Inkessence - Profumo d'inchiostro

di flyerthanwind
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L’urlo

L'urlo è l'inizio della vita. Un bambino piange al momento della nascita, inizia il suo approccio con mondo urlando e dimenandosi, protestando contro qualcosa che non ha scelto ma a cui non può sottrarsi.
Durante il corso della nostra esistenza si grida per molti motivi. Le urla di gioia sono sempre le più belle, gridolini festosi accompagnati da ampi sorrisi e magari anche dagli occhi lucidi. Le più temibili sono le urla di dolore, la ferita che ti squarcia il petto quando comprendi che tutto è ormai perduto.
L'urlo di Rose sortì l'effetto che aveva voluto. Tutti si paralizzarono, incapaci di comprendere la fonte di quel suono tanto acuto che perforava i timpani e corrodeva le terminazioni nervose, un grido straziante accompagnato da una valle di lacrime e dal corpo che, da immobile, prendeva a muoversi spasmodicamente.
Ciò che non può danzare sul bordo delle labbra va a urlare in fondo all’anima.
La situazione era statica, nessuno osava muoversi. Come se fosse stato il più potente incantesimo, il grido di Rose impediva di pensare ma soprattutto di agire. Ma si sa, ci sono maghi più allenati di altri a respingere gli incantesimi, anche i più complessi, quelli che non andavano recitati e non necessitavano della bacchetta.
La Voce, chiamata così dato che non si avevano ancora effettivamente prove concrete che fosse Justin Finch-Fletchley, agì e con un colpo di bacchetta atterrò Scorpius, segregandolo nell'angolo opposto rispetto a quello in cui si trovava Rose. Ad osservare bene la stanza, la ragazza si rese conto che quel luogo era stata l'aula che l'aveva accolta per sei anni.
«Cosa ci facciamo qui?» domandò a nessuno in particolare, osservando i tomi di Trasfigurazione raccolti dietro la cattedra. Si era svolto tutto così velocemente che non si erano minimamenti accorta della riacquisita facoltà di Rose, e ne rimasero tutti piacevolmente sorpresi. Nonostante l'incantesimo si stesse indebolendo, spezzarlo del tutto richiedeva comunque una grande forza d'animo, nonché un notevole potenziale magico.
«Tu sei qui perché stai sempre tra i piedi» le rispose una voce dal gruppo, non avrebbe saputo dire con chiarezza chi fosse ma certamente era un ragazzo, probabilmente un alunno della scuola.
Più tempo trascorreva e più Rose non si capacitava dello spropositato numero di persone che quello psicopatico era riuscito a coinvolgere. Probabilmente avrebbe tentato di coinvolgere anche la sua famiglia, se non fossero stati le persone meno razziste sulla faccia della terra.
«Lui invece è qui perché mi interessa» disse la Voce, avvicinandosi a Scorpius. Era cosciente ma non muoveva un muscolo, nemmeno sbatteva le palpebre, e Rose tentò di svincolarsi per accorrere in suo aiuto. Glielo doveva, e in fondo si affezionata a quello spaventapasseri platinato che andava in trance per concentrarsi.
«Non ti avvicinare» urlò lei, immobile mentre una sorta di mostro le faceva impercettibilmente muovere ogni muscolo del suo esile corpo.
Una profonda risata riscosse l'uomo, accompagnate ben presto dalle risate degli altri. Erano visibilmente nervosi, indice della mancanza di fiducia che nutriva verso di loro. Se non gli aveva rivelato il piano, erano tutti delle marionette nelle sue mani.
«Cosa ridete, razza di idioti?!» sbroccò nuovamente, la lingua affilata e tagliente pronta ad attaccare chiunque si fosse messo in mezzo.
Scorpius avrebbe volute tapparle quella boccaccia impertinente, anche se era uno dei motivi per cui l'adorava. Eppure era certo che in quella situazione non le avrebbe affatto giovato.
