa dello Stato dell’Arizona, la città teatro di questa storia, la
città in cui si trasferì una ricca famiglia newyorchese. Le protagoniste di
questa storia sono tre sorelle diverse tra loro, ma in fondo, molto simili.
Rosalie, Isabella ed Alice Swan. Il padre delle ragazze, Charlie, era un avvocato famoso e reclamato in tutto il mondo, mentre la
madre, Renèe, era una famosissima imprenditrice e un’affermata
scrittrice di successo. Acquistarono una grandissima villa a Phoenix, facendola
arredare da una famosa architetta e una volta pronta fecero i bagagli e
partirono. Le ragazze avevano sempre vissuto a New York, non si erano mai
spostate da lì, tranne che per le vacanze, per questo, non presero
per niente bene l’idea del trasferimento, ma questo poco importava visto che la
decisione era già stata presa. Dovevano iniziare tutto da capo, lasciare gli
amici e la loro vita e questo non gli andava giù, anche se sapevano che, con il
loro carattere, si sarebbero ambientate subito.
Rosalie era la maggiore, aveva vent’anni. Era di una bellezza
eterea, di quelle che si vedono sui cataloghi pubblicitari
e infliggono duri colpi all’autostima delle altre donne. Era alta, magra e statuaria. Aveva lunghi capelli castani che gli
ricadevano morbidi sulle spalle e due bellissimi occhi castani. Era una persona
estroversa, spigliata e non gli dispiaceva trovarsi al centro
dell’attenzione. Era un po’ scettica verso coloro che a primo impatto
non gli piacevano, e se qualcuno non entrava nelle sue grazie, beh povero lui.
Cercava di apparire dura e spesso arrogante, ma la sua era
solo una maschera.
Isabella, conosciuta
come Bella, era la secondogenita. Aveva diciannove anni. Anche
lei era molto bella, alta e magra, con un fisico da fare invidia a chiunque.
Aveva lungi capelli castano ramati, la pelle molto
chiara e due occhi verdi che alla luce sembravano color ghiaccio o azzurri. Di
carattere era abbastanza decisa, difficilmente tornava
indietro sui suoi passi. Guai a farla arrabbiare, diventava irriconoscibile. Era solare e dalla battuta sempre pronta, amava ridere e
divertirsi. Si mostrava forte, diceva di non aver bisogno di nessuno, ma non
era così. Era il classico tipo di persona, che, a volte, riusciva a sentirsi sola anche se era circondata da decine di persone.
Alice, invece,
era l’ultima arrivata. Aveva diciotto anni ed emanava allegria e serenità solo
a guardarla. Tra le tre era quella più minuta e dai tratti molto delicati.
Aveva i capelli castani e dei grandi occhi verdi. Caratterialmente era quella
più solare, sempre con il sorriso addosso, quella che cercava di vedere del
buono in tutto. Era quel tipo di ragazza che non si fa
problemi ad attaccare bottone con qualcuno che non conosce. Riusciva sempre a
convincere tutti a fare quello che voleva, forse per il suo sorriso contagioso
o forse per gli occhi da cerbiatta che mostrava tutte le volte che desiderava
qualcosa. Era considerata la peste di casa.
Tutte e tre erano
molto legate, amavano fare le cose insieme ed erano invidiate da tutti per
molti fattori: la loro bellezza, i loro soldi, il loro
stretto legame, la loro popolarità e anche il loro carattere. Erano delle
ragazze che non si erano mai fatte mettere i piedi in faccia da nessuno e
facevano girare la testa a tutti i ragazzi. Nessuna di loro aveva
mai avuto una storia seria, non credevano molto nell’amore. Per loro
esistevano solo storie brevi, avventure senza importanza, solo per divertirsi.
Sembravano allergiche a relazioni serie e non davano false speranze a nessuno.
Per tutti, loro, erano irraggiungibili, “le irraggiungibili
sorelle Swan” così erano definite da tutti. Nessuno nella loro vecchia città
poteva vantarsi di essere andato con una di loro per più di una volta. Erano le
mete ambite da tanti, troppi ragazzi, ragazzi che
restavano sempre con l’amaro in bocca, ragazzi che non facevano altro che
beccarsi due di picche, ma che, eppure, non si arrendevano. Bella era stata
l’unica ad essersi presa una sbandata bella grossa, l’unica ad essersi in un certo senso innamorata, l’unica che aveva amato a tal
punto da buttare all’aria la sua vita, anche se questo era successo molto tempo
prima. A quindici anni aveva incontrato un ragazzo, il classico tipo bello e irraggiungibile, ma quel ragazzo si era innamorato di lei.
