Una vita senza onore

di Lord Kleveland
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Mai arrossii nel rubare l’amore

che vuoi che sia, una vita senza onore?

Non ho incolpato il fato

del mio animo sconsiderato,

ho solo ringraziato il testo, che mi ha liberato


Lo aveva un priore

questo testo senza autore

un tomo di carta, di inchiostro graffiato

vi era narrata la passione nel creato


Una voce nel paese, di me ha raccontato

come un porco efferato, un bastardo nato

prendevo la gioventù, l’abbracciavo nel mio amore

e non importava se avessero frutto o fiore


E poi, un giorno, mi sono ammalato

solo in un letto, dimenticato

mi sentivo mancare il fiato

mentre la pelle bianca diventava

e qualche viola macchia, la colorava


Allora venne, lui, il priore

l’uomo del libro senza autore

mi disse “Non ho pentimento,

il fato ti sei creato,

all’Inferno non sarai consolato”


Mai lo maledii, seppur senza onore

gli domandai solo chi fosse, quell’autore

e lui non seppe spiegare

perché, in morte, lì volessi curiosare


Morii in un freddo mattino,

non una tomba, non un lenzuolo di fino

mi han seppellito in giardino


Qui all’Inferno, continuo a curiosare

a cercare a domandare

chi sia l’autore

delle vite senza onore

Tanto, non ho nulla da consolare



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