Ciao a tutti!! Mi chiamo Chiara (alias Akane89) e mi piace
moltissimissimo il manga di Rumiko Takahashi “Ranma ½”! questa è la mia
primissima fan fiction e spero che sia di vostro gradimento! BUONA LETTURA!!! Mi
raccomando: COMMENTI, TAANTI COMMENTI!!
CAP. 1: DECISIONI
Era una fredda sera di gennaio. Akane stava guardando fuori
dalla finestra della sua camera. Stava nevicando: quanto le sarebbe mancato quel
paesaggio, la prima cosa che vedeva quando si svegliava e l’ultima quando andava
a dormire. Era molto eccitata: la mattina dopo sarebbe andata all’aeroporto,
avrebbe preso l’aereo che l’avrebbe portata direttamente a New York, lontano da
casa sua, lontano da lui, lontano da Ranma. Erano passati solo un paio di mesi
dal “matrimonio fallito”: quanto era stata male, quella notte: si era sentita
abbandonata, ma non in posto qualunque, proprio sull’altare. Per colpa di chi?
Per colpa delle fidanzate di Ranma, ovviamente, perché il “suo” fidanzato,
l’eterno indeciso, non aveva ancora avuto il coraggio di chiarire le cose una
volte per tutte con le altre sue pretendenti. Quel baka…Akane guardò l’orologio
sulla sua scrivania: erano le 11.30.
A: com’è tardi!- disse quasi sussurrando. Si avvicinò al
letto, tolse le due valigie e le appoggiò a terra. Stava cercando il pigiama,
quando sentì bussare.
A: chi è?
K: Akane, siamo noi, Kasumi e Nabiki!
A: entrate pure!- e le due sorelle entrarono.
N: ma sei ancora sveglia?
A: sì, mi ero imbambolata davanti alla finestra!- disse
sorridendo.
K: sei sicura di voler partire, sorellina?- Akane si rabbuiò.
A: certo Kasumi. Ho bisogno di cambiare aria per un po’!
K: ma l’America è lontana e se tu…
A: non ti preoccupare, sorellina, starò bene, e poi si tratta
soltanto di un anno!
K: se ne sei veramente convinta…- le disse mentre di sedeva
sul letto.
N: sorellina, lo sai che ti voglio tanto bene e…
A: arriva al dunque: che cosa vuoi dall’America?- le disse
sorridendo.
N: ecco, vogliamo darti dei soldi, diciamo…15.000 yen, da
spendere come vuoi!- le disse mettendole in mano il denaro.
A: ma…papà mi ha già dato dei soldi…- disse loro.
N: lo sappiamo, ma…
K: consideralo come un nostro regalo per il tuo viaggio!
A: oh, grazie, grazie di tutto!- detto questo, Akane le
abbracciò e cominciò a piangere. Ma non era la sola: anche Kasumi e Nabiki
stavano piangendo, anche se quest’ultima cercava di darlo a vedere il meno
possibile. Dopo qualche minuto, Nabiki sciolse l’abbraccio dicendo:
N: ora basta con queste scenette strappalacrime e lasciamo
che la nostra sorellina vada a dormire!
K: hai ragione, noi andiamo a letto buonanotte!- e uscirono
dalla stanza.
A: ‘notte!- quanto le sarebbero mancate le sue sorelle, suo
padre, il signor Saotome, Ranma…soprattutto lui. Anche se litigavano spesso, lei
lo amava veramente e sinceramente si fidava poco a lasciarlo da solo: con tutte
quelle pazze che gli giravano intorno! Si mise il pigiama, si infilò nel letto e
spense la luce.
