John chiuse la porta lentamente e aspettò il ritorno di zia Mimi dall’ospedale. Non vedeva l’ora di riabbracciare lo zio George.
Passarono un paio d’ore, poi la zia rientrò a casa. John si precipitò giù per le scale e chiese
“Dov’è George?”
Mimi non rispose, ma lui continuò
“Sta bene, vero?”
La zia si girò, gli lanciò uno sguardo severo e disse
“È morto.”
John si sentì un grosso peso sul petto e le lacrime iniziarono a riempirgli gli occhi e il viso. Suo zio dse n’era andato e si sentiva abbandonato, proprio come quando sua madre lo lasciò con Mimi.
Voleva bene alla donna che lo aveva cresciuto, solo che non si sentiva capito da lei, era troppo rigida e contraria alla sua passione per la musica, mentre George… beh, era l’unico con cui si divertiva davvero e con cui riusciva ad essere se stesso.
Ora come avrebbe fatto senza il suo punto di riferimento? Senza l’uomo che è stato come un padre per lui?
Come poteva andare avanti? Eppure… doveva.
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