NAME
AND SURNAME
Un
nome e un cognome: non solo la rappresentanza di una singola e unica
persona, ma un significato che si protrae nei secoli.
Per qualcuno, motivo di orgoglio e prestigio...
... per altri, vergogna e avvilimento.
Il proprio nome e cognome, non indica la persona che sei,
bensì le persone da cui derivi, e ciò che ci si
aspetta da te.
Ma dove sta scritto che la gente segua le indicazioni di poche,
semplici parole, a volte senza senso, quali possono essere un nome e un
cognome?
Nella fretta di giungere in tempo, un aitante gruppo di ninja del
villaggio della foglia si dirige verso gli ultimi presunti discendenti
del clan Uchiha. Obbiettivo: ritrovare Sasuke.
EH? Questo chi l'ha detto? Naruto... uno dei componenti del gruppo,
ovviamente. Quello più ostinato e insistente, colui che era
stato risparmiato dal proprio migliore amico, e che a quest'ora,
secondo un ragazzino di 13 anni, sarebbe dovuto essere morto.
Dopo uno scontro mozzafiato contro Tobi, un membro dell'Akatsuki,
nonché fondatore della setta, i giovani ninja si
apprestavano a raggiungere il luogo dove poter trovare i mukenin, che
in seguito avrebbero fermato.
Non avevano nessun motivo per indurlo a casa, nessuna tattica, e
probabilmente erano inferiori a in tecniche e armi, ma in fondo i ninja
devono pur saper improvvisare.
Sasuke e Itachi avevano appena terminato il loro epico scontro, che
avrebbe deciso finalmente quale dei due Uchiha più malato di
mente sarebbe sopravvissuto all'altro. Effettivamente, la battaglia era
stata un continuo susseguirsi di colpi di scena, richiami di armi,
animali e tecniche. Unico spettatore, Zetsu osservava tutta la scena e
registrava per Madara lo spettacolo gentilmente offerto. Certo, il loro
teatro era stato leggermente distrutto, ma fortunatamente non c'era
nessun proprietario a cui dover pagare i danni.
Il più giovane dei due fratelli si sosteneva su quello che
probabilmente era l'unico muro rimasto intero nel raggio di 100 metri.
L'altro, dolorosamente steso con lo sguardo puntato in alto. La sua
vista non gli permetteva di guardare il cielo sereno tornare ad
incombere poco minacciosamente sul suo capo e su quello del fratello,
sporco del sangue di entrambi. E Zetsu? Lì, ad osservare
incredulo assieme al suo altro sé stesso, commentando
minuziosamente ogni singolo attimo.
Naruto corse più velocemente che poté, nemmeno
più attento ai rami che gli graffiavano la carne e gli
trapassavano i capelli, già scombinati per un motivo o per
un altro. Assieme ai suoi compagni di squadra sperava di giungere in
tempo per recuperare l'amico traditore.
Quando arrivò, assieme ai suoi compagni, si rese conto che i
suoi sforzi, ancora una volta, erano stati assolutamente vani: non vi
era traccia di nessun Uchiha, mascherato, intero o vivo che fosse.
Nemmeno Zetsu, che comunque poteva nascondersi, era più
presente. Magari aveva già tratto in salvo i ragazzi?
Dovrebbe essere così secondo la storia... Ma qui, non
è andata affatto così.
Parliamo di un'altra persona: una nuova arrivata. Parliamo di chi
realmente gestisce e interpreta il MIO volere. Si chiama Nany, ed
è un'adolescente. A voi non serve sapere altro, se non che
ha perso completamente la memoria. Non è interessata a
trovarla, non conosce la lingua, non vuole impararla. Vuole solo
vivere, e sa che per fare questo, deve trovare un certo Sasuke Uchiha.
