Ventiquattro tasche colme di bizzarrie

di Kim WinterNight
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Strani ritrovamenti






Danny è in dormiveglia, sonnecchia sul divano e sente i rumori ovattati intorno a sé.
I Chicago sono in tour da settimane e ormai ogni superficie vagamente piana è diventata per lui un porto sicuro in cui riposare un po’.
Sta per cedere alle rassicuranti braccia di Morfeo, sente chiaramente il sonno farsi sempre più insistente sulle sue palpebre pesanti, è quasi completamente immerso nella stoffa ruvida del sofà…
Un improvviso solletico sulla nuca lo fa sobbalzare: lancia un grido acuto e si raggomitola su se stesso, coprendosi il viso con le mani come per proteggersi – anche se non sa chi o cosa lo stia attaccando.
Proprio in quel momento, il vocione di Terry esplode nella stanza e il batterista torna bruscamente alla realtà, ridestandosi del tutto e spalancando gli occhi.
Il chitarrista, il faccione illuminato da un ghigno divertito, è in piedi di fronte al divano e lo osserva con fare incuriosito.
«Terry… ti ammazzo!»
«Soccomberesti prima, fratello! Hai visto come sei mingherlino?» lo sbeffeggia il chitarrista, assestandogli una poderosa pacca sulla spalla.
Danny, sotto il peso dell’enorme mano dell’amico, si piega in avanti ed emette qualcosa a metà tra uno sbadiglio e un sospiro. «Perché mi hai svegliato? C’ero quasi, Morfeo era lì che mi chiamava…» bofonchia contrariato, stropicciandosi gli occhi.
«Morfeo, eh?» Terry si esibisce in uno dei suoi sorrisi equini e solleva la mano destra, mostrando all’altro un oggetto. «Di’ un po’, cosa ci fa un pennello per il trucco nella tua valigia? Sappi che per coprire quella pista d’atterraggio per elicotteri non bastano questi due peli!» prosegue, indicando prima la sfavillante pelata di Danny, poi le setole sintetiche del pennellino.
Il batterista lo guarda stralunato, grattandosi la fronte. «Eh? Un pennello per il… ehi, aspetta! Chi è che ha una pista di atterraggio per elicotteri?!» sbraita all’improvviso, mettendo su un’espressione offesa.
«Tu, è ovvio.» Detto questo, Terry comincia a spennellare la testa di Danny, sghignazzando e godendosi la sua faccia paonazza di rabbia.
«E piantala! Quello dev’essere caduto a Linda mentre mi aiutava a fare i bagagli…» Danny si blocca, lanciando un’occhiata stranita all’amico. «Com’è che tu stavi frugando tra le mie cose?»
Terry si stringe nelle spalle. «Stavo cercando il tuo berretto nero. Me lo presti, vero? Il mio si è rotto l’altro giorno e fuori fa un freddo cane.»
Sospirando, Danny si arrende e si alza dal divano per recuperare l’accessorio che il chitarrista vuole in prestito.
Anche stavolta gli tocca rinunciare al suo meritato riposo.






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Prompt 18 dicembre 2020:



Prompt per la challenge di Soul: 22. “Me lo presti? Il mio si è rotto l’altro giorno.”



Cari lettori, oggi ho deciso – dopo un’improvvisa e fulminante ispirazione – di fare un piccolo regalo/tributo/omaggio alla mia sorellona di scrittura, Evelyn :3
Ho deciso quindi di buttarmi sulla sua band preferita, i Chicago, che ormai conosco mooooolto bene – almeno per quanto riguarda i membri fondatori – grazie alle sue bellissime storie su di loro!
Qui vi ho presentato una scenetta raccapricciante tra una brotp che adoro, ovvero Terry Kath (chitarrista, venuto a mancare troppo presto) e Danny Seraphine (batterista).
Ho anche menzionato Linda, che in uno degli AU di Evelyn è la moglie di Danny, anche se in realtà è un personaggio originale creato da lei ^^
Spero di aver fatto un buon lavoro con questi due, mi sono divertita un sacco a farli interagire e… Evelyn, tesoro, spero di averti strappato un sorriso e che questa piccola dedica ti sia piaciuta :3
Soul, comunque sei cattiva a mettermi una specie di pennello per il trucco nella tasca dell’avvento, non ho ben capito il gadget ^^”
Grazie a tutti e a domani ♥




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