Di Ospedali E Metro Affollate

di bathtubreadings
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A fondo pagina, dopo le note d'autore, trovate una mini timeline con qualche headcanon su questa one shot :P






La prima cosa che sentì Taeyong quando iniziò a riprendere i sensi furono delle voci di sottofondo. Erano un sacco di voci. Non ne conosceva nessuna. Forse. Una spiccava tra le altre, ma in quel momento Taeyong doveva ancora cercare di capire come fare ad aprire gli occhi.

Tentò di alzare una palpebra, ma la luce era troppo abbagliante, quindi la riabbassò subito, emettendo un mugolio infastidito. Cercò di sistemarsi meglio sul letto – sempre che fosse su un letto – ma era dannatamente scomodo, era inutile cercare di trovare una posizione più comoda.

«Sei sveglio?»

Bastarono quelle due parole a far scattare aperti gli occhi di Taeyong – mossa sconsiderata, la luce era veramente troppo forte, infatti li richiuse subito di nuovo –, con il cuore che batteva a mille. Perché lui era lì?

Ma soprattutto, dov’era questo ‘lì’?

«Ten?» la gola di Taeyong era secca, parlare, anche solo per dire quell’unica parolina, era stato difficile.

«Il solo e unico. Aspetta un attimo, chiamo l’infermiera.» rispose il ragazzo. Taeyong provò ancora una volta ad aprire gli occhi, a questo giro un po’ più lentamente, confuso. Si guardò attorno, realizzando di essere sdraiato sul lettino di un ospedale con addosso uno di quei camici orrendi che mettono ai pazienti. Non aveva nessun tubo attaccato al corpo, fortunatamente. Perché si trovava in ospedale?

«Signor Lee, come si sente?» chiese l’infermiera che Ten era andato a chiamare, spostando di poco la tenda che presumibilmente lo separava da altri pazienti per poi richiudersela alle spalle, con Ten accanto a lei.

«Come se mi fossero passati sopra con un rullo asfaltatore…» gracchiò Taeyong, portandosi una mano alla gola e massaggiandola, come se potesse essere utile per alleviare il suo dolore.

«Posso immaginare,» ridacchiò lei, spostandosi una ciocca di capelli biondi dietro all’orecchio e annotando qualcosa sulla sua cartellina. Taeyong socchiuse gli occhi per provare a leggere il nome scritto sul tesserino che aveva puntato sull’uniforme, era sicuro al 97% che ci fosse scritto “Wendy”. «Si ricorda cos’è successo?»

Taeyong scosse la testa prima ancora di provare a pensarci su. L’ultima cosa che si ricordava era di essere uscito di corsa dal ristorante, infuriato. Perché era infuriato?

«È svenuto nella stazione della metro, ha avuto un calo di pressione, nulla di cui preoccuparsi, ora sta bene.» Continuò l’infermiera, annotandosi qualcos’altro «Adesso le lascio qualche minuto per risvegliarsi bene, poi le faremo giusto gli ultimi controlli e sarà libero di andare. Abbiamo chiamato i suoi contatti di emergenza, il suo ragazzo è arrivato qui subito–»

«Non è il mio ragazzo.»

«Non sono il suo ragazzo.»

Lui e Ten parlarono nello stesso momento e Wendy li guardò scettica, ma sorrise e li lasciò da soli, senza dire nient’altro.

«Pensavo fossi a Chicago?» domandò Taeyong alzando un sopracciglio.

«Lo ero–»

Taeyong sgranò gli occhi «Sei venuto fin qua da Chicago perché sono svenuto in metro?»

«No, fammi finire di parlare.» Sbuffò Ten incrociando le braccia al petto «Ero già in città per ritirare alcuni documenti dall’università, hai solo avuto fortuna. Come mai sono nella tua lista di contatti d’emergenza?»

Taeyong si morse l’interno della guancia. Era imbarazzante da dire ad alta voce. Oh beh, tanto ormai. «Sì, uhm… uso i miei ragazzi come contatti di emergenza al posto dei miei genitori, sai non voglio che si preoccupino…»

Fu il turno di Ten di alzare un sopracciglio, scettico. Taeyong, invece, sbuffò.