Nany quello stesso giorno stava placidamente sonnecchiando in riva a un
fiume contemplando il dolce scorrere dell'acqua, operando come un
conosciuto Shikamaru Nara, dal quale si differenzia per il minore
interesse verso le nuvole. Pensando ad affari suoi, cercava di
ricostruire ciò che le era capitato: "Vediamo, come dovrei
fare a capire dove sono? Insomma, fino a poco fa stavo facendo i
compiti in camera mia! D'accordo che la matematica fa dare i numeri e
vedere le stelle, ma finire in un cartone animato mi sembra
assolutamente un cambiamento troppo repentino! Che per di
più non mi piace, aggiungerei... già, devo ancora
identificare l'anime in cui sono finita: ne conosco pochi, ma questo mi
è familiare... Oh, no. Non dirmi che è Naruto
Shippuden! Naruto non l'ho mai potuto soffrire: pieno di gente matta,
che ammazza altra gente matta... che si innamora di
gente matta! E poi non parliamo dei pazzi che leggono questo manga...
Ginny-sensei a volte non sembra umana..." Ma bando alle ciance: quella
ragazza, come ho detto poche righe sopra, non ricordava niente
della sua vita in quel mondo che le pareva nuovo.
A un tratto avvertì una forte esplosione: un boato
minacciosamente vicino ruppe il silenzio e la deconcentrò.
Si mise in piedi, chiedendosi chi diavolo fosse a fare quel casino
infernale. Rimase stupita nel notare quante minacciose nubi si fossero
ammassate sopra una collina di roccia, e con quale velocità
quelle nubi stessero sparendo, come disciolte dalla potenza solare.
Assai incuriosita, la ragazza avanzò, per tentare di
rispondere ai suoi quesiti. "Mmh... Questa scena l'ho già
vista, in bianco e nero: ma certo! E' l'unico pezzo del manga di Naruto
che ho letto! Dannazione, lo scontro tra i due più grandi
cretini del cartone... Sasuke VS Itachi. Mi sono persa uno scontro
mozzafiato, peccato. Ad ogni modo, ora che succede nel manga? Mi pare
che in Italia siamo arrivati qua... oh oh oh, mi è venuta
un'idea: cambierò il corso del manga!”.
Così, in preda a una pazzia che noi tutti conosciamo bene
con il nome di 'squilibrio mentale', la ragazza prese a correre
rapidamente verso il luogo dello scontro. Per quanto rapida potesse
definirsi... non era una ninja, non era comodamente vestita ed era
fuori allenamento...
Ma la pazzia c'era tutta.
E noi?
Nany: E tu come la chiami la mia vita?! Non me la sono immaginata!
>.<
Any: Qui nulla di tutto ciò è mai esistito =P
attieniti al copione! Sto cercando di far capire che tu vieni dal mondo
reale, ma che qui non conta niente! Oh, insomma...
N: Mi ricordo di Ginny-sensei!
Ginny: Giusto U_U che centro io?
A: Sensei, io ti adoro! Dunque, spieghiamo meglio: Nany viene dal mondo
reale, quello dove Naruto è solo un manga. Ma un giorno ci
si ritrova inspiegabilmente dentro!
G: Ah O_O...
N: Perché io? >_>
A: Perché io no U_U* Comunque, io dico che non si ricorda
niente perché lei NON dovrebbe ricordare niente
>.<
N: Eh, no! La mia vita non vale così poco!
A: Oh, sì invece... HUAHUA!
G: Quindi... lei ricorda, ma non serve che ricordi? ._. Come sei
contorta, kohai, non si capisce!
A: Ecco perché ho dovuto spiegarlo qui sotto
ç_ç!
N: Basta lagnarti! Piuttosto, ringrazia chi ha letto questa roba,
Ginny-sensei per l'intervento, e chi commenterà.
A: ... se qualcuno si degnerà! Amerei quel qualcuno XD.
N: Sì... effettivamente penso che bisognerebbe santificarlo
come con Ginny-sensei...
G: U///U Ehm...
A: Ciao a tutti, grazie per aver letto fin qui. Ci sentiamo al prossimo
capitolo ^O^ CIAO!
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