A song for you
Mentre preparo la colazione per me e Joe, la mia stazione
radio preferita manda una canzone che non conosco.
Lo speaker non annuncia l’artista, ma è una voce femminile
quella che mi accarezza le orecchie; non è una delle solite hit del momento,
però è orecchiabile e mi piace.
Joe entra in cucina proprio quando il ritornello della
canzone esplode dalle casse dello stereo.
Lo vedo muoversi con passo sicuro, anche se non può vedere
cosa lo circonda e dove mette i piedi, ormai riesce perfettamente a orientarsi
nel nostro appartamento e non ha bisogno di usare il bastone bianco.
«Cos’è questa lagna? La nuova colonna sonora di High School
Musical?» commenta in tono scettico.
Afferro le fette di pane tostato dalla padella e le appoggio
in un piattino, poi mi sposto a recuperare il burro d’arachidi e lo sciroppo
d’acero. «Non chiederlo a me, lo sai che in musica non sono ferrato come te.
però a me piace» ammetto.
«Beh, a te piace tutto quello che passano in radio.» Joe si
siede al tavolo rotondo della cucina ed estrae il suo iPhone dalla tasca dei
bermuda che indossa. «Adesso vediamo cosa mi dice Shazam» prosegue, armeggiando
con il telefono e lasciandosi guidare dalla sintesi vocale.
Mi chiedo sempre come faccia a seguirne le istruzioni, dal momento
che ha impostato la velocità a livelli disumani e la tiene a un volume molto
basso. Certamente il mio compagno ha l’udito più sviluppato del normale, vista
la mancanza della vista, però per me rimane comunque una specie di supereroe.
«Ah… ecco. Taylor Swift» dice in tono sprezzante. «La
canzone si chiama Cruel Summer. È veramente orribile.»
«Non esagerare! A me piace, canta molto bene ed è
orecchiabile» ribatto, mentre recupero un paio di yogurt dal frigorifero e mi
siedo di fronte a lui. «Sei tu che ascolti solo quella roba tipo Chester o come
si chiama… dove anziché cantare, ruttano.»
Joe mi lancia un’occhiata – sì, mi sembra quasi che i suoi
occhi privi di vita si animino e possano improvvisamente mettermi a fuoco con
l’unico scopo di trucidarmi – e sbuffa. «Non offendere Chester! E abbi rispetto
per la sua anima che non è più tra noi!»
Scoppio a ridere e gli appoggio di fronte uno yogurt. «Fai
colazione e smettila di criticare i gusti musicali altrui.»
«Anche tu» gracchia.
Mentre cominciamo a mangiare, la canzone di Taylor Swift
volge al termine e uno speaker dalla voce concitata comincia a declamare dagli
altoparlanti.
«Il 23 agosto uscirà Lover, il settimo album in
studio di Taylor Swift e noi siamo qui per ascoltarlo in anteprima! Quella che
avete appena sentito era Cruel Summer, la traccia numero due. Passiamo
ora a Lover, la title track del disco che, vi ricordo, è in uscita il
prossimo 23 agosto!»
«Corro a comprarmelo, non me lo perderò» ironizza Joe mentre
spalma il suo adorato burro d’arachidi su una fetta di pane tostato.
«Te lo regalo per Natale» scherzo.
«Piuttosto lo compro e lo regalo a mia madre per il suo
compleanno, non sia mai che questa musica melensa possa addolcirla.»
Ridacchio e continuo ad ascoltare distrattamente la canzone
in sottofondo, anche se mi è rimasta in mente la melodia della precedente.
Cerco di ricordarmi il titolo, ma mi è già sfuggito di
mente. «Joe, com’è che si chiamava il brano che c’era prima?»
«Mmh… summer qualcosa, ma che ne so!» sbotta,
addentando con fare soddisfatto la sua colazione. Poi riprende a parlare,
bofonchiando mentre mastica e impedendomi di capire cosa sta dicendo.
«Eh? Non parlare con la bocca piena, lo sai che mi dà
fastidio!»
Manda giù il boccone e sbuffa. «Che palle che sei! Dicevo…
non dirmi che ti è rimasta nel cuore quella lagna!»