Ranma era ancora nel dojo. Aveva appena finito di allenarsi e
si era steso per terra. Mentre guardava il soffitto, pensava alla partenza di
Akane. A come, quel maledettissimo pomeriggio, lei gli disse che aveva accettato
alla proposta che le aveva fatto il professore…
* FLASH BACK *
Era l’ora di pranzo, al liceo Furinkan. La solita battaglia
per procurarsi un pezzo di pane alla mensa, l’arrivo di Shampoo e di Kodachi con
le loro pietanze imbottite di sonniferi o chissà quali altre pozioni e Akane che
le scaraventava per aria con uno dei suoi possenti calci: insomma, le solite
cose! Mentre Akane stava pranzando in classe con le sue amiche, la professoressa
Hinako la chiamò e la portò in sala professori (anche perché non esisteva una
presidenza! Nda). Akane entrò nella stanza illuminata dal sole e vide tutti i
suoi professori seduti davanti a lei.
Prof: chiuda la porta, per favore, e si sieda!
Akane obbedì e si sedette: era ancora molto sorpresa per
questa convocazione.
Prof.: allora signorina Tendo, lei sa che la nostra scuola
organizza dei viaggi che permettono allo studente di approfondire la conoscenza
dell’inglese. L’anno scorso la meta di questo viaggio era stata Londra, quest’anno
invece abbiamo scelto New York Lei è la studentessa con i voti più alti di tutta
la scuola, perciò abbiamo deciso che, se vorrà, sarà lei ad andare in America:
che cosa ne dice?- Akane era rimasta a bocca aperta. Lei? A New York? non poteva
crederci! Era un’occasione unica nella vita, però…
A: quanto dovrebbe durare questo…viaggio?
Prof.: un anno. È ospite in un college femminile.
A: un anno?! Così tanto?- disse con un filo di voce.
Prof.: so che un anno è tanto, ma…
A: devo risponderle subito?
Prof.: bè, non ci rimane tanto tempo, ma se vuole può darmi
la risposta anche domani, ma non posso darle più di tanto!
A: si, la ringrazio molto!- e si alzò dalla sedia.
Prof.: ci pensi bene, è un’occasione d’oro! Ah, dimenticavo.
Questi sono i moduli da compilare, in caso voglia fare questo viaggio!
A: grazie ancora! Buongiorno!- si inchinò e uscì dall’aula.
Mentre tornava in classe, guardava i fogli che teneva in
mano: era davvero una grande occasione, ma non voleva stare via per così tanto
tempo! Quando entrò in classe, fu assalita dalle sue amiche, che la riempirono
di domande:
Y: come mai ti hanno chiamata, Akane? Che cosa sono quei
fogli che hai in mano?
A: calma, una domanda alla volta!- disse loro sorridendo- bè
ecco, facciamo una cosa: siccome non ho voglia di parlarne adesso, cosa ne dite
se oggi pomeriggio, dopo la scuola, andassimo a prendere un gelato? Così vi
parlo lì, ok?- le sue amiche accettarono molto volentieri, quando suonò la
campanella e tutti si sedettero ai propri posti.
Finalmente suonò la campanella dell’ultima ora e tutti gli
studenti uscirono per andarsene a casa. Ranma e Akane stavano camminando nella
stradina che quotidianamente percorrevano. Fu Ranma a rompere il silenzio:
R: come mai oggi ti hanno chiamato in sala professori?- ma
Akane non rispose- ehi, sto parlando con te! Mi vuoi rispondere?!
A: ah, sì scusa, ero soprappensiero… dicevi?- Ranma stava
quasi per cadere dalla ringhiera e un enorme gocciolone comparve sulla sua
testa, poi si ricompose e le disse:
R: ti ho chiesto perché oggi sei andata in sala professori!
A: niente di importante… cosa ne pensi se io decidessi di
partire?
R: che cosa? Un’imbranata come te non può permettersi di
andare in giro da sola! Ah ah ah!
A: STUPIDOOOOOOOOO!- e lo lanciò in aria con uno dei suoi
soliti calci- sei solo uno stupido…- disse a bassa voce e iniziò a correre.
