After all... there's only just the two of us

di chiaaa_x99
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Stiles picchiò la mano contro il portone un paio di volte, ma a vuoto. Dall’interno del loft non proveniva il minimo rumore. 

«Sourwolf, so che ci sei.» 

Stiles doveva essere il più grande dei masochisti, perché tentare di instaurare un qualsiasi tipo di rapporto con Derek Hale doveva essere considerata un’attività tanto pericolosa quanto un sport estremo e tanto lunga e faticosa quanto una ricerca di cura per una malattia rara. 

«Derek!» Urlò, picchiando più forte fino a farsi male alle nocche. 

Era senza dubbio il più grande dei masochisti. 

«Derek fottuto Hale. Apri questa porta o la butto giù.»

Stiles sentì l’inconfondibile rumore delle chiavi che giravano nella toppa, sollevò gli occhi speranzoso per poi scoprire con orrore che la porta aperta era quella dell’appartamento a fianco. 

Stiles si ritrovò squadrato dalla testa ai piedi da una signora decisamente troppo anziana per vivere all’ultimo piano di un palazzo in cui l’ascensore si inceppava ogni tre per due. E lui lo sapeva bene visto che si era appena fatto tutte quelle rampe di scale. 

«Si può sapere che hai da urlare, ragazzino?»

Stiles arrossì di colpo e indicò vagamente il portone, «Un amico… lui è un po’ sordo e DAVVERO IMPOSSIBILE» urlò tanto per essere sicuro di farsi sentire da Derek. 

La signora lo fissò stranita, «In quell’appartamento ci vive qualcuno? Davvero? Sicuro di non aver sbagliato porta, ragazzo?»

Stiles non era per niente stupito. Ci avrebbe scommesso un rene che Derek facesse del suo meglio per tenersi alla larga dai vicini, da qualsiasi umano esistente, e Stiles ci teneva ai suoi reni.

Guardò il portone un’ultima volta e sbuffò.

Iniziava quasi a pentirsi di aver rifiutato di studiare con Malia. Spiegarle matematica era frustrante ed esasperante e lo faceva diventare matto, ma non era nulla in confronto a tentare di farsi aprire la porta di casa da Derek. E almeno lui e Malia finivano in qualche modo sempre senza vestiti, i libri dimenticati da qualche parte. 

E quindi alla fine era decisamente piacevole e rilassante. 

Invece, dubitava fortemente che Derek Hale potesse compensare ai suoi sforzi con del buono e giusto e sano sesso. Visto come si comportava, Stiles dubitava fortemente che Derek avesse una vita sessuale da… beh, da quando la sua ultima fidanzata si era rivelata una folle con manie omicide e una strana ossessione per i sacrifici umani. 

Avrebbe potuto trovargli una ragazza, possibilmente normale, non sarebbe stato difficile… per quanto burbero, era sempre un bel ragazzo, e okay, anche se non fosse stato bisessuale, era ovvio e chiaro e lampante che Derek fosse proprio il sogno erotico di chiunque dotato di due paia di occhi funzionanti. E sicuramente il sesso con lui doveva essere eccitante: un po’ prepotente e forse aggressivo, tutto pelle e morsi, e graffi e nessun suono superfluo, ma di certo era uno di quelli da cui tutti si farebbero sbattere su qualsiasi superf-

«Ragazzo?»

«Mpf?» Stiles aveva dimenticato l’esistenza della vicina di casa di Derek, di qualsiasi cosa nel raggio di chilometri in effetti. Non era sicuro di sapere nemmeno il suo nome, a essere onesti, e sentiva caldo, e, sul serio, come diavolo era arrivato a fantasticare su come sarebbe stato fare sesso con Derek?

«Vuoi dei biscotti? E del tè?» 

Stiles deglutì a vuoto e fissò l’anziana vicina di Derek, «Freddo.»

 




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