Super Hero Taisen- Kamen Rider x Moon Infinity: La leggenda di Diablo

di fenris
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Capitolo 9: Warrior Mercurius e lo scienziato della pace e dell’amore, Build

 

Erika ebbe una nottata tutto sommato tranquilla rispetto alle proprie compagne, giusto strani sogni di formule matematiche e chimiche, risvegliandosi su quella che sembrava una branda in una piccola stanzetta. Si mise a sedere ignorando i muscoli doloranti e scoprì di essere in un piccolo laboratorio dalle pareti bianche e vari marchingegni che riconobbe solo in parte come strumenti da chimico d'un certo livello. Poi vide una scaletta a chiocciola da cui provenivano delle voci e, alzatasi, si avvicinò prudentemente ad essa.

 

“E finalmente la mossa è mia. Scacco!”, ruggì una voce dall'aria anziana in tono vittorioso, incuriosendo ulteriormente la turchese, la quale iniziò a salire timidamente i gradini.

 

“Ah, non credo proprio, signor Primo Ministro! Scacco matto!”, rise un'altra voce, più giovanile, seguita da un urlo disperato di sconfitta volutamente esagerato, che venne a sua volta seguito da numerose risate.

 

“Non credete che dovremmo controllare la nostra ospite invece di fare i cretini?”, disse una voce femminile, la cui proprietaria aprì la porta sulla scala proprio in quel momento, trovandosi subito davanti la giovane guerriera di Mercurio. Era una ragazza sui vent’anni con corti capelli neri e un viso vispo e gentile, vestita con un maglione bianco e una gonna nera lunga fino alle ginocchia.

 

“Ehmmm... salve?”, tentò Erika, non sapendo cosa dire. Non era abituata a incontri così improvvisi, al di là dei combattimenti. Sperò che almeno fossero brave persone.

 

“Oh, ben svegliata! Vieni di sopra, c'è tanta gente che vuole conoscerti e soprattutto hai bisogno di mangiare”, disse allegramente la ragazza prendendo Erika per mano e tirandola fuori, nonostante le sue proteste di non essere ancora pronta a vedere gente sconosciuta. Attraversata la porta, la turchese si trovò in un bar molto decorato dove diverse persone sembravano già starsi godendo la mattinata. Al bancone stavano due giovani uomini, uno dai capelli neri a scodella (un po' da secchione, secondo l'opinione di Erika, anche se lei non era certo la prima a poter parlare) e vestito con un cappotto beige e l'altro più muscoloso, con una chioma castana più selvaggia e una giacca blu su cui vi era raffigurato il muso di un leone.

Poco lontano, un signore anziano e vestito elegantemente stava giocando a shogi con un uomo un po' più giovane dall'aria molto allegra, che indossava occhiali di corno e un fedora, probabilmente il responsabile dell'urlo di vittoria di prima. A una delle pareti notò il manifesto di una rock band che la ragazza conosceva perché aveva partecipato a un concerto di sua madre, gli Tsunageez. Tipi un po' strani, ma molto simpatici e bravi per quanto ricordava. Aveva ancora un selfie fatto con loro nel suo telefono, peccato che l’avesse lasciato al Moonlein Hotel o su Xana.

 

“Oh, ciao, piccola! Dormito bene?”, le diede il benvenuto l'uomo col cappello ed Erika notò che l'aveva salutata in italiano.

 

“Ehm, sì, grazie. Mi chiamo Erika Fujikawa, molto onorata di conoscervi e riconoscente per avermi ospitato… Ma potreste dirmi dove sono?”, domandò la turchese, un po' insicura nel vedere quella piccola e bizzarra folla.

 

“Benvenuta al Caffè Nascita, Erika-san. Migliori bevande e dolci del quartiere”, le rispose il ragazzo dai capelli neri a caschetto. “Io sono Kiryu Sento, la testa di muscoli qui accanto a me è Banjo Ryuga, lui è il nostro capo, Isurugi Souichi…” Prima che potesse continuare, però, il suo compagno non sembrò gradire affatto il soprannome, visto che lo afferrò circondandogli il collo con un braccio.

 

“Testa di muscoli a chi, razza di scienziato fuori di testa...?!”, ringhiò strofinando le nocche sui capelli di Sento. Il moro rispose dandogli un piccolo pugno nello stomaco e scatenando così una comica lotta tra le risate degli altri occupanti del bar.

 

“Scusali, quei due idioti sono sempre impegnati a litigare, ma in realtà si vogliono un mondo di bene. Io mi chiamo Isurugi Misora, la figlia del proprietario”, disse la ragazza che l'aveva fatta salire con un piccolo ma cortese inchino.

 

“Oh, capisco bene, guarda. Ho un sacco di amiche così. A volte mi sembra di essere nel periodo Sengoku…”, rise Erika ripensando ad Elena, Maria e Itsuki. In certi momenti stare nella mensa di Xana era come essere su un campo di battaglia.

 

“Beh, è divertente guardarli prima di andare a lavoro. Anche se mi ricorda il periodo delle elezioni col casino che fanno… Comunque adesso devo proprio andare. Buona giornata a tutti”, disse il signore più anziano alzandosi e uscendo dalla porta.

 

“A proposito, cosa ti è successo? Ti abbiamo trovato ieri sera vicino alla spazzatura, pensavamo fossi una senzatetto. È vero o-”, domandò Ryuga cercando di suonare più empatico possibile, prima di ricevere un colpo da Misora per la sua indelicatezza.

 

“Prima di rispondere, potrei chiamare mio padre? Sarà preoccupato da morire, non mi vede da ieri mattina”, domandò la ragazza indicando il telefono fisso sul balcone.

 

“Certo, fai pure.”, disse cordiale Souichi passandole la cornetta. Erika provò a chiamare il padre, ma il telefono le disse che il numero era inesistente. Ritentò con sua madre, anche se era fuori dal Giappone al momento, ma niente da fare.

 

“Niente! Ma com'è possibile che il numero di una cantante così famosa sparisca dall'alba al tramonto?!”, si lamentò la turchese riattaccando l'apparecchio.

 

“Cantante?”, chiese il barista inarcando un sopracciglio alla domanda della Warrior.

 

“Ho provato a contattare anche mia madre, Fujiko Morimura. Non è l'artista più famosa del Giappone, ma ha comunque avuto una certa fama in questi anni”, spiegò Erika. Non era solita usare il nome di sua madre a proprio vantaggio, ma quella era un'emergenza.

 

“Mai sentita, mi dispiace”, commentò Ryuga.

 

“Quella band ha aperto un suo concerto!”, rispose la guerriera di Mercurio indicando il poster sul muro, sempre più confusa. In quel momento, si rese anche conto che Sento era praticamente identico al cantante.

 

“Erika-san, mi dispiace, ma proprio non ne sappiamo niente”, disse proprio quest’ultimo, sinceramente desolato. Erika si mise una mano in faccia, disperata.

 

“Fantastico, ora cosa faccio?”, si domandò cascando su una sedia con viso mogio, trattenendosi appena dal non piangere.

 

“Per ora ti offriamo la colazione, dopo...possiamo accompagnarti dove vuoi”, disse Sento offrendo un cornetto ad Erika, la quale andò a mangiarlo fuori, il suo umore appena migliorato dal sapore di marmellata.

 

Tuttavia, il caso volle che non potesse nemmeno gustarsi in pace la propria colazione: appena uscita, infatti, la figlia di Mercurio vide una colonna di fuoco in lontananza e corse a vedere cosa fosse successo. Arrivata sul posto, trovò una macchina ribaltata, l'uomo di prima strisciare a terra ferito e un orribile demone avvicinarsi a lui. Aveva un aspetto alquanto strano: presentava sulla testa due protuberanze, una simile all’orecchio di un coniglio e una più sottile e corazzata simile al cannone di un carro, che fungevano da corna, un corpo magro e dall’aria malaticcia protetto da sporadici pezzi di corazza incrinati o spezzati, delle trivelle al posto delle dita e un paio di ali da pipistrello sulla schiena, le cui membrane erano a brandelli. Il suo corpo e il suo volto, inoltre, erano ricoperti da innumerevoli cicatrici, al punto da essere praticamente deformi.

 

“Lascialo in pace e prenditela con qualcuno della tua taglia!”, gridò Erika mettendosi a difesa dell'uomo con le braccia allargate.

 

“Oh, ma guarda. La ragazza che possiede lo spirito di uno dei miei odiati zii. Mi complimento per la scelta del bodyguard, Primo Ministro. Sarà decisamente un riscaldamento interessante in attesa di Build”, rise la creatura evocando una sfera di tenebre, mentre la sua giovane avversaria veniva avvolta da una potentissima aura arancione.

 

“Mercurius Patrem Spiritum, mihi virtutem tuam! Sono la figlia di Mercurio, e ti sconfiggerò in nome del padre dei sogni!”, annunciò invocando la sua trasformazione di battaglia e ricoprendosi subito le braccia di spuntoni rocciosi, mentre l'anziano si allontanava rapidamente. Il suo misterioso avversario sparò la sfera creata prima, ma questa venne facilmente parata dalla ragazza, che non si fece problemi a contrattaccare una volta avvicinatasi, colpendo il demone più volte al viso e al petto e causandogli varie ferite grazie alle punte acuminate.

 

“N-Niente male, signorina. Non per niente avete dato molti problemi ai miei simili”, commentò l'essere rispondendo con diversi pugni prontamente parati e concludendo con un calcio infuso di tenebre.

 

“E non hai visto ancora niente, mostriciattolo!”, replicò la turchese bloccando il calcio con un muro di terra creato sul momento e rispondendo poi con un potente pugno avvolto da un insieme di rocce, che spinse l'avversario indietro di diversi metri. In quel momento, per suo sommo orrore, Sento e Ryuga sbucarono da dietro l’angolo di un edificio vicino e le si avvicinarono lesti, non mancando di sgranare gli occhi nel vederla trasformata nella sua forma da Warrior.

 

“Erika-san, stai bene?”, chiese il moro fermandosi poco distante da lei. Erika notò che entrambi avevano una strana e grossa cintura nera e rossa con un paio di spazi centrali, che sembravano fatti per inserirvi qualcosa dentro, e una manovella che sporgeva dal lato destro, ma non ci fece molto caso, preoccupata com'era per cosa avrebbe potuto far loro il suo nemico.

 

“Sento-kun, questo non è il momento adatto! Andatevene prima che vi faccia del male!”, li avvertì Erika, mentre quello strano demone le scagliava contro una raffica di lame di energia oscura, obbligandola a schivarle o a intercettarle con dei massi creati sul momento.

 

“Invece è proprio il momento adatto per aiutarti. Rispediremo questo sgorbio da dove è venuto!”, affermò Ryuga sollevando e scuotendo una strana bottiglietta blu; in quel momento uno strano robottino a forma di drago e colorato di blu e oro gli volò nell’altra mano e lui ne mutò la forma in una sorta di quadrato per poi inserirvi dentro la bottiglietta e inserirlo a sua volta nella cintura.

 

“Cross-Z Dragon!”, esclamò una voce metallica proveniente da essa.

 

“Allora, diamo inizio all'esperimento?”, disse determinato Sento scuotendo e inserendo però due bottigliette nella cintura, una rossa e l’altra blu. Da questa provenne la stessa voce metallica che stavolta disse: “Rabbit! Tank! Best Match!”

 

“Are you ready?”, emisero in coro le due cinture mentre i loro proprietari giravano rapidamente le manovelle sul lato destro. Strane impalcature si generarono intorno a loro e vennero attraversate da liquidi degli stessi colori delle bottigliette, che fecero comparire a loro volta all’interno di alcune parti modificate delle strutture quelle che sembravano parti di corazza delle dimensioni dei due.

 

““Henshin!””, gridarono questi ultimi all'unisono. Le varie parti vennero quindi attirate verso i loro corpi e li rinchiusero al loro interno, saldandosi tra loro nel processo con l’emissione di diversi flussi di vapore.

 

“Hagane no Moonsault! RabbitTank! Yeahhh!/Wake up burning! Get Cross-Z Dragon! Yeahhh!”, emisero i due Driver, rispettivamente quello di Sento e quello di Ryuga, mentre le varie parti si completavano in due tute nere aderenti e dotate di impressionanti armature.

 

Quella di Ryuga era blu con decorazioni oro e disegni di fiamme dello stesso colore, aveva una forma che ricordava vagamente un drago, un elmo provvisto di lenti oculari blu modellate come la testa della suddetta bestia e piccole ali sulle spalle.

Sento invece aveva una corazza divisa in due sezioni, una blu e l’altra rossa, che si univano a spirale fino alla testa, provvista di lenti oculari simili agli occhi di un insetto e sormontate da due antenne, una simile nella forma all’orecchio di un coniglio e l’altra al cannone di un carrarmato.

 

“Sento-kun, Ryuga-kun, voi siete dei Kamen Rider?!”, chiese stupefatta la Warrior guardando le loro sgargianti forme dopo quella bizzarra quanto spettacolare trasformazione.

 

“Esatto, Erika-san! Kamen Rider Build e Kamen Rider Cross-Z, al servizio della pace e dell'amore!”, annunciò pomposo Sento facendo una strana posa con la mano in alto. “E tu invece…chi o che cosa saresti?”, domandò poi incuriosito alla turchese, che si ritrovò nuovamente imbarazzata dall'improvvisa domanda.

 

“…Una Warrior Planet, una specie di maga. È difficile da spiegare, ma sono finita qui a causa di altri due Rider. Una volta che avremo finito con questo tizio, vi dirò tutto”, rispose rimettendosi in guardia per affrontare il nemico, il quale sembrava alquanto irritato dall'intromissione dei due nuovi avversari.

 

“Mi chiamo Cagliostro, non tizio. In ogni caso, vi conviene lasciarmi quella ragazza e andarvene, se ci tenete alla pelle”, affermò infuriato l'Heartdemon, avvolgendosi in una coltre di vapore giallastro che Sento riconobbe con un sussulto.

 

“Tsk! Non mi è mai piaciuto chi se la prende con le ragazze!”, commentò Ryuga sbattendo le nocche corazzate.

 

“Va bene, Erika-san. Diamogliene di santa ragione!”, proclamò teatrale Sento prima di buttarsi insieme al compagno contro il demone. Ed Erika poté constatare che quelle armature non erano tanto impressionanti solo per fare scena. I due nuovi combattenti, infatti, si muovevano con incredibile coordinazione bersagliando il demone con mosse d’arti marziali e pugilato d'indubbia abilità, a cui Cagliostro rispondeva con non poca fatica, parando i pugni e i calci dei due per poi rispondere con violenti affondi delle sue trivelle che, però, venivano schivate facilmente.

Superata la sorpresa iniziale, anche Erika si unì rapidamente ai due Rider, tempestando il loro avversario con schegge di pietra che lo spinsero indietro e aumentarono o aggravarono le sue ferite, finché Cagliostro non sembrò averne abbastanza e liberò un’esplosione dello stesso gas di prima, spingendo indietro i tre.

 

“Grr! Ve l'ho già detto: lasciatemi prendere la ragazzina e potrei anche lasciarvi in pace…!”, intimò il demone caricando altra energia nelle mani, le cui trivelle stavano roteando ad alta velocità.

 

“Ci credi così vigliacchi?”, rispose Ryuga disgustato dall'insinuazione, dandogli un altro potente pugno sul volto. Tuttavia, nonostante il livido e la perdita di sangue dalla bocca causati dal colpo, Cagliostro sorrise sadico.

 

“No, vi credo abbastanza stupidi da cadere in trappola.” Improvvisamente, un grosso numero di creature, all’incirca sulla ventina, apparve da tutti i vicoli presenti tra gli edifici vicini. La maggior parte di esse sembravano strani robot dalla testa rettangolare, mentre le altre erano tutte diverse le une dalle altre: da animali umanoidi a strane figure in armature o minerali appena vagamente di forma umana, erano il gruppo di esseri più insolito e inquietante che Erika avesse mai visto, il che era tutto dire vista la sua vita di Warrior.

 

“D-Dove hai trovato quegli Smash?”, domandò Sento. Sembrava terrorizzato dalla loro apparizione, ma non perché avesse effettivamente paura di quegli esseri, quanto piuttosto perché li considerava un cattivo presagio.

