Sfumature

di CatherineC94
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Lebenslangerschicksalsschatz: dono del destino di tutta una vita.
Sfumature
Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

25# Lebenslangerschicksalsschatz
 Casa era un vero e proprio tumulto quella mattina; lei stava seduta nell’angolo lanciando occhiate torve a tutti quanti. Per tutta l’estate, aveva declinato l’arrivo di quella fatidica data che li avrebbe portati via tutti; sospirò affranta, mentre una lacrima di rabbia solcò il suo viso tondo.
«Suvvia Ginny, il prossimo anno andrai anche tu e poi a dicembre andremo da Charlie in Romania!» tentò sua madre senza successo. Tenne il broncio per tutto il viaggio e di tanto in tanto guardava Ron, i gemelli e Percy; loro poteva andare e lei no.
Singhiozzò ancora una volta mentre sua madre la trascinava sul binario, già stava pensando a quella casa che sarebbe stata troppo vuota senza i suoi disastrosi fratelli; le sarebbe mancato prendere in giro Percy, ma soprattutto giocare con Ron e i gemelli. Trattenne ancora una volta le lacrime per poi rendersi conto che Ron stava parlando con uno  ragazzino sconosciuto. Sembrava spaesato e notò che nessuno lo stava accompagnando; era molto magro e nella fronte aveva una strana cicatrice.
Avvampò, quel ragazzino era Harry Potter!
La rabbia la invase e  pregò ancora una volta sua madre di lasciarla partire con quel treno, per poterlo seguire ed abbracciare era sicura che ne avesse così tanto bisogno.
«Mamma» qualcuno mormorò.
Si voltò dall’altra parte del letto senza badare ulteriormente.
«Mamma! Sono le otto, ti ricordo che alle undici dobbiamo essere al binario!» urlò Lily svegliandola.
Ginny aprì gli occhi controvoglia e sbuffando, di fronte sua figlia con addosso la divisa di Hogwarts la osservava impaziente.
«Va bene ho capito mi alzo, vai in cucina» borbottò lei.
Sentì suo marito ridacchiare a bassa voce e cingerle la vita con un braccio; naturalmente aveva fatto finta di non sentire Lily per poter rimanere tranquillo e beato.
«Ho sognato ancora il primo settembre, quando ti ho visto per la prima volta» sussurrò lei beandosi del sua abbraccio.
«Ma anche se sono le otto le prepari le frittelle, vero?» le chiese con finta innocenza.
Ginny rise esasperata, gli tirò il cuscino in faccia  e indossando la veste da camera scese in cucina.
Il binario era come sempre affollato, studenti, genitori animali e il vapore invasero il campo visivo di Ginny che con un pizzico di nostalgia osservò la locomotiva rossa.
«Mi raccomando James, non voglio ricevere lettere quest’anno!» urlò, quando James sorridendo malandrino scappò.
«Rende onore ai nomi che porta» esclamò Harry.
«Ciao Al! Ci rivediamo a Natale» disse Ginny abbracciando anche il loro secondogenito, lui rise felice.
Abbracciarono anche Lily che emozionata era sull’orlo delle lacrime; la seguirono con lo sguardo e con il cuore ricolmo di malinconia, la casa sarebbe stata troppo vuota senza di loro.
Harry si avvicinò con qualche lacrima ai lati degli occhi, abbracciandola quando il trenò partì.
«Che ne dici di rimanere un attimo qua?» le chiese, forse sperando di rivedere le  persone care che mancavano all’appello.
Ginny annuì, poggiò la testa sul suo petto pensando che quel posto racchiudesse il significato di tutto, il loro destino.
 
 
Note.
Siamo giunti purtroppo alla fine di questa raccolta, spero davvero che vi sia piaciuta. Vi vorrei davvero ringraziare, tutti voi che avete sempre puntualmente recensito/ seguito/preferito la storia; se non ho abbandonato il progetto è stato unicamente per voi. Vi ringrazio davvero di cuore, ho scritto queste flash davvero con tutta me stessa, mi avete ritrovata un po’ qua e là, ecco mi sono emozionata! Comunque sia con questa, si chiude un cerchio.




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