capitolo 1
Ciao a tutti! Non sembra vero
nemmeno a me ritrovarmi in questa veste. E' la prima volta che provo a
pubblicare una storia. Spero che vi piaccia. Aspetto vostre recensioni
per vedere se è il caso di continuarla o meno.
Un bacio e un grazie in anticipo a chi vorrà perdere qualche minuto di tempo per leggerla !!!! ^___^
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CAPITOLO 1
- Questo da dove viene? - mi ero accomodato stancamente sul divano dopo un'altra estenuante e noiosissima giornata di scuola.
- E' un regalo, ti piace? - Esme si era seduta accanto a me.
-
E' ben fatto, niente da dire. Dove l'hai comprato? - continuavo a
rimirare il quadro di fronte a me e più lo guardavo più mi piaceva.
-
No. E' un regalo della mia amica - la voce squillante di Alice ci
raggiunse, seguita dalla sua persona che con sinuosa grazia si pose sul
tappeto in mezzo ai divani di casa. Anche i miei fratelli ci
raggiunsero e si fermarono ad osservare.
- Vuoi dire che quell'umana
è stata in grado di creare questo? - la voce di Rosalie era
piuttosto annoiata, anche se aveva calcato parecchio la parola umana.
-
Però ... hai capito la pulce ...chi l'avrebbe mai detto- Emmet
era semplicistico nelle sue considerazioni e non si soffermava mai più
di qualche secondo su ogni argomento.
- Avevi ragione. Ha
una tecnica inusuale per questa epoca. Mi pare rientri ... - Jasper era
concentrato nelle sue meditazioni quando ci giunse la voce di nostro
padre. Era appena tornato dall'ospedale - Nell'impressionismo francese. Monet, Degas,
Cèzanne ... avrebbero avuto un rivale se fosse vissuta alla loro epoca -
così facendo si era avvicinato al quadro per poterlo osservare meglio.
- E pensare che quando me l'ha dato continuava a sminuirlo... - mia madre era quasi divertita.
-
Perché avrebbe dovuto? - l'atteggiamento di quell'umana non suscitava
più di tanto il mio interesse. Dall'inizio dell'anno scolastico Alice
si era ostinata a voler diventare sua amica standole alle costole fin
dal primo giorno.
- Continuava a ripetere che era solo un bozzetto, uno dei primi da
quando è venuta a vivere qui - il tono di Esme era diventato
più dolce.
Bella era la figlia dell'ispettore di polizia
di Forks. Si era trasferita da poco e non aveva riscosso molto
successo a scuola a causa del suo carattere schivo e timido. Alice
diceva di aver avuto una visione nella quale loro erano amiche e si era
subito prodigata affinché si avverasse.
Esme e Carlisle avevano
assecondato il desiderio della figlia, dopo aver incontrato Isabella di
persona ne erano rimasti estasiati, si presentava come una ragazza
educata ed impacciata, ma del tutto inoffensiva per noi.
Jasper non
rifiutava nulla alla sua compagna, cercava solo di evitare un contatto
diretto e prolungato con quella ragazzina per non incappare in incidenti spiacevoli.
Per
Emmet era solo fonte di ilarità. Quella piccola umana sembrava non
riuscisse a stare in equilibrio nemmeno ferma su una superficie del
tutto piana e il mio caro fratellino non se lo lasciava di certo sfuggire.
Io e Rosalie eravamo contrari. Mia sorella non
voleva un contatto ravvicinato perché cercava di preservare la nostra
famiglia da inutili pericoli ed io ... io ero indifferente. Avevo sempre
schivato la vicinanza con gli esseri umani. Ero infastidito dai loro
pensieri ogni istante della mia eterna esistenza perciò evitavo
qualsiasi situazione che non richiedesse strettamente la mia presenza.
-
Oggi verrà qui a casa per portarne un altro. Mi ha detto che
voleva
trovare il modo per ringraziarti della torta che le hai
preparato così le ho suggerito uno dei suoi quadri - la
voce di
mia sorella mi portò a fissarla.
- Non potevi andare tu da lei
così evitava di presentarsi a casa nostra? - ero annoiato, l'idea che
dovesse venire a casa mi infastidiva parecchio. Ero stufo di
sentire commenti sul mio fisico. Tutte le ragazzine di quella scuola
blateravano commenti e sospiri che mi irritavano non poco.
- Oh
no...le ho offerto la visuale del nostro giardino. L'altro giorno ne
è
rimasta estasiata. Ha detto che è difficile trovare una
varietà di fiori così armonica come quella che ha creato
Esme - Alice sogghignava soddisfatta e mi nascondeva i
suoi pensieri. Strano.
- Tu cosa? Perfetto! Ci mancava anche l'umana artista- mi stavo irritando.
-
Eddino potresti farle da modello. Immagina come sarebbe felice quella
ragazzina. Niente paesaggi o nature morte, ma un non-morto...magari
nudo! - Emmet aveva sparato la sua e si contorceva sul divano.
-
Sarò costretta ad uscire per non sentire il suo odoraccio. Alice questo
ti costerà la prossima collezione di Gucci ,me la comprerai tu! -
Rosalie si dileguò.
In quel momento il campanello suonò. Mi
alzai per defilarmi, non prima di aver lanciato un'occhiataccia verso
Alice che tutta soddisfatta si dirigeva ad aprire la porta.
Scappa, scappa. Arriverà il giorno in cui implorerai di restare con noi.
Stavo
per rispondere al suo pensiero quando un odore mi trafisse. Era il
più dolce, buono e gustoso che avessi mai sentito. Accelerai la mia
corsa.
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