Bart Prompt Week

di Fauna96
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L’altro ministro


VII Prompt: Crossover

HP!Crossover: una cosina stupida, dato che non sono affatto pratica nello scrivere crossover. Ma dato che sono entrambi maghi e inglesi, ho pensato di provare. Il titolo è preso da un capitolo omonimo di Harry Potter e il Principe Mezzosangue, quello in cui Caramell va a trovare il Primo Ministro Babbano, appunto. S

 


Il capo Auror Potter fissava il ragazzino davanti a sé, attonito. Ad essere sinceri, erano due i ragazzini davanti a lui, ma uno dei due era palesemente disinteressato della faccenda, oltre che vestito solo con una specie di gonnellino. L’altro, avviluppato in un lungo cappotto nero, si alzò e gli porse la mano. «John Mandrake, ministro degli Affari Interni. Lei è Potter, presumo».
Harry continuò a fissare il ragazzino che l’aveva appena chiamato ‘Potter’. «Dovevo parlare col Primo Ministro Babbano».
«Il signor Deveraux è occupato» replicò Mandrake. «Inoltre, la prego di non utilizzare quel termine».
«Da che pulpito» commentò il ragazzino scuro alle sue spalle. Mandrake gli fece gli occhiacci; il ragazzino gli fece un gran sorriso.
«Dicevo, signor Potter: noi preferiamo chiamare le persone… non dotate, ecco, comuni. Noi siamo maghi, come voi, anche se credo ci siano differenze sostanziali tra di noi».
«È veramente un ministro?» si lasciò scappare Harry, che aveva ascoltato sì e no una parola. Ma guarda te…
Mandrake si impettì; il ragazzino semivestito si mise a ridere apertamente.
«Bartimeus, taci» sibilò Mandrake. «Sì, signor Potter, sono davvero un ministro. E mi sembra anche piuttosto ipocrita che lei debba criticare la mia età, visti i suoi precedenti».
Harry alzò un sopracciglio. «Cosa sa di me?»
«Oh, ho raccolto qualche informazione» l’altro, Bartimeus a quanto pareva, diede in un colpo di tosse esagerato. Mandrake sospirò. «Il mio servo qui presente ha raccolto informazioni» si corresse in tono stanco. «Pare non abbia fatto altro che salvare il mondo da quando aveva un anno di vita, signor Potter».
Harry fissò quel ragazzino pomposo con più attenzione. Cosa diavolo aveva voluto dire con ‘servo’? Avevano sì e no la stessa età…
«Mi pare di capire, signor Potter, che la vostra magia funziona in maniera innata, più o meno come la magia dei dem… degli spiriti».
«Sì» disse Harry, chiedendosi cosa fossero gli spiriti, o meglio, cosa intendesse Mandrake per spiriti. «Noi nasciamo con la magia. Oppure no. E usiamo le bacchette per controllarla». Estrasse la sua. Gli occhi di Mandrake diventarono tondi come biglie, e anche Bartimeus sembrò interessato.
«Posso?»
Dopotutto, perché no? Harry gliela passò. Il ragazzo si rigirò incuriosito la bacchetta tra le dita pallide, poi provò ad agitarla. Non successe niente.
«Ehi, Mandrake! Cosa succede se provo io, secondo te?»
Mandrake fissò Bartimeus: sembrava in conflitto, poi, evidentemente, la curiosità ebbe la meglio. Il ragazzino dalla pelle scura prese la bacchetta e la agitò: una palla di fuoco schizzò fuori dalla punta e andò a incendiare le tende.
Harry scattò in piedi, strappò la bacchetta dalla presa di Bartimeus e spense in fretta il fuoco. Poi si girò a guardarli, sconvolto.
Mandrake tossicchiò. «Credo che i jinn abbiano troppa magia perché venga incanalata».
Bartimeus sogghignò. Harry chiese: «I jinn?»




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