Tessa non
può vivere senza Will Herondale. Non può vivere
senza le serate
passate insieme nella biblioteca dell'Istituto di Londra, immersi in
quel profumo di carta e inchiostro che è intrecciato nel
sangue di
entrambi, a sfogliare libri dalle copertine consunte e recitarsi a
vicenda quelle antiche poesie d'amore che sembrano esser state
scritte appositamente per loro.
Tessa
ha
sentito i brividi danzarle sulla pelle, la sera in cui Will ha
sollevato gli occhi dalle pagine di un libro per sorriderle
dolcemente, accarezzarle la guancia e mormorare; -Shall I
compare
you to a summer day?
Will
è la
quiete prima della tempesta; dolce e placido come le acque
cristalline dipinte nei suoi occhi, e poi vorace e impetuoso quando
reclama le labbra di Tessa e le afferra la mano per condurla verso le
sue stanze.
Quando
fanno l'amore, Will e Tessa bruciano come il sole d'estate nel cuore
di una gelida notte d'inverno, come versi di poesie strappati via
dalle pagine dei libri per incarnarsi in corpi tremanti e sangue in
tempesta.
Tessa non
può vivere senza Jem Carstairs, senza la grazia dei suoi
sorrisi,
l'argento dei suoi capelli e quelle sue mani leggiadre che fanno
l'amore con il violino.
Il
senso di
colpa le avvelena il cuore; di Will sono le labbra che Tessa bacia
ogni giorno, le labbra che di notte trasformano il suo corpo in
un'opera d'arte, ma lei non può fare a meno di cercare con
lo
sguardo anche le labbra di Jem e di chiedersi cosa proverebbe nel
sentirsele scivolare sulla pelle. Se le figura dolci e fresche come i
ruscelli di montagna, come la gentilezza distillata negli occhi e
nella voce di lui; una voce fine e ricca di sfumature come le note
che prendono forma tra le corde del suo violino, una voce che riempie
l'aria come la più bella delle musiche.
Tessa
sa
che dovrebbe essere facile rinunciare al sentimento che nutre verso
Jem; Will è una realtà quotidiana, l'amore che
lei vive, nutre e
consolida ogni giorno. Mentre Jem è sempre rimasto una vaga
fantasia, il capitolo mai scritto di una storia incompiuta, un amore
mai davvero conosciuto e assaporato – una rosa
appassita di cui
lei, tuttavia, non riesce a dimenticare il profumo.
A
volte
Tessa crede di impazzire – se sa di essere innamorata di Jem,
perché continua a sentirsi la ragazza più felice
della terra quando
le braccia di Will la stringono? Se sa di essere innamorata di Will,
perché la sua bocca continua a fremere dalla voglia di
baciare ogni lembo di pelle di Jem?
A
volte
Tessa crede di impazzire – perché nelle sue
fantasie le figure di
Will e Jem non si alternano, ma le labbra e le mani di entrambi
percorrono insieme i sentieri del suo corpo.
A
volte
Tessa è convinta di essere già impazzita
– perché sa di amarli e
di desiderarli entrambi.
Tessa
capisce ben presto che tra Will e Jem intercorre qualcosa di ben
diverso dalla visceralità del legame parabatai.
Lo
capisce
quando, ogni volta che Will sfiora con gesti casuali il braccio di
Jem, quest'ultimo arrossisce e si affretta a reprimere il sorriso che
gli è affiorato automatico alle labbra.
Lo
capisce
quando inizia a rivedere se stessa negli sguardi languidi e al
contempo colpevoli che Will e Jem si scambiano nei momenti in cui
pensano di non essere visti da nessuno; quegli sguardi sono
lo
specchio del suo stesso segreto, di quel suo stesso tormento che
tuttavia
va alleggerendosi ogni giorno di più.
Tessa
freme di gelosia nel vedere il suo fidanzato rivolgere sorrisi
cordiali e affascinanti ad altre donne – ma quando gli occhi
di
Will scorrono sia sul suo viso che sul viso di Jem il suo cuore
dimentica le ombre e ritrova la pace.
Nelle
notti
che i tre passano insieme – notti trascorse a parlare fino
all'alba, le
stelle silenziose come uniche testimoni di quei momenti immortali
–
Tessa avverte la sinergia che crepita tra loro e sa che è
stato il
destino a condurli nello stesso angolo di mondo così da
farli
combaciare come frammenti perduti di un mosaico; le loro sono tre
anime gemelle che si reclamano a vicenda, che si nutrono degli stessi
bisogni, delle stesse energie, della stessa linfa vitale.
Tessa
non pensa più di essere impazzita quando, nelle sue
fantasie, Will
interrompe il fiume dei loro baci per attirare Jem a sé e
sbottonargli la camicia con dita tremanti.
Nella notte
d'estate destinata a cambiare le loro vite, Tessa, Will
e Jem hanno passato ore in camera di lei, a discutere degli ultimi
attacchi dei demoni nella periferia di Londra, dello Shadowhunter di
soli quattordici anni trovato morto in un vicolo di Soho con degli
strani marchi incisi a fuoco sul corpo, di Magnus che è
partito per
l'Italia e da settimane non risponde ai messaggi di Charlotte.
