We were worried about you
We were worried about you
Erano
in sala da pranzo a discutere, quando Yaz interruppe Ryan, dicendo di
ascoltare. Facendo silenzio sentirono quel suono tipico che emanava il Tardis,
quando faceva la sua comparsa.
Yaz
guardando i fogli volare, si mise in piedi ed andò verso il punto in cui, la
cabina blu si stava materializzando “Fa che sia lei” disse.
Appena
dopo qualche minuto, la sagoma del Tardis apparve e ne uscì la bionda con il
suo solito sorriso.
“Ciao,
era finita in una prigione spaziale”
“E
indovina chi l’ha tirata fuori?” disse un sorridente capitano Jack.
“Conoscete
tutti Jack no?” disse ancora il Doc.
“Eravamo
preoccupati per te” disse Yaz spingendola la prima volta, cosa che spense il sorriso
del Doc, poi lo fece ancora, e la bionda non capiva.
“Ehi,
Yaz, ma che ti prende?” cercava di indietreggiare senza che l’altra la colpisse
ancora.
“Dieci
mesi ecco cosa le prende” disse Ryan.
Yaz
continuava a spintonarla furiosa, il Doc in un momento di resa, le fermò le
mani le la prese dal bavero della giacca, e la spinse verso la parete esterna
del Tardis, bloccandocela contro.
“Sei
arrabbiata, ho capito, mi dispiace” lo disse volgendosi anche verso Graham e
Ryan, poi riportò l’attenzione sulla mora “Scusami” in quel momento la loro
vicinanza, i loro occhi incatenati gli uni gli altri, si osservarono per un
lungo istante. Il profumo di Yaz invase le narici del Doc, che fece l’unica
cosa che poteva farle capire che davvero le dispiacesse. Posò le labbra su
quelle della mora, non mollando la presa, ma fu costretta ugualmente a farlo,
perché Yaz si staccò.
“Non
abbiamo tempo, ci sono i Dalek, dobbiamo occuparci di loro e di Robertson”
disse Yaz non degnandola più di uno sguardo.
***
“Beh
non sei stata carina prima” disse Jack a Yaz. Si erano separati dagli altri tre
per poter avere più possibilità, per scoprire il piano dei Dalek.
“A
cosa alludi?” chiese la ragazza.
“Beh
lei ti ha baciata, era il suo modo per chiedere scusa” ammise l’uomo.
“Ringrazia
che non le abbia dato una cinquina” sospirò.
“Ahia”
si toccò buffamente una guancia “Avevi paura di non rivederla più, ma non
perdere quel tempo prezioso, sai che presto o tardi lei…beh insomma vi ha
parlato del suo modo di perdervi di vista no?” disse poggiandosi ad un palo.
“Sai,
non voglio pensarci adesso, sono ancora arrabbiata e il fatto che non si sia
fatta aiutare, mi irrita, ti ringrazio di averla fatta evadere, comunque”
sorrise.
“E’
sempre un piacere per me, soprattutto visto che ci sei tu per lei”
I
due ad Osaka scoprirono i cloni dei Dalek, tutti in quel laboratorio. Due
esemplari li attaccarono anche, ma riuscirono a liberarsi. Gli altri arrivarono
con il Tardis, dopo aver recuperato il responsabile della catena di montaggio,
dell’involucro vuoto dei Dalek. Chi aveva creato tutto, attaccato al corpo del
collaboratore di Robertson, mise in atto il suo piano.
Per
risolvere la cosa, il Doc mandò un messaggio ai Dalek commandos, così che
arrivando sulla terra annientassero i Dalek impuri. E così fu, ma Robertson a
quel punto, abbandonò il Tardis, andando dagli sterminatori, affinché lo
portassero dal capo per un accordo.
A
quel punto nuovamente la squadra, si divise. Yaz restò con il Doc nel Tardis,
mentre Jack portava con sé Ryan e Graham, per sistemare nella nave del
commando, alcune bombe per farla detonare. Scoprirono inoltre che Robertson
aveva appena detto ai Dalek della trappola tesagli dal Doc.
“Cosa
facciamo adesso?” chiese Yaz dopo aver sentito l’avvertimento di Jack.
“Sto
pensando” disse il Doc.
“Parlami,
dimmi a cosa stai pensando”
“Ti
devi fidare di me…ti ho mai deluso?” il Doc, sentì lo sguardo della mora su di
sé e sollevò gli occhi “Non svanirò di nuovo…”
“Oh
certo, prima o poi succederà” odiava ammettere che nonostante il bacio le fosse
piaciuto, aveva desiderato che non ci fosse stato, per sperare di riuscire a
lasciarla andare più facilmente, nel momento in cui se ne sarebbe andata per
sempre.
Il
Doc non disse più nulla, e fece ciò che aveva in mente. Sapeva di aver
sbagliato in tante occasioni, soprattutto in quella del bacio, poteva ben
capire perché Yaz non avesse ricambiato. Il problema che non sapeva se avrebbe
potuto rimediare.
Avevano
sistemato la questione Dalek, detonati una parte nella navicella, ormai vuota
da esseri umani, e altri accartocciati in un Tardis, avevano sconfitto il loro
acerrimo nemico.
***
“Potremmo
andare sulla galassia delle Meringhe” disse Doc, mentre si aggirava come una
trottola intorno ai comandi del Tardis.
“Io
non vengo” disse Ryan “I miei amici hanno bisogno di me qui, la Terra ha
bisogno del mio aiuto” spiegò mentre se ne stava lontano, guardato dagli altri
tre nella navicella.