Arrivata a casa si cambiò, si mise un paio di pantaloni marroni, un maglione
beige, il cappotto che le aveva regalato sua sorella e uscì da casa proprio
mentre stava rientrando un Ranma malridotto.
R: dove vai?- chiese ad Akane, che, vestita così, era davvero
carina.
A: esco!- gli rispose Akane.
R: con chi?
A: non ti interessa! Ciao!- e andandosene, gli fece
l’occhiolino.
Ranma rimase di sasso: e se stesse uscendo con un ragazzo? Ma
cosa stava facendo, si stava preoccupando per quella stupida?! Impossibile! E
rientrò in casa.
Intanto Akane aveva raggiunto le sue amiche al bar in centro:
Y: allora, cosa ti hanno detto i professori? Dai, sto morendo
dalla curiosità!
A: ok! oggi in sala professori mi hanno chiesto se volevo
partecipare a un viaggio!
S: davvero? E dove vai?
A: veramente non ho ancora deciso se partire o no, comunque
la meta è…- le sue amiche si fecero ancora più vicine a lei per sentire. Akane
era alquanto imbarazzata…
Y: dai, non ci tenere sulle spine!
A:… New York!- disse Akane sorridendo.
Y- S: NEW YORK???? 0__0
A: non urlate!!!
S: vai a New York?!- le disse quasi bisbigliando.
A: forse…
Y: come “forse”! è un’occasione da prendere al volo, perché
sei indecisa, io avrei già fatto le valigie!!
A: ecco…New York è lontana e …
Y: non vuoi lasciare Ranma da solo!
A: °///° non è vero!- disse diventando color rosso fuoco.
S: ma non ti devi preoccupare per lui, sa badare a sé stesso!
Y: anzi, sai cosa ti dico, secondo me ti farebbe bene stargli
lontano per un po’!- le disse bevendo il suo tè.
A: veramente pensavo…- stava per andare avanti quando vide
una testa con una treccina nera sotto la finestra del bar- arrivo subito!- si
alzò e uscì dal locale, lasciando lì le sue amiche.
A: ti sei messo anche a spiarmi adesso?
R: io? Ma stai scherzando! Stavo passando di qui per caso!
A: ah, ma davvero!? E dove stavi andando di bello?- disse
incrociando le braccia: era alquanto arrabbiata.
R: ehm…stavo andando da…Ukyo! Stavo andando a mangiare un
okonomiyaki da Ukyo!- disse fingendo nel miglior modo possibile.
A: perché non ammetti che mi stavi seguendo!
R: io starei seguendo un maschiaccio, privo di sex appeal che
non sa cucinare?! Ci sono molte altre ragazze che si meritano di essere
seguite!- Akane diventò blu dalla rabbia, stava per tirargli un pugno, quando si
bloccò, chinò il capo e i suoi occhi si riempirono di lacrime: non si era mai
sentita così umiliata…
A: adesso so cosa fare…- disse a bassa voce. Poi iniziò a
correre, tornando a casa. Ranma rimase di sasso: non solo non aveva preso uno
dei suoi soliti pugni in faccia, ma non riusciva a capire che cosa volessero
dire quelle parole.
Y: l’hai fatta arrabbiare ancora?
S: sei proprio un pessimo fidanzato!- e se ne andarono anche
loro.
“forse ho un po’ esagerato questa volta…però anche quella
stupida se la prende per niente!” pensò Ranma mentre tornava a casa.
La mattina dopo, Akane si alzò di buon ora, fece la sua corsa
mattutina, poi la sua colazione e si avviò verso la scuola senza Ranma.
K: Nabiki, ti dispiacerebbe andare a svegliare Ranma, per
favore?- chiese la maggiore delle Tendo con il suo solito sorriso smagliante.
N: perché? Akane dov’è?
K: è uscita presto stamattina, non so il perché!
N: e va bene!- e andò nella camera di Ranma- Ranma! Dai
alzati! È tardi!!- ma il ragazzo si girò dall’altra parte. Allora Nabiki prese
un secchio d’acqua fredda e glielo buttò addosso.
