C'era una volta

di Pancy99
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Soledad per far stare a suo agio Ángel e per elogiare la sua vittoria contro la strega, organizzò un enorme banchetto ed una festa in maschera insieme ai cittadini del suo Regno.
La sera della festa la principessa cercò di divertirsi più che poteva, e si lasciò trasportare dalla musica iniziando così a ballare con un giovane mascherato. Questo ragazzo le recordava tanto il suo piccolo principe, più passi facevano e più lo rivede a nei suoi occhi. Atempia si stava lasciando andare, quegli occhioni azzurri la i cantavano sempre di più, le loro labbra si stavano per sfiorare, ma improvvisamente un enorme terremoto colpì il castello.
Non era un terremoto a provocare quelle scosse, ma Ángel, così tanto furioso da emettere una forza sovrannaturale, ma ahimè il suo nome non era quel che portava.
Ángel in realtà si chiamava Diablo, ovvero il padre di Capensis e il creatore delle tenebre, giunto al castello solo per entrare nel cuore della principessa e farla innamorare di lui, così da allontanare i suoi pensieri nutriti verso il principe.
La principessa non comprendeva le fiamme negli occhi di Ángel, pensava che si trattasse di gelosia, ma non era affatto così.
Dalle spalle di Ángel uscirono due ali nere e un enorme coda rossa che stava a simboleggiare il demonio, e da quel momento Soledad comprese la gravità di ciò che stava accadendo. Ángel si era preso gioco di lei, Diablo aveva architettato un piano diabolico, se non sarebbe riuscito a far innamorare la fanciulla le avrebbe frantumato il cuore, che così tanto preso dalla tristezza non avrebbe più sperato nel ritorno del suo amore.
La lotte con la strega era vera, Diablo aveva litigato con sua moglie, perché il piano di persuadere la principessa la riempiva di gelosia. Così come era vero che quel giovane mascherato era il suo Capensis, che più veloce del tempo, insieme a suo padre sparirono e tornarono nella selva.
Atempia si sentiva delusa, tradita, piccola e sola. Dopo tutto l'aiuto che aveva dato ad Ángel lui l'aveva pugnalata alle spalle, nonostante le doveva la vita.
La principessa così rimasta sola e immersa nella sua tristezza e nella sua paura, si perse in un vuoto colmo di solitudine, e lo fece nel timore che qualcun altro l'avrebbe potuta tradire e trascinare in un pozzo così profondo senza alcuna via d'uscita. L'unica uscita che in quei giorni riusciva a percepire portava un nome oscuro, paragonabile a quello delle tenebre : la morte.




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