«Sì, te l’ho detto, è orecchiabile. Proprio carina» affermo,
decidendo di versare un po’ di sciroppo d’acero nel vasetto di yogurt bianco.
«Sì, come un calcio nelle palle.» Joe sospira e ridacchia.
Scuoto il capo ed evito di replicare oltre, altrimenti
finiremmo per litigare per via dei nostri gusti musicali contrastanti e non ne
ho proprio voglia.
È una bella domenica di inizio agosto e non vedo l’ora di
andare in spiaggia: almeno il mare piace a entrambi, oltre all’amore condiviso
per Bruno Mars.
♪ ♫ ♪
Sono seduto in cucina con il cellulare in mano.
Ripasso mentalmente quello che devo fare: la canzone ce l’ho
salvata nelle ultime ricerche di Shazam, il numero della stazione radio
preferita di Martin l’ho cercato, quello che devo dire l’ho deciso.
È vero che l’ho criticato per il brano che l’ha tanto
colpito l’altro giorno mentre facevamo colazione, ma sotto sotto mi ha fatto
tenerezza e vorrei anche farmi perdonare per aver sminuito i suoi gusti in
fatto di musica.
Da questo punto di vista siamo diversi, ma lui è talmente
paziente e buono con me che ascolta tutto ciò che mi piace senza quasi mai
lamentarsi; non dev’essere facile per lui sopportarmi durante le mie full
immersion nella discografia di Linkin Park e Disturbed, perciò posso solamente
ringraziarlo e fare qualcosa per ricambiare.
Ho anche cercato il testo della canzone e ho trovato un paio
di frasi carine, in fondo devo ammettere che la cosa peggiore è proprio la
musica e il modo in cui il brano è cantato. Proprio non mi convince e non mi
trasmette niente, ma so che per Martin è diverso e voglio dimostrargli che
rispetto le sue passioni come lui rispetta le mie.
Infilo gli auricolari bluetooth e sento la voce rapida ed
efficiente del VoiceOver nelle orecchie; mi guida nella composizione del numero
e fa partire la telefonata in pochi istanti.
Diversi squilli dopo, una voce femminile – dal timbro che mi
fa pensare a una ragazza piuttosto giovane – mi risponde con gentilezza.
«Modern FM, come posso aiutarla?»
«Buongiorno. Mi chiamo Joe Sandys, vorrei sapere se durante
uno dei vostri programmi si possono fare delle dediche agli ascoltatori.»
«Sì, certo. Intendi dedicare una canzone a qualcuno? Il
programma della mattina, che va in onda dalle sei alle dieci prevede un momento
dedica ogni ora. Si può scegliere una canzone e registrare un piccolo
messaggio.» Fa una pausa e ridacchia. «E sperare che la persona ascolti la
trasmissione, chiaramente!»
Sorrido. «Oh, perfetto. Posso prenotare uno spazio allora?»
domando.
La giovane ridacchia ancora. «Certamente. Il primo
disponibile sarebbe domani alle nove e venticinque.»
Ci rifletto su: Martin a quell’ora non sarà più in casa, è
impegnato in alcune lezioni di recupero in piscina ed esce intorno alle nove.
«Va bene anche un altro giorno. Dopodomani o anche venerdì…»
«Venerdì…» Sento alcuni fruscii, poi l’impiegata riprende:
«Venerdì c’è posto alle sette e venticinque. Può andare bene?»
«Perfetto. E per registrare il messaggio come posso fare?»
«Se aspetti in linea, lo facciamo subito. Quale canzone vuoi
dedicare?» mi chiede.
«Cruel Summer di Taylor Swift.»
♪ ♫ ♪
È venerdì mattina, oggi ho l’ultima lezione di recupero in
piscina prima della pausa estiva. Un paio di bambini che frequentano il mio
corso di nuoto si sono ammalati in primavera e i genitori hanno optato per degli
incontri durante la prima settimana di agosto.
Joe si è svegliato insolitamente presto e mi ha trascinato
frettolosamente giù dal letto poco dopo le sette.