Rd: CHE C’è! SONO SVEGLIO!- urlò alzandosi di scatto, poi
quando vide Nabiki gli chiese perché l’avesse svegliato così. Di tutta risposta,
Nabiki gli mostrò l’orologio.
Rd: AHHHH! È TARDISSIMO!!perché QUELLA SCEMA DI AKANE NON MI
HA SVEGLIATO?!
N: mia sorella è già uscita da un po’!
“ che sia ancora arrabbiata con me?” pensò Ranma mentre
correva nel bagno per farsi una veloce doccia calda.
Intanto Akane era arrivata a scuola e si era recata in sala
professori. Bussò alla porta e una voce maschile le disse di entrare.
A: buongiorno!
Prof. : buongiorno, signorina Tendo! Allora, che cosa ha
deciso di fare?- e Akane, con un sorriso, gli fece vedere i moduli compilati- ha
fatto la cosa giusta, signorina Tendo!- le disse prendendo i documenti- lo so
che sarà difficile stare lontani dalla famiglia per una anno, ma sarà
un’esperienza indimenticabile che contribuirà alla sua formazione!- Akane
sorrise, cercando di convincere anche quella parte di lei che non voleva
partire, che questo viaggio fosse davvero una cosa positiva.
A: allora, quando partirò?
Prof.: tra una settimana esatta! le comunicherò
successivamente l’ora della partenza. Comunque la professoressa Hinako si è
offerta per darle delle lezioni d’inglese supplementari, se lei vuole!
A: certo!
Prof.: bene. Ne parlerà direttamente con lei. Adesso devo
andare, ho lezione! Se non ci vediamo, le auguro buon viaggio, miss Tendo!
A: grazie, arrivederci!- Akane uscì dalla sala professori e
si andò in classe. Camminando nel corridoi, vide, attraverso la finestra, Ranma
che correva verso il cancello della scuola. Lo guardò con uno sguardo triste:
cosa gli avrebbe detto? “ciao Ranma, lo sai che vado a New York e sto via un
anno?” certo che non poteva dirgli una frase del genere! E cosa avrebbe detto a
suo padre e alle sue sorelle? Suo padre si sarebbe sicuramente messo a piangere
a dirotto, Kasumi avrebbe cercato di confortarlo e Nabiki avrebbe cominciato a
pensare a chi potesse vendere questa notizia. Una parte di lei le diceva che
doveva partire, per sé stessa e per mettere un po’ di ordine nel suo cuore,
l’altra parte non voleva lasciarlo: insomma erano pur sempre dodici mesi a
migliaia di kilometri di distanza! Ma ormai aveva preso la sua decisione, e non
avrebbe cambiato idea.
La mattina passò molto velocemente. Sulla strada per tornare
a casa, Akane era molto pensierosa e triste, e questo Ranma lo notò.
R: perché hai quella faccia?
A: non ti interessa…- rispose gelidamente.
R: ti faccio un’altra domanda, allora: perché stamattina non
mi hai aspettato?
A: perché non avevo voglia di stare fuori dalla classe con
due secchi pieni d’acqua per tutta la prima ora.- rispose sempre con quel tono
gelido, che a Ranma stava dando veramente fastidio.
R: senti tu…- proprio mentre stava per farle un discorso
serio, una bicicletta gli piombò sulla testa.
S: ni- hao Lanma! Come sta il mio futulo malito?
R: Shampoo, togliti dalla mia testa!! Perché devi arrivare
sempre nei momenti più inopportuni?
M: SAOTOME!!! ALLONTANATI IMMEDIATAMENTE DA SHAMPOO!!!- gli
urlò Mousse lanciandogli una delle sue innumerevoli catene.
R: COSA VUOI, MOUSSE? NON VEDI CHE è LEI CHE MI STA
APPICCICATA?- poi si girò per vedere dove era finita Akane. E la vide. Lei lo
stava congelando con gli occhi, poi si girò e iniziò a correre- AKANE, ASPETTA!