Si erano messi insieme, ma allora Bella non lo amava, gli voleva bene questo
si, ma nulla di più. Lui era perfetto e speciale per lei, era tutto quello che
una ragazza sogna di avere, ma lei era ancora troppo
piccola per rendersene conto. Dopo un mese e mezzo decise di lasciarlo, non gli
diede alcuna spiegazione, così di punto in bianco non si fece più sentire. Lui
chiedeva ad Alice e Rosalie il motivo di tale comportamento, ma nessuna delle
sue sapeva spiegarselo. Dopo alcuni giorni, il ragazzo, iniziò a frequentare
un’altra e poco dopo si misero insieme. Solo allora Bella si rese conto di aver
fatto una cazzata, solo allora si rese conto di quanto quel ragazzo fosse
importante per lei, ma ormai era tardi. Sotto
consiglio delle sue sorelle, Bella, gli mandò un messaggio per scusarsi e per
informarlo che si era resa conto dell’errore commesso, dicendogli
che era pronta a tornare indietro. Lui non fece nulla, non tornò sui suoi passi
e il suo silenzio fece capire a Bella che, ormai, era
troppo tardi. Solo allora lei si rese conto di essere
sola e innamorata, per quanto una ragazza di quindici anni possa esserlo.
Pianse tutte le sue lacrime e si chiuse in un mondo tutto suo, un mondo fatto di ricordi, ma soprattutto fatto di rimpianti e
di rimorsi. Da allora non si fidò più di nessun ragazzo e si ripromise di non
innamorarsi più di nessuno, il suo cuore apparteneva già a qualcuno. Passarono
le settimane, i mesi e poi gli anni e nulla cambiò. I sentimenti di Bella verso
quel ragazzo furono sempre gli stessi, lui restava
sempre il centro del suo universo. Con il passare degli anni divenne
come Rosalie e Alice, una ragazza dal cuore di ghiaccio che non riuscì
più a provare amore per nessuno. Le sue sorelle le avevano sempre detto che l’amore non esisteva, era solo l’invenzione di
alcune persone per spiegarsi i lieto fine delle fiabe. Loro due erano sempre
state allergiche all’amore, a differenza di Bella che all’inizio ci credeva
molto. Dopo quello che gli successe, Bella, divenne
peggio di Rosalie e Alice, non si mise più con nessuno, tutti i ragazzi erano
per lei solo uno strumento per saziare i suoi istinti, non aveva mai fatto
l’amore, per lei era solo sesso, per questo era raro che andasse a letto con
qualcuno per più volte. Nonostante fossero passati
quattro anni, le ferite di quella storia ancora gli bruciavano, non era ancora
riuscita a dimenticarlo e vederlo insieme alla sua ragazza la faceva sprofondare
in un abisso che la risucchiava sempre di più. Non si era più fidata di un
ragazzo e si mostrava fredda e ostile con loro, per lei non c’erano differenze,
considerava i ragazzi tutti dei bastardi. Aveva smesso di credere nell’amore,
aveva smesso di credere nel lieto fine, proprio come
le sue sorelle, anzi forse peggio. Tutte e tre iniziarono ad avere storie senza
coinvolgimenti e gli andava bene così. Quando i genitori annunciarono il
trasferimento le ragazze non erano molto d’accordo, ma
alla fine furono costrette ad accettare, del resto con il loro carattere si
sarebbero ambientate subito. Bella, in fondo, anche se non voleva ammetterlo,
era contenta di cambiare città, forse andarsene da New York sarebbe stato positivo, avrebbe potuto dimenticare per sempre il passato,
avrebbe ricucito per sempre vecchie ferite ancora aperte, ma soprattutto
avrebbe smesso di soffrire vedendo l’indifferenza di lui, anche se, ormai, ci
aveva preso l’abitudine e quel dolore non era più forte come agli inizi. A New York frequentavano tutte e tre la stessa scuola, la
“Pacifico Vista High School”, ed erano le più popolari. Rosalie era, infatti, la reginetta della scuola dal primo momento in
cui aveva messo piede nell’istituto, Bella era la presidentessa dell’associazione
studentesca, colei che si occupava di organizzare tutti gli eventi della
scuola, mentre Alice era la capo cheerleader. Il loro era
il gruppo più invidiato della scuola, tutti volevano poter entrarci, ma questo
sembrava essere off-limits. Gli unici che le frequentavano erano alcune ragazze
cheerleader e i migliori giocatori della squadra di basket della
scuola. Gli altri gruppi, come per esempio quello di informatica,
quello di pallavolo, quello dei secchioni e peggio ancora quello degli sfigati
non venivano totalmente considerati da loro tre.
Gli era
dispiaciuto parecchio essersi dovute trasferire, ma
non erano minimamente scoraggiate o agitate per quello che li avrebbe attese
nella nuova scuola. Sapevano che si sarebbero fatte rispettare pure lì e avrebbero
cambiato le carte in tavola. Sarebbero tornate ad essere quello che erano nella vecchia scuola, e ci sarebbero riuscite in poco
tempo. Di questo ne erano convinte.