Quella stanza buia

di JeyNinjaRider
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La vita di Melanie era infelice.
Aveva perso il bimbo che portava in grembo,aveva perso quella luce di speranza che il piccolo Mathias avrebbe portato con lui nel mondo.
Melanie sperava che la nascita del suo piccolo sarebbe stata una ventata di gioia nel rapporto ormai deteriorato con suo marito.
L'uomo che aveva sposato 10 anni prima non era più lo stesso.
L'uomo gentile e premuroso,del quale lei si era innamorata,ormai non esisteva più. Non sapeva cosa fosse successo ma, col passare del tempo, era finito tutto.
Melanie non aveva più certezze nella vita,i suoi genitori avevano perso la vita in un incidente quando aveva 22 anni e,da allora,Jhon era stata la sua unica famiglia.
Jhon la umiliava,Jhon la maltrattava verbalmente e psicologicamente,Jhon era riuscito ad annientare completamente la voglia di vita che Melanie portava nel cuore.
Non aveva nessuno con cui parlare,nessuna amica,nessun parente...nessuno.
Il suo unico rifugio era una piccola stanza buia che un tempo era adibita a soffitta ma che ora,complici le infiltrazioni causate dal tetto malmesso,era totalmente vuota.
Si rinchiudeva li,per ore,a piangere.
Usava quella stanza come riparo dalla vita reale,da quella vita infelice ed umiliante che viveva,ormai,da fin troppo tempo.
Li dentro poteva sentirsi un briciolo più felice,in compagnia delle foto dei suoi adorati genitori che tanto l'avevano amata.
Li dentro poteva ritrovarsi con il suo piccolo Mathias,il suo piccolo angelo volato via da lei troppo presto.
Le mancava così tanto sentire i movimenti nel suo ventre,le mancava così tanto sentire quel piccolo esserino crescere dentro di lei.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterlo abbracciare e tenere stretto a lei accarezzandone la pelle morbida e profumata.
Ma,uscita da quella stanza,tutto svaniva.
Jhon,suo marito,le dava il tormento e le dava la colpa per quello che era successo al piccolo Mathias. La trattava come una sguattera,buona solo per servire il marito.
Non poteva più sopportare di vivere così,non poteva più sopportare il dolore lancinante che sentiva nel cuore.
Non poteva più sopportare la sua vita.
Per l'ultima volta andò nella sua piccola stanza buia.
Per l'ultima volta guardò i volti sorridenti dei suoi genitori.
Li avrebbe finalmente rivisti,avrebbe finalmente rivisto il suo Mathias.
La corda si strinse intorno al suo candido collo,un fruscio,un tonfo e poi il silenzio.
Quel silenzio che per lei era sinonimo di libertà.
Finalmente era libera da quell'incubo,da quella vita insulsa e priva di amore.
Libera.




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