«Ok, ok… quando avevo ventitré anni sono finito al pronto soccorso perché un mio amico ha quasi fatto un frontale con una macchina; si è fermato in tempo, ma io ho messo le mani avanti per pararmi dal colpo e mi sono rotto un polso. Non ridere!»

Ten era piegato in due dalle risate, e Taeyong si unì a lui dopo un po’ «Non è divertente, ha fatto un male cane!» Si massaggiò il polso al ricordo «I miei hanno passato giorni dopo l’incidente a sgridarmi e a farmi storie sul guidare in modo sicuro e blah blah blah, come se già non lo sapessi! Ora ogni occasione è buona per farmi una ramanzina…»

«Ce li vedo i tuoi a sgridarti ancora adesso che hai ventinove anni!» disse Ten tra le risate, asciugandosi una lacrima con la manica del maglione che indossava. Quando si calmò, chiese «Come mai sono ancora nella lista? Ci siamo lasciati due anni fa…»

«Lo so, mi sono dimenticato di toglierti dai contatti quando l’ho aggiornata…»

«L’hai aggiornata?»

«Sì, mi vedo con qualcuno…» Taeyong aggrottò le sopracciglia a quell’affermazione. C’era qualcosa che si era dimenticato successo prima che svenisse?

«Oh! È fantastico! Anche io sono in una relazione, non ero sicuro di poter nominare Johnny, non avevo idea di come l’avresti potuta prendere. Ci siamo fidanzati.» spiegò Ten, alzando la mano sinistra per far vedere l’anello. Taeyong si tirò a sedere, sistemandosi i cuscini dietro alla schiena, poi si allungò in avanti per prenderla, esaminando l’anello, sorridendo.

«Congratulazioni, è grandioso! Vi siete conosciuti a Chicago? L’anello è bellissimo!»

«Grazie, lo so,» Ten sorrise a trentadue denti «era il mio insegnante di yoga, hahahah…» Ten arrossì leggermente «Ma basta parlare di me, come si chiama il tuo ragazzo?»

«Jaehyun, è un insegnante di letteratura inglese alle superiori– non fare quella faccia, ha ventisette anni.» Taeyong si passò una mano sulla faccia, iniziando a ricordare un po’ più chiaramente quello che era successo prima che svenisse. Forse sarebbe stato meglio senza ricordarselo.

«Non ho detto niente, io.» Ten alzò entrambe le mani e fece un mezzo sorriso. Aprì la bocca per parlare di nuovo, ma venne interrotto.

«Yongie!»

La tenda si aprì di nuovo per rivelare dall’altro lato l’infermiera di prima insieme a un ragazzo. Taeyong boccheggiò come un pesce un paio di volte mentre Ten si girò a guardare prima l’uno e poi l’altro, anche lui a bocca aperta. Di certo stava pensando che si trattasse Jaehyun, ma non potrebbe essere più lontano dalla realtà. Quale professore di letteratura inglese se ne andava in giro con i jeans strappati, una maglietta di una band, i capelli biondo platino e ricoperto quasi interamente di tatuaggi?

«È arrivato il suo ragazzo.» cinguettò Wendy sorniona.

Taeyong scosse la testa «Nemmeno lui è il mio ragazzo!»

«Già, a Taeyong piacciono gli uomini noiosi, purtroppo…» disse senza cattiveria nel tono, anzi, stava sorridendo tranquillo.

Wendy sbuffò impercettibilmente dal naso, senza però perdere il sorriso «Se lo dice lei.» mormorò prima di andarsene. Ten e Taeyong si girarono entrambi verso il ragazzo ancora in piedi in fondo al letto, che li guardò confuso.

«Cosa?»

«Immagino che tu ti sia dimenticato di togliere anche il suo di nome…» disse Ten, squadrando il nuovo arrivato da capo a piedi, con un sorriso indecifrabile sulle labbra.

Taeyong si mise il viso tra le mani, ridacchiando. Riemerse dopo qualche momento, passandosi le dita tra i capelli. «Yuta, ti presento Ten. Ten, questo è Yuta, mio ex, ma è anche un mio collega.»