Tessa
siede
sul bordo del letto accanto a Jem e per lei è automatico
avvicinarsi
di più all'amico, poggiandogli la testa sulla spalla in
cerca di
conforto.
Chiude
gli
occhi e il profumo di lui, un lieve profumo di rose e sandalo,
allenta un po' la tristezza e la paura che le stringono il cuore. La
mano di Jem le accarezza i capelli e Tessa si ritrova a spalancare
gli occhi per guardare Will, che se ne sta stravaccato su una
poltroncina al centro della stanza.
Il
sorriso privo di qualsiasi ombra di fastidio che ritrova sulle labbra
del suo ragazzo è l'ennesima conferma di ciò che
lei ha sempre
saputo.
-Rimanete
così.- mormora Will. -Siete bellissimi. Mi piace vedervi
insieme.
È
lì che
muoiono le parole, ornelli futili in quell'universo di magnetismo e
comprensione reciproca. Will si alza, cammina lentamente verso di
loro – Tessa non riesce a staccargli gli occhi di
dosso, anche
se il profumo e la vicinanza di Jem stanno scatenando una tempesta di
farfalle nel suo stomaco – e si ferma per poggiare
delicatamente una mano sulla guancia di lei e l'altra sulla spalla di
lui, gli occhi febbricitanti che si spostano dal viso di uno a quello
dell'altro in un'implorazione silenziosa.
Tessa
gli
sorride e si volta verso Jem – il loro bacio ha il
sapore di
rose e sandalo, di canti di violino e di una notte sul Blackfriars
Bridge.
È
Jem a
separare lentamente le loro labbra e quel che viene dopo fa tendere
il corpo di Tessa fino allo spasimo; Will china il viso su quello del
suo parabatai e i due ragazzi si baciano, dapprima
dolcemente,
poi sempre con più frenesia – per tutto
il tempo, il braccio di
Jem non abbandona la vita di Tessa.
Ben
presto si ritrovano stretti tutti e tre insieme sul letto, in un
vortice confuso di mani che si cercano, risate e sussurri
all'orecchio, gemiti che riecheggiano contro le pareti della stanza.
Tessa
ansima mentre accoglie su di sé le mani ruvide e le mani
delicate
che a volte si alternano a volte scorrono insieme sul suo corpo.
Quando si lascia scivolare sopra Will, che è disteso di
schiena con
il viso invaso dall'estasi, le dita di Jem le sfiorano i seni e la
sua bocca inizia a torturarle il collo, rivestendola di brividi,
acuendo le contrazioni al suo basso ventre.
Lacrime
di felicità le bruciano le guance quando Tessa comprende che
lei non
potrà mai essere
senza la poesia che sia Will sia Jem inscrivono nella sua vita. Così
come i due ragazzi – le cui mani si cercano e si stringono
nel
mezzo dell'amplesso – non potranno mai essere
né senza di lei né l'uno senza l'altro.
*
NdA
Credo che
tutti noi, nel leggere i libri
di Cassandra Clare, ci siamo ritrovati almeno una volta a porci la
fatidica domanda; “ma questa (o questo)
perché non si mette con
entrambi (o entrambe) così la facciamo finita con tutte ste
pare
mentali?” (Per fortuna c'è stato il
riscatto con la
Cristina/Mark/Kieran <3)
La
Tessa/Will/Jem è probabilmente la
triade più bella di tutta la serie di Shadowhunters,
composta da tre
personaggi che si sono davvero amati visceralmente a vicenda, e la
mia prima fanfiction sul poliamore non poteva che parlare di loro. A
questo proposito, se non l'avete ancora fatto leggete il racconto
“After the Bridge”, di cui si dovrebbe trovare
tranquillamente la
traduzione in italiano su internet. Il finale mi ha uccisa.
Ovviamente
nel canon Will e Jem non hanno
alcun legame romantico, ma mi piaceva l'idea di scrivere di una vera
e propria triade in cui tutti fossero inclusi a pieno sia nella sfera
romantica che quella sessuale.
Parlare
delle dinamiche del poliamore è
stata un po' una sfida, anche perché questo è un
tema di cui per
ora si scrive e si legge ben poco. Spero di essere riuscita a rendere
bene il modo in cui si sviluppano i sentimenti della protagonista;
prima Tessa si sente in colpa perché la sua mente non riesce
a
concepire la possibilità di essere innamorata di due
persone, ma
questo senso di colpa inizia ad affievolirsi quando si accorge che
queste due persone si amano a vicenda senza tuttavia smettere di
amare anche lei.
La vicenda non ha una precisa collocazione
temporale, ho voluto scrivere di un'ipotetica vita quotidiana di
Tessa, Jem e Will all'Istituto di Londra, fingendo che Jem non fosse
mai diventato un Fratello Silente.
Spero
che qualcuno abbia apprezzato la
storia, ringrazio chiunque recensirà!
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