Il
vento soffia tra gli alberi e riempie di sibili sinistri la collina,
mentre le nubi coprono il sole, ormai prossimo al tramonto.
Il
mio sguardo, velato di lacrime, si posa sulla tua tomba, Balbas, e la
mia mano stringe una fascia bianca.
–
Perché?
– mormoro. Il caso mi ha permesso di scoprire il tuo coraggio,
valoroso generale, e di stringere con te un legame di rispetto.
Per
tanto, troppo tempo siamo stati nemici, malgrado la somiglianza dei
nostri obiettivi.
Stringo
i pugni in un moto d’ira e le lacrime bagnano il mio viso.
Tanti, troppi coraggiosi hanno perso la vita, a causa di questa
inutile strage.
E
tanti altri, anche se sono sopravvissuti, hanno patito pene
indicibili e i loro cuori portano le cicatrici di eventi terribili.
Quante
lacrime celano nei loro cuori?
E’
inaccettabile una simile situazione!
– Olbam…
Guerroyer… Siate maledetti! – ringhio, rabbioso. In questo momento, una
forte sete di vendetta domina il mio cuore.
Voglio
la morte di quei due bastardi.
Li
detesto! Devono conoscere la stessa sofferenza provata da tutti noi!
Con
i loro maneggi, hanno permesso questo immane conflitto.
Mio
padre e il Generale Lion hanno perduto la vita e, a causa di questo
evento, si è aperto un abisso tra terrestri e baamesi.
Perfino
Rikiter, a suo modo, credo lotti per il bene del suo popolo.
Io
e lui, pur essendo su fronti opposti, siamo simili.
La
frustrazione si impadronisce di me. Quante sofferenze si sarebbero
evitate, se Olbam e Guerroyer non si fossero macchiati di quella
gravissima colpa.
Forse,
io e Rikiter saremmo potuti diventare amici.
Sento
uno scalpiccio regolare e, di scatto, giro la testa.
Vedo
Kyoshiro avanzare verso la tomba di Balbas e nelle mani stringe un
mazzo di gladioli rossi.
Si
inginocchia davanti alla croce e posa il mazzo, poi mormora una breve
preghiera, le mani giunte.
Scruto
i fiori, perplesso, poi lancio al mio compagno uno sguardo confuso.
Sono sorpreso da un tale segno di rispetto da parte sua.
Tempo
prima, Balbas lo ha ricattato, servendosi di una ragazzina innocente.
E
non ha esitato a servirsi di suo nonno, per tentare di ucciderlo.
Eppure,
lui è qui, accanto a me.
– Cosa
significa questo? – chiedo, sorpreso.
Un
mezzo sorriso solleva le sue labbra e si passa una mano tra i capelli
riccioluti.
– Sai,
in Francia e in Inghilterra i gladioli, a causa della forma delle
loro foglie. sono considerati simboli di forza. E questo mazzo è
di colore rosso. E, in quelle terre, è associato al vigore. –
risponde.
Scuoto
la testa ed emano un sospiro rassegnato.
– Non
intendevo questo… Tu avresti tutto il diritto di odiarlo. Si è
accanito su di te. – mormoro.
Lo
sguardo di Kyoshiro si incupisce e i suoi occhi luccicano.
Sono
stupito. E’ commosso… Per lui?
– E’
vero, l’ho odiato per quello che mi ha fatto. Ma non sono cieco
e stupido. Lui ha cercato di difenderti e proteggerti. Nei limiti
delle sue possibilità, ha cercato di rimediare ai suoi errori,
di cui non era totalmente colpevole. E, per questo, non ha esitato a
sacrificare la sua vita. Nessuno può essere incolpato, se è
stato manipolato. – mormora.
Un
singhiozzo risuona sulle mie labbra. Queste sue parole riscaldano e
consolano la mia anima.
Kyoshiro,
malgrado il suo carattere irritante, nasconde un cuore nobile e un
animo valoroso.
– Non
dovresti però piangerlo. – dice, ad un tratto.
Sbarro
un poco gli occhi e corrugo la fronte, perplesso. Non capisco cosa
voglia dire.
– Secondo
alcune leggende europee, le lacrime dei vivi sono una catena per i
defunti e impediscono loro l’ascesa al cielo. E lui non merita
questo. Ha il diritto di riposare in pace e di conoscere lo splendore
del paradiso. – dice, il tono gentile.
Lacrime
di commozione solcano le mie guance. Il mio amico, pur a suo modo, ha
voluto augurarti, Balbas, la quiete della morte.
E
non ha tutti i torti.
Non
posso opprimerti con le mie lacrime, valoroso generale di Baam.
– Tornerò
a trovarti. – mormoro e mi allontano assieme a Kyoshiro. Non
dimenticherò mai il tuo eroico sacrificio, Balbas.
Hai
saputo andare oltre le faziosità, pur di salvare il suo
popolo.
E,
per rimediare ai tuoi errori, hai perduto la vita e io non sono
riuscito a salvarti.
Ma
ti rinnovo la mia promessa, nobile guerriero.
Riposerai
su una terra libera dall’ombra rossa della guerra.
E,
anche in tuo nome, terrò fede a questo mio giuramento.
P.S.:
sul saggio di Alfonso di Nola "La nera signora: antropologia della morte e del lutto" ho letto di questi racconti popolari.
Kyoshiro è colto, quindi potrebbe conoscerli.
2)
Il giaggiolo esprime forza, nel linguaggio dei fiori, inoltre tale impressione è accentuata dalla forma delle foglie, simile ad una spada. Giaggiolo deriva dalla parola latina "gladium" che indica la spada dei legionari e di determinate categorie di gladiatori.
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