0
Blood
of Gods
PROLOGO:
Diciottesimo secolo…
I fulmini squarciarono il
cielo notturno, illuminandolo di poco, prima che questo venisse riavvolto dalle
tenebre. Era notte fonda e le luci del Grande Tempio erano state tutte spente
già da un pezzo. Soltanto quelle di una particolare casa erano ancora accese,
soltanto quelle della Sala del Grande Sacerdote erano ancora in uso ed
assistevano, mute ed inermi, alla scena che si stava svolgendo al suo interno ormai
da ore.
“Sei sicuro di quello che
stai per fare, fratello?”
“Sicurissimo. Il Fato ci
ha fatto un simile dono, una luce così brillante in un’era così oscura. Sarebbe
da stolti non dar retta a ciò che il Fato ha in serbo per noi.”
“Sei sicuro quindi, anche
se sai che, dopo questa notte… non la rivedremo più…”
L’uomo sospirò affranto
sussurrando un flebile: “Sì, lo so” poco convincente anche per se stesso.
Eppure lui non era il tipo da sfidare la sorte, non era il tipo da lasciar
perdere un simile evento che si era verificato nella sua epoca per dei meri
sentimentalismi. Le sarebbe mancata senza ombra di dubbio, ma non era il tipo da
evitare i propri doveri da Grande Sacerdote. Difatti, non lo fece.
Scosse la testa come a
voler scacciar via ogni esitazione, levò le mani al cielo e pronunciò le fatidiche
parole affinché tutto si svolgesse come da programma. Il rombo dei tuoni riempirono
il silenzio, la luce degli stessi illuminò a giorno la Sala e poi… il buio si
fece largo fra le tenebre della notte ed avvolse anche quella casa, facendola
sprofondare nell’ombra, velocemente.
Presente…
Death Mask camminava,
annoiato come suo solito, per le vie di Atene. Gli era stata assegnata una
missione solo quella mattina stessa, ma era riuscito a svolgerla brevemente,
nonostante la sua poca inclinazione a seguire le regole della Dea. Era un
cavaliere di Athena, aveva persino eseguito un severissimo addestramento pur di
diventarlo, eppure… proprio non riusciva a digerire l’idea di prendere ordini
da un’altra persona. Un paradosso? Forse. Ma a Death Mask non importava. L’importante
era che continuasse a fare come più gli aggradava, con o senza Athena, nulla di
più e nulla di meno.
Girò l’angolo e si ritrovò
al confine con il Grande Tempio, pronto a raggiungere la casa di sua appartenenza,
quando un fulmine improvviso squarciò il cielo, atterrando sul terreno a lui
davanti, e scaraventandolo all’indietro.
“Ma che caz-“
Death Mask si coprì gli
occhi con il braccio, riacquistò l’equilibrio perso poco prima ed attese che
tutta la scena si placasse prima di avvicinarsi per verificare di persona cosa fosse
realmente successo. Batté gli occhi, incredulo, quando notò la voragine che il
fulmine aveva lasciato nel terreno. Si avvicinò furtivo, temendo il peggio da
un momento all’altro, e quando fu arrivato all’inizio della voragine… Aggrottò
la fronte, batté ancora le palpebre e sempre più incredulo e confuso domandò:
“Cosa diavolo ci fa qua,
una ragazza?”
Angolo Autrice:
Buonasera a tutti! 😊 Sono nuova sul sito e questa è la mia prima storia in
assoluto, per questo vi prego essere clementi con la sottoscritta...
Sono Freya e da sempre sono un’amante dei Cavalieri dello Zodiaco e della
mitologia in generale. Questa storia nasce, difatti, da queste mie passioni,
unite alla recente lettura di alcuni testi di Rick Riordan ed alla visione di
Fate Grand Order e Blood of Zeus su Netflix (insomma, ho fatto un bel mix xD).
Difatti questa storia
tratterà e parlerà anche dei figli dei cavalieri d’oro, in un futuro mooooolto
ipotetico. Per questo spero di riuscire a fare un buon lavoro e spero di avervi
incuriositi almeno un pochino. Stiamo all’inizio, ma ho già in mente tutta la
trama e spero di appassionarvi 😊
Inoltre sono sempre aperta
alle critiche, purchè costruttive, e spero di riuscire a sentire presto
qualcuno di voi 😊. Nel frattempo, vi saluto e… alla prossima!
Baci Baci, Freya
P.S. Tutti i cavalieri sono stati resuscitati dalla Dea.
Non sono state prese in considerazione ne’ le serie “omega”, né “next
dimension”, né “legend of sanctuary”.
|