“Ti
stanno proprio sullo stomaco quei dieci mesi eh” disse sarcasticamente il Doc
andandogli incontro.
Ryan
la guardò e disse “Ci abbracciamo o…” non concluse la frase perché Doc, lo
prese in un abbraccio stretto, una volta allontanatosi, la biondina chiese a
Graham e Yaz “Preferite…”
“Continuare,
certo” l’altra quasi esultante “Non sono ancora pronta a lasciarti andare”
disse la mora guardandola. Beh, non avevano ancora finito quel discorso “Non ti
dispiace vero?” chiese rivolta a Ryan.
“Adesso
che lo dici…non mi dispiace” ridacchiò il ragazzo “Lei ha bisogno di te”
“Sì”,
esultò ancora Doc e Ryan puntiglioso le disse che già si era consolata e la
bionda gli rispose che possedeva due cuori, uno felice, l’altro triste “Graham?”
chiese poi ancora il signore del tempo all’uomo.
“Beh,
io, sono pronto per restare, con mio nipote. Siamo cambiati è vero, stando con
te, e non come mi aspettavo, quindi resto” sorrise per poi abbracciare sia una
donna sia l’altra. E andare verso l’uscita.
“Mi
raccomando fa che non si cacci nei guai” disse Ryan alla mora.
“Sarà
difficile” ridacchiò Yaz e i due uomini uscirono.
“Potrei
insomma…tornare indietro, arrivare prima, stare più tempo assieme” disse Doc.
“È
normale essere triste…” disse Yaz.
“Yaz,
sono anche felice, lo sai, tu…” si voltò lentamente verso di lei “Io non voglio
che tu sia arrabbiata con me…insomma, dopo il bacio…io ho incasinato tutto…non
voglio che tu ti senta costretta…” la guardò anche se l’istinto fosse quello di
abbassare lo sguardo.
“Si
sono arrabbiata, è vero, ma mi passerà…non sarei rimasta altrimenti” la guardò
e prese con le sue mani tremolanti quelle dell’altra “Resto proprio per quel
bacio…” la guardò negli occhi.
“Sai
che…io… presto o tardi svanirò, non…”
“So
che capiterà, ma non voglio perdere il tempo che ci è ancora concesso” disse
stringendo ancora le sue mani.
“Fantastico…”
disse, sentiva le mani tremolanti e sudate, il discorso non era ancora concluso
lo sapeva “Galassia delle Meringhe?”
Yaz
ignorò completamente la domanda “Qualcuno mi ha detto che non sono stata carina
qualche ora fa” disse, ma prima di poter andare avanti, Doc infranse le labbra
su quelle morbide dell’altra e la strinse dolcemente a sé.
“È
vero non sei stata carina, ma adesso non importa” disse riprendendo a baciarla.
Yaz
intrecciò le braccia intorno al collo dell’altra e intensificò presto il bacio,
muovendo la lingua in cerca dell’altra. Pian piano si spinsero in un posto più
comodo e iniziarono una danza per spogliarsi con lentezza. Doc tolse la giacca
di pelle di Yaz, mentre l’altra le sfilava l’impermeabile; poi le dita
affusolate della bionda sbottonarono la camicetta nera a fiori rossi della mora
e ammirando il reggiseno che avvolgeva la pelle ambrata dell’ex poliziotta.
“Stai
tremando” disse Yaz, quando l’altra accarezzò la pelle del suo seno.
“Eh…che…sei…così
bella” disse riportando gli occhi verdi in quelli marroni dell’altra.
“Baciami
Doc” disse poco prima di levarle la maglietta e finendo poco dopo nude.
“Yaz?”
aveva provato Doc, a non perdere il controllo, ma le labbra della mora sul suo
collo e quella mano che le donava piacere, le avevano mandato il cervello in
pappa.
“Uhm?”
Yaz lasciò il punto del succhiotto che le stava lasciando sulla pelle pallida e
la guardò.
“Non
posso godere solo io!” sorrise con un sorriso sghembo e portò inesorabile una
mano lesta tra le sue cosce.
“Aww”
ansimò di anticipazione “Benedette mani fredde” sorrise poggiando la fronte a
quella dell’altra. E di lì tutto fu ansimi, gemiti, baci e sorrisi “Doc, oh
Doc” ansimava sulle sue labbra, mentre una mano si muoveva in lei e l’altra le
tracciava la schiena bianca.
“Vieni
con me, am…Yaz…” strinse il braccio intorno alla vita dell’altra, mentre ormai
al limite si lasciavano andare, gemendo una il nome dell’altra “Oh Yaz”
Finirono
spalmate sul pavimento, sopra sì e no, i loro indumenti dismessi. Yaz, cercò
conforto tra le braccia e il petto di Doc, e respirò il suo profumo.
“Non
diciamo a Ryan e Graham cosa è successo, non vorrei che prendano a male la
cosa…sono appena andati via”
“Da
me non lo sapranno, quella dalla lingua lunga sei tu…” disse fintamente seria.
La
bionda la guardò per un lungo istante indignata, poi lasciando l’altra
sdraiata, scese tra le sue gambe “Adesso vediamo se ti lamenti della mia
lingua” disse mentre allargate le cosce ambrate, immerse la sua bocca in quel
paradiso.
“Oh
Doc” Yaz ansimò portando una mano tra la chioma bionda e l’altra sul suo addome
dove era quella del suo Dottore.
Non so se tra i miei lettori c'è qualche appassionato di Doctor Who, nel caso fatevi sentire! xoxo
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