Il diario di Madotsuki

di Biblioteca
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Avevano preso il NES con due controller proprio per lei e sua sorella. Insieme alla console c’erano un paio di giochi piuttosto scadenti: “Nasu” e “Severed Head PK”. Ma Monoko non ci aveva mai voluto giocare, perché i suoni 2 bit la terrorizzavano. Così alla fine, i suoi genitori non avevano comprato più giochi.
Ma Madotsuki ci giocava ogni volta che poteva a Nasu. L’altro gioco non le piaceva.
Con Nasu, invece, per quanto deprimente e a volte frustrante, c’era quell’incredibile sicurezza di sapere quello che doveva fare: doveva solo spostare il suo avatar e fargli mangiare le melanzane che cadevano dal cielo.
C’era la frustrazione che se una melanzana cadeva a terra, si ricominciava da capo. Ma con il tempo, Madotsuki aveva imparato ad abituarsi sia alla deprimente musica di sottofondo, sia alla frustrazione.
Ora dopo ora, già prima della morte di Monoko, aveva macinato record sempre più alti.
I numeri da decine erano diventate centinaia, e poi migliaia. Forse, arrivata ad un certo numero, avrebbe finalmente scoperto un finale segreto del gioco.
Le sembrava impossibile che qualcuno avesse creato quel piccolo mondo senza neanche dargli un finale.
O il gioco si sarebbe solo ripetuto all’infinito?
Magari era una metafora della vita: non importa quanto ci si provava, prima o poi si sbagliava e si doveva ricominciare daccapo, oppure, semplicemente, si andava avanti.
A volte pensava di essere come l’avatar di quel videogioco: un essere che si muoveva su e giù, in un mondo piccolo e angoscioso, mangiando e basta. Poi un giorno sarebbe morta e quel nonsenso chiamato “vita” sarebbe finalmente finito.
Aveva anche scoperto un trucco a forza di smanettare il gioco: poteva trasformare la testa del suo personaggio in una melanzana.
A quel punto si era chiesta: è forse una metafora del cannibalismo?
 
Sua madre entrò in camera mentre stava per battere il suo record: 5640 punti.
Non le prestò ascolto finchè non superò quella cifra.
Sentì la voce della madre alzarsi sempre di più.
Arrivata a 5650 punti, interruppe il gioco. Sapeva che mettere in pausa era un rischio. Ma non voleva che sua madre strappasse i fili del NES.
“Guarda che è ora di cena! E presto dovrai andare a scuola, quindi quello dovrai usarlo il meno possibile, chiaro!?”
Aveva comunque battuto il suo record.
Madotsuki accettò la sgridata senza fare una piega, mangiò al tavolo con i suoi, tornata in camera, come sospettava, perse e ricominciò daccapo.
Sperava che la sua vita reale, un giorno, sarebbe stata migliore di quella del piccolo Nasu, che correva e mangiava, correva e mangiava.
Giocò fino a tarda notte, tanto che andò a dormire stanchissima, senza neanche scrivere il diario.

 
(Il gioco di Nasu è stato analizzato dai fan, tanto che alcuni hanno scoperto che la testa, usando un trucco, può essere trasformata in una melanzana – Nasu vuol dire appunto melanzana – e c’è chi ha anche creato un fangame su internet da poter giocare a parte. Le teorie attorno al gioco e alla sua console sono tuttavia molto poche. Ma ci tenevo a inserirlo ugualmente. Il gioco “Severed Head PK” è invece un cut-content visibile comunque nei file di gioco. Doveva essere molto inquietante. Per approfondimenti, guardate qui: https://yumenikki.fandom.com/wiki/NASU )




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