 

“Creati per conto mio. Sono bastati un paio di robot, una manciata di DNA umano e del Nebula Gas. Ho dovuto prenderne un po' dalle vecchie cavie di Faust. È stato un lavoro duro, ma ora ne ho a bizzeffe, sufficienti per i miei scopi”, spiegò l'essere prima di prendere alcune bottigliette simili a quelle usate da Sento e Ryuga. Queste sparirono all’interno delle sue mani e l’Heartdemon venne poi avvolto da una nube di gas e scariche elettriche, che lo mutò in una sorta di coniglio umanoide corazzato e ricoperto da spine e blocchi di cristallo. Sembrava una versione deforme dell’armatura di Sento.

 

“Allora ci avevo visto giusto. Quello che emani è davvero Nebula Gas”, osservò accigliato quest'ultimo. Erika non sapeva cosa fosse questo Nebula Gas nominato dal Kamen Rider, ma intuì dal suo tono che non si trattasse di niente di buono. A ben vedere, visto che veniva usato da quello che era palesemente uno scagnozzo di Astaroth.

 

“Chi o cosa sei davvero…?”, chiese Erika, avvertendo il nuovo potere emanato dall'avversario, ben più pericoloso rispetto a prima. Le ricordava molti dei demoni più forti che aveva precedentemente incontrato.

 

“La tua rovina, Warrior Mercurius!”, ruggì l'essere formando delle nuove sfere di energia oscura, stavolta dalla forma di proiettili, e sparandole contro il trio, che venne investito in pieno e atterrato dall’attacco. Nonostante il duro colpo, i tre si ripresero in fretta e contrattaccarono dividendosi: Sento e Ryuga si occuparono dell’avversario principale, mentre Erika manipolava il terreno per ostacolare e distruggere le altre creature, schiacciandone alcune sotto un grosso masso fatto levitare e infilzando numerosi robot con una serie di stalagmiti.

 

Tuttavia, presto i continui attacchi da tutte le direzioni dei nemici cominciarono ad avere effetto. Una sorta di golem dalle spalle in puro acciaio la prese di sorpresa afferrandola e scagliandola contro un muro, dove lo schianto la immobilizzò per qualche secondo. Il responsabile e altri suoi compagni tentarono quindi di fiondarsi su di lei per finirla, ma la turchese fu rapida a creare una barriera rocciosa da cui fece poi crescere anche dei lunghi spuntoni, impalando gli avversari sul posto.

I due Kamen Rider, dal canto loro, stavano avendo molti meno problemi, muovendosi come un solo uomo e attaccando con un'abilità che nulla aveva da invidiare a Shizu. I loro pugni si schiantarono ancora contro il corpo di Cagliostro, il quale, però, era non solo più resistente e forte di prima, ma anche più agile e riuscì per questo a schivare molti dei loro attacchi. Quando infine Cross-Z provò a dargli un pugno allo stomaco, Cagliostro saltò indietro e rispose con una raffica di sfere oscure, che si abbatterono sui due Rider in una tempesta di scintille.

Entrambi, tuttavia, riuscirono a resistere bene all’attacco nemico e passarono al contrattacco: Ryuga materializzò dal suo Driver una lunga spada nella cui elsa inserì un'altra bottiglietta e, sferrando un fendente, scagliò contro l’avversario una tempesta di diamanti. Al contempo, Sento sfruttò quel colpo come diversivo per cambiare forma, sostituendo le bottigliette nella sua cintura con altre due, una gialla e una viola, e girando rapido la manovella.

 

“Ninja! Comic! Best Match! Are you ready? Shinobi no Entertainer! NinninComic! Yeahhh!”, esclamò il suo Driver facendo apparire altre impalcature con tanto di nuove parti di armatura.

 

“Build Up!”, gridò il ragazzo prima di essere avvolto dalla sua nuova corazza. Anche questa era divisa in due sezioni, ma di colore viola e giallo, e presentava una sciarpa intorno al collo; nelle mani di Sento apparvero anche una wakizashi gialla divisa in quattro sezioni, ognuna con una diversa immagine sopra, e una strana spada argentea con decorazioni gialle e una trivella al posto della lama.

 

“Lo scontro è appena cominciato!”, annunciò brandendo le due armi e gettandosi contro Cagliostro con un incredibile dimostrazione di agilità e velocità, non dissimili da quelle di un ninja. Il demone rispose però con un abile mix di mosse volte a interrompere le acrobazie del Rider, intercettando le lame coi suoi artigli e graffiandogli la corazza in un crescendo di brutalità che stupì persino una Warrior abituata a demoni sanguinari come Erika.

 

Nonostante la ferocia dell’Heartdemon, la nuova agilità e la destrezza con le proprie armi di Sento ebbero rapidamente ragione dell’avversario, colpendolo con incredibile precisione e forza in quelli che sembravano i punti deboli della sua corazza e ferendolo seriamente. Così danneggiato e stordito, Cagliostro non riuscì a difendersi dal successivo attacco di Ryuga, il quale lo centrò in pieno petto con la sua spada, mandandolo a rotolare al suolo. In quel momento, Erika, una volta eliminata l’ultima delle creature nemiche, si riaffiancò rapida ai suoi nuovi alleati.

 

“Che diavolo volevi da quell'uomo?”, domandò infuriata la guerriera di Mercurio.

 

“Da lui niente, era solo un'esca. Da voi invece… TUTTO”, rise l’Heartdemon rialzandosi e scagliando l’ennesima sfera d'energia oscura contro la ragazza, che schivò con una capriola prima di far levitare diverse rocce da terra e spedirgliele tutte contro, ma con pochi risultati, dato che Cagliostro fu lesto a muoversi zigzagando da una parte all’altra per evitare tutti gli attacchi e poi scagliare altri proiettili di tenebra contro lei e i suoi compagni.

 

La Warrior e i Rider schivarono a loro volta con capriole e salti laterali, dopodiché la prima sbatté il pugno per terra, sollevando e scagliando una raffica di massi addosso all’avversario, il quale venne spedito nuovamente indietro e sbilanciato. Sento decise di approfittarne per attaccare ancora, attivando la sua spada.

 

“Ichi no koma bunshin!”, esclamò l'arma prima che il suo proprietario si dividesse in svariate copie, ognuna delle quali si scagliò contro Cagliostro. Stavolta, però, l'Heartdemon si circondò nuovamente con il Nebula Gas e, battendo un pugno a terra, creò una fitta nebbia che fece sparire tutti i cloni; al tempo stesso, le bottiglie nel Driver di Sento persero i loro colori, i quali si dispersero nell’aria in una nuvola di particelle brillanti che furono subito dopo assorbite da Cagliostro.

 

“C-Cosa? Le mie Fullbottle!”, esclamò sconvolto il Rider guardando le particelle di luce entrare nel corpo dell'avversario, il quale mutò un'altra volta. La sua nuova corazza era viola scuro e ocra e ricordava quella di un samurai ricoperto da vignette sanguinolente ed era ora armato con due katana nere come la pece.

 

“Q-Quel potere assomiglia a quello di Diablo!”, osservò Erika, ricordando fin troppo chiaramente il modo in cui Takeshi Hongo era stato assorbito dal malvagio Rider oscuro. Cagliostro aveva appena assorbito in maniera inquietantemente simile il potere di quelle Fullbottle, come le aveva chiamate Sento.

 

“Beh, siamo fratelli in fondo. Nati dallo stesso esperimento per prendere i poteri dei Kamen Rider”, affermò Cagliostro con uno strano sorriso, tra il malinconico e il sadico.

 

“Ah, quindi sei come Evolto... Un dannato parassita”, mormorò Ryuga. Erika non sapeva chi fosse questo Evolto, ma a giudicare dal tono del giovane era ben chiaro che fosse qualcuno che odiava a morte.

 

“Oh, no. Io sono un diavolo di parassita.” Tutta la strada cadde in un profondo silenzio, persino il vento sembrò smettere di soffiare da quanto era stata brutta quella battuta.

 

“Possiamo far finta che questo schifoso gioco di parole non sia mai esistito?”, chiese Erika, ricevendo cenni di approvazione da Sento e Ryuga.

 

“Bah, voi Warrior non avete gusto per la comicità. Vorrei vedere se una di voi fosse finita con un Rider comico”, commentò il demone prima di tornare all'attacco contro i tre avversari, scomparendo in una nuvola di polvere grazie alla rapidità superiore fornitagli dalla nuova forma.

 

(Altrove, in un altro tempo o dimensione, il futuro erede di una multinazionale robotica e aspirante comico starnutì).

 

Ryuga ed Erika fermarono la carica di Cagliostro con un misto di fendenti e raffiche di schegge di pietra, tuttavia il demone si spostò svelto alle loro spalle e cercò di colpirli con le sue katana. Seppur a fatica, i due riuscirono a fermare l’attacco e contrattaccarono con altri colpi di spada e pugni rinforzati da spuntoni di roccia che, anche se non riuscirono a infliggergli nessun danno rilevante, costrinsero comunque l’Heartdemon a retrocedere almeno un po’. Contemporaneamente, Sento prese due nuove Fullbottle, una indaco e l’altra scarlatta, e le inserì nel Driver per poi girare la manovella e gridare: “Build Up!”

 

“Same! Bike! Best Match! Are you ready? Dokusou Hunter! SameBike! Yeahhh!” La nuova trasformazione era più aggressiva delle altre: le due sezioni della corazza erano indaco e scarlatto come le Bottle corrispondenti, con una lunga lama simile a una pinna sul braccio destro e la spalla corrispondente a forma di testa di squalo, mentre sul braccio sinistro aveva una grossa ruota da moto, così come sulla spalla del medesimo lato. Tutta la sua superficie presentava inoltre motivi simili alle branchie e alla pelle di uno squalo o al motore e alle decorazioni di una moto.

Subito dopo essersi trasformato, Sento mosse il braccio sinistro di lato e generò così numerose moto dall’aspetto altamente tecnologico e fatte di luce semisolida che si avventarono su Cagliostro, spingendolo indietro e spezzando la sua guardia; questo diede a Ryuga l'occasione di attaccare con una rapida serie di fendenti che danneggiarono ancora di più il demone.

 

“Niente male, ma che mi dite di questo?”, disse Cagliostro incrociando le lame davanti a sé e dividendosi in una decina di cloni che circondarono i tre avversari; subito dopo, le loro spade vennero avvolte da delle fiamme nere e, con rapidi movimenti, i cloni scagliarono una serie di onde di fuoco contro la Warrior e i Rider, intrappolandoli in un inferno di fuoco.

 

“Bel tentativo, scarto di Frankenstein!”, esclamò Erika battendo le mani per terra e sollevando dei muri di pietra intorno a sé stessa e i nuovi compagni coi suoi poteri. Le fiamme esplosero impetuose contro le pareti, ma nessuna riuscì a oltrepassarle. Allo stesso tempo, Sento, sapendo che in quel momento erano ciechi per via della difesa della Warrior, attivò l’abilità speciale della forma SameBike: come in un vero squalo dotato degli organi detti ampolle di Lorenzini, la sua armatura iniziò a percepire le correnti e i campi elettrici presenti nell’aria e avvertì nitidamente una presenza avvicinarsi rapida alla sommità delle pareti, dove vi era un’apertura.

 

“Banjo! Là sopra! Colpisci in quel punto!”, esclamò rivolto al suo compagno Rider, indicando la cima della parete di destra. Seppur sorpreso per un istante, Ryuga sapeva che Sento non sbagliava mai in questi casi, perciò obbedì subito.

 

“Ricevuto!”, esclamò inserendo una Fullbottle con sopra un motivo a lucchetto nella sua spada e tirando poi due volte su e giù una leva in fondo all’impugnatura.

 

“Special Tune! Hippare! Hippare!”, provenne dall’arma mentre la sua lama s’illuminava a ogni tirata di verde e rosso; dopo la seconda, fiamme blu di incredibile intensità l’avvolsero e Ryuga menò un fendente con essa proprio mentre Cagliostro e i suoi cloni spuntavano in una formazione circolare da sopra le pareti di Erika.

 

“Million Slash!”, esclamò il sistema della spada e questa rilasciò col fendente una fortissima onda di fuoco che investì in pieno il Cagliostro spuntato dal punto indicato da Sento e lo scagliò indietro mandandolo a rotolare per terra, in fiamme. Nello stesso momento in cui venne colpito, tutte le altre copie svanirono in uno sbuffo di fumo.

 

“Uao! Fantastico, ragazzi! Quelle Fullbottle sono meravigliose! E anche le vostre armi!”, esclamò Erika, entusiasta.

 

“Il potere della scienza al servizio della Peace and Love!”, rispose Sento con voce fin troppo orgogliosa, quasi al limite del presuntuoso.

 

“Il tuo pensiero mi piace proprio, Sento-kun!”, fece la Warrior suscitando un roteare d’occhi sotto l’elmo da parte di Ryuga. Ci mancava solo un’altra fanatica della scienza come il suo compare… “E ora tocca a me fare faville!”, aggiunse infine Erika facendo sollevare in aria le pareti con un movimento delle mani e scagliandole come se fossero state mattoni giganti sopra il demone. Ancora impegnato a liberarsi dalle fiamme, Cagliostro non fece in tempo a reagire e venne sepolto sotto di esse.

 

“Urca… Credete che sia schiattato dopo questa?”, domandò Ryuga, fissando un po’ spiazzato il cumulo di rocce creatosi. La punizione era stata talmente violenta che doveva ammettere di provare un po’ di pena per il loro avversario.

 

“Credo proprio…” Una forte esplosione si liberò da sotto il mucchio, spazzandolo via e rivelando la figura di Cagliostro, ferito seriamente e con l’armatura ancor più danneggiata, ma vivo e chiaramente furioso. “…di no.”

 

“Molto bravi, Kamen Rider e Warrior Planet…”, mormorò a denti stretti l’Heartdemon. “Vi siete meritati tutta la mia ATTENZIONE!” E ruotò rapido su sé stesso, generando un potentissimo tifone di vento ed energia demoniaca combinati che scagliò contro i tre. Colti di sorpresa da un’offensiva tanto repentina e feroce, i tre non riuscirono a difendersi in tempo e vennero sollevati e fatti vorticare violentemente in aria, mentre fulmini di energia oscura li folgoravano allo stesso tempo. L’attacco durò solo pochi secondi, ma fu sufficiente per indebolirli e, quando finì, l’impatto col suolo fu altrettanto tremendo per tutti loro, al punto che Sento e Ryuga persero diverse Fullbottle, che rotolarono per terra finendo proprio vicino a Cagliostro.

 

“Oh, ma che fortuna! È proprio quello che mi serviva per riprendermi un po’!”, disse il demone respirando affannosamente. L’ultimo attacco era stato più spossante del previsto vista la sua potenza e lo stato indebolito in cui si trovava, ma i risultati erano stati più che soddisfacenti e validi. S’inginocchiò e raccolse tutte le Fullbottle, tuttavia alcune le mise via, altre le assimilò subito in sé come in precedenza, venendo subito avvolto da una potente aura che curò parte delle sue ferite e fece evolvere ulteriormente la sua armatura. Questa divenne più liscia e aderente e si ricoprì sul lato e il braccio destri di lunghe punte aguzze, mentre sul braccio sinistro si formò una specie di cannone simile a un lanciafiamme; dalla schiena gli spuntarono anche un paio di ali ricoperte da penne nero ossidiana.

 

“Le mie Fullbottle… Rendimele subito, maledetto!”, urlò Sento rialzandosi e tirando fuori una nuova Bottle molto diversa dalle altre: grossa più del doppio del normale e di forma cilindrica, era tutta di metallo e presentava sul davanti l’immagine di due occhi come quelli della forma base di Build, ma più grandi e dai bordi pieni di punte. Agitandola, questa produsse un suono molto simile a una lattina di gazzosa e, in seguito, lo scienziato girò una linguetta presente sulla sommità proprio come se stesse stappando suddetta lattina e inserì la Fullbottle nuova nel Driver al posto delle precedenti, per poi girare la manovella. “Build Up!”

