Broken dreams look like shattered cristals

di Duchessa712
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XIV atto

Era successo tutto talmente in fretta che non aveva avuto il tempo di processare gli eventi se non dopo, molto dopo, dopo che i rantolo di Joffrey e le grida di Cersei avevano smesso di rimanere impigliate nelle orecchie, dopo che i capelli rossi erano stati tinti di nero e guardando nello specchio aveva sentito l'aria stringere il cuore perché chi era quell'estranea dagli occhi di ferro e la pelle venata di righe rosate?
Alayne Stone le aveva risposto Petyr e la sua voce aveva penetrato a fatica il muro di sensazioni che si era frapposto tra lei e il mondo.
Alayne Stone, la nipote bastarda, l'orfana senza famiglia e senza mezzi se non la benevolenza di Lord Baelish.
Alayne Stone, vestita di nero come ali di corvo.
Sansa Stark non c'era più. Sansa Stark era morta alle Nozze Viola, era scomparsa ogni giorno di più sotto i tormenti di Joffrey per essere riportata in vita di notte dai baci e dalle carezze di Cersei.
E adesso era lì, da quella zia che non aveva mai conosciuto e di cui non riusciva a fidarsi, costretta a nascondersi, a mentire, a sottostare ai capricci di un giovane Lord troppo infantile.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare indietro.

Sansa li risentita ancora i gemiti strozzati di Joffrey, le grida furenti e disperate di Cersei. Venivano a turbarla nel cuore della notte, quando rimaneva sveglia a guardare il soffitto, a cercare di catturare ancora il sapore di Cersei sulle sue labbra dal fondo dei ricordi.
Di notte era difficile non pensare. Di giorno era più semplice, presa com'era a sostenere l'ennesima recita, a dare retta ai capricci di un ragazzino viziato e petulante. E quanto le mancava Tommen, in quei momenti. Tommen con i suoi gattini e i suoi capelli dorati e il sorriso gioioso sulle labbra. Il suo amico, che adesso era Re, alla mercé delle serpi che popolavano la Fortezza Rossa. E lei era lontana, dall'unica famiglia che ancora le rimaneva. Chissà cosa pensavano ad Approdo del Re della sua fuga, se la consideravano una nemica. Chissà se la ricollegavano all'omicidio di Joffrey. Chissà come era furiosa Cersei. Chissà se l'avrebbe voluta morta perché il Re era suo figlio. E lei, i figli, li amava più di qualunque cosa.
Non doveva pensarci. Sansa Stark era morta il momento in cui era giunta a Nido dell'Aquila. Solo Alayne Stone esisteva. E Alayne Stone non doveva passare i giorni a sospirare per la sua amante e la sicurezza perduta. Non doveva rodersi per le promesse non mantenute : "Prenditi cura di Tommen" aveva chiesto Myrcella; "Mia madre con te sorride di più. Non smettere di farla sorridere" aveva detto un pomeriggio il Principe ancora bambino; "Non mi tradirai mai, vero colombella?". E lei aveva promesso. E adesso li aveva traditi.
No. Sansa Stark lì aveva traditi. Sansa Stark era un fantasma e i giuramenti dei fantasmi sono privi di valore.
Di notte, però, affondava la testa nel cuscino e piangeva le sue scuse, mormorava il suo amore, piangeva la vita che le era stata strappata ancora una volta senza il suo permesso.




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