Mai
arrossii nel rubare l’amore
che
vuoi che sia, una vita senza onore?
Non
ho incolpato il fato
del
mio animo sconsiderato,
ho
solo ringraziato il testo, che mi ha liberato
Lo
aveva un priore
questo
testo senza autore
un
tomo di carta, di inchiostro graffiato
vi
era narrata la passione nel creato
Una
voce nel paese, di me ha raccontato
come
un porco efferato, un bastardo nato
prendevo
la gioventù, l’abbracciavo nel mio amore
e
non importava se avessero frutto o fiore
E
poi, un giorno, mi sono ammalato
solo
in un letto, dimenticato
mi
sentivo mancare il fiato
mentre
la pelle bianca diventava
e
qualche viola macchia, la colorava
Allora
venne, lui, il priore
l’uomo
del libro senza autore
mi
disse “Non ho pentimento,
il
fato ti sei creato,
all’Inferno
non sarai consolato”
Mai
lo maledii, seppur senza onore
gli
domandai solo chi fosse, quell’autore
e
lui non seppe spiegare
perché,
in morte, lì volessi curiosare
Morii
in un freddo mattino,
non
una tomba, non un lenzuolo di fino
mi
han seppellito in giardino
Qui
all’Inferno, continuo a curiosare
a
cercare a domandare
chi
sia l’autore
delle
vite senza onore
Tanto,
non ho nulla da consolare
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