 

“RabbitTank Sparkling! Are you ready? Shuwatto Hajikeru! RabbitTank Sparkling! Yea-Yeahhh!”, provenne dalla cintura mentre nuove impalcature si generavano intorno al Rider e formavano due nuove sezioni d’armatura, che in più sembravano attraversate da delle bollicine. Quando queste si chiusero intorno al suo corpo per potenziarlo, ci fu uno strano rilascio di quelle stesse bollicine, come una sorta di effervescenza, e Build venne avvolto da una corazza con gli stessi colori e i motivi della sua forma base, ma dotata anche di vari rinforzi di colore bianco e tutte le placche che la costituivano avevano un motivo a fulmine. Tutto il suo corpo aveva poi delle punte lungo i bordi, persino sulle lenti dell’elmo, e dagli avambracci gli spuntavano due lame, anch’esse a forma di fulmine, rivolte all’indietro.

 

“Figo…!”, commentò Erika rimettendosi in piedi con l’aiuto di Ryuga, fissando la nuova forma di Sento con occhi sgranati. Dall’altra parte, Cagliostro sembrò farsi stranamente più compiaciuto.

 

“Perfetto, anche Sparkling ora… Molto bene, Build, vieni da me!”, esclamò aprendo le braccia in un chiaro invito ad attaccarlo.

 

“Come desideri!”, ribatté Sento in risposta e lo caricò, subito seguito da Ryuga ed Erika. Insieme, i tre ingaggiarono di nuovo il demone e, anche se quest’ultimo si era ripreso dai precedenti assalti, la nuova potenza e velocità di Build unite al supporto di Cross-Z e della Warrior lo misero presto in difficoltà, costringendolo a indietreggiare e mettersi in difesa.

 

Utilizzando il meccanismo di propulsione di Rabbit nella gamba sinistra, Sento si catapultò in avanti e colpì in pieno petto Cagliostro con il calcio destro di Tank, molto più corazzato e potente dell’altro, riuscendo così a danneggiare visibilmente l’armatura dell’altro e a sbatterlo di nuovo al suolo. Allo stesso tempo, Erika pestò il terreno con un piede facendo sollevare numerosi pezzi di terra, dopodiché li modellò in modo da renderli delle punte di lancia e li spedì contro il demone con un paio di gesti della mano.

 

Cagliostro riuscì a rotolare via dalla traiettoria dei colpi, ma appena si rimise in piedi venne assalito da Ryuga, il quale lo attaccò con una serie di pugni esperti e avvolti nelle stesse fiamme blu di prima, tanto potenti che l’avversario si ritrovò a barcollare vistosamente ad ogni colpo ricevuto.

 

“Grrr! Mi avete stufato!”, ringhiò l’Heartdemon portando il braccio destro in avanti. In un istante, le punte su di esso si allungarono a dismisura e colpirono in pieno Ryuga sbattendolo indietro; subito dopo, Cagliostro mosse l’arto in un arco orizzontale e gli aculei vennero scagliati in massa contro il trio. Sento e Ryuga accusarono il colpo e indietreggiarono, mentre Erika riuscì a proteggersi con uno scudo di roccia generato all’ultimo secondo.

 

“Dovrai fare di meglio!”, lo schernì la Warrior prima di far volare contro l’avversario diverse nuove stalagmiti fatte spuntare dal suolo.

 

“L’hai chiesto tu!”, ribatté Cagliostro alzando stavolta il braccio sinistro; con un forte rombo, il cannone su di esso sparò un enorme raggio di fuoco che sciolse tutte le stalagmiti e pure lo scudo di Erika. Investita in pieno, la ragazza cadde a terra gravemente ustionata, ma prima che una seconda fiammata potesse colpirla, Ryuga e Sento si misero in mezzo e presero il colpo per lei, per fortuna parzialmente protetti dalle loro forme di Rider.

 

“Molto coraggiosi, Kamen Rider, ma non ho certo finito qui!” Con quelle parole, Cagliostro si alzò in volo grazie alle sue ali e iniziò a girare intorno ai suoi avversari. Mentre volava, sopra il punto di giunzione delle ali si formarono un paio di grosse gatling che presero subito a tempestare di colpi il trio. Sento e Ryuga fecero del loro meglio per respingere i proiettili e proteggere l’ancora ferita Erika, ma il numero di colpi era fin troppo alto anche per loro.

 

“Qualche idea, genio?”, domandò Ryuga parando alcuni proiettili con la spada.

 

“Ci sto pensando!”, fu la replica di Sento.

 

“Beh, pensa più in fretta!”

 

“Magari dovresti imparare a farlo anche tu, no? Sempre tutto io devo fare!”

 

“COSA?!”

 

“Aspetta… Trovato! Usa questa!” E gli lanciò una Fullbottle rossa con un motivo a rosa circondata di spine sopra. “Tiralo giù!”

 

“Ricevuto!” Inserita la Bottle nella spada, Ryuga tirò di nuovo due volte la leva posteriore e, con un fendente, generò una frusta di fuoco che si avvolse intorno a una delle gambe di Cagliostro. Con un poderoso strattone, come se stesse tirando su un pesce preso all’amo, Cross-Z trascinò il demone verso terra, facendolo schiantare al suolo. In quel momento, il terreno sotto di lui si animò e formò diverse catene di roccia che lo bloccarono.

 

“Ecco fatto!”, fece Erika tenendo un braccio alzato per mantenere la stretta della sua tecnica. “Finitelo, ragazzi!”

 

Senza farselo ripetere, i due Rider girarono velocemente la manovella dei Driver, dai quali partirono le parole: “Ready? Go! Voltech/Draconic Finish!”.

 

Un enorme spirale di energia a tunnel, colma di formule fisiche e bolle di gas, si formò intorno a Cagliostro, mentre un drago cinese di pura energia blu e arancione girava intorno ai due Rider. Subito dopo, entrambi si scagliarono sul nemico con un calcio volante e, in quel momento, il drago soffiò una fiammata blu che avvolse Ryuga rendendo il suo calcio infuocato e dandogli ancora più velocità; allo stesso tempo, il tunnel di energia risucchiò il corpo di Sento dandogli potenza e velocità mentre lo attraversava e lo spedì dritto contro Cagliostro.

 

I due calci si schiantarono sull’Heartdemon con incredibile potenza, scatenando una forte esplosione e lanciando il corpo del nemico attraverso l’aria; questi ricadde poi al suolo rovinosamente, la corazza distrutta in più punti e il corpo fumante.

 

“Beh, direi che adesso è fini-” Prima che potesse concludere, Sento si piegò su un ginocchio e tossì, mentre la sua forma Rider spariva in un bagliore di luce.

 

“Sento?! Che ti succede?”, domandò subito Ryuga, preoccupato. Con sua somma sorpresa, notò che il Driver del compagno era vuoto.

 

“Eheheheh… Presa”, fece la voce di Cagliostro. Alzando gli occhi, il trio poté vedere la Sparkling Fullbottle stretta nella sua mano destra. “Devo ammettere che subire il vostro attacco combinato è stato più doloroso e dannoso del previsto, ma almeno ho potuto sfruttarlo per rubarti questa!”

 

“Vuoi dire che ti sei lasciato bloccare apposta da me per indurli ad attaccarti?!”, domandò scioccata Erika.

 

“Non avrete pensato di essere gli unici a poter usare il cervello, vero, Warrior Mercurius? In tal caso, gli sciocchi siete voi!” Ridendo beffardo, l’Heartdemon si rialzò e assorbì l’essenza della Fullbottle nelle sue mani, i cui colori sbiadirono fino a sparire man mano che il suo potere entrava dentro Cagliostro. Quando ebbe finito, questi gettò via la Bottle ormai inutile e si circondò di Nebula Gas. “Direi che per ora può bastare. Il nostro scontro finale dovrà aspettare ancora un po’, il tempo di preparare il suo palcoscenico ideale…” E scomparve nel nulla con un’ultima risata.

 

“Ehi, torna qui, vigliacco! Ridacci le nostre Fullbottle!”, urlò Ryuga, inutilmente.

 

“Dannazione! Avremmo dovuto essere più prudenti…”, disse invece a denti stretti Erika. “Mi dispiace, Sento. Avrei dovuto prevedere qualche trucchetto sporco da parte di quell’essere…”

 

“Non preoccuparti, non è colpa tua”, rispose laconico lo scienziato raccogliendo da terra le Fullbottle private della loro essenza. Non poteva certo dire di essere contento di come fossero andate le cose, ma sapeva anche che non era davvero colpa di nessuno. Tutti loro avevano fatto del loro meglio, tuttavia il nemico si era semplicemente dimostrato più subdolo del previsto. La prossima volta non si sarebbero fatti sorprendere.

 

“Ora che si fa?”, chiese Ryuga annullando la trasformazione, come anche Erika.

 

“Ora raggiungiamo il mio laboratorio personale e informiamo gli altri dell’accaduto. Quando saremo tutti insieme, potremo elaborare un piano per fermare Cagliostro una volta per tutte.”

 

“Laboratorio personale? Tu hai un laboratorio personale?!”, domandò Erika, quasi senza fiato. Sento le sorrise in risposta.

 

“Ci puoi giurare. Il migliore della città, no… di tutto il Giappone!”

 

“Se pensi alle discariche, di sicuro…”, commentò sarcastico Ryuga.

 

“I cervelli di muscoli non hanno voce in capitolo”, gli fece eco sarcastico l’amico allontanandosi come se niente fosse.

 

“COSA?!”

 

*****

 

Il vero laboratorio di Sento era un grosso magazzino pieno di apparecchiature d'ogni genere e vari componenti chimici che la figlia di Mercurio non perse tempo a osservare.

 

“Mamma, che figata questo laboratorio!”, esclamò estasiata facendo girare lo sguardo su tutte quelle bellissime attrezzature. Certo, non erano avanzate quanto quelle messe a disposizione su Xana, ma erano indubbiamente di incredibile fattura e valore scientifico, soprattutto considerando che sembravano essere state realizzate con materiali di recupero.

 

“Lieto che ti piaccia così tanto, Erika-san. Più tardi non mi dispiacerebbe discutere un po' di chimica con te”, disse Sento, chiaramente compiaciuto che qualcuno condividesse i suoi gusti scientifici.

 

“Davvero? A tal proposito, senti qui: sul laboratorio di Xana sto lavorando a dei nuovi composti per...”, cominciò la Warrior sperando di ricevere utili consigli.

 

“Ahem”, li riportò all'ordine Ryuga con un finto colpo di tosse. “Prima il problema Cagliostro, poi le vostre robe da scienziati.”

 

“Guastafeste”, rispose seccato Sento. “Ma purtroppo hai ragione. Cagliostro è un pericolo e se non ci sbrighiamo verrà a cercarci, possibilmente con altri ostaggi. Dobbiamo solo aspettare gli altri.” Proprio in quel momento, le porte si aprirono, lasciando entrare quattro persone: due uomini poco più vecchi di Sento e Ryuga, Misora che teneva una busta con varie confezioni di bento e ramen istantaneo e un'altra donna sulla trentina, di bell’aspetto, con capelli castani corti e vestita con un tailleur piuttosto elegante.

 

“Ciao, ragazzi, eccoci al soccorso!”, disse il primo dei due. Aveva una lunga chioma castana piuttosto disordinata, indossava un pesante cappotto marrone e aveva l'aria di chi passava molto tempo all'aperto.

 

“Scusate il ritardo, ma in ufficio è quasi scoppiato uno scandalo quando abbiamo ricevuto la notizia”, disse invece l'altro. Vestito in maniera appena più coordinata del compagno, aveva baffi e barbetta uniti a un'acconciatura nera, liscia e corta e una giacca dello stesso colore.

 

“Nessun ritardo, anzi, grazie per essere arrivati con così poco preavviso. Vi presento Erika Fujikawa, ha bisogno del nostro aiuto e noi del suo. Sa già che siamo dei Kamen Rider, quindi non fatevi problemi a parlarne.”

 

“È un vero onore conoscervi, non vedo l'ora di combattere assieme a voi”, si presentò la turchese con un piccolo inchino.

 

“Il piacere è nostro, Erika-chan. Sawatari Kazumi, alias Kamen Rider Grease”, si presentò il primo dei due nuovi arrivati, con un largo sorriso e tono amichevole.

 

“Takisawa Sawa, giornalista e collaboratrice del gruppo”, disse per seconda la nuova donna appena arrivata, sorridendole dolcemente.

 

“Himuro Gentoku, Kamen Rider Rogue. Ti ringrazio enormemente per aver salvato mio padre da Cagliostro, Erika-san. Qualsiasi cosa possa fare per ringraziarti, chiedi e ti sarà data”, si presentò l'altro, porgendole la mano che lei prese volentieri.

 

“Ho fatto solo il mio dovere di Warrior Planet, ma temo comunque che non sia stato abbastanza. Vi conviene sedervi, dovrò raccontarvi tutto dall'inizio e sarà una storia lunga”, disse la turchese cominciando a narrare a grandi linee gli avvenimenti della sua dimensione e del conflitto che stava attraversando, fino allo scontro con Diablo che più di ogni altra cosa lasciò i sei spettatori spaventati e irrequieti.

 

“Non...ci...credo”, disse stupita Misora portandosi le mani alla bocca.

 

“E che io speravo di aver chiuso coi Kamen Rider malvagi dopo Killbus”, commentò invece Sawa, ripensando al bastardo che aveva quasi distrutto il mondo, pur permettendo loro di riunirsi. Sento prese un lungo respiro prima di prendere la parola.

 

“Già, è una storia incredibile, quasi terrificante, ma abbiamo fatto e visto più che abbastanza per crederci. Ora tocca a noi raccontare la nostra, Erika-san.” Sento sospirò prima di continuare. “Tutto è iniziato migliaia di anni fa su un pianeta abitato da una specie chiamata Blood, il cui re impazzì e distrusse la propria casa. Ci furono pochissimi sopravvissuti della Blood Tribe, uno dei quali, Evolto, prese il loro tesoro più prezioso, il Pandora Box, e scappò cominciando ad assorbire l'energia dei vari pianeti. Un giorno arrivò su Marte, dove dopo una lunga guerra contro il popolo marziano ne causò la completa estinzione, ma venne sigillato dalla loro regina nello stesso Pandora Box, in cui rimase per migliaia di anni.”

 

“Poi una sonda mandata su Marte dalla NASA per fare degli studi tornò sulla Terra portando con sé una roccia su cui era rimasto parte del DNA di Evolto. Questa venne messa sotto la custodia di una guardia di sicurezza all'epoca incinta… Mia madre.”, continuò Ryuga. “Evolto ne approfittò per entrare nel suo corpo e prendere possesso di me ancora prima che nascessi. Ogni volta che ripenso al fatto di aver vissuto per tutta la vita con una parte di quel mostro dentro di me…!”, disse prima di interrompersi stringendo le unghie nel palmo delle mani.

 

“Oh, mamma. Ancora adesso è...?”, domandò orripilata la figlia di Mercurio, non riuscendo neanche a finire la frase.

 

“No, sono riuscito a liberarmi grazie all'aiuto di Sento, ma mi sembra sempre di averlo ancora addosso”, si lamentò il lottatore di MMA, ripensando con un brivido al periodo in cui l'alieno aveva usato il suo corpo per portare il terrore in tutto il Giappone, arrivando a un passo dall'uccidere i suoi amici.

 

“Non sei l'unico, Banjo”, fece Misora approfittandone per prendere la parola dopo di lui. “Infatti, dieci anni fa un gruppo di astronauti ritrovò il Pandora Box e lo portò qui sulla Terra. Mio padre, Souichi, faceva parte della spedizione e, alla cerimonia dove presentarono il Pandora Box, altri geni di Evolto presenti in esso presero il controllo del suo corpo e lo costrinsero ad attivare l’artefatto, che fece spuntare un gigantesco muro, che chiamammo Sky Wall. Esso divise così il Giappone in tre parti, cominciando un'autentica guerra.”

 

“Di cui io fui responsabile”, s’intromise Gentoku. “All'epoca pensavo solo al benessere della parte di Giappone governata da mio padre e cedetti alle parole di Evolto, aiutandolo a creare un'organizzazione detta Faust. Tramite essa, egli utilizzò il Nebula Gas per creare sia i mostri chiamati Smash con delle cavie umane, che i primi Kamen Rider del nostro mondo.”

