Rubaiyyàt

di Fiore di Giada
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Prima di me e di te ci sono state notti e giorni
e la rotante volta celeste c'è stata per qualche scopo.
Bada, poggia piano il piede sulla terra,
ché lì (dove tu poggi) è stata la pupilla dell'occhio d'una beltà.




Il cielo, come una lastra d'onice, sovrasta il giardino, rigoglioso di fiori policromi.
Rashid, pensieroso, fissa gli astri, che illuminando il giardino di riflessi argentati.
Sorride. La bellezza di quel posto, in sé, racchiude un'armonia ben lontana da una cieca casualità.
Ne è sicuro, c'è una intelligenza superiore oltre le apparenze visibili della natura.
E' Allah? E' il Dio cristiano?
O il principio di tutto ha un altro nome?
Tutto scorre. – mormora. Niente resterà immutato, lo sa.
I fiori, così lussureggianti, presto marciranno.
Ma la loro morte nutrirà la terra.
E il ciclo di nascita e morte ricomincerà.







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