L'importanza di quelle due parole
L'importanza di quelle due parole
~ Ray
si era
assopito sul banco durante la lezione di letteratura.
Era
una cosa
insolita, di
solito prestava attenzione durante le lezioni. Emma, che era seduta
accanto a
lui, non ebbe il coraggio di svegliarlo - non tanto per i segni di
stanchezza
sul suo viso che erano chiaramente visibili da un paio di giorni,
quanto per
quell’espressione di pura serenità che raramente
si
poteva scorgere sul viso del
corvino.
Fortunatamente,
il loro posto era in fondo,
vicino alla finestra, al sicuro dagli sguardi del professore.
Emma
rimase a guardarlo per un tempo
indefinito, ammaliata: il ciuffo di capelli neri si era leggermente
spostato
scoprendo del tutto quell’armonioso e attraente volto che
spesso era per metà
coperto.
Quando
la campanella segnò la fine delle
lezioni, e l’inizio del festival sportivo, la ragazza prese
coraggio e poggiò
una mano sulla sua spalla scuotendolo delicatamente.
Il
ragazzo sentendo il tocco aprì un poco gli
occhi, ma la luce era fastidiosa e finì per richiuderli
all'istante.
Emma
si alzò dalla sedia e andò ad abbassare
la tapparella, eliminando quei fastidiosi raggi solari di inizio
pomeriggio,
permettendo al suo compagno di banco di avere un risveglio meno
traumatico.
«Grazie»
Ray
le parlò con voce roca, impastata dal
sonno, mentre si poggiava allo schienale della sedia per stiracchiarsi
con aria
soddisfatta. Quel movimento, però, fece sollevare
leggermente la maglia facendo
intravedere, anche se per poco, parte del suo corpo atletico.
Emma
si sentì percorrere un brivido lungo la
schiena: in quei momenti capiva perfettamente perché le
ragazze lo guardassero con
tanta lussuria. Se non fosse stato per il suo complicato carattere, Ray sarebbe stato approcciato da un numero maggiore di ragazze, Emma ne
era
convinta.
«Dormi
troppo poco»
Un’affermazione
semplice, non gli stava
chiedendo il perché né lo stava rimproverando,
era semplicemente preoccupata. Il
ragazzo si guardò attorno: la classe era vuota, cerano solo
loro due, si
soffermò sull’orologio sopra la lavagna, poi
tornò sulla ragazza davanti a sé.
«Quando
la giornata di oggi finirà tornerò ai
miei soliti ritmi»
Emma
sbuffò rumorosamente, ma non lo
contradisse. Ray spostò ancora lo sguardo
sull’orologio, doveva andare a
riscaldarsi. Alzandosi poggiò le mani sul piccolo tavolo e,
sporgendosi, le regalò
un veloce e quasi impercettibile bacio sulla guancia: la vide
irrigidirsi
mentre le sue orecchie assumevano un insolito colore scarlatto.
Emma
serrò gli occhi, pronta a ricevere –
come sempre – qualche frecciatina, ma non arrivò
nulla.
Quando
li aprì lo vide sorridere, ma non uno
dei suoi soliti sogghigni - che facevano venir voglia, a chiunque, di
rompergli il
setto
nasale -ma uno, stranamente, dolce.
«Quando
hai la gara di tiro con l’arco? Pensavo di
passare.»
«Tra
un’ora, ma non dovevi andare a fare il
tifo per Oliver?»
«Sì,
– la voce della ragazza si fece flebile,
come se avesse paura a pronunciare quelle parole – ma forse
riesco a venire
anche da te.»
Ray
fece scontrare, per una frazione di
secondo, i suoi occhi color pece contro quelli verde smeraldo di lei,
poi, in
silenzio, prese la sua borsa, mise al suo interno il materiale
scolastico e si
diresse verso la porta, ma un secondo prima di varcarla, il corvino
pronunciò
due semplici parole, parole che Emma non si sarebbe aspettata da lui.
Credo
che dovrò comprare un regalo di scuse per Oliver.
Angolo
autrice
Ho
scritto questa OS
di getto mesi e mesi fa, insieme ad un’altra. Entrambe hanno
come contesto il
festival dello sport, ma l’altra è incentrata
più su Norman.
Forse
più avanti
pubblicherò anche quella, chissà.
Bene bene, torniamo a noi.
Le
ff e gli anime ambientati
a scuola mi piacciono molto, soprattutto quando ci sono i festival.
Succede
sempre qualcosa durante quei festival XD. Così ho deciso di
cimentarmici.
Spero
di aver
caratterizzato bene i personaggi, anche se ho qualche dubbio su Emma,
nel caso perdonatemi.
Spero
vi possa piacere
la metà di quanto mi sia piaciuto scrivere su loro due.
Io
li amo.
Soprattutto Ray.
Ditemi
che ne
pensate, anche critiche se ne avete.
Un
abbraccio a tutti
voi che leggerete.
~ Ale
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono
proprietà di K. Shirai e
P. Demizu
questa
storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
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