 

“Anche io lo aiutai”, continuò Sento. “In realtà, una volta, mi chiamavo Katsuragi Takumi ed ero un altro scienziato complice di Evolto, fino a quando non decisi di ribellarmi per fermarlo, ma lui mi sopraffò e decise di usarmi per un altro piano. Mi cancellò la memoria e cambiò il mio volto, facendo sembrare che Banjo mi avesse ucciso per mandarlo in prigione, mentre io venni portato via e sottoposto a nuovi esperimenti per alzare il mio Hazard Level. Dopodiché mi liberò e, usando la sua finta identità di Isurugi Souichi, mi convinse a diventare Kamen Rider Build per combattere Smash e Faust, mentre lui cominciava i preparativi per recuperare il suo pieno potere.”

 

“Cosa che alla fine fece, diventando così troppo potente per poterlo combattere direttamente. L'unico modo rimasto per salvare il nostro pianeta era fonderlo con la sua controparte di un'altra dimensione, cosa che abbiamo fatto grazie all'energia del pannello bianco della Pandora Box”, concluse Kazumi indicando proprio un pannello bianco fissato a un muro. Sembrava fatto di plastica, ma Erika non ci mise molto ad avvertirne la tremenda forza. “Intanto abbiamo tenuto occupato Evolto e Sento è riuscito a batterlo solo perché ci siamo sacrificati uno dopo l'altro.”

 

“Avete fuso due pianeti?!”, disse stupefatta la Warrior. La storia che stava ascoltando era simile in maniera quasi inquietante alla guerra che lei stava vivendo, quindi non mancava certo di avvenimenti straordinari, ma non si sarebbe mai aspettata che fossero addirittura riusciti a fondere due diverse versioni della Terra. Non era neanche sicura che l'ammiraglio Moonlein in persona avesse le conoscenze per farlo. Al pensiero di quanta tecnologia scientifica e poteri alieni avessero combinato per farcela, cominciò a salivare.

 

“Già, e a parte Banjo e Sento siamo tornati in vita senza ricordi della guerra”, aggiunse Gentoku.

 

“Ma poi il re della Blood Tribe, Killbus, riuscì a trovarci proprio grazie al pannello bianco, che usò prima come un portale e in seguito come arma per cercare di distruggere il nostro nuovo pianeta. Così facendo, però, riattivò anche i ricordi di chiunque avesse dentro di sé un po' di Nebula Gas e in questo modo abbiamo potuto ricordare tutta la nostra vita precedente”, fece Misora.

 

“Anche Evolto tornò in vita a causa delle sue azioni. Era riuscito a nascondersi un'altra volta nel corpo di Banjo.”

 

“Che per di più si è trovato una nuova ragazza”, disse ironico Sento, facendo infuriare l'amico che non esitò a rispondergli male.

 

“Oh, ma va a quel paese”, disse acido con un dito medio. Erika si limitò a ridere.

 

“Comunque, Evolto decise di aiutarci per non venire distrutto e, dopo la distruzione di suo fratello, sparì tra le stelle. Chissà dov'è ora… In ogni caso, più sta lontano, meglio è, personalmente.”

 

“Detto questo, c'è altro di incredibile che dobbiamo sapere su di te o le tue compagne?”, domandò Sento ignorando Ryuga e finendosi il caffè portato da Misora. Erika ci rifletté un poco.

 

“Ho incontrato il capitano Nemo, che ora lavora per noi, e una mia figlia proveniente dal futuro”, disse come se niente fosse.

 

“Fico”, commentò lo scienziato sinceramente impressionato.

 

*****

 

Cristal City, 2998

 

Sayaka Turrin si stava mangiando lieta il proprio gelato nel suo locale preferito, proprietà dell'amico Thomas. La Figlia dell'acqua era estremamente simile alla madre, la leggendaria Warrior Mercurius, ad eccezione del fatto di essere più bassa (tanto che Athena la prendeva continuamente in giro, chiamandola puffo o altri epiteti simili) e che portava i capelli molto più corti.

 

“Mmhh, che delizia”, disse infilando il cucchiaio nella sua enorme coppa. Avrebbe passato così tutto il giorno, in barba ai compiti e a qualsiasi stupida guerra.

Purtroppo il fato aveva altri piani in mente, che si tradussero in un proiettile di fiamme che spaccò improvvisamente la vetrata della gelateria, raggiungendo anche tavolo e gelato sotto gli occhi paralizzati della turchese.

 

“Sayaka, stai bene?”, chiese il gelataio, sbrigandosi a raggiungere la sua cliente preferita, la quale, nonostante il colpo, aveva riportato solo delle bruciature lievi. Mettendosi a sedere, Sayaka fissò per diversi secondi la coppa spaccata in mille pezzi davanti a lei, la bocca che si curvava lentamente in un 'espressione di pura rabbia.

 

“Il... mio... gelato... ARGHHHHHH!”, gridò la Cure Warrior attivando la propria trasformazione. Avvolta da una potentissima aura di energia simile a onde marine, la sua divisa dell'accademia Moon Space fu sostituita dal costume di Moon Acqualight con una potente emissione di energia azzurra. Voltandosi verso la direzione da cui era giunto il missile, vide diversi mostri scendere nelle strade per attaccare i civili e usò i suoi poteri per lanciarsi direttamente tra quegli abomini dimensionali, travolgendoli poi con potenti esplosioni di acqua che li spazzarono via in breve tempo.

 

“Grazie, Acqualight-sama!”, ringraziò un civile quando la strada sembrò ripulita, ma non era finita, come Sayaka ben sapeva.

 

“Non ringraziatemi e scappate, ne arrivano altri”, replicò la guerriera vedendo arrivare la prossima ondata di creature mostruose e circondandosi in risposta con un'intensa aura celeste per affrontarle.

 

*****

 

2018

 

“Che avrà in mente ora? Non sembrava il tipo da mollare facilmente”, domandò Gentoku. Se aveva cominciato attaccando uno degli uomini più potenti del Giappone, c'era di che temere dalle sue prossime mosse.

 

“Sembra essere fissato in qualche modo coi miei poteri ed è riuscito ad assorbire il potere della Sparkling Fullbottle. Quindi forse potrebbe venire qui a cercarmi”, ricordò Sento, ripensando a come l'energia delle sue Fullbottle era stata rubata.

 

“In quel caso, saremmo pronti a tenergli testa”, disse Kazumi sicuro di sé. Fu in quel momento che il telefono di Sento squillò.

 

“Pronto?”, domandò con tono assente mentre poggiava una tazza di caffè usata per rischiarirsi i pensieri.

 

“Ciao, Build. Siete già tutti insieme o ho chiamato in anticipo?”, domandò dall’altra parte una voce sarcastica che riconobbe subito come quella di Cagliostro. Impallidito, il povero scienziato mise subito in vivavoce perché tutti potessero sentire.

 

“Come hai avuto il numero di Sento?”, domandò Kazumi avvicinandosi al telefono con un misto di rabbia e paura.

 

“Eh, cercando un po' qui, un po' lì… Ma credo che tu, anzi voi siate più interessati a dove mi trovo, no? Beh, mi sto godendo la vista dalla diga, da dove potrei far cadere o no qualche fialetta di Nebula Gas liquido. Dipende da quanto sono goffo...”, disse sarcastico l'Heartdemon paralizzando all'istante i presenti.

 

“Te lo scordi!”, gridò rabbioso Ryuga sbattendo i pugni.

 

“Se volete fermarmi, basta che veniate qui con tutte le Fullbottle che ancora avete, il pannello bianco e Warrior Mercurius. Ah, prima che vi venga in mente di bloccare il sistema fognario, ci ho già pensato io. Qualsiasi tentativo di fermare il flusso d'acqua si limiterebbe ad annaffiare Tokyo e poi tutto il Giappone.”

 

“Lurido...!”, disse Kazumi, infuriato.

 

“Sì, sì, risparmiatevi gli insulti per quando ci incontreremo di persona. E soprattutto portate il vero pannello bianco: riconoscerei un falso a miglia di distanza.” Detto questo, la linea cadde bruscamente.

 

“È un ricatto bello e buono, vuole avervi in pugno!”, disse sdegnata Misora, desiderando ardentemente di avere davanti quell'essere per prenderlo a pugni.

 

“Vero, ma non possiamo fare altro. Anche se provassi a dare l'allarme, a un certo punto chiunque dovrà anche solo lavarsi le mani e, così facendo, prima di sera la città sarà popolata da Smash. Nel peggiore dei casi, molti di essi avranno solo un Hazard Level di 1”, disse Gentoku.

 

“Che ha di male il livello 1?”, domandò Erika, la quale aveva notato il tono molto preoccupato del giovane politico. Lo sguardo di quest’ultimo s'incupì ancora di più.

 

“Normalmente gli Smash che sconfiggiamo tornano persone normali perché i loro corpi si sono abituati abbastanza al Nebula Gas… Ma chi resta al livello 1 ha pochissime possibilità di sopravvivere al colpo di grazia”, le rispose mestamente Sento.

 

“La mia prima fidanzata, Kasumi, ha fatto questa fine”, spiegò Ryuga stringendo tra le mani la Dragon Fullbottle.

 

“Oddio... Bisogna fermarlo, ma non possiamo cedere alle sue richieste!”, protestò Erika, indignata dal dover obbedire a un simile verme.

 

“Non lo faremo. Per prima cosa portiamo Misora, Souichi, Sawa e il Primo Ministro al sicuro. Poi diamo l'ordine di non avvicinarsi all'acqua e quindi andiamo a prendere quel bastardo a calci in culo.”

 

*****

 

I quattro Kamen Rider e la Warrior Planet giunsero sul luogo indicato dopo aver messo i propri amici non combattenti al sicuro. Erika era già trasformata e teneva il pannello bianco in uno zainetto mentre si avvicinavano alla diga.

Sopra l'acqua che scorreva rumorosamente, poterono vedere un grosso pallone galleggiante, apparentemente pieno di un qualche liquido, e Cagliostro comodamente seduto su una roccia vicino alla sponda del fiume, che giocava sereno con un telecomando in una mano e una Fullbottle nell’altra. Erika desiderò di trapassarlo lì sul momento con una stalattite ben mirata.

 

“Ah, ben arrivati”, rise l'Heartdemon continuando a giocare con la Fullbottle che aveva rubato. La sua corazza si era fatta molto più completa, priva di danni o crepe, e presentava anche alcune strisce bianche simili a saette, con piccole bolle che gli apparivano intorno. Inoltre, aveva anche numerosi aculei su spalle, braccia e schiena e il cannone sul braccio sinistro era diventato più corto ma anche più grosso, mentre il braccio destro era diventato molto più massiccio e nerboruto. “Vedo che stavolta siete al gran completo, col figlio del Primo Ministro e…” S'interruppe portando lo sguardo incerto a Kazumi. “…Kurenai Otoya(1)?”

 

“CHI?!”, domandò infuriato e confuso il contadino, non capendo a chi si stesse riferendo Cagliostro, il quale si voltò per controllare una specie di grosso orologio.

 

“Ah, scusa, sbagliato anno. Mi ero confuso col primo Kamen Rider Ixa”, disse il demone alquanto imbarazzato. Il giovane agricoltore, per tutta risposta, imprecò qualcosa sottovoce che Erika non comprese bene, ma che suppose avesse a che fare con la virtù della madre di Cagliostro.

 

“Sai che non possiamo lasciarti libero di agire”, disse Sento prendendo un bizzarro oggetto rosso con sopra una sorta d’indicatore e un interruttore, che premette prima d’inserirlo nel Driver, da cui venne emesso un “Max Hazard On!”.

 

“No, sono io che non posso lasciarvi liberi o vivere”, affermò l'Heartdemon saltando a terra e cominciando a bere il contenuto di tutte le sue Fullbottle.

 

“Cagliostro, arrenditi e basta. Questa battaglia non porterà a niente di buono”, lo pregò Ryuga, che ben sapeva cosa significava essere alla merce di qualche signore cosmico del terrore.

 

“Te lo scordi. Volete sapere una cosa, tutti voi? Proprio come  Build, anch’io sono stato creato da qualcuno e avrei dovuto essere l'eroe della mia specie… Ma non ero adatto al ruolo, ero imperfetto, difettoso. Anche ora, mentre parliamo, la mia carne si sta lentamente sgretolando, solo il Nebula Gas che contiene e che sto ora assimilando rallenta a malapena il processo.”

 

“C-Cosa vuol dire?”, domandò Erika, inquietata dal tono che Cagliostro stava usando.

 

“Io, Diablo e gli altri demoni come noi siamo stati creati per assorbire i poteri dei Kamen Rider e formare un’invincibile armata al servizio delle tenebre: i Demon Rider. Un demone per ogni Rider… Almeno fino a quando non mostrammo quanto fragili eravamo davvero. Non potevamo contenere il vostro potere per molto tempo senza poi disintegrarci e sparire. Nostro padre Astaroth tentò vari metodi per tenerci in vita, ma nessuno funzionò, tranne un'unica eccezione.”

 

“Diablo”, rispose Sento dopo aver fatto due più due. “Che ha lui di così speciale da poter assorbire i poteri di noi Rider senza problemi?” L'espressione di Cagliostro si irrigidì ancora di più mentre stringeva gli artigli.

 

“Build, se ti fosse capitato qualcun altro dei miei fratelli, lui avrebbe parlato di sicuro, anche solo per mettervi paura, ma io preferisco tenere i miei segreti per me. La ritengo una faccenda di professionalità e orgoglio. E poi, credo che al momento tu sia più interessato al carico di Nebula Gas liquido che sta per cadere nella diga”, disse facendo oscillare il dito sul pulsante che teneva in mano. Per fortuna il draghetto meccanico di Ryuga fu più rapido: con una picchiata alle sue spalle, glielo strappò via di mano per poi portarlo al suo proprietario, che se lo mise in tasca.

 

“Se vuoi coinvolgere degli innocenti nella nostra battaglia, dovrai prima passare su di me”, disse il giovane lottatore sollevando e indossando subito il proprio Driver. Dopodiché estrasse una nuova Fullbottle rossa e oro che sembrava fatta interamente di metallo e la inserì nel suo draghetto meccanico; nel momento in cui lo fece, il colore blu di quest’ultimo mutò in rosso.

 

“Oh, sarà la prima cosa che farò, sottospecie di ricettacolo alieno”, disse Cagliostro strofinandosi le nocche ed evocando altri Smash.

 

“Grazie per aver dimostrato che parlare sarà inutile”, osservò Sento tirando fuori una nuova, strana Fullbottle, lunga il doppio delle altre e di colore nero e oro. Ruotando un meccanismo, su di essa apparvero due simboli simili alla Fullbottle Rabbit e a quel punto lo scienziato chiuse a metà la Bottle e la inserì nel Driver.

 

Kazumi e Gentoku lo imitarono, indossando due bizzarri Driver blu scuro con una leva a forma di chiave inglese sul lato destro e inserendovi dentro due curiose Fullbottle, più simili a piccoli barattoli, mentre Ryuga inseriva il suo nuovo drago. Da ognuna delle quattro cinture partirono diversi suoni con tanto di motivetti a seguito.

 

“RABBIT AND RABBIT!/DANGER! CROCODILE!/ROBOT JELLY!/GET GREAT CROSS-Z!”

 

“HENSHIN!!!!”, gridarono i quattro Kamen Rider all'unisono girando e tirando le manovelle dei Driver, mentre impalcature di vario genere si formarono attorno a loro contemporaneamente all'aura arancione che avvolse Erika.

 

Intorno a Ryuga si formarono le impalcature della precedente battaglia, ma le parti di armatura all’interno sembravano diverse. Kazumi e Gentoku si ritrovarono invece all'interno di enormi contenitori in vetro e acciaio che si riempirono di un liquido luminoso, simile a olio da motori per il primo e di colore viola pallido per il secondo.

Attorno a Sento, infine, si formarono due strutture in acciaio simili a stampi che lo chiusero al proprio interno come in una pressa.

 

Quando poi si riaprirono e sparirono, lo scienziato era ricoperto da un'armatura nera dall'aspetto piuttosto inquietante, visto che il potere che emanava era per certi versi simile a quello di Cagliostro e degli altri demoni. Subito, però, uno strano essere, simile a un coniglio meccanico rosso, apparve al suo fianco e si divise in diversi pezzi che si attaccarono attorno al corpo di Sento, annullando l'aura inquietante che lo avvolgeva ed evolvendo ulteriormente la sua forma.

