Con
un grido lugubre, lo spettro di Suyodhana svanisce.
Ancora
una volta, abbiamo sconfitto quel demone.
Spero
sia una vittoria definitiva.
Alzo
la testa e sorrido. Si è aperto un varco nella parete rocciosa
e il sole, ora visibile, riversa un torrente di luce dorata.
Un
frammento di cielo azzurro si staglia davanti ai miei occhi e riesco
a percepire il canto dei gabbiani.
Questo
suono è una dolce melodia per i miei orecchi.
Giro
la testa e, più in basso, scorgo il corpo di Yanez privo di
sensi, semicoperto dalle pietre.
E
il mio sorriso, ben presto, si spegne.
–
Yanez,
no! – urlo, angosciato. Capisco ora cosa è successo.
Quando
lo spirito di Suyodhana si è mostrato, il suo corpo, privo di
sensi, è precipitato.
E,
coi crolli seguiti alla sua scomparsa, è rimasto sepolto sotto
i sassi.
Cosa
gli è successo? Temo che sia morto.
Quelle
pietre gli avranno fatto dei danni?
No,
non posso accettare che lui sia morto a causa di quell’essere
sanguinario.
Suyodhana
non deve prendere la sua vita.
Sarebbe
una vittoria per lui, nonostante la sua fine.
E
non posso permetterglielo.
Provo
a scendere verso di lui con cautela, ma non ci riesco e precipito
verso il basso.
Mi
graffio, urto le gambe e le braccia contro le rocce, ma non mi
importa.
Non
sento nemmeno il dolore.
Rapido,
mi alzo, mi avvicino al suo corpo e scosto le pietre. C’è
qualche speranza per lui?
O
dovrò preparare la sua tomba?
Con
delicatezza, lo giro sulla schiena e appoggio la testa sul suo petto,
il cuore stretto in una morsa d’ansia.
Temo
di non sentire nulla e non lo sopporterei.
Mi
sentirei perso senza la sua stabile presenza.
–
Per
fortuna, il cuore batte ancora! Sei vivo, fratellino! – urlo.
Per poco, non scoppio a piangere dalla contentezza.
La
speranza, prima morente, rinasce nel mio cuore.
Scruto
meglio il suo corpo privo di sensi e la mia fiducia si rafforza. Il
suo petto, seppur con fatica, si alza e si abbassa.
Respira
e sento il calore della sua pelle contro la mia.
Lo
spirito di Yanez non ha ancora deposto le armi e lotta per mantenere
la vita nelle sue membra.
Posso
salvare il mio migliore amico.
Non
devo però perdere un istante.
La
sua situazione resta precaria e le sue condizioni di salute
potrebbero peggiorare da un momento all’altro.
Lo
sollevo sulle mie spalle e, con fatica, esco dalla grotta.
|