Il sorriso di Ten si fece più sincero e i due si presentarono stringendosi le mani; Taeyong li sentì parlare distrattamente di come il biondo conoscesse Taeyong – erano due tatuatori, erano stati insieme per pochi mesi, decidendo poi insieme di rimanere solo amici e colleghi.

Taeyong si massaggiò le tempie. Prima di svenire stava litigando con Jaehyun. Ora si ricordava tutto.

Doveva incontrare il padre del suo ragazzo per pranzo ed era agitato, l’avrebbe conosciuto per la prima volta. Jaehyun aveva cercato di rassicurarlo, dicendogli che suo padre era un uomo tranquillo, già praticamente adorava Taeyong da tutte le volte in cui Jaehyun gliene aveva parlato, ma l’ansia rimaneva.

I problemi erano sorti quando la madre di Jaehyun si unì a loro al ristorante per pranzo. Non era previsto ci fosse anche lei, doveva essere fuori città, per non parlare del fatto che era divorziata dal padre, Jaehyun non era esattamente in buoni rapporti con lei e non le aveva parlato di Taeyong tanto quanto ne aveva parlato al padre.

Non era andata bene.

Era iniziata ad andare male prima ancora che si sedessero. Orribile.

La madre di Jaehyun – dopo aver fatto storie al cameriere per far aggiungere un posto al tavolo che loro avevano prenotato per tre – chiese a Taeyong quale fosse la sua occupazione. Jaehyun rispose per lui, mentendo e dicendo che Taeyong era un contabile.

Un contabile! Cosa diavolo facevano i contabili???

Mentre si avviavano al tavolo Jaehyun gli sussurrò nell’orecchio di reggergli il gioco.

Taeyong dovette contare fino a dieci per riuscire a mantenere la calma.

Resisté fino a metà degli antipasti. Non era nemmeno colpa della signora Jung, quella povera donna – seppur non fosse nemmeno lontanamente l’immagine della gentilezza – stava semplicemente chiedendo educatamente a Taeyong del suo lavoro da contabile, e Taeyong le avrebbe risposto se fosse davvero un contabile. No, era colpa di Jaehyun che aveva dovuto mentire, che aveva continuato a parlare al posto di Taeyong.

A un certo punto era sbottato. Si era alzato dal tavolo, scusandosi con i genitori di Jaehyun, dicendo alla signora Jung che era un tatuatore e che non sapeva perché il figlio avesse deciso di inventarsi le cose. Poi uscì a passi svelti dal ristorante.

Si sentiva offeso, furioso. Jaehyun l’aveva chiamato al telefono nel momento in cui Taeyong aveva iniziato a scendere le scale della metro. C’era troppa gente. Lo stavano spintonando, chi andava, chi veniva. Si ricordava di aver iniziato a litigare con Jaehyun, stava urlando sopra il vociare delle persone attorno a lui.

Aveva caldo. Troppo caldo per essere dicembre. C’era troppa gente e gli girava la testa.

Era riuscito a raggiungere una parete nella confusione, accasciandosi contro il muro freddo e chiudendo gli occhi. Prendere respiri profondi sembrava non servire a niente. Aveva vagamente registrato una signora anziana avvicinarsi a lui per chiedergli se si sentisse bene prima che le sue ginocchia cedessero, facendolo scivolare lentamente a terra, avvolgendolo nel buio.

Dov’era Jaehyun quando serviva, però?

«Ok,» disse l’infermiera aprendo la tenda, un sorriso tirato sulle labbra, catturando l’attenzione di Taeyong. Anche Yuta e Ten smisero di parlare di chissà cosa per girarsi verso Wendy e il ragazzo accanto a lei «Se nemmeno lui è il suo ragazzo la assegno a un’altra infermiera e io mi prendo il resto della giornata libera.»

Ten e Yuta risero, mentre Taeyong annuiva e l’infermiera sospirava sollevata. Mormorando un “finalmente” sottovoce, si allontanò di nuovo.