 

“BUILD UP! ARE YOU READY? OVERFLOW! KURENAI NO SPEEDY JUMPER! YABEI! HAEI!” La nuova corazza di Sento, rossa fiammante con il simbolo oro di Build al centro, proteggeva petto, testa e arti e presentava delle molle bianche su braccia, gambe e spalle; l’elmo aveva ora due lenti oculari rosse con antenne simili alle orecchie di un coniglio, come quella data dalla Fullbottle Rabbit, e dalla schiena gli spuntavano due lunghe appendici, anche queste a forma di orecchie di coniglio.

 

“GREAT CROSS-Z DRAGON! ARE YOU READY? WAKE UP CROSS-Z! GET GREAT DRAGON! YEAH!” L'armatura di Ryuga era molto simile a quella usata in precedenza, ma era più robusta e intricata ed era colorata di rosso, blu e oro.

 

“TSUBURERU! NAGARERU! AFUREDERU! ROBOT IN GREASE! BURAA!” Kazumi era vestito con una corazza simile a un robot beige e oro con un elmo e un pettorale marroni scuri e dei grossi spallacci su cui erano montati dei propulsori; alla mano sinistra portava un tirapugni blu con due piccoli cannoni bianchi ai lati.

 

“WARERU! KUWARERU! KUDAKECHIRU! CROCODILE IN ROGUE! ORAA!” Gentoku era rivestito da una corazza quasi totalmente viola, con, guanti corazzati e appuntiti bianchi, il pettorale e l’elmo neri e solcati da crepe e degli spallacci aguzzi e contornati da punte simili a denti; l’elmo, inoltre, era chiuso ai lati da una protezione a forma di mascelle di coccodrillo, in modo da far sembrare che queste l’avessero morso e spaccato.

 

“Diventerai un sacrifico per il bene superiore”, annunciò empio il Kamen Rider in viola prendendo una pistola rossa dall’aria molto tecnologica e un bizzarro pugnale che presentava un meccanismo nell'impugnatura simile a ingranaggi. Ryuga lo imitò prendendo la sua spada, mentre Kazumi fece spuntare con un gesto una lunga punta dorata dalla parte frontale del suo tirapugni.

 

“Venite pure, Rider, sono pronto a tutto quello che avete!”, li sfidò Cagliostro sorridente estendendo le sue ali, simili a quelle di un corvo dalle penne metalliche, e alzandosi in volo per poi creare e scagliare numerose sfere compresse di Nebula Gas. Ryuga, Kazumi e Gentoku le intercettarono facilmente con le loro rispettive armi, mentre Erika gli forniva supporto creando varie stalattiti a mezz'aria e usandole per intercettare i colpi nemici e Sento si muoveva a velocità incredibile, evitando ogni attacco così rapidamente da lasciare dietro di sé delle immagini residue del proprio corpo.

 

Arrivato sotto Cagliostro, lo scienziato usò le molle sulle sue gambe per lanciarsi in aria con un salto straordinariamente alto, al punto da arrivare sopra il demone, e lo spedì verso il suolo con un calcio in pieno volto. Cagliostro si schiantò violentemente e, mentre si rialzava, Sento atterrò vicino a lui e fece materializzare dal Driver una nuova arma: un grosso spadone nero con una lama rossa e delle decorazioni in oro.

 

“Fullbottle Buster!”, annunciò Build mentre si scagliava sull’Heartdemon per tempestarlo di potenti fendenti, fermati appena dagli aculei della creatura, la quale evocò diversi Smash per pareggiare le forze, prima di rispondere all'assalto.

 

“Erika, pensa a difendere il pannello bianco”, disse Ryuga alla guerriera di Mercurio per poi correre a supportare Sento. La ragazza indietreggiò cercando di mantenersi libera dai vari mostri attorno a lei, mentre con movimenti ben calcolati delle mani creava barriere di roccia e stalagmiti per bloccarli o impalarli prima di finirli con accurate mosse corpo a corpo. Kazumi e Gentoku furono presto al suo fianco e le diedero una mano a respingere ed eliminare gli Smash.

 

Cagliostro impegnò invece Sento e Ryuga in un feroce corpo a corpo, usando gli aculei sul suo enorme braccio destro per respingere le lame dei due, ma il loro gioco di squadra si rivelò troppo efficace e preciso e si ritrovò presto sopraffatto da loro. Ringhiando di rabbia, face un balzo indietro per allontanarsi e sparò una potentissima fiammata nera dal cannone sul braccio sinistro, scagliando entrambi indietro.

 

Notando la scena, Erika fece volare via uno Smash sollevando il terreno sotto di lui e si concentrò poi su Cagliostro, alzando due pareti di pietra ai suoi lati e cercando di schiacciarlo tra di esse. Il demone sparò due volte con il cannone distruggendole entrambe, ma così facendo diede involontariamente il tempo a Sento di caricare tre Fullbottle dentro la sua arma.

 

“RABBIT! PANDA! KAIZOKU! MIRACLE MATCH!”, esclamò l'IA dell’arma; lo scienziato la convertì poi in un enorme cannone e sparò contro il nemico. “MIRACLE MATCH BREAK!” Un fortissimo proiettile rosso, bianco e azzurro venne scagliato contro Cagliostro ed esplose a contatto col suo corpo con incredibile potenza, spedendolo indietro e mandandolo a rotolare al suolo dopo un volo di almeno dieci metri. Nonostante i danni subiti, però, il demone si rimise subito in piedi e si avvolse con un velo di Nebula Gas, mutando ancora la sua forma.

 

“Resistente”, commentò Sento riconvertendo il Buster in uno spadone. “Proviamo ad attaccarlo insieme, Erika-san!” E materializzò anche la sua spada con la lama a trivella per poi passarla alla ragazza. “Usa il mio Drill Crusher, sono sicuro che ti sarà molto utile!”

 

“Grazie mille, Sento-kun! Ti seguo a ruota!”, rispose la Warrior impugnando l’arma e scagliandosi contro il demone accanto a Build e Cross-Z. L’avversario presentava ora una corazza ancora più spessa e robusta e le ali sulla schiena si erano trasformate in enormi gatling che aprirono il fuoco sui tre. Erika creò subito un muro di roccia per parare i colpi e, quando questo si ruppe a seguito degli impatti, fece volare i detriti formatisi contro il demone, fermandolo abbastanza da permettere a Sento, il più veloce tra loro di raggiungerlo e ingaggiarlo di nuovo in un corpo a corpo.

 

Cagliostro usò il suo enorme braccio spinoso per parare il Buster e rispondere con poderosi colpi, riuscendo infine a sbattere indietro il Rider con un violento montante, ma subito Erika e Ryuga subentrarono attaccandolo con le loro armi in un rapidissimo confronto. Dopo una prima difficoltà e qualche graffio, l’Heartdemon bloccò i colpi di entrambi e li spedì a terra con un doppio pugno per poi sparare un’altra fiammata contro di loro col cannone sinistro, ma Sento sparò a sua volta un nuovo colpo col Buster che intercettò la sua fiammata sul nascere e gliela fece così esplodere in faccia, scagliandolo lontano.

 

“Che umani…fastidiosi!”, sbottò Cagliostro rialzandosi e puntando contro di loro le sue gatling, ma, prima che potesse fare fuoco, Kazumi lo attaccò di lato col suo tirapugni costringendolo a indietreggiare; subito dopo, anche Gentoku subentrò e usò il suo pugnale per fendere il corpo del demone e poi la sua pistola per sparargli in faccia, stordendolo nuovamente.

 

Per concludere, Ryuga caricò di nuovo e usò la sua spada per colpire ripetutamente, presto affiancato anche da Grease e Rogue. Dietro di loro, Erika osservò il Drill Crusher con un’espressione curiosa e lo rigirò un paio di volte nella mano.

 

“Uhmm… Vuoi vedere che…?”, mormorò usando i suoi poteri per ricoprire di roccia la trivella dell’arma, dopodiché provò ad attivarla e notò con piacere che la rotazione non solo non era diminuita, ma anzi pareva pure più forte. “Perfetto!”, commentò soddisfatta dando qualche colpo all'aria per testarne la manovrabilità.

 

“Bel trucco, vediamo che altro può fare!”, disse compiaciuto Sento.

 

Warrior Mercurius annuì con forza e si scagliò sul nemico, usando la sua nuova arma per sferrare una serie di potenti fendenti. Il potenziamento si rivelò subito molto efficace: la roccia intorno la trivella incrementò la forza del Drill Crusher, come se gli avesse donato un ulteriore strato di metallo più denso e pesante, al punto da spaccare in alcuni punti la corazza del demone.

 

Ryuga, Kazumi e Gentoku le diedero man forte, mentre Sento, nel frattempo, inserì stavolta ben quattro Fullbottle nel Buster prima di attivarlo.

 

“RABBIT! PANDA! KAIZOKU! DENSYA! ULTIMATE MATCH! ULTIMATE MATCH BREAK!”, annunciò l’arma mentre Sento scagliava stavolta un poderoso fendente contro Cagliostro, generando un’enorme lama di energia multicolore che investì l’avversario e lo fece volare indietro, distruggendo nel processo un’altra parte della sua armatura e ferendolo seriamente.

 

“Beh, per avere assorbito tutte quelle Fullbottle, non sei poi così forte, lo sai?”, domandò Ryuga, palesemente provocatorio. Cagliostro valutò le sue possibilità: nessuna speranza di sconfiggerli ora come ora, urgeva un'altra ritirata strategica.

 

“Per una volta, Cross- Z, hai ragione... CIAO!”, disse canzonatorio il demone saltando in aria e svanendo tra le nuvole.

 

“Ora si mette pure a imitare Evolto?”, commentò Kazumi, vagamente schifato da quella parola che gli aveva portato alla mente brutti ricordi, ma era solo l'ultima delle loro preoccupazioni.

 

“Pensiamo al Nebula Gas piuttosto. Erika-san, prova a portare il pallone qui da noi”, esclamò Sento indicando il pallone che ancora aleggiava minaccioso sull'acqua della città.

 

La ragazza non se lo fece ripetere due volte: concentrandosi, fece levitare diverse lastre di terreno che indurì il più possibile prima di unirle attorno al pallone, portandolo con estrema attenzione verso terra mentre un rivolo di sudore circolava sul suo collo.

 

“Dai, resta lì dove sei senza scoppiare.”, sussurrò nervosa mentre finalmente la sua sfera di contenimento toccava terra. Fu sul punto di tirare un sospiro di sollievo, quando cominciarono a formarsi delle crepe da cui fuoriuscì una sorta di gelatina avvolta da strani vapori.

 

“Ragazzi, allontanatevi! Quello non è Nebula Gas!”, esclamò Sento intuendo l'ennesimo trucco di Cagliostro e muovendosi all'indietro portando con sé Erika.

Gli altri Rider cercarono di seguire il consiglio di Sento, ma Kazumi e Gentoku furono troppo lenti: prima che potessero togliersi dalla portata di quella che credevano sarebbe stata una semplice esplosione, due Smash di vapore dorato uscirono dall'involucro roccioso appiccicandosi a loro e bloccandosi a terra.

 

“AAAARGH!”, gridarono i due guerrieri venendo avvolti da quelli abomini gassosi, finché le loro armature non sparirono in vortici di scintille e i responsabili volarono via, probabilmente per ricongiungersi al loro padrone, lasciandoli ansimanti e spaventati.

 

“State bene?”, domandò Ryuga avvicinandosi ai suoi amici. Kazumi, in risposta, prese quello che sembrava un altro tirapugni azzurro dalla forma più consona a un oggetto con dentro una Fullbottle.

 

“Mi ha...preso tutto quello che avevo. Persino il Blizzard Knuckle è inutile ora”, disse stupefatto, sentendo le proprie speranze cadere ulteriormente quando Cagliostro scese nuovamente davanti a loro come un dio oscuro in esilio tornato a reclamare il proprio trono.

 

“Chissà se è così che si sentiva Evolto al massimo. Di sicuro mi piace molto”, disse il demone guardando soddisfatto la sua nuova forma. Tutte le sue armi naturali si erano ulteriormente affinate, una corazza elettronica molto robusta si era formata sul suo torace e il viso ora ricordava quello di un minaccioso coccodrillo con orecchie da coniglio. La potenza che emanava era a dir poco straordinaria e la dimostrò formando una sfera di ghiaccio che lanciò contro i tre nemici. In quel frangente, però, Sento fu rapido ad estrarre la propria Fullbottle, girarla e reinserirla.

 

“Tank and Tank! Build Up! Are you ready? Overflow! Kōtetsu no Blue Warrior! TankTank! Yabei! Tuei!”, esclamò il Driver dello scienziato a precedere una nuova trasformazione: i pezzi della sua armatura si riunirono nel coniglio meccanico per poi lasciare spazio a diversi minuscoli carrarmati blu arrivati all'improvviso. Ognuno di essi si attaccò al corpo del loro padrone, che si ritrovò avvolto in un’armatura blu ben più robusta di quella della forma RabbitRabbit, con cingoli su braccia e gambe, due lenti oculari identiche a quelle della Bottle Tank e due lunghi cingoli che gli pendevano dalla schiena al posto delle precedenti appendici.

 

Muovendosi svelto, Sento usò subito le sue nuove protezioni per parare l'attacco di Cagliostro, facendo ruotare i cingoli sugli arti a massima velocità per distruggere la sfera di ghiaccio in una pioggia di grandine sottile che si abbatté sul trio senza causare danni apparenti. Il giovane scienziato passò quindi al contrattacco per dare tempo a Gentoku e Kazumi di scappare. La sua nuova forma era decisamente più lenta della RabbitRabbit, ma era molto più potente e lo dimostrò torcendo il braccio di Cagliostro per poi spedirlo contro Ryuga ed Erika, i quali risposero combinando i loro poteri per creare un enorme pugno di roccia ardente avvolto da fiamme azzurre, che prese in pieno petto il nemico scagliandolo via un'altra volta.

Quando si rialzò dal cratere causato dal suo impatto, però, Cagliostro si limitò a sorridere come un bambino a Natale.

 

“Eheheh... Dunque è questo il dolore di un vero scontro. Anche a te, Kiryu Sento, piace, vero? D'altronde sono stato creato basandomi sulla tua personalità”, disse soddisfatto mentre caricava nuova energia negli artigli e volava addosso a Sento con una velocità quasi impercettibile.

 

L'impatto fu devastante, riempiendo l'armatura blu dello scienziato di crepe senza che questi potesse fare niente per fermarlo. Cagliostro si diresse poi verso Erika, la quale tentò un pugno diretto allo sterno dell'Heartdemon, ma questi procedette senza avvertire neanche il colpo e la prese per la testa azzurra, scrollandola per farle cadere lo zaino e poi lanciandola via come un pugno di coriandoli.

Prima che potesse prendere il pannello bianco, però, Ryuga si aggrappò a lui stringendolo per i fianchi e spingendolo via dall'artefatto.

 

“Non ci provare neanche!”, gridò l'artista marziale girando più volte la rotella del suo Driver per avvolgere con una potente energia tra il rosso e il ciano il proprio pugno, che poi scagliò contro l’avversario. Tuttavia, Cagliostro riuscì a intercettare e parare il colpo, chiudendo gli artigli attorno alle nocche dell'avversario e scatenando così un’onda d’urto di forze contrapposte che spaccò il terreno per decine di metri e fece tremare tutta l'acqua della diga.

 

“Davvero impressionante il tuo potere, Ryuga. Non ha niente da invidiare ai membri purosangue della Blood Tribe”, disse sardonico l'Heartdemon per provocare l'avversario.

 

“Non... paragonarmi... a quegli assassini!”, disse infuriato il lottatore mettendo più forza nel proprio colpo e scatenando una nuova esplosione che lo scagliò contro i suoi compagni, mentre Cagliostro riuscì a rimanere fermo al suo posto.

 

“Davvero non male, mi sto divertendo un mondo. Penso che prenderò ciò per cui sono venuto prima di attuare la mia prima minaccia. Dopotutto, se gli altri Rider in giro per Tokyo resteranno umani, mi chiedo se saranno in grado di uccidere i loro cari trasformati in Smash…”, sghignazzò prima di dirigersi verso il pannello bianco.

