Sunrise

di Seeph
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Yoongi’s letter.
- extra -


Yoongi ritrovò la propria lettera molto tempo più tardi rispetto a tutti gli altri. Chiese svariate volte alla madre di Taehyung di poter rovistare fra le cose appartenute a suo figlio e finalmente, dopo aver controllato ogni angolo di quella stanza per settimane intere, riscoprì la lettera ripiegata nella tasca di una felpa che lui stesso, anni addietro, gli regalò per il suo dodicesimo compleanno.
Gli occhi di Yoongi si riempirono di lacrime quando realizzò che Taehyung aveva conservato il suo regalo per tutto quel tempo, nonostante fosse cresciuto molto e quell’indumento fosse ormai inutilizzabile.
Dopo aver letto il contenuto della lettera, strinse il foglio al petto e continuando a piangere si ritrovò seduto sul pavimento con la schiena poggiata contro le ante dell’armadio. Con la vista ancora annebbiata per colpa delle lacrime e i singhiozzi a scuoterlo, chiamò Jimin al cellulare.
“J-Jimin?” Yoongi chiamò il suo nome appena la chiamata venne accettata.
“Yoongi,” lo richiamò a sua volta Jimin, preoccupato di sentire la sua voce interrotta dai singhiozzi. “Che succede, perché piangi?”
“I-io... Ho trovato l-la lettera e... Jimin, t-tu mi piaci- Cioè- Io ti...”
Yoongi continuò a parlare a raffica e balbettare in modo incontrollato, fino a ché un ‘ti amo’ non scivolò dalle sue labbra.
Jimin rimase in silenzio per qualche secondo e poi, dopo aver tirato su col naso e aver sorriso, intenerito, rispose. “Anche io” confessò, asciugando una lacrima che Yoongi non poté vedere. “Ma adesso vieni a casa, ti prego, voglio dirtelo guardandoti negli occhi.”
“Sto arrivando, aspettami.”



 




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