Il problema era, oltre lo scarso istinto di conservazione dei Grifondoro e il fatto che fossero inclini a gesti potenzialmente suicidi, che era arrabbiata. O forse, non era arrabbiata. Rose Weasley era furiosa e nulla in quel momento avrebbe potuto placare la sua ira.
«Loro forse non sanno cosa ci fate qui, ma io lo so» s'intromise la Voce, avvicinandosi nuovamente a lei. Se il suo obiettivo era quello di perdere del tempo, ci stava riuscendo perfettamente. Tuttavia ogni secondo era indispensabile poiché non faceva che aumentare l'irritazione di lui.
«Devi fidarti molto se gliel'hai tenuto nascosto» continuò ironica, un sorrisetto beffardo ad incurvarle le labbra e un sopracciglio alzato che le donava il cipiglio di chi ne sa fin troppo. Eppure non ne sapeva assolutamente niente.
«Non sono affari che li riguardano» replicò arrabbiato, la voce ferma ma meno fredda di come era stata fino ad allora. Lo stava innervosendo e le sue difese iniziavano a cedere. Le sue certezze venivano sgretolate un secondo alla volta e i suoi incantesimi iniziavano a perdere di significato.
«E non riguardano nemmeno te» le disse, questa volta arrabbiato, il tono di voce molto più alto del normale. Si allontanò di un paio di passi, stava per tornare a rivolgersi verso Scorpius quando la porta dell'aula si aprì.
Seline Goth, le guance arrossate, gli occhi lucidi e i capelli scompigliati, fece capolino nella stanza. Tremava per il terrore e il battito dei suoi denti rendeva incomprensibili le parole che tentava di pronunciare.
«Parla chiaro» le ordinò l'uomo, il cappuccio si mosse per un momento lasciando intravedere una ciocca di capelli corvini. Justin Flin-Fletchley aveva i capelli corvini.
«Sono qui» biascicò la ragazza, ancora scossa dal nuovo ordine che le era stato imposto. Vederla in quello stato, gli occhi serrati e il viso che era una maschera di terrore, fece nascere un moto in Scorpius. Non l'aveva mai vista in quello stato, anche se si era interessata a lui l'austerità aleggiava sempre intorno alla sua figura.
«Sarà meglio accelerare i tempi allora» concluse con un ghigno, rivolgendosi nuovamente a Scorpius. Aveva la bacchetta levata verso l'alto e puntava dritto al suo cuore. Rose era terrorizzata e le sue forze venivano meno, per cui non riusciva nemmeno a svincolarsi dall'ormai debole incantesimo.
«Avevi detto che non avresti fatto del male a nessuno!» urlò Seline, le lacrime che scendevano copiose e la bocca aperta in un ghigno tra dolore e compassione.
«Sarà meglio iniziare da te allora» continuò l'uomo, infuriato come non mai, spostando lentamente la bacchetta verso la ragazza.
Ma non riuscì ad evocare alcun incantesimo contro di lei che Scorpius le si parò davanti.

N.d'A.
Vi abbandono nel momento di tensione massima, lo so, ma sono certa che apprezzerete questa suspense. Ecco la soluzione all'indovinello del precedente capitolo: interruttore in inglese si dice "Switch", e Emeric Switch nella Guida Pratica alla Trasfigurazione per Principianti, sancisce proprio i principi della Trasfigurazione.
Mi volete bene anche se sono psicopatica, vero? Ci sareste arrivati da soli?
Ormai siamo davvero agli sgoccioli, mancano due capitoli più l'epilogo... cos'altro vi aspettate? Nel caso abbiate voglia di farvi venire un po' l'ansia, ho iniziato la pubblicazione di una raccolta chiamata Il mio abisso personale che definisco un viaggio nella mente, se vi va passate a dare un'occhiata!
Vi ricordo che per qualsiasi cosa mi trovate sempre su ig come flyerthanwind_
Luna Freya Nives




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