 

Quando fu sul punto di metterci le grinfie sopra, però, una scarica elettrica dello stesso colore dell'oggetto gli risalì lungo il braccio. Ignorando il dolore e trattenendo un ringhio, il demone cercò comunque di prenderlo con entrambe le mani, ma finì solo per far sì che la scarica si diffondesse in tutto il resto del suo corpo, paralizzandolo e dando ad Erika l'occasione di contrattaccare.

La giovane Warrior, infatti, seppur ferita, sbatté il tacco a terra e lanciò contro Cagliostro una pressoché infinita fila di rocce potenziate dal potere della loro evocatrice, che lo sommersero completamente.

 

“Ragazzi, ritrasformatevi! Forse ora abbiamo una possibilità!”, gridò ai due compagni, che si rialzarono nonostante i muscoli al limite e presero altre due Fullbottle per riprendere la battaglia. Sento ne aveva una enorme, simile a un contenitore per componenti chimici, mentre quella di Ryuga era più piccola e nera, venendo inserita in un tirapugni simile a quello preso da Kazumi poco prima, ma di colore arancione e nero.

 

““HENSHIN!!””, esclamarono i due Rider accompagnati dal suono dei rispettivi Driver, pronti a dare ancora una volta il tutto per tutto.

 

“Genius! Are you ready? Kanzen Muketsu no Bottle Yarō! Build Genius! Sugei! Monosugei!”.

 

Sotto i piedi di Sento si materializzò un'enorme impalcatura blu con una serie di pistoni sistemati a X, a cui si aggiunsero subito diversi binari in vetro sui quali scorrevano tutte le sue Fullbottle. Con un bagliore dorato, attorno al suo corpo si materializzò una corazza bianca col simbolo di Build sul petto, mentre su arti e schiena gli vennero innestate tutte le bottigliette; alcune trovarono pure nell’elmo, formando due strani visori simili a quelle delle precedenti forme ma con un faro al centro.

 

“Cross-Z Magma! Are you ready? Gokunetsu Kinniku! Cross-Z Magma! AchachachachachachaAcha!”

 

La nuova trasformazione di Ryuga invece rispecchiava il suo anime ardente e distruttivo: dietro di lui si materializzò una betoniera nera che gli versò addosso un fiume di lava che si raffreddò istantaneamente formando otto teste di draghi. Il Rider quindi si liberò con un unico pugno, mostrando il corpo ricoperto da una tuta arancione che esibiva protezioni nere su gambe, braccia e petto che sembravano fatte di lava semisolida e che ricordavano nelle sembianze il corpo di un feroce drago. Anche l'elmo aveva la stessa consistenza e le sue lenti ora arancioni avevano una forma a metà tra delle teste di draghi e delle feroci vampate.

 

“Ho appena scoperto la formula della vittoria!”, annunciò Sento col suo tipico gesto, mentre Ryuga stringeva i pugni assumendo una posa più battagliera.

 

“Il mio potere straripa... la mia anima brucia... il mio magma esplode!”, esclamò determinato all'impossibile sprigionando un immenso calore dal proprio corpo, mentre Cagliostro si liberava finalmente dalla prigione rocciosa di Erika e si avvolgeva con sfere di ghiaccio e aloni di Nebula Gas.

 

I tre difensori della terra si lanciarono come un sol uomo contro Cagliostro, tempestandolo con qualsiasi mossa venisse loro in mente tra colpi di spada, pugni fiammeggianti e rocce enormi, che vennero tuttavia parati più o meno difficoltosamente dall’Heartdemon con tecniche e movimenti ben coordinati, prima che questi volasse via per poi bersagliarli con un misto di proiettili e mini iceberg. Erika provò allora a intercettare gli attacchi con una barriera, ma questa venne crivellata rapidamente.

 

“Se quel dannato affare mi avesse obbedito, a quest’ora sareste già morti!”, strillò irato l'Heartdemon, alzandosi ancora più in alto per caricare due potenti raggi di energia oscura delle mitragliatrici sulle sue ali. Come tempeste mortali, i due getti d'energia si fiondarono sul trio, trovando come barriera un muro di roccia creato da Erika che abbatterono in pochi secondi. Secondi però sufficienti a permettere il contrattacco di Sento.

 

“PHOENIX, RABBIT, DRAGON!”, esclamò il sistema audio del Fullbottle Buster mentre Build vi inseriva le suddette Bottle, illuminando la lama con un'abbagliante luce dorata che fendette e tagliò in due l'attacco di Cagliostro.

 

“Ma non l'ha fatto. Il pannello bianco rappresenta quanto di buono il Nebula Gas e chi lo porta sono riusciti a fare ed è ancora carico dell'energia che abbiamo usato per unire i nostri mondi. Non si piegherà mai ai voleri di uno come te!”

 

“Diglielo, Sento”, gli diede manforte Erika circondandosi con altri spuntoni rocciosi e pressando l'avversario in un tira a segno velocissimo. “Né noi né i nostri compagni ci arrenderanno mai a qualsiasi cosa tu o il tuo padrone ci manderete contro, da qui fino alla fine dell'universo!”, esclamò creando infine una stalattite più grande delle altre che si piantò nel fianco dell'avversario. Nonostante i danni, però il corpo di quest’ultimo cominciò a illuminarsi in maniera inquietante.

 

“Blablablabla! Cazzo, voi servi del Bene siete così noiosi! Mai che sappiate dire qualcosa di diverso! Siete solo un branco di ingenui idealisti che non comprendono minimamente la portata della minaccia che incombe su di loro!”, ruggì Cagliostro, ora veramente furioso, prima di sprigionare dal suo corpo un’esplosione di energia talmente potente che disintegrò tutto ciò che era presente in un raggio di 20 metri, creando una radura completamente spianata e bruciata e scagliando via tutti e tre i suoi avversari. Lì vicino, Gentoku e Kazumi dovettero schermarsi dietro una grossa roccia per non essere ustionati dal mero calore emanato dall’esplosione.

 

Quando il polverone alzatosi si diradò, l’aspetto dell’Heartdemon aveva subito l’ennesima modifica: la corazza sul suo petto sembrava ora costituita da puro ghiaccio di un malsano colore azzurro-violaceo e solcata da numerosi disegni di crepe dorate, gli spallacci erano diventati più grossi, circondati da spuntoni e dotati di due grossi propulsori e il braccio sinistro era stato rimpiazzato da un’enorme tenaglia composta da tre artigli acuminati. Alle sue spalle fluttuava un mantello nero dai bordi strappati e la sua testa sembrava ora un incrocio tra quella di un coccodrillo e quella di un uomo, con l’aggiunta di un lungo corno al centro della fronte e rivolto verso l’alto.

 

“Santo cielo… che cosa…?!”, gemette Erika rialzandosi a fatica, incapace di staccare gli occhi dal nemico. L’aura che emanava era agghiacciante, completamente diversa da quella di prima.

 

“Impossibile… Vorresti farmi credere che non si era ancora evoluto completamente…?!”, disse con voce strozzata Sento, anche lui rimessosi in piedi insieme a Ryuga.

 

“Cosa?!”, fece quest’ultimo riassumendo istintivamente una posizione di guardia. Nel momento stesso in cui aveva visto il nuovo Cagliostro, il suo istinto di lottatore aveva iniziato a pizzicare, come se stesse rabbrividendo per il pericolo davanti a lui.

 

“Mi deludi, Build. Evolto non vi ha insegnato nulla?”, replicò l’Heartdemon in tono denigratorio. “Sono stato creato dal vostro potere, quindi ho esattamente le vostre stesse capacità… Compresa quella di potermi evolvere e alzare il mio Hazard Level in risposta alle mie emozioni più forti!” Alzò la mano destra e da essa generò una raffica di proiettili congelati dalla forma di denti di coccodrillo e circondati da scariche elettriche, che investirono i due Rider e la Warrior ferendoli e ributtandoli a terra in un istante.

 

“Urghh, sei diventato davvero fortissimo...”, biascicò Ryuga rialzandosi per primo. “Ma non credere di aver già vinto! Non è certo la prima volta che affrontiamo un caso del genere!” Il suo spirito iniziò ad espandere a sua volta la sua aura e la sua intera corazza divenne incandescente e solcata da fiamme scarlatte.

 

“Ti piace proprio il fuoco, eh, Cross-Z?”, fece beffardo Cagliostro per poi tossire improvvisamente del sangue nerastro. “Sembra che non potrò combattere per molto in questo stato potenziato, ma poco male: mi basterà comunque per eliminarvi una volta per tutte!”

 

“Dai, provaci!”, ribatté Ryuga emettendo delle fiamme dalle ali sulle sue spalle per spararsi letteralmente contro l’avversario. Imitandolo, Cagliostro emise fiamme nere dai propulsori sugli spallacci, scagliandosi in avanti e intercettando il Rider ai bordi dello spiazzo bruciato.

 

L’enorme tenaglia del demone impattò contro il tirapugni di Cross-Z, causando un’onda d’urto talmente violenta che l’aria vibrò e il terreno sotto i loro piedi si riempì di crepe. Subito dopo, entrambi presero a scagliarsi una serie di pugni violentissimi, avvolti dal fuoco quelli di Ryuga e da ghiaccio ed elettricità quelli di Cagliostro, ma dopo un breve momento di stallo, il secondo ebbe la meglio e riuscì a colpire il primo con un devastante uppercut che lo spedì in aria ad almeno dieci metri di altezza.

A quel punto, l’Heartdemon si teletrasportò proprio sopra Ryuga e lo colpì con entrambe le mani chiuse insieme sull’addome, facendolo schiantare a terra come una meteora. Prima che potesse infierire ancora, però, una raffica di rocce modellate a formare delle lame lo investì costringendolo ad atterrare.

 

“Sento, VAI!”, gridò Erika scagliando altre pietre affilate contro Cagliostro per distrarlo. Stavolta, però, il mantello alle spalle del demone si animò e mosse davanti a lui, mentre si ricopriva al tempo stesso di scaglie simili a quelle della corazza dorsale di un coccodrillo e diventava così un vero e proprio scudo. I proiettili della Warrior rimbalzarono sulla difesa dell’Heartdemon senza scalfirla minimamente, ma riuscirono comunque a limitare il suo campo visivo, impedendogli di vedere le mosse di Sento: questi, muovendosi a una velocità tale da ricordare la forma RabbitRabbit, si portò dietro il nemico e girò la manovella sul Driver, mentre le Bottle e i tubi del lato destro del suo corpo brillavano di rosso, giallo e arancione.

 

“One Side! Ready, Go! Genius Attack!” Accompagnato dall'annuncio del Driver, Sento scagliò il suo pugno contro la schiena di Cagliostro, ma questi si girò all’ultimo istante e bloccò il colpo del Rider afferrandogli il braccio con l’enorme tenaglia.

 

“Cosa?!”, esclamò basito Sento sentendo quella forza micidiale arrivare fin nelle sue ossa e farle vibrare dolorosamente.

 

“Credevi non potessi leggere un attacco tanto prevedibile? Conosco il tuo stile di combattimento, Build!”, lo insultò il demone mentre lo sollevava in aria per quello stesso braccio. “Non ti lascerò riscrivere il mio DNA, spiacente! Adesso sparisci!” E scagliò lontano il Rider per poi spedirgli dietro anche un’onda di energia viola-dorata lanciata dalla mano destra, ferendolo ancora di più e scaraventandolo al suolo.

 

“Maledetto bastardo, ora la paghi!”, urlò Erika richiamando tutto il suo potere e sollevando così da terra un gigantesco masso, più simile a un meteorite che a una roccia, che spedì a massima velocità contro l'avversario. Il demone, però, si limitò a protendere il braccio sinistro e generò da esso una proiezione d’energia demoniaca con la forma della sua tenaglia, usandola per afferrare a mezz’aria il macigno. Questo si congelò in pochi secondi per il gelo emesso dall’energia demoniaca e venne successivamente stritolato e sbriciolato dalla morsa del mostro.

 

“Bel tentativo, Warrior Mercurius. Spero però che non fosse il tuo colpo migliore”, disse beffardo Cagliostro, scoppiando poi in una risata quando vide lo shock sul volto della giovane, la quale affondò le unghie nel palmo della mano.

 

“Oh, davvero? Ma che peccato! Sono un po'...deluso!” E si teletrasportò istantaneamente davanti a lei; colta di sorpresa, Erika tentò di colpirlo con un fendente del Drill Crusher potenziato, ma l’Heartdemon usò il braccio sinistro per fermare l’attacco e mandare nel processo in frantumi la roccia che avvolgeva l’arma.

Con un gesto quasi svogliato del medesimo arto, Cagliostro la disarmò per poi afferrarla per la gola con la mano destra e sollevarla in aria. La Warrior annaspò e cercò di liberarsi colpendo il braccio nemico, ma la presa di quest’ultimo rimase ferrea, soffocandola sempre di più. Notando in quel momento il pannello bianco lì vicino, ancora per terra, Cagliostro usò un’onda telecinetica per attirarlo a sé e afferrarlo con la propria tenaglia.

 

“Mi è appena venuta una bella idea e tu mi aiuterai a metterla in pratica, Warrior Mercurius!”, disse sghignazzando. Subito dopo, l’aura demoniaca del mostro cominciò ad avvolgere il pannello bianco, mentre nel contempo l’energia positiva della guerriera lasciava il suo corpo in un bagliore arancione e fluiva in quello del nemico. Il pannello emise di nuovo un’aura bianca per respingere il demone, ma questa volta l’energia maligna che l’avvolgeva parve annullarla e iniziò a tingere di nero la sua superficie immacolata.

 

“Userò il tuo stesso potere di Warrior corrotto dalla mia energia per forzare quest’oggetto capriccioso e convertirlo in qualcosa di più adatto alla mia natura! E quando ti avrò prosciugata completamente, non solo il pannello sarà corrotto e potrò finalmente assorbirlo, ma mi sarò liberato anche di te nel processo! Ahahahah! Sono un vero genio!”

Cagliostro, tuttavia, era così preso dalla propria opera e vanità che non si accorse che Sento e Ryuga si erano rimessi in piedi e si stavano preparando a un nuovo assalto.

 

“Lasciala andare subito!”, urlò il lottatore scagliandosi sul demone col pugno ricoperto di fiamme.

 

“Banjo! Prendi!”, gridò Sento tirandogli dietro l’Hazard Trigger. Afferratolo al volo, Ryuga lo inserì nel Driver e sferrò un pugno avvolto nelle fiamme contro Cagliostro, il quale si limitò a usare di nuovo il proprio mantello corazzato per fermarlo.

 

“Tu non impari mai, vero, Cross-Z?”, chiese sprezzante il demone mentre il suo mantello si muoveva in modo da avvolgersi intorno al braccio del Rider e glielo torceva pericolosamente, come a voler strapparglielo di dosso.

 

“Io credo…di sì invece!”, replicò Ryuga sopprimendo un gemito, per poi premere con la libera mano sinistra il pulsante di attivazione dell’Hazard Trigger. In un istante, il potere del Rider crebbe immensamente e questi si avvolse in una fiamma ardente, mentre il suo corpo sembrava diventare fatto di lava fusa.

 

Facendo appello a tutte le sue forze, il combattente tirò il mantello a sé, sbilanciando Cagliostro abbastanza da fargli allargare il braccio sinistro per mantenere l’equilibrio, e sfruttò quell’apertura per sferrare un pugno con la mano libera contro il suo avambraccio. Quando lo colpì, il pannello bianco sembrò entrare in risonanza con l’Hazard Trigger: entrambi presero a brillare più forte di prima ed emanarono una nuova energia, che respinse l’aura demoniaca che stava avvolgendo il pannello e sembrò paralizzare sul posto Cagliostro.

 

“Ma cosa…?!”, esclamò l’Heartdemon colto di sorpresa, non notando Sento che si era portato sul suo fianco destro e stava girando di nuovo la manovella del Driver.

 

“Flip Side! Ready, Go! Genius Break!”, provenne dalla cintura mentre stavolta i tubi e le Bottle sul lato sinistro di Build brillavano di luce azzurra, blu e viola. Il Rider scienziato sferrò un calcio sinistro contro il lato scoperto del demone e la sua aura colorata parve penetrare dentro quest’ultimo, il quale non riuscì più a reggere Erika e lasciò così cadere sia lei che il pannello a terra. Quest’ultimo tornò del tutto bianco nel momento in cui la presa nemica si allentò ed emise subito dopo un potente fascio di luce candida che investì l’Heartdemon scagliandolo lontano; anche dopo essersi schiantato, però, quest’ultimo sembrò incapace di muoversi e dal suo corpo continuarono a fuoriuscire scariche elettriche.

