Strani ritrovamenti
Danny è in dormiveglia, sonnecchia sul divano e sente i
rumori ovattati intorno a sé.
I Chicago sono in tour da settimane e ormai ogni superficie
vagamente piana è diventata per lui un porto sicuro in cui riposare un po’.
Sta per cedere alle rassicuranti braccia di Morfeo, sente
chiaramente il sonno farsi sempre più insistente sulle sue palpebre pesanti, è
quasi completamente immerso nella stoffa ruvida del sofà…
Un improvviso solletico sulla nuca lo fa sobbalzare: lancia
un grido acuto e si raggomitola su se stesso, coprendosi il viso con le mani
come per proteggersi – anche se non sa chi o cosa lo stia attaccando.
Proprio in quel momento, il vocione di Terry esplode nella
stanza e il batterista torna bruscamente alla realtà, ridestandosi del tutto e
spalancando gli occhi.
Il chitarrista, il faccione illuminato da un ghigno
divertito, è in piedi di fronte al divano e lo osserva con fare incuriosito.
«Terry… ti ammazzo!»
«Soccomberesti prima, fratello! Hai visto come sei mingherlino?»
lo sbeffeggia il chitarrista, assestandogli una poderosa pacca sulla spalla.
Danny, sotto il peso dell’enorme mano dell’amico, si piega
in avanti ed emette qualcosa a metà tra uno sbadiglio e un sospiro. «Perché mi
hai svegliato? C’ero quasi, Morfeo era lì che mi chiamava…» bofonchia
contrariato, stropicciandosi gli occhi.
«Morfeo, eh?» Terry si esibisce in uno dei suoi sorrisi
equini e solleva la mano destra, mostrando all’altro un oggetto. «Di’ un po’,
cosa ci fa un pennello per il trucco nella tua valigia? Sappi che per coprire
quella pista d’atterraggio per elicotteri non bastano questi due peli!»
prosegue, indicando prima la sfavillante pelata di Danny, poi le setole
sintetiche del pennellino.
Il batterista lo guarda stralunato, grattandosi la fronte.
«Eh? Un pennello per il… ehi, aspetta! Chi è che ha una pista di atterraggio
per elicotteri?!» sbraita all’improvviso, mettendo su un’espressione offesa.
«Tu, è ovvio.» Detto questo, Terry comincia a spennellare la
testa di Danny, sghignazzando e godendosi la sua faccia paonazza di rabbia.
«E piantala! Quello dev’essere caduto a Linda mentre mi
aiutava a fare i bagagli…» Danny si blocca, lanciando un’occhiata stranita
all’amico. «Com’è che tu stavi frugando tra le mie cose?»
Terry si stringe nelle spalle. «Stavo cercando il tuo
berretto nero. Me lo presti, vero? Il mio si è rotto l’altro giorno e fuori fa
un freddo cane.»
Sospirando, Danny si arrende e si alza dal divano per
recuperare l’accessorio che il chitarrista vuole in prestito.
Anche stavolta gli tocca rinunciare al suo meritato riposo.
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Prompt 18 dicembre 2020:
Prompt per la challenge di Soul: 22. “Me lo presti? Il mio
si è rotto l’altro giorno.”
Cari lettori, oggi ho deciso – dopo un’improvvisa e
fulminante ispirazione – di fare un piccolo regalo/tributo/omaggio alla mia
sorellona di scrittura, Evelyn :3
Ho deciso quindi di buttarmi sulla sua band preferita, i
Chicago, che ormai conosco mooooolto bene – almeno per quanto riguarda i membri
fondatori – grazie alle sue bellissime storie su di loro!
Qui vi ho presentato una scenetta raccapricciante tra una
brotp che adoro, ovvero Terry Kath (chitarrista, venuto a mancare troppo
presto) e Danny Seraphine (batterista).
Ho anche menzionato Linda, che in uno degli AU di Evelyn è
la moglie di Danny, anche se in realtà è un personaggio originale creato da lei
^^
Spero di aver fatto un buon lavoro con questi due, mi sono
divertita un sacco a farli interagire e… Evelyn, tesoro, spero di averti
strappato un sorriso e che questa piccola dedica ti sia piaciuta :3
Soul, comunque sei cattiva a mettermi una specie di pennello
per il trucco nella tasca dell’avvento, non ho ben capito il gadget ^^”
Grazie a tutti e a domani ♥
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