«Devo uscire alle nove, che senso ha che ci alziamo due ore
prima? Mi bastano quaranta minuti per fare colazione e prepararmi» faccio
notare al mio ragazzo, lanciandogli un’occhiata confusa.
So che, anche se non può vedermi, riesce a percepire i miei
sguardi. È una cosa che non sono mai riuscito a spiegarmi, eppure Joe ha una
sensibilità particolare e tutta sua.
«Perché non accendiamo la radio?» chiede, cambiando discorso.
«E da quando ti interessa sentire la musica melensa che
piace a me?» lo punzecchio, lasciandogli un pizzicotto sul braccio mentre mi
accosto allo stereo per azionarlo.
«Beh, senza musica è un mortorio e ora non ho voglia di
andare a prendere uno dei miei CD» spiega.
Sintonizzo sulla mia stazione radio preferita e mi volto
nuovamente a guardarlo: mi sembra che sia ansioso, lo capisco dai lineamenti
del viso un po’ tesi, dal modo in cui stringe appena la spalliera della sedia
tra le dita e dal fatto che non si sia sistemato le lunghe ciocche castano
chiaro. I suoi capelli, infatti, assomigliano a una matassa informe di boccoli
scomposti e non è da Joe fare colazione se non è in ordine. Dubito addirittura
che si sia lavato la faccia.
«Che ti prende stamattina?» chiedo in leggera apprensione,
raggiungendolo e stringendolo tra le braccia.
Lui affonda il viso nella mia spalla e ricambia l’abbraccio,
lasciandosi sfuggire un piccolo sospiro. «Niente, cosa dovrebbe prendermi? È
che…» Fa una pausa e lo sento irrigidirsi appena contro di me. «Devi aiutarmi a
fare una certa cosa…» aggiunge.
Sta mentendo, lo conosco troppo bene: i muscoli tesi e quel
tono vago ed evasivo mi fanno intendere che ha chiaramente qualcosa da
nascondere.
Lo scosto da me e, tenendolo per le spalle, lo scruto
attentamente in viso. «Ah sì? E cosa devo aiutarti a fare?» lo provoco,
utilizzando un tono intriso d’ironia.
«Ehm… la colazione» improvvisa. «Voglio imparare a… tostare
il pane come fai tu, ecco!» Si scrolla le mie mani di dosso e sbuffa. «Quanto
la fai lunga!»
Sorrido tra me e me: sono sicuro che ci sia qualcos’altro
sotto, devo soltanto aspettare che si decida a parlare.
Intanto dalla radio in sottofondo provengono le parole
concitate di un uomo che pubblicizza un favoloso rasoio elettrico e,
subito dopo, l’ormai familiare sigla del momento A song for you.
«Sentiamo la dedica di oggi!» esclama Joe a voce un po’
troppo alta.
Lo guardo stranito, poi mi lascio contagiare dalla sua
curiosità e presto attenzione allo speaker.
«Sono sempre io, il vostro Jerry Good! Oggi abbiamo una
dedica davvero speciale per Martin. Ehi, Martin, se sei in ascolto drizza bene
le orecchie!»
Sgrano gli occhi e noto che sul viso delicato di Joe si fa
largo un sorrisetto che non promette niente di buono.
Lo afferro per il polso e faccio per dire qualcosa, ma il
mio ragazzo mi intima di fare silenzio con un gesto brusco della mano.
«Una dedica dal suo fidanzato Joe, che ha scelto una
bellissima canzone di Taylor Swift, estratta dall’album Lover in uscita
il prossimo 23 agosto! La canzone è Cruel Summer e questo è il messaggio
di Joe.»
Lo speaker tace e, alcuni secondi dopo, la voce familiare
del mio compagno riempie l’aria. È sottile e intrisa d’emozione, raggiunge
immediatamente le corde più profonde del mio cuore.
«Volevo solo farmi perdonare per aver criticato i tuoi
gusti musicali. So che questa canzone ti ha colpito e, beh… come dice anche
Taylor Swift: ti amo, non è la cosa peggiore che tu abbia mai sentito?
Buona giornata e grazie perché ancora mi sopporti!»