 

“Per uno che si autodefinisce un genio, non hai fatto abbastanza i compiti”, fece Sento rivolto al demone. “Nel cercare di corrompere il pannello, ti sei trasformato in un conduttore non solo tra la tua energia demoniaca e quella del pannello, ma anche tra il pannello ed Erika. In breve, in quel momento, tu e il pannello eravate una cosa sola e nel tuo corpo duellavano due energie opposte per il predominio. L’Hazard Trigger e la Genius Bottle sono in grado di entrare in risonanza con il pannello bianco, come potevano farlo col Pandora Box, e così anche i geni di Banjo, dato che derivano da Evolto, dunque ci è bastato colpirti con il loro potere durante quella tua specie di rituale e l’energia del pannello ha creato un sovraccarico dentro al tuo corpo con la tua e quella di Erika. In breve, ti sei fregato da solo!”

 

“Non-non…è possibile…!”, gemette Cagliostro tentando a fatica di rialzarsi.

 

“Beh, non è certo la prima volta che voi demoni peccate di superbia”, commentò Erika accettando la mano allungatale da Sento per rialzarsi. Nonostante il dolore alla gola e la respirazione difficoltosa, era ancora in grado di combattere. “Accettalo: non sei degno del potere del Pandora Box!” Quasi in risposta alla sua affermazione, il pannello bianco si alzò in aria e posò tra le mani della Warrior, la quale si sentì presto pervasa da un’energia incredibile.

 

“Fantastico… Il pannello sta entrando in risonanza con la tua aura! È riuscito a collegarsi a te in così poco tempo?!”, analizzò il Rider scienziato fissando con grande ammirazione la ragazza.

 

“Non saprei risponderti… L’unica cosa che so è che questo stesso pannello ora mi sta dicendo di finirla!”, esclamò Erika voltandosi verso il demone. Sento non poté che essere d'accordo.

 

“E allora concludiamo questa battaglia!”, disse carico riprendendo la sua arma.

 

“Questo sì che è parlare!”, dichiarò Ryuga affiancandosi alla ragazza da un lato, mentre Sento l’affiancava dall’altro.

 

“Andiamo! Tutti insieme!”, urlò quest’ultimo per poi girare insieme al compagno le manovelle dei loro Driver. In mezzo a loro, la Warrior iniziò invece a concentrare tutta l’energia datale dal pannello in una sfera di rocce, che brillavano di una luce arancione sempre più luminosa.

 

“Voi siate… MALEDETTI!”, ruggì Cagliostro rimettendosi finalmente in piedi e scagliando dalle sue fauci spalancate un’immensa onda di energia nero-violacea, dalla forma di una testa di coccodrillo e circondata da scariche elettriche, fiocchi di neve e cristalli di ghiaccio.

 

In risposta, Erika afferrò la sfera, che si fuse con le sue mani e prese la forma di un enorme trivella di rocce attraversate da venature scintillanti di una luce simile a quella del tramonto, e si scagliò in avanti contro l’avversario. Contemporaneamente, Sento e Ryuga balzarono in aria e si diressero a loro volta contro il demone con un doppio calcio, avvolto in un’aura multicolore per il primo e in pure fiamme per il secondo. La trivella della Warrior andò a impattare sul raggio dell’Heartdemon e, nello stesso momento, i calci dei due Rider si schiantarono sul retro della tecnica della compagna e la spinsero in avanti. Nel mentre, le loro aure iniziarono a combinarsi insieme, finché tutti loro non furono avvolti da una fiammeggiante energia multicolore che attraversò e pervase anche la trivella, trasformandola in un immenso turbine appuntito di puro potere.

 

“MERCURIUS GENIUS MAGMA FINISH!”, urlarono all’unisono i tre guerrieri, attraversando e respingendo senza problemi il colpo dell’avversario con la loro tecnica combinata e dirigendosi poi verso di lui con un'ultima poderosa spinta. Cagliostro oppose un’ultima resistenza mettendo di nuovo il suo mantello davanti a sé e potenziandolo con altra energia demoniaca, ma la sua difesa stavolta non servì a nulla: dopo pochi istanti di stallo, la trivella energetica perforò facilmente il mantello dell’Heartdemon e lo colpì in pieno petto, distruggendo la sua armatura e il corpo sottostante e passandolo infine da parte a parte. L’istante successivo, l’energia sprigionata dall’attacco esplose, avvolgendo il demone in un’esplosione accecante che costrinse tutti i presenti a chiudere gli occhi.

 

Quando il bagliore si diradò, fu visibile la sagoma di Cagliostro martoriata e riversa a terra, con l’armatura completamente distrutta, così come le sue gambe e il braccio sinistro. Da quest’ultimo iniziarono poi a fuoriuscire una serie di particelle multicolore che volarono verso Sento e penetrarono nelle sue Fullbottle, ripristinando del tutto il loro potere.

 

“Uff, un problema in meno. Il maltolto è tornato anche a voi?”, domandò il ragazzo, tornato normale, a Kazumi e Gentoku, accorsi sul posto per assicurarsi che i loro amici stessero bene.

 

“Sì, di nuovo pronti a calciare culi su tua richiesta, ma...che ne facciamo di lui?”, domandò Kazumi nel vedere Cagliostro annaspare seppur ridotto in fin di vita. L'Heartdemon portò il braccio ancora funzionante al petto e guardò la propria mano intonsa di sangue, cominciando a ridere a squarciagola.

 

“Ahahahah! Mesi di ricerca su come migliorarmi e battervi e ora muoio come sono nato: un ammasso di geni e Nebula Gas in preda al dolore.”

 

“Se vuoi, posso concludere subito la tua agonia”, gli propose Erika, più che felice di finirlo dopo i problemi che quell'essere le aveva causato. Cagliostro si limitò a ridere ancora.

 

“Nah, voglio godermi i miei ultimi minuti guardando chi mi ha sconfitto e pensando alle sfide che vi attenderanno. Ancora speranzosi di poter battere Diablo e mio padre?”, chiese sardonico. Sento roteò gli occhi.

 

“Davvero non resisti a non prenderci in giro”, commentò, pur nascondendo un tono dispiaciuto per quel terribile fato che era toccato al nemico.

 

“Che vuoi, è l'ultima beffa di questo giullare da laboratorio”, disse Cagliostro scrollando le spalla ormai mezze erose.

 

“Comunque sì, siamo sicuri di battere Diablo. Quando ci riuniremo ai nostri compagni, saremo in grado di affrontarlo”, disse Erika decisa, serrando le braccia a sottolineare la fiducia sia nelle Warrior Planet che negli amici appena trovati.

 

“E allora, mia cara, fate in fretta. Diablo diventa ogni giorno più potente, con o senza il potere di Decade. Tanti buoni auguri per sconfiggerlo. Io sono solo dispiaciuto di non poter assistere al vostro scontro”, disse guardando le gambe e il resto del proprio torso che sparivano rapidamente. “Uff, ho sprecato quasi tutto il tempo rimastomi per questo avvertimento da due soldi. Che altro c'è da dire? Ancora in bocca al lupo!”, esclamò dissolvendosi finalmente in uno sbuffo di Nebula Gas e lasciando i suoi tenaci avversari a leccarsi le ferite e a preparare la loro prossima mossa.

 

*****

 

Circa poche ore dopo il gruppo era di nuovo al Caffè Nascita, sistemandosi impacchi freddi sulle parti ferite mentre Misora e suo padre preparavano la cena.

 

“Uhh, l'ultimo attacco ha fatto quasi più male a me che a Cagliostro”, disse Banjo ringraziando chiunque avesse inventato il ghiaccio istantaneo.

 

“Non ho capito bene cos'è successo, ma vi auguro di cavarvela”, disse Souichi servendo un po' di ramen a tutti.

 

“Lo faremo, come sempre. Bisogna solo decidere la prossima mossa. Erika, conosci un modo per rintracciare le tue amiche?”, domandò Sento togliendosi la borsa del ghiaccio per fare spazio alle bacchette, cominciando a mangiare.

 

“Shizu è una telepate ed è anche capace di teletrasportarsi. Forse ci penserà lei. Sperando non sia stata già presa” disse Erika, temendo il peggio. Tuttavia scosse la testa e si rilassò in fretta: Shizu era la più potente tra loro ed era sicuramente in salvo a progettare come ritrovarle.

 

“In tal caso so almeno dove vivono un paio di Kamen Rider. Loro sapranno sicuramente come trovare gli altri”, disse Sento prima di sentire uno strano rumore simile a onde radio. Ne cercò la fonte e con sorpresa la identificò nel suo Driver, che prese incuriosito per poi tirare la manovella in uno strano tentativo di modulare il suono, fino a quando finalmente non poté distinguere una voce.

 

“Mi ricevete? Sono il capitano Martina Florence, chiamo dall'Amanogawa High School. C'è qualcuno in ascolto?”

 

L'intera stanza si zittì mentre Erika ascoltava il messaggio tra le lacrime.

 

“È…incredibile”, commentò Gentoku ascoltando a sua volta la conversazione. Dopo l'immancabile 'non osare mancare', ci fu una pausa silenziosa nel locale. Finalmente avevano una direzione, ora non dovevano fare altro che prenderla.

 

“Forza, dovrete mangiare un bel po' per essere pronti domattina!”, disse felice Misora rimettendosi ai fornelli.

 

*****

 

Il mattino successivo, dopo un buon sonno e un'abbondante colazione, con immensa meraviglia di Erika, Sento aveva trasformato il suo telefono in una moto inserendovi una Fullbottle. Era un semplice modello rosso senza troppi fronzoli a parte un ingranaggio sul manubrio, ma la tecnologia che lo costituiva era sorprendente.

 

“Ci vediamo tra qualche giorno. Non divertitevi troppo senza di noi”, si raccomandò Kazumi, che stava mano nella mano con Misora.


“State attenti in ogni caso”, disse Gentoku, mentre Ryuga poneva una mano sulla spalla di Erika.

 

“Erika, ricordati i consigli che ti ho dato e dà un paio di pugni da parte mia a quegli stronzi!”, le raccomandò. La sera prima, infatti, non aveva mancato di fornire qualche suggerimento alla guerriera di Mercurio per perfezionare le sue mosse di arti marziali. La Warrior annuì con forza e, salutati i suoi nuovi compagni e amici, salì sulla moto dietro a Sento.

 

“Pronta a tutto, Erika-san?”, domandò quest’ultimo spingendo sull'acceleratore.

 

“Armata e più che pronta!”, rispose lei decisa aggrappandosi ai fianchi dell'amico.

 

E così i due partirono verso l'orizzonte, come una coppia di cowboy in blu.

 

*****

 

Non era la prima volta che Tsukasa riceveva un aiuto inaspettato, ma era probabilmente la più spettacolare che avesse mai visto e quella che era più che ben disposto ad accettare.

 

“E voi come facevate a sapere che eravamo qui…?”, sussurrò sorpreso, osservando con un sollievo non indifferente il gruppo di soccorritori, i quali si stavano avvicinando sempre più a Diablo con la dovuta cautela, puntandogli contro le loro armi, o mettendosi semplicemente in posizione di guardia per chi non ne aveva, con intenzione ben chiare.

 

Il loro obbiettivo, per tutta risposta, non parve intimidito, anzi si sentì attraversare da un oceano di eccitazione all’idea di poter affrontare e assorbire così tanti Kamen Rider in un colpo solo.

 

“Avanti, fatevi sotto. Sapevo già che un momento simile sarebbe arrivato prima o poi”, li incitò eccitato il Rider demoniaco, mulinando Malphas in vortici di tenebra che scagliò contro i primi attaccanti; questi evitarono facilmente i colpi e lo bloccarono tempestandolo di pugni al petto, ma nessun colpo riuscì a causargli danni consistenti.

 

“Resistente l'amico, non c’è che dire”, commentò Gatack, il vecchio partner di Kabuto, prima di attivare il suo Clock Up, assalendo l'avversario ad altissima velocità e dando tempo ai compagni di riorganizzarsi.

 

“Mi ricorda i vecchi tempi quando eravamo dei novellini”, rise Todoroki lanciando una scarica di onde sonore contro l'Heartdemon, che rispose prendendo Abraxas ed esibendosi in una lunga serie di spari e fendenti

 

“Come siete arrivati qui? Ah, non ditelo, posso già immaginarlo”, commentò schivando due contrattacchi da Delta per poi sparare una potente sfera energetica contro Scissors. Ma lui era ancora indebolito dall’ultimo scontro e i suoi avversari erano tanti, al punto che neanche Tsukasa riuscì a contarli tutti. Chiunque avesse mandato quell'insperato aiuto, si era dato un gran da fare.

 

In breve l'Heartdemon fu circondato e attaccato da ogni fronte e venne costretto a ripiegare rapidamente, mentre muoveva la spada a velocità impressionante per non venire sopraffatto. Il suo obbiettivo ovviamente non mancò di approfittarne, ma non prima di aver lasciato almeno un ringraziamento agli altri Rider.

 

“Grazie, ragazzi. Stavolta vi devo un favore”, ansimò Tsukasa sinceramente lieto per quegli inaspettati soccorsi, per poi allontanarsi svelto. Diablo saltò in aria avvolto dal suo immenso potere e fece per schiantarsi su Decade per fermarlo, ma Gills si lanciò a propria volta su di lui e lo schiacciò a terra con la sua titanica forza.

 

“Sbrigati a scappare per ora, Decade. Ci rivedremo per la battaglia finale assieme agli altri”, disse Garran spingendolo via per poi rivolgere la sua pistola contro un Diablo appena liberatosi, che si era coperto con una barriera oscura su cui tutti stavano concentrando i loro attacchi, prima di espanderla per liberarsi, ma venendo poi preso da un potente proiettile infuocato lanciato da Ixa.

 

La risposta non tardò ad arrivare sotto forma della croce di Kamen Rider X: “KAMEN RIDER ABOMINATION: X!”

 

L'armatura di Diablo prese la forma di uno scafandro arrugginito, l'elmo divenne simile a una cavalletta con pinne ai lati del volto e, al posto di Malphas, gli apparve in mano un lungo arpione che roteò con destrezza per deflettere la nuova serie di proiettili sparatagli contro, centrando subito dopo Gatack dritto al petto.

 

Gli altri Rider, capendo che l'approccio dalla lunga distanza non avrebbe più funzionato, si misero quindi in una nuova posizione di guardia e, coordinandosi al meglio possibile, schivarono o incassarono i potenti attacchi del demone per bloccarlo, il tutto sotto lo sguardo corrucciato di Tsukasa.

 

“TSUKASA-KUN! VIENI QUI!”, gridò una voce femminile molto familiare al fotografo. Questi si voltò nella sua direzione e vide due visi familiari nascosti tra gli alberi: una bella ragazza dai tratti asiatici e i capelli neri lunghi fino alla vita con uno sguardo preoccupato in viso e, accanto a lei, un altro ragazzo piuttosto robusto più o meno dell'età di Tsukasa, con i vestiti un po' rovinati e reggente tra le mani una grossa pistola a due canne e ricoperta da decorazioni azzurre e nere.

 

Il Rider dimensionale si avvicinò a loro sciogliendo la sua trasformazione e rivolgendo un caldo sorriso a entrambi, anche se forse un po' più sghembo in direzione del pistolero. Appena li raggiunse, la ragazza lo chiuse subito in un intenso e affettuoso abbraccio che lui ricambiò.

 

“È bello vedervi, ragazzi. O almeno...è bello vedere te, Natsumi. Che ci fai tu qui, Kaito? Ti sei fatto pagare per salvarmi?”, domandò sospettoso al pistolero dopo essersi separato dalla ragazza. Questi rimase in silenzio alcuni secondi prima di parlare, grattandosi imbarazzato la nuca.