Jaehyun era fermo ai piedi del letto e stava guardando stranito Yuta e Ten ora seduti su due sedie accanto al letto di Taeyong. Yuta già lo conosceva, andavano d’accordo per la maggior parte, anche se Yuta a volte lo prendeva in giro. Ten si girò verso Taeyong con entrambe le sopracciglia alzate «È lui?» domandò, come se non fosse già ovvio dai fiori che teneva in mano e l’espressione da cucciolo bastonato che aveva in volto.

«Sono venuto a chiederti scusa.» disse Jaehyun, ignorando completamente gli altri due e avvicinandosi al lato libero del letto. «Mi sono comportato da idiota e non è stato giusto nei tuoi confronti.»

Jaehyun gli allungò i fiori, chiedendogli con lo sguardo di accettarli. Taeyong si umettò le labbra, guardando prima Jaehyun poi i fiori. La mano del suo ragazzo tremò e abbassò i fiori di pochi millimetri, visibilmente non pronto ad un rifiuto. Taeyong prese i fiori e abbassò la testa per annusarli, guardando Jaehyun dal basso, chiedendogli spiegazioni.

Il castano annuì e si asciugò i palmi delle mani sudati sulla giacca che stava indossando anche prima al ristorante, poi si schiarì la voce «Non avrei dovuto mentire a mia madre sul tuo lavoro. Mi ha sgridato quando te ne sei andato, e mi ha sgridato di nuovo dopo che l’ospedale ha chiamato, dicendo che dovevo ritenermi fortunato se mi avessi perdonato questa stronzata.»

«Ha ragione.» mormorò Taeyong giocherellando con i petali dei fiori.

«Mi perdoni?» chiede Jaehyun speranzoso.

«Ti vergogni di me o del mio lavoro?» domandò Taeyong di rimando, incrociando i loro sguardi.

«No!» Jaehyun scosse la testa veemente «Non mi permetterei mai di giudicare una persona dalla sua professione.»

«Ci mancherebbe, altrimenti te la dovevi vedere con me–» Yuta era sul punto di alzarsi in piedi e prendere Jaehyun a pugni, ma Ten lo fermò mettendogli una mano sulla spalla. Taeyong non avrebbe mai pensato che sarebbero andati d’accordo così tanto.

«Allora perché hai mentito a tua mamma?»

Jaehyun spostò il peso da un piede all’altro, a disagio. Lanciò un’occhiata nervosa a Ten e Yuta per poi guardare di nuovo Taeyong «Il motivo è… stupido…»

Taeyong alzò entrambe le sopracciglia, chiedendogli una spiegazione. Ten e Yuta accavallarono le gambe quasi simultaneamente, interessati. Jaehyun chiuse gli occhi e sbuffò dal naso, preparandosi.

«Non volevo dirle che eri un tatuatore perché quando aveva più o meno la nostra età usciva anche lei con un tatuatore, ma si sono lasciati in modo brusco, quindi volevo dirle cosa facessi di lavoro in modo più tranquillo…»

Ten scoppiò a ridere. Yuta si schiaffò una mano sugli occhi, incredulo. Taeyong cercò di trattenersi dall’avere una qualsiasi reazione, se non un piccolo sorriso rassicurante. Vide le spalle tese di Jaehyun rilassarsi di colpo. Taeyong appoggiò i fiori sul tavolino accanto a lui, dove notò per la prima volta da quando si era svegliato il suo telefono e i suoi vestiti; prese le mani di Jaehyun e lo fece avvicinare. Il castano si sedette sul letto accanto a Taeyong.

«Mi perdoni?» gli chiese con la voce piccola piccola, facendo scontrare le loro fronti.

«Mmh, non lo so, ti perdono?» lo prese in giro Taeyong, inclinando la faccia per lasciargli un bacio a stampo sulle labbra. Jaehyun lo baciò di nuovo altrettanto dolcemente.

«Signore! Aspetti!» la voce di Wendy e due paia di passi si affrettarono nella loro direzione. La tenda si aprì per l’ennesima volta mentre Jaehyun si staccava da Taeyong, rivelando una Wendy stanca semi-nascosta da un uomo con in mano un coniglietto di peluche.

«Baekhyun…!» la voce di Taeyong era incerta, non si aspettava di vederlo.

«Sono venuto qui appena ho potuto dopo che l’ospedale mi ha chiamato.» Spiegò Baekhyun guardandosi attorno. Era ovvio che non stesse capendo quello che stava succedendo.

