20 maggio 2012

di Jean Valjean
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Trema.

Mi sento aleggiare sul letto,

capisco che sto rimbalzando.

Ho l'istinto di una bambina,

mi copro con il lenzuolo.

 

Trema.

Mio padre grida l'allarme,

ricordo, ho chiuso la porta.

Corro, la devo riaprire

tutti dobbiamo scappare.

 

Trema.

Mi trovo per il corridoio

con me arriva il mio cane,

si apre una porta di botto

vengo colpita alle gambe.

 

Trema.

La libreria ha strappato il muro

a cui era stata inchiodata,

è un libro quel che ho sentito,

li vedo inondare le scale.

 

Trema.

Li salto e vado ad aprire.

Esco, mi giro a guardare.

La casa si gonfia ed oscilla,

il tetto scricchiola e geme.

 

Trema.

E' tutto quello che abbiamo,

nessuno ne è ancora uscito

sembra accasciarsi e crollare.

Una richiesta sale al Signore.

 

Finisce.

Vedo uscire mia madre,

mio fratello e infine mio padre.

Corro, son salvi, li prendo.

La casa ha retto ed è in piedi.

 

Non devo perder la testa,

mia madre è troppo impaurita

non ha più concentrazione

lo guardo e intendo mio padre.

 

Siam vivi ed è quello che conta.

Gli oggetti si posson comprare,

ma la vita è una ed è sacra

son cose che lo fanno capire.





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