Prima
di me e di te ci sono state notti e giorni
e
la rotante volta celeste c'è stata per qualche scopo.
Bada,
poggia piano il piede sulla terra,
ché
lì (dove tu poggi) è stata la pupilla dell'occhio d'una
beltà.
Il
cielo, come una lastra d'onice, sovrasta il giardino, rigoglioso di
fiori policromi.
Rashid,
pensieroso, fissa gli astri, che illuminando il giardino di riflessi
argentati.
Sorride.
La bellezza di quel posto, in sé, racchiude un'armonia ben
lontana da una cieca casualità.
Ne
è sicuro, c'è una intelligenza superiore oltre le
apparenze visibili della natura.
E'
Allah? E' il Dio cristiano?
O
il principio di tutto ha un altro nome?
– Tutto
scorre. – mormora. Niente resterà immutato, lo sa.
I
fiori, così lussureggianti, presto marciranno.
Ma
la loro morte nutrirà la terra.
E
il ciclo di nascita e morte ricomincerà.
|