Sly e Sheev: frammenti

di Tide
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CHI SI PRENDE CURA DELL’ALTRO QUANDO E’ MALATO?
 
“Ti senti bene, Sheev?”
La domanda di Sly giunse inaspettata al cancelliere, che sollevò lo sguardo da un datapad sulla scrivania per guardare il suo capo assistente amministrativo con aria perplessa.
“Perché non dovrei?”
Sly aveva una lunga lista di motivi per cui Palpatine avrebbe potuto non sentirsi bene, a partire dal poco sonno e dalla cattiva abitudine di saltare il pranzo, ma rimase in silenzio. Invece si sporse sulla scrivania e allungò una mano per posarla sulla fronte dell’uomo.
“Scotti.” Lo informò, tornando al proprio posto.
Il cancelliere diede un cenno noncurante, riprendendo a consultare il datapad.
“è solo un po’di febbre.”
“Per ora.”
“Se mi fermassi per cose del genere, mia cara, l’Impero non si farebbe mai.”
Sly fissò Sheev con uno sguardo che avrebbe potuto essere di rimprovero, poi si voltò e fece per uscire dall’ufficio del cancelliere.
“Cosa hai in mente, Sly?” le chiese Palpatine prima che lei potesse chiudere la porta. Sly gli rivolse soltanto un sorriso ambiguo, poi scomparve.
Fu così che in breve il cancelliere si ritrovò con un bicchiere di medicinale frizzante sulla scrivania e con un pomeriggio libero nella sua agenda. 
 




Angolo autrice:
- Se non mi sbaglio, gli umbaran possono vedere la temperatura corporea.
- Se non mi sbaglio, Sly Moore, in quanto capo assistente amministrativo, ha voce in capitolo rispetto gli impegni del cancelliere. Insomma, credo che posso mettere mano all'agenda e sistemarla di modo da far saltare fuori un pomeriggio libero.
- Se mi sbaglio sui punti precedenti, prendetelo come WhatIf?




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