Second Chances

di lachicamuyseriosa
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Carmela “Ela” Benavent Villada
Finisco di impiattare i pancakes proteici su due piatti e poi faccio un passo indietro per ammirarli, soddisfatta. “Questo sì che è talento” sussurro tra me e me, e batto le mani appena compare l’alta figura di Polo dalle scale. Noto subito che qualcosa non va, anche oggi. La sua espressione sconsolata e gli occhi rossi mi suggeriscono che ha appena finito di piangere, ancora una volta. “Vieni dai! Che ho fatto una colazione fantastica. Succo o tè?”.
“Non vengo a scuola oggi..” fa con voce tremante. Alzo lo sguardo ancora, e mi soffermo a notare che è ancora in pigiama. Mi avvicino cauta a lui, che intanto è sceso fino all’ultimo scalino.
“Polo..”
“No. Non ce la faccio. Voglio cambiare scuola.”
“Vieni qui” e apro le braccia per invitarlo in un abbraccio. Si lascia andare aggrappato a me. “Siamo insieme quest’anno Polo. Ci sarò io, nessuno si permetterà di farti soffrire ancora. Te lo assicuro” cerco di rassicurarlo io, accarezzandogli la schiena mentre lui si abbandona ad esili singhiozzi sulla mia spalla.
“Ora assaggi i miei pancakes e un po’ di succo che ti danno le forze. Poi andiamo a metterti la divisa e mano nella mano entreremo in quella scuola. Sono tornata per questo, e non mi toglierai questa gioia mio caro.”
Alza la testa dalla spalla e mi regala un debole sorriso. Il mio cuore cade a pezzi, non riesco a vedere mio fratello in queste condizioni. Ricambio il sorriso e lo tiro leggermente per la mano verso l’isola della cucina.
“Paulita non c’è?” chiede tagliando un pezzo di pancake, mentre io valuto se mi fanno veramente gola quelle sbobbe che ho messo in piatto. Capisco perché mi stia chiedendo se la domestica è nei paraggi. “Ehm.. no. Com’è..?”  voglio sapere, notando la naturalezza con cui mastica e manda giù il boccone.
“Buonissimi. Sei una cuoca fantastica. Devo correre a vestirmi” e scola il bicchiere di succo che gli avevo versato nel frattempo. Provo un pezzo di quei cosi finché lui scappa su per le scale e lo sputo subito in un tovagliolo. Amari come poche altre cose. Sospiro guardando le scale “..sarà andato a vomitare”.




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