«Mi faccia indovinare,» iniziò Wendy, alzando un sopracciglio «anche lui è un suo ragazzo?»

«Ex.» rispose semplicemente Taeyong.

«E ti sei dimenticato di togliere anche lui dai contatti di emergenza, giusto?» chiese Ten con un sorrisino. Taeyong incrociò il suo sguardo inquisitore e Ten mosse velocemente le sopracciglia su e giù, sfottendolo.

Wendy sbuffò e annuì, allontanandosi ancora una volta. Taeyong la sentì brontolare «Mi serve un aumento… devo chiedere un aumento…» e gli vennero un po’ di sensi di colpa. Si promise di sistemare quella dannata lista una volta per tutte, per evitare situazioni spiacevoli in futuro.

«Piacere, Baekhyun.» disse, presentandosi a Ten. Yuta conosceva già anche lui e stava ridendo sotto ai baffi.

«Yong, chi è?» gli sussurrò Jaehyun, guardando storto Baekhyun.

Sì, avrebbe decisamente tolto tutti da quella lista.




 


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BACI


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HEADCANON E TIMELINE :)
Eventi e fatti che non ho messo all'interno della narrazione: non è necessario leggerli, come non è necessario che scegliate di immaginarvi questi miei headcanon~
  • Taeyong e Yuta si conoscono dalle superiori, erano nella stessa classe. Sono stati insieme dal secondo all'ultimo anno, poi si sono lasciati quando Taeyong ha deciso di andare all'università, mentre Yuta invece ha deciso di non continuare con gli studi. Hanno perso i contatti per qualche anno ma poi, quando Taeyong è tornato dall'università, lui e Yuta si sono incontrati per caso, hanno ripreso a uscire e si sono messi insieme. Quando hanno iniziato a lavorare nello stesso studio di tatuaggi hanno preso la decisione di rimanere solo amici.
  • Taeyong ha conosciuto Ten all'università, le loro stanze erano nello stesso dormitorio e frequentavano alcune lezioni insieme. Hanno iniziato a studiare insieme, da cosa nasce cosa e si sono messi insieme. Hanno passato insieme tutti gli anni dell'università, però poi Ten è stato preso in una compagnia di danza a Chicago, quindi si è dovuto trasferire e si sono lasciati. A Chicago ha conosciuto Johnny, si sono messi insieme e poi, dopo due anni, Ten ha chiesto a Johnny di sposarlo -- Johnny ha accettato, ridendo, dicendo che anche lui era pronto a fare la proposta a Ten, regalandogli un anello bellissimo. Dopo l'incidente di questa fic Ten e Taeyong riallacciano i rapporti, e Ten invita Taeyong, Yuta e Jaehyun al matrimonio.
  • Dopo che Taeyong si è lasciato con Ten, e dopo il secondo round della sua relazione con Yuta, Taeyong ha conosciuto Baekhyun. Sono stati insieme circa un anno, Baekhyun era praticamente lo sugar daddy di Taeyong, poi si sono lasciati perché Baekhyun era interessato ad un altro uomo.
  • Jaehyun è arrivato quasi per caso, si sono scontrati per sbaglio un giorno mentre Jaehyun era di corsa e aveva un caffè in mano, che ha rovesciato addosso a Taeyong nella collisione. Per scusarsi gli ha chiesto il numero e un appuntamento -- direi quasi che è stato amore a prima vista. A due mesi dagli eventi di questa fic si sono trasferiti insieme in un appartamento, Taeyong e Jaehyun hanno avuto altri pranzi e cene con i genitori di entrambi e, nonostante le apparenze, la madre di Jaehyun finisce praticamente per adottare Taeyong, lo adora, e Jaehyun ne è quasi geloso hahah. Qualche giorno dopo il matrimonio di Johnny e Ten, Jaehyun fa la proposta a Taeyong.
FIN.
Per chi fosse interessato,
QUESTO è l'anello con cui Jaehyun fa la proposta a Taeyong; QUESTO è l'anello che Ten regala a Johhny; QUESTO, invece, è quello che Johnny da a Ten <3
 




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