Un compleanno da non dimenticare
Ok,
ho scritto questa ff per dedicarla a Rupert Grint che ha compiuto
21 anni proprio ieri(veramente ho finito a scriverla alle 0:30, ma
ormai è considerato giorno nuovo) per cui auguri Rupert!!!!
p.s:spero che vi piaccia e aspetto una tua recensione Rowena Ollivander!
Un compleanno da non dimenticare
Quando mia madre mi chiese cosa avrei voluto fare il giorno
del mio ventunesimo compleanno io risposi che siccome non era una tappa
“importante”, del genere “sei maggiorenne, puoi guidare la macchina…ecc”, una
semplice cena in famiglia sarebbe andata più che bene……ma non avrei mai
immaginato che questa normale e insignificante età diventasse una delle più
memorabili della mia esistenza…..
23 agosto
Quel giorno mi alzai intorno alle 10, finalmente il sesto
film della saga di Harry Potter era uscito nei cinema di tutto il mondo ed era
stato presentato in molte città; d’altro canto le riprese per la prima parte del
settimo e ultimo capitolo della saga erano già iniziate, ma il regista ci aveva
concesso qualche settimana di riposo permettendoci così di ricaricare le batterie.
Passai l’intera mattina a navigare su internet e girare per
casa in boxer e canottiera,per mia fortuna mia madre non c’era altrimenti mi
avrebbe preso a padellate sulla testa; nonostante tutto però non mi sentivo
appagato, come se fai un lavoro ma non dai il massimo ed arrivi a fine giornata
che,nonostante tu abbia terminato quel lavoro, sai che potevi fare di meglio e
quindi sei insoddisfatto.
Così dopo avermi preparato il pranzo decisi che il
pomeriggio sarei andato a farmi un giro in macchina a Londra o qualche città
nei dintorni in modo da poter uscire da casa e svagarmi un po’.
Verso le tre mi iniziai a preparare, mi vestii con un paio di
jeans neri un po’ aderenti e una maglietta a maniche corte celeste, per
sicurezza presi un piccolo ombrello e mi diressi verso il garage dove la mia
fedele Mini attendeva di uscire dalla sua “cuccetta”.
Prima di avviare il motore pensai a dove avrei potuto
andare:non mi piaceva girare a vuoto, soprattutto perché consumavo benzina e lo
ritenevo sciocco….optai per Londra; molti me l’avrebbero sconsigliata per via
dell’enorme quantità di gente, dei giornalisti, dei fan e cose così…..ma sono
sicuro che se il caro Robert Pattinson è venuto a trovare la famiglia(sulle riviiste scandalistiche locali non si parla d'altro), le
ragazze non mi noteranno e i giornalisti saranno appollaiati come avvoltoi
intorno alla casa del povero disgraziato; conclusione: si va a Londra!
Dopo una mezz’oretta di viaggio eccomi approdare finalmente
nella capitale del Regno Unito, l’ho sempre adorata questa città, così piena di
gente e perennemente sorvegliata da cupe nuvole grigio piombo.... però l’odore
della pioggia mescolato a quello dello smog non mi è mai piaciuto e dato che
qui piove ogni sacrosanto giorno sono molto rare le mie visite.
Trovare il parcheggio per la macchina fu un’altra bella
gatta da pelare: ci sono molti parcheggi coperti sparsi per tutta la città, e
questo è un bene, il male invece è che non ce ne sono vicino al centro della
città, che sia chiaro, io adoro camminare, ma quando sulle mani porti molte
buste ingombranti allora si che ti passa la voglia………….contro ogni previsione
riesco a trovare un parcheggio che soddisfi le mie aspettative e dopo aver
pagato il ticket mi incammino di buona voglia verso una delle tante vie piene
di boutique e negozi vari alla ricerca di qualcosa che mi possa interessare.
Nonostante tutto i passanti mi riconoscono, alcuni mi
salutano con una lieve nota di timore o euforia isterica, alcuni mi chiedono
una foto o un autografo, per lo più ragazze adolescenti…….dopo essermi liberato
del pericolo “fan’s attack” riprendo il mio giro e qualcosa attira la mia
attenzione: una splendida felpa che dal nero sfuma all’azzurro, senza
preoccuparmi di guardare il prezzo entro nel negozio e dopo una decina di
minuti ne esco con un sorriso sornione come quello di un bambino a natale.
Sto per dirigermi dalla parte opposta della strada quando:
(??): Non ci posso credere! Cosa vedono i miei occhi: Rupert Grint a
spasso per Londra tutto solo in preda a una crisi di shopping!
(Ru):Sempre spiritosa fino all’osso vero Emma ?
