Effimera magia
L’uomo travestito da Babbo Natale si aggira per la piazza,
un enorme sacco pieno di dolciumi tra le mani guantate e un sorriso intenerito
stampato sulle labbra.
Non ha potuto avere figli e non ha dei nipotini con cui condividere
la magia del Natale, così per lui quella è diventata una tradizione a cui non
riesce a rinunciare.
Un bambino che deve avere quattro o cinque anni lo fissa con
gli occhioni verdi sgranati e una barretta di cioccolato in mano.
L’omone panciuto si china su di lui e gli accarezza la
guancia arrossata dal freddo di metà dicembre.
«Babbo Natale ti ha già dato il suo dono, lascia il posto
agli altri bimbi» lo richiama una donna sulla sessantina.
Ma il piccolo continua a fissare rapito una delle mani del signore
di fronte a lui. Con la bocca semiaperta, indica ciò che lui stringe tra le
dita e che sta per consegnare a una bambina di circa otto anni che saltella
impaziente.
«Che c’è, campione?» domanda Babbo Natale con il suo vocione
profondo.
«Quello mi piace di più» sussurra timidamente il bimbo.
«Accetta il regalo e non lamentarti, Alessio» lo rimprovera
ancora la nonna.
L’omone, tuttavia, si volta verso la bambina più grande e le
sorride. «Che dici, posso dare ad Alessio il Kinder Cereali e a te il Kinder
Maxi?»
Lei annuisce e scuote i lunghi capelli neri. «Tanto sono
buoni tutti e due!» esclama, tendendo la mano.
Allora Alessio, capendo che può ottenere il suo dolcetto
preferito, restituisce la barretta a Babbo Natale e in cambio riceve quella che
desiderava.
Comincia a scartarla senza più badare a ciò che lo circonda,
ma la nonna lo raggiunge e gli scompiglia i capelli. «Non fare l’asinello e
ringrazia Papà Natale» gracchia.
Il piccolo solleva gli occhi verdi – ora luminosi di
felicità – e, dopo aver preso il primo morso del suo Kinder Cereali, gli regala
un sorriso che sa di cioccolato e gratitudine.
«Figurati, piccolo. Buon Natale» lo saluta l’omone, per poi
strizzare l’occhio alla nonna.
È proprio in momenti come quelli che comprende quanto sia
semplice rendere felice un bambino: non serve regalargli giocattoli costosi, ma
insegnargli ad apprezzare le piccole cose donate con il cuore.
Gli sarebbe piaciuto poter essere un padre e un nonno, ma si
accontenta anche di quell’effimera magia.
♣ ♣
♣
Prompt 19 dicembre 2020:
Io boh, non ho proprio capito perché questa raccolta è piena
di kidfic AHAHAHAHAHAH XD
Scritte da una che i bambini non li sopporta, poi, fanno ancora
più ridere! Però almeno nelle storie posso sperare che non siano mostri pedanti
come spesso sono nella realtà XDD
A parte le fesserie, io non sapevo assolutamente cosa
scrivere, giuro! Poi mi è venuto in mente uno di quei momenti tipici del
periodo natalizio e che quest’anno sarà in molti casi sacrificato: un uomo
travestito da Babbo Natale che regala dolci ai bambini per strada o nelle
piazze!
E quindi niente, ho semplicemente provato a raccontare un
momento intriso di fluff e buoni sentimenti, alla faccia di tutti quelli (vero,
Soul???) che mi considerano un’acida che odia i bambini e il Natale
AHAHAHAHAHAH XD
Ho fatto dire alla nonna di Alessio “Papà Natale” perché,
non so se anche da voi succede, dalle mie parti alcune persone – specialmente un
po’ avanti con gli anni – lo chiamano così e volevo rendere più realistico il
testo ^^
Beh, comunque dopo aver fatto la foto, il Kinder Cereali me
lo sono sbafato, grazie Soul, finalmente mi hai fatto un regalo utile :D
A domani con la prossima storiella ♥
|