La leggenda di Sir Endrell Morgerstern

di Ridley Jones Stark
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Grandi nuvole nere oscuravano il cielo notturno, di tanto in tanto un fulmine squarciava la volta oscura, la pioggia cadeva senza sosta, gli alberi spogli e bianchi si alzavano verso l’alto, le case e le taverne incombevano sulla strada deserta, tutto pareva nero, tutto pareva morto.

Quella fredda notte di ottobre nessuno sarebbe uscito per bere, nessuno avrebbe acceso fuochi, tutti sarebbero rimasti segregati in casa pregando di che nessuno bussasse alla loro porta, pregando per la salvezza dei loro bambini, pregando di ritrovarli nei loro lettini la mattina seguente.

Quella buia notte di ottobre nessuno avrebbe chiuso occhio e nessuno avrebbe rotto quel silenzio immobile che si era creato per le strade di Blackwood Hollow perché quella era notte di demoni, di maschere, di sacrifici, di carneficine e di sangue. 

Nessuno avrebbe osato uscire e rischiare di essere preso.

Eppure qualcuno girava per le strade, si trattava di un giovane uomo, il mantello nero lo proteggeva dalla pioggia battente e dagli sguardi indiscreti delle creature della Notte, gli occhi blu come zaffiri scattavano a destra e a sinistra controllando ogni attimo e i ricci biondi che facevano capolino dal cappuccio erano bagnati e attaccati alla fronte. Infatti guardando meglio nell'oscurità si potevano distinguere alcune Ombre con forme umane che si aggiravano silenti per le vie del paesino soffermandosi davanti alle porte delle case e oltrepassandole. 

Il giovane uomo camminava spedito per quelle strade che conosceva come le sue tasche, alcune Ombre gli si avvicinarono impedendogli il passaggio, ma il giovane non si fece intimidire e quando quelle tentarono di toccarlo lui tirò fuori un talismano di ferro nero con cinque rubini che correvano lungo il bordo,  una croce rossa come il sangue al centro con un’antica runa incisa sopra . Quando le Ombre lo videro soffiarono e digrignarono i denti, ma lasciarono passare il giovane uomo, solo una, evidentemente più coraggiosa delle altre, ma appena lo toccò iniziò a contorcersi, come se un fuoco la bruciasse da dentro, sul volto del mago comparve un ghigno di vittoria

 

-Ne ero certo- mormorò a se stesso 

 

poi riprese a camminare più velocemente, la pioggia, se possibile era diventata più fitta limitando la visibilità, ma lui doveva andare avanti, doveva arrivare alla casa in fondo al villaggio, doveva sapere se lei era ancora viva, doveva saper se lei stava bene.

Una volta giunto all’abitazione sul limitare del bosco bussò tre volte, per un’attimo il rumore delle gocce che colpivano ritmicamente la terra fu l’unico a riempire il tetro silenzio di quella notte, poi dalla casa provenne il rassicurante suono di passi che calpestano le assi di legno gonfie di umidità facendole scricchiolare: qualcuno si stava avvicinando alla porta. Il ragazzo attese pazientemente che questa si aprisse guardandosi di tanto in tanto le spalle: tra gli alberi si potevano scorgere gli occhi lucenti e colmi di malignità delle Ombre, che tenendosi a debita distanza lo osservavano.

La porta si aprì e sulla soglia comparve una giovane donna: il fisico esile era coperto da una pesante veste da notte bianca i lunghi capelli castani le ricadevano in morbidi ricci sulle spalle, incorniciandole il viso pallido e lentigginoso rigato dalle lacrime, gli occhi erano due laghi pieni di preoccupazione, ma appena incrociarono lo sguardo del ragazzo si riempirono di sollievo e le labbra carnose si distesero in un sorriso 

 

-Endrell!- sussurrò stringendolo in un abbraccio mentre altre lacrime le rigavano il volto -temevo che le Ombre ti avessero preso-, 

 

il giovane uomo scosse la testa ricambiando l’abbraccio

 

-Non temere mia dolce, dolcissima Susan- le baciò la testa, poi estrasse dalla tasca l’amuleto che aveva usato per scacciare i demoni -guarda ti ho portato un dono-

 

la ragazza guardò il ciondolo e sorrise appena mentre lui glielo metteva al collo

 

-Grazie- mormorò

 

poi si spostò leggermente per farlo entrare.

 

Così quella fredda e buia notte di fine ottobre mentre tutti si nascondevano nelle proprie abitazioni pregando ognuno i propri dei e le strade erano ghermite dalle Ombre pronte a fare stragi Endrell e Susan passarono la notte tra baci rubati e sussurri scaldandosi e proteggendosi a vicenda, perché in quella tempestosa notte di ottobre nessun demone avrebbe osato avvicinarsi alla casa vicino al bosco.

 





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