Agapè

(ἀγάπη)

Dedico questa piccolissima storia a una persona molto speciale,
alla quale faccio gli auguri per il suo compleanno.
Cara Cress, spero che il ricordo di questo giorno
possa essere per te più positivo che in passato.

"Bacio che sopporti il peso
della mia anima breve
in te il mondo del mio discorso
diventa suono e paura"
Alda Merini

Non era soltanto per il tormento interiore. Non per ciò che era stato o per quello che, in futuro, sarebbe potuto tornare a essere. Era perché non aveva mai baciato né amato. Era perché per tutta quanta la sua vita non aveva venerato nient’altri che se stesso. Ed era perché lei, combattiva mercante di rottami, era tutto e anche di più. * Lei dall'animo nobile, assetato di giustizia e verità. Lei, divina. Lei pura luce. Lei Agape che donava amore disinteressato. E lui che era niente. Burattino delle proprie ombre, col cuore fuori posto. Lui marcio dentro, vergine d’amore. Un assassino di belle parole e buone intenzioni. Lui che non lo sapeva, come si faceva a baciarla. Ma che eppure arrivò a cederle, donandosi anima e corpo. Dolorosamente accartocciandosi in un toccarsi dolce e brutale. Le sfiorò i capelli con la punta delle dita e, stringendola a sé, rapì le sue labbra. Amarla, comprese infine, era la sua forza.

Lei era il suo divino,
bruciava d’Agapè,
baciava il suo amore

Fine

 



*"Era tutto e anche di più" del tutto involontaria, grazie a chi me lo ha fatto notare, citazione a The Old Guard (He's all and He's more).

Piccolissima nota: Ho suddiviso lo scritto in due parti, la doppia drabble e l’haiku che la conclude. La storia partecipa alla “Challenge delle parole quasi intraducibili”, indetta da SolyDea sul forum di Efp. La parola che ho scelto è Agape.
Non sono un’amante di questa coppia, pur avendo io le idee chiarissime su come concepisco Ben Solo, ma ci tenevo a fare un regalino di compleanno. Grazie a tutti coloro che sono arrivati sin qui.
Koa