 

“Beh, in fin dei conti sei una delle poche persone che posso veramente chiamare amico e che mi ha sempre perdonato tutto, per quante cazzate facessi nel corso degli anni e anche dopo aver messo a rischio l'intero pianeta una volta. Ti sono grato per questo. Inoltre, l'esistenza di noi tutti è in pericolo in questa situazione”, disse Kaito. Gli altri due non sembrarono però impressionati da quel commovente discorso e Tsukasa fece un profondo sospiro prima di rivolgersi a Natsumi.

 

“Provo a indovinare: ha tentato di nuovo di rubare il Moon Infinity da Crystal City, vero?”, le domandò con un sorrisetto tronfio. La ragazza non si fece minimi problemi a confermare nonostante lo sguardo supplicante del ladro dimensionale.

 

“Esatto. Per questo Siren l'ha messo ai servizi sociali... Per la precisione deve aiutare te a sfuggire a Diablo e poi collaborare per sconfiggerlo definitivamente”, confermò Natsumi con un tono carico di sarcasmo, facendo imprecare sottovoce il ladro.

 

“Tu non impari proprio mai, eh?”, commentò Tsukasa guardando Kaito con un’espressione talmente provocatoria che l’altro sbuffò, palesemente seccato.

 

“Oh, ha parlato mister 'Non sono mai stato tentato dal potere illimitato'. Andate tutti a fanculo, razza di ipocriti. Io vado, che qui ho una pena da scontare… Henshin!”, esclamò prima di inserire una carta nella propria pistola.

 

“Kamen Rider: DiEnd!”, annunciò una voce proveniente dall’arma e, dopo aver sparato, attorno a lui si formò una corazza azzurra e nera con una generosa protezione al petto, mentre il proiettile si divideva in una serie di rettangoli che gli si inserirono sull’elmo, a ricordare quelli di Tsukasa. Restando a distanza di sicurezza, il Rider lanciò una raffica di proiettili laser su Diablo.

 

“Ora devi andare. Mi raccomando, sta’ attento, Tsukasa-kun. Ci rivedremo presto. Henshin!”, gli disse Natsumi, prendendo quello che sembrava un piccolo e ridacchiante pipistrello robotico bianco. Dalla creatura provennero diverse onde a forma di cuore che si avvolsero intorno alla ragazza, fornendole un'intricata armatura bianca e viola con dei motivi ad ali di pipistrello su torso e spalle e due lenti oculari rosse; nella mano sinistra le apparve anche un lungo fioretto.

 

Insieme a Kaito e agli altri Rider, la ragazza assalì Diablo mentre Tsukasa spariva in uno dei suoi portali dimensionali. Il demone si ritrovò quindi sommerso un'altra volta da oltre una decina di avversari pronti a fargli il culo, venendo così presto avvolto in un vortice di fendenti e raggi laser.

 

“TU SIA DANNATO, DECADEEEEE!”, gridò l'Heartdemon cercando di sferrare un’ultima disperata offensiva contro l'orda di Rider, ma Gills assunse la sua possente forma finale e lo fermò e intrappolò coi propri tentacoli, ignorando le fiamme che avevano avvolto il nemico e permettendo ai compagni d'arme, Kaito incluso, di dargli il colpo di grazia sottoforma di una potentissima raffica di raggi o proiettili energetici.

 

“FORZA, PER I NOSTRI CARI!”, urlò Zeronos sparando con la sua balestra insieme agli altri contro Diablo. La combinazione dei attacchi avvolse l'intera raduna in un'esplosione multicolore simile a un fungo atomico.

Ci vollero diversi minuti affinché il fumo si diradasse e quando lo fece, la sagoma di Diablo era visibile al centro di un cratere, di nuovo nella propria forma originale e con l'armatura incrinata o distrutta in più punti, sotto cui s’intravedevano lembi di pelle violacea e grondante sangue scuro, mentre le ali erano quasi del tutto lacerate. Dopo qualche secondo, l’Heartdemon parve riprendersi e, una volta calmato il pesante respiro, alzò il busto.

 

“Dove siete...senpai?”, domandò guardandosi intorno attraverso le lenti insettoidi, ma tutti i Rider che poco prima l'avevano intrappolato come se dipendesse della loro vita (cosa in effetti esatta) sembravano essere spariti nel nulla.

 

Grugnendo e barcollando, il demone si alzò. Così come al suo primo scontro sulla spiaggia contro Decade, si era fatto troppo confidente e così dei nemici arrivati all'improvviso ne avevano approfittato. Ma anche considerando il fattore sorpresa e il fatto di aver già combattuto, la sua sconfitta non era una scusa. Doveva diventare ancora più forte, con o senza Decade al suo posto dentro una delle sue croci.

 

Nonostante la nuova sconfitta, Diablo non smise di pregustare nemmeno per un istante il pensiero in cui avrebbe finalmente preso i poteri di tutti i Rider e svanì in un vortice di pura tenebra.

 

‘La caccia ricomincia ancora una volta’ pensò avvertendo un brivido di pura estasi lungo la spina dorsale.

                                                                                                          *****

(1) Padre di Kamen Rider Kiva, interpretato dallo stesso attore che ha prestato il volto a Kazumi.

                                                                                                           *****
Sento Kiryu/Takumi Katsuragi, aka Kamen Rider Build: protagonista indiscusso della serie “Kamen Rider Build” e 19esimo degli Heisei ( = post 2000) Rider a vestire i panni di uno degli eroi mascherati al servizio dell’umanità. Nato come Takumi Katsuragi, figlio di un brillante scienziato, egli dimostrò fin da piccolo un’innata passione per le scienze e un talento eccezionale, proprio come il padre, che gli permisero di diventare una delle menti più geniali del Giappone e di essere presto contattato dal governo per indagare sull’incidente del misterioso Pandora Box e la conseguente creazione dello Sky Wall che divise il Paese in tre. In realtà, Takumi venne preso sotto l’ala dell’organizzazione Faust, guidata da Gentoku Himuro e Souichi Isurugi, quest’ultimo posseduto dal malvagio alieno Evolto, e usato per indagare sul conto di quello strano oggetto marziano e tentare di trovare un modo per sfruttare il suo immenso potere. Quando scoprì i reali piani di Evolto, Takumi decise di ribellarsi e creò il Rider System per opporsi a lui, ma venne scoperto e sconfitto dall’alieno, il quale usò poi i suoi poteri per cancellargli la memoria e modificargli il volto su modello di un musicista di nome Taro Sato, da lui ucciso poco dopo, al quale diede invece il volto di Takumi per far credere che fosse stato ucciso. Evolto portò dunque Takumi in un vicolo e, quando si riprese, usò il corpo e l’identità di Souichi per avvicinarlo e fargli credere di averlo trovato lì. Evolto gli diede quindi il nuovo nome di Sento Kiryu e gli fornì il Build Driver con cui questi poté trasformarsi in Kamen Rider Build e combattere gli Smash creati dagli esperimenti dell’organizzazione Faust, il tutto sotto la credenza che così facendo avrebbe recuperato i ricordi e salvato le persone, mentre invece l’alieno sfruttava le sue lotte per purificare le Fullbottle che gli sarebbero poi servite per riavere il suo vero e pieno potere. Col tempo, le lotte con Faust e soprattutto l’entrata in contatto con Ryuga Banjo, ex-lottatore incastrato da Evolto per l’omicidio da lui stesso commesso, Sento comprese sia la sua vera identità che l’identità dei capi della perfida organizzazione, compresa alla fine quella di Souichi, il quale abbandonò sia lui che Faust mentre nel contempo gettava le basi per una guerra totale tra le tre parti del Giappone. Così costretto ad affrontare i Rider delle altre parti del Paese, anch’essi istigati alla conquista del potere da Evolto, Sento non poté fare altro che combattere insieme a Ryuga contro di loro per proteggere i suoi cari e la propria città. Quando però Evolto riuscì a riacquistare il suo pieno potere, questi divenne troppo potente per poter essere sconfitto e perciò Sento non ebbe altra scelta che usare il genio proprio e di Takumi (riaffiorato prima come personalità separata e poi divenuto parte di lui) e le istruzioni lasciate in segreto dal padre per creare un nuovo pannello dal Pandora Box, che usò per fermare definitivamente sia Evolto che la distruzione dell’intero pianeta, che venne fuso con una sua versione alternativa proveniente da un’altra dimensione. Qui, i soli rimasti Sento e Ryuga ritrovarono i vecchi compagni e si trovarono presto ad affrontare nuove minacce di quel nuovo ma per nulla tranquillo mondo, continuando a proteggerlo come in precedenza. Per tutta la serie, Sento si dimostra una persona tanto brillante quanto eccentrica: ama alla follia la scienza e ritiene che debba essere fonte di gioia e speranza per l’umanità, per questo disprezza chiunque non la capisca o cerchi di usarla per creare armi di distruzione. Secondo lui, la scienza non è né buona né cattiva, dipende l’uso che se ne fa. L’estrema fiducia nelle proprie capacità intellettive, però, lo rende spesso troppo sicuro di sé, al punto che rischia di risultare fastidioso o arrogante, tuttavia nel profondo Sento è e rimane sempre una persona estremamente coraggiosa e generosa, pronta a tutto per difendere i suoi amici e la “Peace and Love” del mondo. Come Build, dimostra un’incredibile capacità nel corpo a corpo e nell’uso delle numerose armi da lui create; inoltre, è il più intelligente di tutti i Kamen Rider, cosa che gli permette di analizzare efficacemente i poteri dei suoi nemici e di realizzare nuovi potenziamenti appositamente pensati per sconfiggerli, sia per sé che i suoi compagni, in breve tempo. È anche un tipo incredibilmente determinato e deciso, capace di combattere contro qualunque avversario senza mai retrocedere e di incoraggiare anche gli altri a lottare senza arrendersi, dimostrando così di possedere un eccellente carisma.

Ryuga Banjo, aka Kamen Rider Cross-Z: coprotagonista e secondo Kamen Rider della serie di Build. Mentre era ancora nel ventre della madre, Ryuga venne a contatto con i geni dell’alieno Evolto quando questi cercò di entrare nel corpo della donna per possederla; la presenza del neonato, tuttavia, fece sì che il DNA di Evolto si combinasse invece con quest’ultimo, rendendolo di fatto un perfetto terreno di coltura per l’alieno in via di rigenerazione. Dopo la morte dei genitori ad opera dello stesso Evolto ed essere divenuto adulto, Ryuga divenne presto un famoso lottatore di MMA, ma si trovò costretto ad abbandonare il ring dopo essere stato accusato di aver barato, gesto probabilmente dettato dalla necessità di ottenere le cure necessarie per aiutare la sua fidanzata malata, Kasumi. La ricerca di un nuovo lavoro per poter ottenere altre cure lo portò a cadere nella trappola tesa da Evolto, il quale, sotto falsa promessa di un impiego redditizio, lo attirò nell’appartamento in cui aveva appena ucciso il musicista Taro Sato e lo fece trovare proprio in quel momento dalla polizia. Arrestato e incarcerato, Ryuga venne in seguito preso dall’organizzazione Faust e usato come cavia per il misterioso Nebula Gas; riuscito successivamente a scappare, durante la fuga, il lottatore entrò in contatto con Sento Kiryu, il quale lo salvò da uno Smash di Faust e, convinto della sua innocenza, decise di nasconderlo e di aiutarlo a trovare le prove di suddetta innocenza in cambio del suo aiuto contro Faust. Purtroppo, uno degli Smash creati fu proprio la povera Kasumi, la quale, essendo troppo debole a causa della sua malattia, venne consumata dal Nebula Gas e morì poco dopo essere stata salvata da Sento, sparendo tra le braccia di Ryuga e donandogli nel processo l’essenza per creare una nuova Fullbottle che lo scienziato gli affidò in ricordo dell’amata. Deciso a scagionarsi e a vendicarsi per l’ingiusta sorte di Kasumi, Ryuga si unì a Sento nella guerra contro Faust e, dopo un inizio difficile, riuscì anche a ottenere l’abilità di trasformarsi in Kamen Rider Cross-Z, proprio grazie alla Bottle dotata dell’essenza della fidanzata defunta. La guerra contro l’organizzazione prima e le altre parti del Giappone poi, però, lo riportò a contatto con Evolto, il quale sfruttò le varie battaglie e l’eccessiva emotività di Ryuga per aumentare il suo Hazard Level fino al punto in cui poté assorbirlo dentro di sé e riacquistare la sua interezza genetica e un nuovo livello di potere. La temporanea fusione con Evolto portò Ryuga a perdere i suoi poteri di Rider, ma egli riuscì a recuperarli dopo essersi separato dal nemico e aver sviluppato propri geni alieni grazie alla duplicazione genetica. Nella battaglia finale col malvagio alieno, Ryuga cercò di sacrificarsi per permettere la sconfitta del nemico e la fusione dei mondi, ma Sento intervenne e riuscì a salvare l’amico, ritrovandosi poi con lui nella nuova Terra creata dalla fusione delle precedenti. Qui i due decisero di iniziare una nuova vita, seppur senza mai dimenticare o abbandonare i propri doveri di Rider nel momento in cui nuove minacce apparvero. A differenza del geniale Sento, Ryuga è più un tipo che predilige l’azione al pensiero e dunque si rivela spesso piuttosto ottuso e lento di comprendonio, al punto che lo scienziato gli affibbia il soprannome di “cervello di muscoli”. Impaziente e impulsivo, Ryuga tende solitamente ad agire senza pensare e per questo causa spesso guai o mette in pericolo i propri compagni senza rendersene conto, tuttavia possiede un cuore incredibilmente coraggioso e altruista, che lo portano a lottare con tutte le proprie forze per coloro che ama. All’inizio non vede di buon occhio la scienza e gli scienziati a causa del male che le loro creazioni possono produrre, ma col tempo impara a comprendere e apprezzare le loro potenzialità e arriva così a rispettare e volere molto bene all’amico Sento, malgrado i molti alti e bassi del loro rapporto. Inoltre, Ryuga è anche un tipo incredibilmente intuitivo e istintivo, al punto che ironicamente riesce a trovare più facilmente delle combinazioni di poteri rispetto a Sento e a usare con maggiore efficacia e potenza le Fullbottle, al punto da riuscire ad aumentare il proprio Hazard Level con rapidità mai vista in nessun altro Rider. In battaglia, Ryuga sfrutta la sua esperienza come lottatore per sopraffare i propri avversari con uno stile basato soprattutto su colpi potenti e implacabili, risultando fin dall’inizio molto forte persino contro gli Smash, pur essendo un semplice umano. Il successivo ottenimento della Dragon Fullbottle e la trasformazione in Cross-Z gli permisero di aumentare ancora di più le sue abilità, diventando il combattente fisicamente più forte all’interno del suo gruppo di Rider. È anche dotato di un’eccezionale volontà e di un istinto combattivo fuori dal comune, che gli permettono di affrontare anche avversari molto più forti o avvantaggiati senza mai arretrare, persino in condizioni critiche, al punto che persino i suoi compagni spesso si sorprendono delle sue capacità.

 

                                                                                                           ******
* Gli autori appaiono con una coppia di scudi a testa per risparmiarsi il lancio di verdure marce*

Ahe, ci scusiamo enormemente per questo ritardo. Il 2020 è stato abbastanza duro dal punto di vista lavorativo, scolastico o altro per entrambi e siamo riusciti a finire solo oggi. Speriamo come sempre che il capitolo vi abbia soddisfatto e che abbiate trovato l'introduzione dei vari personaggi fluida e appassionante. Ma soprattutto che stiate tutti bene dopo questo periodo turbolento e che siate riusciti a godervi le feste per poi poter ripartire carichi. La storia è ormai in direttura d'arrivo al finale, forse 5 capitoli più uno per introdurre con più libertà altri pezzi di lore di Kamen Rider. 

Inoltre vi consiglio una fic che io( Fenris, per intenderci), sto scrivendo insieme all'autrice Rose du Vermbrandt sull'account evil65, 'Sangue di Re', adatta ai fan di Berserker e dello splatter in generale. E vi chiederei anche di passare su un'autore di Webnovel, Anone, che scrive benissimo e ha bisogno di un pò più valuta dal sito( tutto legale e gratuito, tranquilli. Webnovel fornisce gratis ciò che gli serve). A presto e ancora auguri immensi per quanto rimane per questo natale e per il 2021.

Prossimo capitolo:' Moon White e il guerriero più forte del Sengoku, Gaim!'





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