personaggi
(OC): Charlotte
Sheridan e Fabian Gallagher, brevissima comparsa di Nathaniel Ghisler.
genere: angst,
introspettivo, drammatico.
note: solita
what if?, sarebbe opportuno aver letto almeno fino a “ Di
vecchie dissonanze e
nuovi duetti” per conoscere gli OC.
contesto: infanzia,
post morte di Fabian.
parole: 496
Dentro il tuo
sorriso
“Ci
sono! Stringiamo
un Patto Infrangibile.”
“Potrei sbagliarmi
per la prima volta in vita mia, Fa, – anche se dubito
– ma non ricordavo che
qualcuno di noi sapesse già fare magie.”
“Beh, pazienza, non ci
serve. Siamo migliori amici e staremo sempre insieme, punto.”
Fabian Gallagher non ricordava il primo sorriso che aveva
rivolto a Charlotte Sheridan.
Doveva essere stato un sorriso
sdentato e impastato di saliva, uno di quei sorrisi da cucciolo
spelacchiato di
pochi mesi per la versione in culla, ugualmente sdentata ma con molti
più
capelli, dell’amica – era certo che lei avesse
risposto con la smorfia più
bella del mondo.
Ma per quanto non ne conservasse memoria,
ogni volta in cui negli anni a seguire gliene aveva rivolto uno
– in tralice,
così grande da riempire il mondo – aveva avvertito
una fitta dolce, proprio lì,
sopra al cuore. Ed era strano, a spiegarsi, ma era come la
consapevolezza che
il segreto e l’origine del loro legame fossero annidati in
quel sorriso.
Chiunque avrebbe potuto obiettare che era facile diventare
inseparabili, quando
c’erano ben pochi altri bambini con cui passare i pomeriggi
al pontile a
contare le barche; ma lui preferiva credere alla propria versione della
storia.
Perché per Fabian Gallagher nulla
era mai stato così naturale come sorridere a Charlotte
Sheridan.
“Sono
sicuro di
averti sorriso la prima volta che ci siamo visti, Lottie.”
“Eravate neonati,
per le mutande di Merlino, non fare lo sdolcinato! Se anche lo avessi
fatto non
era certo consapevole...”
“Non dargli retta,
Fa. E io sono sicura che ci sorrideremo fino alla fine.”
Charlotte Sheridan ricorda con
lacerante precisione l’ultimo sorriso che ha rivolto a Fabian
Gallagher.
È stato un sorriso appena
accennato e traballante di paura, uno di quei sorrisi da equilibristi
sospesi sul
sottilissimo filo che divide il mondo dei vivi da quello dei morti,
pronto a
spezzarsi al primo colpo di bacchetta – i Mangiamorte sanno
essere più spietati
di Atropo.
Ed è un ricordo che la scortica
da dentro – brucia i polmoni, fracassa le ossa –,
che non la lascerà mai più
per ogni secondo rimastole senza di lui, premendo lì, tra le
costole. Ed è inaccettabile,
a viversi, la condanna di lui che domani non potrà alzarsi,
darle un buffetto
sul naso e rubare l’ultimo biscotto delle scorte dal piatto
di Nat. Chiunque
potrebbe obiettare che lo sapevano, che la guerra
lascia solo zanne affondate
nel collo e tombe vuote su cui piangere fino a scavarsi gli occhi; ma
lei ha preferito credere al loro per sempre.
Perché per Charlotte Sheridan casa
è sempre stata da qualche parte nel sorriso di Fabian
Gallagher.
Ma
c’è la guerra. E
non c’è mai tempo, in guerra.
Non c’è stato
tempo per loro.
Note
alla storia: scenderò a patti con il
fatto che questa raccolta è destinata
a essere una collezione di pastrocchi, prima o poi. Ma veniamo a noi:
la flash
partecipa a due iniziative del gruppo fb “ Caffè
e calderotti”. La prima
è A scatola chiusa, seguendo la traccia
lasciataci da Rosmary
«Non è
tempo per noi» dal titolo di una canzone di
Ligabue: chiedeva di raccontare
di un legame fortissimo per il quale, però, “non
è tempo”. Ho scelto un po’
all’ultimo
di scrivere di Charlotte e Fabian: nati e cresciuti nello stesso
villaggio e
avendo la stessa età, trascorrono letteralmente tutta la
loro infanzia insieme,
convinti che nulla possa mai dividerli, senza fare i conti con il tempo
a loro
disposizione che è ben poco, data la morte di Fabian per
mano del branco di
Grayback durante la Guerra. La
seconda
iniziativa a cui partecipa è il Gioco di
scrittura, nello specifico con
la traccia 12: Death 10 (Terry Boots) e 3 (Fabian Gallagher), dove ho
usufruito
dello switch concessoci per scambiare il personaggio 10 con
l’1 (Charlotte
Sheridan), e parlare così della sua reazione alla morte di
Fabian.
E
con questo dovrei aver detto
tutto. Spero che la storia possa essere di gradimento per qualcuno, ad
ogni
modo grazie di cuore per il tempo dedicatole.
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