Chi sono, detective?

di Mari Lace
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Realistica visione

 

Hai tutte le membra intorpidite, il legno su cui hai riposato – per così dire – per ore è scomodo e freddo. Non solo il legno, in effetti: l’aria gelida ti pizzica il volto e ogni centimetro di pelle scoperta, contribuendo al disagio di quell’imprevista situazione.

È così che finirai? Ma se ci pensi, probabilmente lo meriti. Hai commesso un errore imperdonabile.

È a lei che pensi, nei tuoi ultimi momenti – che, però, non si rivelano tali.

Appare all’improvviso, scendendo come neve dal cielo – scorgi qualcosa di bianco – e credi sia un’allucinazione.

La visione grida, però, rivendicando la sua realtà – ti salva.





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