Emma Watson: attrice, bella ragazza poco più piccola di età
rispetto a me,mia co-star in Harry Potter; al di fuori del lavoro è una ragazza
allegra e spiritosa con un carattere determinato ma serio allo stesso tempo.
(Ru):E lei cosa ci fa Miss Watson in giro per Londra?
(Em): In realtà avevo programmato un pomeriggio di shopping
sfrenato ma ora che ti ho incontrato un’altra idea mi ha attraversato il
cervello e credimi….è un’ottima idea!
Con sguardo curioso e indagatore allo stesso tempo cercai di
capire quale assurda idea aveva elaborato la sua povera testolina malata; lei
mi osservava con sguardo divertito e birichino: orribili segni!
(Em):Che ne dici di andare a casa tua?
Per poco non mi venne un infarto: ero abituato ad invitare
Emma a casa mia insieme a Daniel, Bonnie
e a volte anche Tom, ma non ero certo abituato al fatto che lei me lo
sbattesse sulla faccia in modo così sfrontato….
(Ru): Certo…perché no….me lo dici cosa ti frulla nel
cervello?
(Em): Manco morta
(Ru): Grazie tante
(Em): Dovere_ ok, se non la smette di ghignare le tiro la busta in faccia.
Stranamente il tragitto di ritorno mi sembrò il doppio più
lungo rispetto all’andata, la signorina non osò fiatare per tutto il viaggio,
neanche quando feci apposta di prendere
male una curva e di rischiare di andare a sbattere….mi sembrava di avere
accanto un robot, un perfido robot ghignante.
Arrivati a casa la pazza, ormai non posso fare a meno di
chiamarla così, chiude la porta a chiave e mi sequestra le chiavi della
macchina…ero prigioniero dentro la mia stessa casa e come cane da guardia avevo
una pazza da manicomio che sembrava molto presa dal chiamare qualcuno con il
mio telefono…fa pure mi raccomando, questa è casa tua ormai………….. e la mia
prigione….sigh.
Dopo una decina di minuti ritorna da me e con gli occhi
luccicanti mi dice:
(Em): Ho parlato con tua madre e mi ha detto che per il tuo
compleanno puoi fare quello che vuoi dato che i tuoi genitori non ce la fanno a
rientrare a casa.
La mia testa assorbe tute queste informazioni così
velocemente che non capisco realmente quello che mi ha appena detto Emma: i
miei non riescono tornare a casa giusto? E quindi io domani ho la giornata
vuota….e fin qui ci siamo…ma la domanda che mi assilla è un’altra: il piano
geniale di Emma ha a che fare con il mio compleanno?
(Ru): Tu vuoi passare la giornata con me?
(Em): Se vuoi posso organizzare una festa o ti posso fare da accompagnatrice se vuoi
andare in qualche posto…oppure me ne posso andare anche adesso se hai
intenzione di non fare nulla.
L’ultima affermazione la dice con sguardo cupo e questo mi
fa capire che questa è l’ultima cosa che vuole e io non intendo deluderla…..m
non intendo neanche esaurirmi passando il tempo con un’ Emma in piena crisi
creativa e euforica.
(Ru): Qual è il tuo piano?
(Em): Volevo convincere tua madre a lasciarti la giornata
libera ma a quanto pare lei mi è venuta incontro…. Per cui…cosa si fa capo?
(Ru): Non eri tu la mente artefice di tutto questo?_ questa
ragazza è incredibile, mi ha “rapito”, ha corrotto mia madre a farmi passare
una giornata movimentata, perché sono sicuro che sarà così, e poi questa mi
viene a dire che non ha in mente nulla?
(Em): Il compleanno è il tuo per cui….
Di colpo un lampo mi attraversa la mente….è davvero disposta
a tutto?
(Ru): Ce l’hai con te il passaporto?
(Em): Si
(Ru): E qualche abito di ricambio?
(Em): Consideriamo i miei acquisti come tali devo solo
levare le etichette.
Questa volta sono io che lascio Emma a bocca aperta: mi alzo
fulmineo dal divano e prendo il cordless dalle mani di Emma, cerco di ricordarmi
il numero giusto e prenoto due biglietti in prima classe.
(Ru): Prendi i vestiti e raggiungimi in camera mia.
Emma mi guarda con una scintilla di scetticismo negli occhi
ma obbedisce e dopo pochi secondi si presenta sulla soglia della mia stanza, io
ho in mano un grosso borsone dove sto infilando alcuni vestiti e due spazzolini
nuovi con un piccolo tubetto di dentifricio.
