Quando la vide, non riuscì a credere che potesse essere così bella …
indossava un candido abito bianco che si fermava un po’ sopra le ginocchia,
lasciando scoperte le sue gambe fino agli stivaletti bianchi con il tacco,
mentre un lungo velo trasparente la circondava. I capelli erano raccolti sulla
nuca in un’elaborata acconciatura e sul capo era posata una coroncina d’argento.
In mano teneva un mazzo di rose rosse e gialle e mentre camminava si sentivano i
suoi gioielli tintinnare dolcemente. Il suo sguardo era determinato, ma non
felice come dovrebbe essere quello di una sposa …
Seymour la raggiunse e insieme salirono una lunga scalinata, fino ad arrivare
di fronte al Maestro Mika.
Tidus chiuse gli occhi per cancellare dalla sua testa quella scena
inconcepibile, ma quando li riaprì Yuna era ancora lì, accanto al traditore
Guado, nel suo meraviglioso abito che la rendeva ancora più affascinante agli
occhi della giovane stella del blitzball. Senza resistere oltre Tidus ordinò a
Cid di trovare un modo per farlo scendere dall’areonave, e senza esitazione si
lanciò sui cavi che erano stati lanciati a terra dall’Albhed. Scivolando
abilmente su di loro, riuscì a raggiungere il tempio di S. Bevelle,
interrompendo la cerimonia.
Quando lo vide, Yuna provò un’immensa felicità: era venuto a salvarla,
proprio come aveva sperato, e ciò significava che teneva veramente a lei.
Appena Seymour vide il ragazzo, con un cenno diede ordine ai templari di
puntargli contro i fucili, così Tidus si trovò un’arma alla gola, mentre le
guardie si disponevano in cerchio attorno a lui, e fu costretto a interrompere
la sua corsa vero l’Invocatrice. Per un attimo si sentì impotente, mentre lo
sguardo trionfante di Seymour si distoglieva dal suo e tornava a posarsi sul
viso di Yuna. Il Guado ordinò di continuare la celebrazione del matrimonio e
così fu fatto, sotto lo sguardo pieno di rabbia di Tidus. Il giovane guardiano
lottava contro la disperazione che cercava di assalirlo mentre guardava la
ragazza che amava sposare un assassino, sposare … un morto! Quel mostro doveva
essere nell’Oltremondo e invece lo vedeva lì, davanti ai suoi occhi, mentre
decine di fucili gli impedivano di aggredirlo e di proteggere l’Invocatrice
dall’azione assurda che stava compiendo.
Ma proprio mentre lo pensava, il matrimonio si era concluso; mancava solo un
ultimo passo: il bacio. Tidus vide con orrore le dita lunghe e affusolate di
Seymour alzare il velo dal viso di Yuna, per poi stringersi attorno alle sue
braccia coperte fino al gomito da un paio i guanti candidi per impedirle ogni
movimento, mentre si chinava verso le labbra leggermente truccate della giovane
con un ghigno di soddisfazione e di desiderio … Gli occhi di Tidus lampeggiarono
e quando vide le labbra della ragazza unirsi a quelle di Seymour il suo cuore
parve esplodere dalla rabbia che vi pulsava all’interno. Non pensò più ai fucili
che erano puntati su di lui, a quello che gli veniva premuto sulla gola, alle
centinaia di templari e di macchine che lo circondavano … vedeva solo Yuna, la
sua Yuna, intrappolata nella presa di quel maledetto che le impediva di
sfuggire a quel bacio amaro, mentre i suoi pugni si stringevano …
Dal petto del guardiano esplose un grido … un grido di sofferenza perché
vedeva Yuna abbracciata ad un altro uomo … un grido di rabbia perché quell’assassino
era ancora su Spira … un grido di avvertimento perché indifferente, sebbene
consapevole, del pericolo che correva si era slanciato in avanti facendo cadere
dalle mani di Kinoc il fucile che gli teneva appoggiato sotto il mento e correva
verso Seymour urlando, con la sola intenzione di allontanarlo dalla ragazza.
Diversi fucili spararono, ma per fortuna, o forse perché era destino, neanche un
colpo raggiunse il giovane guardiano. In un attimo si trovò in cima alla
scalinata e senza esitazioni si gettò su Seymour, gridando con tutta la rabbia
che provava: “Non toccarla! Stalle lontano, maledetto!”. Le sue mani spinsero
con forza il fianco del Guado e i due si trovarono a terra. Tidus sembrava aver
perso il controllo: l’unica cosa di cui era certo era che non si sarebbe fermato
molto presto nel picchiare quell’uomo che aveva osato avvicinarsi così tanto a
Yuna.