Sento gli occhi pizzicare mentre lo speaker, sull’intro
della canzone, sproloquia a proposito di un amore sconfinato e una
dolcezza unica; io, però, non riesco più ad ascoltarlo: porto lo sguardo
sul viso del mio compagno e la vista mi si appanna a causa delle lacrime
traditrici che rotolano sulle mie guance arrossate.
«Joe…» mormoro, prendendo le sue mani tra le mie.
«Che c’è, Martin?» chiede divertito.
«Io…» Non so cosa dire, non trovo le parole. Vorrei tanto
fare una battuta ironica e punzecchiarlo come faccio sempre, ma la verità è che
mi si è formato un nodo in gola.
L’unica cosa che sono in grado di fare e attirarlo a me e
stringerlo forte, immergendo il viso tra i suoi ricci chiari.
Lui si aggrappa a me e mi bacia sulla guancia, scoppiando a
ridere e rilassandosi finalmente nel mio abbraccio. «Piaciuta la sorpresa?»
«Cazzo, sì» esalo, rafforzando maggiormente la stretta.
Lui ridacchia e lascia scorrere le dita lungo la mia
schiena, solleticandola appena attraverso la t-shirt sdrucita che indosso. «Volevo
farmi perdonare, ma lo sai che non riesco mai a chiedere scusa. Sono un cazzo
di orgoglioso che…»
Senza dargli il tempo di proseguire, gli tappo la bocca con
un bacio e non c’è bisogno di aggiungere altro.
Con la voce di Taylor Swift che ci tiene compagnia,
rimaniamo fermi per un po’ al centro della cucina, uniti in un abbraccio che
parla per noi.
Non appena il brano si conclude, lo speaker riprende con la
solita programmazione e noi sciogliamo a malincuore la stretta.
«Martin?»
«Sì?» rispondo, sistemandogli una ciocca dietro l’orecchio
sinistro.
«Non ho mentito del tutto: mi insegni a tostare il pane come
fai tu?»
Scoppio a ridere e mi preparo per affrontare una nuova
giornata al fianco del ragazzo che amo.
♥ ♥
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Prompt per la challenge di mystery_koopa:
[Tratto dal contest “This is our place, we make the rules]
Pacchetto “Cruel Summer”
Citazione: “I love you, ain't that the worst thing you ever
heard?”
Prompt/Oggetto: Radio
Genere: Commedia
Ciao a tutti e benvenuti in questa nuova storiella sui miei
Martin&Joe *-*
È stato troppo divertente scrivere questo testo e spero di
essere riuscita a sviluppare al meglio il pacchetto per la challenge di Koopa
^^ ehi, giudice, forse se avessi scelto questo pacchetto ai tempi del contest
sarebbe stato meglio, no? Ahahahahahah, visto che non avevo fatto faville… ^^”
Non so se stavolta le cose siano andate meglio, ma ci ho
messo tutto il mio impegno e l’amore che provo per questi miei OC *___*
Ecco che troviamo Martin&Joe intenti a discutere sui
reciproci gusti musicali… ahahahahahah, ammetto di essere più affine a Joe da
questo punto di vista, ma anche Martin merita rispetto per ciò che gli piace!
Mi auguro che sia stato piacevole leggere questo testo e di
aver spiegato al meglio anche i modi in cui Joe, da non vedente, fa le cose:
gli ausili che utilizza, il modo in cui riesce a percepire ciò che lo circonda
ecc…
Vi lascio comunque un paio di note “tecniche”: Shazam è
un’app che serve per scoprire il titolo e altre informazioni su un brano
musicale, dopo averne registrato un pezzetto; il VoiceOver, invece, è un
programma di sintesi vocale presente negli iPhone, molto utilizzato dai ciechi
– insieme all’immancabile Siri XD
L’album di Taylor Swift che ho menzionato è uscito davvero
il 23 agosto 2019 (voi l’avevate capito? O lo speaker doveva ripeterlo ancora
una volta per chiarirlo a tutti? AHAHAHAH) ^^
Penso di aver detto tutto, ma se avete qualche dubbio o
perplessità, sono sempre a disposizione per eventuali chiarimenti ^^
Grazie a chiunque abbia letto e alla prossima ♥
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