Granny

di reggina
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I bambini sono il futuro.

Dalla prima volta che ha stretto il dito di Julian nel suo piccolo pugno, il neo papà è stato catturato da quella forma più che perfetta di essere umano.

La sua bambina. La sua Summer.

Un batuffolino di luce ebbro di vita.

In giardino, sotto la magia a grappoli del glicine in fiore, in questo momento sono riunite tutte le donne della famiglia Ross.

Amy, che nel suo corpo morbido, mostra tutta la bellezza della maternità.

Andy, una nonna giovane ed elegante. Un po' genitore e un po' insegnante che, difronte alla nipotina, dimentica ogni compostezza e si abbandona a risate disinvolte.

Fancy tiene tra le braccia Summer: la sua pelle di mela avvizzita in netto contrasto con la morbidezza di pesca della bambina.

Le mani arricciate a conchiglia, gli occhi che si aprono curiosi sul mondo, la bocca sdentata che cerca di imitare un sorriso le ricordano, però, che anche se la fiamma della vita si consuma poco a poco viene ravvivata ogni volta che nasce un bambino.


Julian le raggiunge con una polaroid in mano, attirandosi i loro sguardi indagatori.

"Voglio immortalare le donne della mia vita.

"Il mio passato..."

Sorride a sua madre con affetto.

"Il mio presente..."

Guarda Amy con complicità e desiderio.

"Il mio futuro..."

Le parole per sua figlia sono intrise di un amore ogni oltre confine.

"E il tuo trapassato remoto?"

Si schernisce Fancy, ricorrendo alla sua incrollabile autoironia.

L'espressione che Julian rivolge a sua nonna è una miscela di risate, atti premurosi, storie meravigliose e amore.

"Il mio futuro ulteriore!"





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