Inizialmente Seymour si sorprese, colto alla sprovvista da quell’improvvisa
imprudenza del guardiano, ma poi, inaspettatamente, scoppiò a ridere. Era lì,
steso a terra, mentre Tidus lo colpiva in più punti con calci e pugni, eppure
rideva, una risata cupa, malvagia, che fece fermare il ragazzo, attonito.
Seymour continuò a ridere, poi disse, apparentemente divertito: “Credevi davvero
che sarebbe bastato questo a fermarmi? Non so come tu sia riuscito a sfuggire
alle mie guardie e alle loro armi, ma puoi star certo che questa volta non
sbaglieranno …”
A quelle parole Tidus alzò lo sguardo dal Guado e vide che nuovamente tutti i
fucili erano puntati su di lui. Questa volta si sentiva veramente in trappola:
all’ordine di Seymour avrebbero sparato, e lui sarebbe crollato al suolo,
davanti agli occhi di Yuna, così che non sarebbe mai più potuto essere al suo
fianco, non avrebbe mai più potuto proteggerla … e non avrebbe mai più potuto
rivelarle i suoi sentimenti; non avrebbe più potuto dirle che quando l’aveva
vista nel chiostro di Besaid le era apparsa bellissima, che fin dall’inizio era
stato incantato dai suoi occhi, uno verde smeraldo e uno azzurro come i suoi,
che si era innamorato della sua grinta, della sua forza, della sua personalità
determinata …
Vide Seymour fare un cenno con la mano e immediatamente tutti i fucili furono
caricati, pronti a colpirlo …
Ma all’improvviso si udì un grido provenire alcuni metri più in là: “No!”.
Era Yuna, che nel frattempo si era allontanata dai due raggiungendo il bordo
dello spiazzo in cui si trovavano. Dietro di lei si vedeva il paesaggio di
Spira, molti chilometri più in basso, oscurato in qualche punto da nuvole
candide. La coda del vestito della ragazza, bordata di piume, e le piccole ali
che aveva cucite dietro la schiena la facevano sembrare un angelo, che stava per
librarsi nell’azzurro del cielo alle sue spalle.
Quando gli sguardi di tutti furono puntati su di lei, riprese con voce ferma,
senza un’ombra di paura: “Fermatevi! Lasciatelo andare, o …” e fece un passo
indietro, l’ultimo che poteva fare prima di cadere di sotto. Tidus la guardò
intensamente, con la paura che potesse scivolare giù, ma lo sguardo sicuro di
lei gli fece capire che sapeva ciò che faceva e si fidò di lei, restando fermo
dov’era. Seymour, dopo qualche istante, ordinò alle guardie di abbassare le armi
e Tidus si avvicinò un po’ di più alla ragazza, poi il Guado sorrise e le disse
in tono calmo: “Se ti butti, morirai.”.
Yuna lo guardò con aria di sfida, si pulì con disgusto la bocca con il dorso
della mano e gli rispose: “No, io posso volare.”. E allargò le braccia come se
fossero due ali pronte a sollevarla, prima di lasciarsi cadere all’indietro …
“Yuna!” gridò Tidus disperato, e corse velocemente verso il punto da cui si
era lanciata l’Invocatrice. Si buttò a terra e riuscì ad afferrare la ragazza
per un polso. Non riusciva però a tenerla, scivolava tra le sue dita, e
disperato le disse di darle anche l’altra mano. Lei però lo guardò con uno
sguardo tenero e gli sussurrò: “Credimi, posso volare. Fidati di me!”. Tidus
rimase come ipnotizzato da quegli occhi che esprimevano tenerezza,
determinazione e sincerità, e capì di potersi fidare. Le disse: “Se puoi farlo
tu, posso volare anch’io … con te.”. Yuna fece un cenno di assenso con la testa,
e il ragazzo, senza esitazioni, si lasciò cadere con lei. Mentre precipitavano
per chilometri nel cielo di Spira, lui la abbracciò stretta, e continuarono così
la loro discesa attraverso le nuvole. Finalmente la stringeva a sé, l’aveva tra
le braccia, e non l’avrebbe più lasciata. All’improvviso una luce intensa del
colore dell’arcobaleno illuminò l’aria molto più in alto di loro, e una figura
sfrecciò attraverso le nubi verso i due ragazzi. Dopo averli superati, Valefor
spiegò le ali e li accolse morbidamente sul suo dorso, interrompendo la loro
caduta.
Stettero ancora un po’ abbracciati, poi Yuna allontanò la testa dal petto di
Tidus. Lo guardò negli occhi azzurri, poi spostò lo sguardo sulla sua bocca; si
avvicinò lentamente, mentre il ragazzo faceva lo stesso, e si incontrarono in un
tenero bacio attraverso il quale si confessarono il loro amore, mentre volavano
verso il tramonto all’orizzonte sulle ali del maestoso Eone.
THE END