Una volta preparata la valigia chiamo un taxi e sussurro al
conducente un edificio, il tutto tenendo Emma allo scuro, ora è lei che mi
fissa con sguardo alquanto preoccupato, sono sicuro che non si aspettava che le
dessi così tanto ascolto.
Purtroppo il tragitto dura poco e quando Emma scorge alcuni
cartelli incriminanti capisce tutto al volo e il suo sguardo muta dal
preoccupato al complice e malizioso, dentro di me ritorna quel velo di paura
che mi ha attanagliato lo stomaco fino a qualche minuto fa.
Una volta scesi dal taxi Emma mi sussurra con tono
provocatorio:
(Em):È questa la tua idea? Prendere un’ aereo per qualche
destinazione a me ignota?
(Ru):Non ti porto in un posto qualunque cara….ti porto in
Italia, ho sentito che ci domani sera ci saranno molte stelle cadenti…..
Emma mi guarda molto intensamente per qualche secondo finché
non inizia ad esultare per la gioia e a ringraziarmi……in realtà sono io che
devo ringraziare questo piccolo terremoto che mi sta forse regalando il mio più
bel viaggio della mia vita……ma la felicità dure poco… la gente ha iniziato a
fissarci e a riconoscerci, alcuni hanno già in mano il cellulare per scattare
foto molto incriminanti.
(Ru): Ok sei felice, ma ora andiamo altrimenti perdiamo l’
aereo e poi stiamo attirando l’attenzione e siccome non siamo delle persone
comuni potrebbe essere un danno.
L’imbarco e il volo filano lisci come l’olio….arriviamo in
Italia verso le nove di mattina all’aeroporto di Ancona, affittiamo una
macchina e ci dirigiamo nella campagna verde smeraldo delle Marche, prenotiamo
una stanza in un’ agriturismo, appena entriamo nella stanza ci accorgiamo di un
piccolo particolare: il letto è matrimoniale, nonostante la notizia piuttosto
shoccante nessuno dei due solleva un gran polverone, abbiamo molta voglia di
girare i paesini locali per cui liquidiamo la cosa con un:
(Em & Ru): Ce ne occuperemo quando torniamo.
Passiamo l’intera giornata a visitare i paesi tipici,
facciamo pranzo con ottime pietanze e per la cena prenotiamo un tavolo
all’aperto che si affaccia sul mare….dopo la cena facciamo una piccola
passeggiata sul lungo-mare, camminiamo in silenzio, come se non volessimo rovinare
quella pace surreale scandita dallo scrosciare delle onde sulla spiaggia e
coronato dalla luna che riflette la sua luce fioca sull’acqua increspata.
Dopo un po’ ci distendiamo sulla morbida e fresca e sempre in silenzio osserviamo le
stelle che imperlano il cielo scuro.
(Em): Sembra surreale vero?
(Ru):Già…ti devo ringraziare…mi hai regalato il più bel
compleanno della mia vita sei un’ angelo.
(Em): Chi ti dice che ti abbia già dato il mio regalo?
Guardo Emma smarrito dopo la sua affermazione nei suoi occhi
leggo indecisione ma anche determinazione allo stesso tempo….come se nel suo io
più profondo stesse combattendo per una decisione importante….non so se riesco
ad aiutarla ma voglio provarci….glie lo devo.
(Ru): Se devi dirmi qualcosa non esitare a farlo, perché se
non lo fai potresti pentirtene per tutta la tua vita.
Lei si sta torturando le labbra, segno che è molto
combattuta, ma si riprende subito e con un po’ di esitazione avvicina il suo
volto sempre di più al mio: i nostri respiri si amalgamano come se fossero
fatti per stare insieme, i nostri nasi iniziano a sfiorarsi, alcuni ciuffi dei
suoi capelli mi sfiorano il viso provocando un piacevole solletico e dopo
attimi che sembrano ore le nostre bocche si incontrano, prima timidamente e poi
sempre più coraggiose e desiderose di esplorare ogni singola parte e godersi
ogni singolo istante.
Ci baciamo per molto tempo, consapevoli che uno sfondo come
questo che ci circonda: la luna, il mare e le stelle non si ripresenterà
un’altra volta e che la magia di questo momento potrebbe sfumare così come è
comparsa.
Quando ci separiamo rimaniamo qualche minuto ad raccogliere
il sapore dell’altro che ci è rimasto sulla bocca e cerchiamo di focalizzarlo
bene in modo da non dimenticarcene.
(Ru): Credo che il problema del letto matrimoniale sia
risolto
(Em): Concordo pienamente
Ci alziamo e mano nella mano diciamo addio a questo
paesaggio che ha assistito allo sboccio di quella che potrebbe essere una bella
storia d’amore.
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