LASCIATEMI IN PACE, VOI DUE!!!
Akane si era messa a correre il più velocemente possibile,
mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Arrivata a casa, si diresse
direttamente nella sala da pranzo, dove trovò suo padre che leggeva un giornale,
il signor Saotome, nella versione “pandesca”, che guardava la televisione e
Kasumi che stava portando del tè.
K: bentornata, Akane!
A: papà, ti devo parlare.- l’espressione seria della figlia,
gli fece intuire che, di qualunque cosa si trattasse, non sarebbe stata una
bella notizia…
“finalmente sono riuscito a scappare da quella banda di
matti!” pensò Ranma mentre entrava in casa. Toltosi le scarpe, andò in sala da
pranzo, andò nella sala da pranzo, nella quale trovò un signor Tendo ai limiti
delle sue crisi di pianto.
R: che cosa è successo?
S: AHHHHH! LA MIA BAMBINA SE NE VA!
R: ehh?!
K: su papà, smettila!- disse la maggiore delle sorelle Tendo,
cercando di calmare il padre- perché non vai a chiedere ad Akane! È in
palestra!- disse a Ranma. Il ragazzo si precipitò nel dojo, dove trovò la
ragazza che stava facendo i suoi soliti esercizi.
R: cos’è questa storia che te ne vai?- disse Ranma
avvicinandosi ad Akane.
A: è vero: parto, vado via!
R: E ME LO DICI COSì?! NON MI BASTA QUESTO! VOGLIO SAPERE
PERCHÉ’ E DOVE VAI!- le urlò, decisamente irritato.
A: prima di tutto NON URLARE! Non sono sorda!- gli disse,
così lui prese un respiro profondo e le chiese, nel modo più gentile che
potesse:
R: rifaccio la domanda: perché parti?
A: ti ricordi quando mi hanno chiamata in sala professori?-
Ranma annuì- mi hanno detto che, siccome avevo i voti più alti della scuola,
avevo la possibilità di fare un viaggio, in America…
R: America?- disse sgranando gli occhi.
A: lasciami finire, per favore. Come ti stavo dicendo, avevo
la possibilità di andare in un college americano, per approfondire il mio
inglese, e ho accettato.- e chinò la testa.
Nella palestra calò il silenzio per quasi un minuto.
R: io però ti chiesto il motivo della tua scelta!
A:… ho pensato che fosse un’ottima occasione per migliorare
il mio inglese, per vedere posti nuovi e…
R: non è vero! Sono io che ti ah spinto a questa scelta?
A:…
R: mi vuoi rispondere!
A: in parte…- Ranma la guardò con una faccia alquanto
stupita- ho bisogno di stare un po’ lontana da casa, dalla mia vita quotidiana e
da…
R: e da me…- sussurrò- cosa ti ho fatto?
A: COSA MI HAI FATTO?!- questa volta fu lei ad alzare la
voce- MA NON CAPISCI CHE OGNI VOLTA CHE MI INSULTI O CHE TI VEDO CON UN’ALTRA IO
STO MALE!- gli urlò con le lacrime agli occhi.
R:…
A: tu non puoi nemmeno sapere quanto sono stata male i giorni
seguenti il nostro matrimonio fallito, ma non so nemmeno perché te ne sto
parlando!- disse tentando di asciugarsi le lacrime e dandogli le spalle.
R: scusa…- Akane si voltò e fece per andarsene, quando una
mano la fermò- posso sapere almeno quanto starai via?
A: un anno…
R: UN ANNO? STAI SCHERZANDO, VERO?
A: no. Adesso posso andare?- e Ranma, ormai rassegnato,
ritrasse la mano. Mentre Akane stava uscendo, le chiese:
R: quando parti?
A: fra una settimana.- e se ne andò.
* FINE FLASH BACK*
continua…