Lo sconto

di jarmione
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Ciao a tutti!
E’ la prima volta che scrivo su questa coppietta (la mia preferita è la Rumbelle) ma non nego che mi hanno sempre ispirato.
Spero di non essere caduta nel volgare e che vi piaccia (perdonatemi il titolo, non mi è venuto altro n mente)
ATTENZIONE! Ho messo il rating GIALLO perché non sono entrata nei dettagli così tanto da usare l’arancione o il rosso, per tanto spero non ci siano problemi, alrtimenti ditemelo per favore
 
 
 
Si muoveva.
Si muoveva velocemente, con foga; voleva farla finita alla svelta.
Lei non capiva quella fretta, il perché volesse concludere tutto subito.
Non aveva mai pretesto nulla da lui; solo più sensibilità, più delicatezza…più amore.
Dapprima lo aveva odiato e avrebbe preferito vederlo sparire dalla faccia della terra.
Lui ed i suoi dannati ricatti.
Ricatti che, se prima tentava di rifiutare, adesso non riusciva a farne a meno.
Se solo sua nonna lo avesse saputo…non osava immaginarlo, sarebbe stato terribile.
Con quanti altri lo faceva? Con tutti? Solo con lei?
Non le importava, non più.
In quel momento c’era solo lei e questo le bastava.
Riprese a muoversi e cercò di stare al suo ritmo, che si era fatto più veloce ancora e quasi doloroso.
Un colpo, due colpi; lui gemette ed infine soffocò un grido mordendosi le labbra.
Rimase immobile per alcuni istanti, giusto il tempo per assicurarsi di non lasciare traccia.
Si staccò, si ripulì e si rivestì; svelto così come si era spogliato, il che non fu lento visto che si era a malapena tolto i pantaloni.
“Puoi andare, adesso” le disse con tono freddo e distaccato “Esci dal retro” la liquidò, tornando sul davanti come se niente fosse.
Lei si rivestì, sospirò ed uscì come le era stato ordinato.
Fuori faceva freddo e minacciava di piovere, ma lei sentiva solo un gran calore e sperava che i prossimi trenta giorni passassero velocemente.
Che nervi non poter dire al mondo quello che provava e come era nato; doveva mantenere le apparenze, specialmente con sua nonna.
A volte questo pensiero la faceva sentire sporca, ma non le importava se la consideravano una troietta da quattro soldi; che si vendeva come tale all’uomo che amava segretamente per avere uno sconto sull’affitto.
Già immaginava i commenti.
–Ruby Lucas, la sgualdrina che si vende al nemico per pagare meno l’affitto–
Ridacchiò e rientrò nella tavola calda, dove la nonna la aspettava a braccia incrociate.
“Alla buon’ora!” esclamò “Ho dovuto ripulire tutto da sola! Dove accidenti sei stata!?” domandò, minacciandola con la scopa in mano.
“Ho incontrato Mary Margaret e mi sono fermata a parlare” sbuffò Ruby, mettendo la giacca sull’attaccapanni.
“Ogni fine mese è la stessa storia, mi abbandoni e torni tardi”
“Avrò diritto ad uscire, no?” sbuffò di nuovo la ragazza “A tal proposito, ho incontrato il demonio e mi ha ricordato che domani sera passerà alle otto precise”
E la nonna disse tutte le parole irripetibile che le vennero in mente mentre Ruby, che chiudeva a chiave la porta di ingresso e tirava giù la tendina, sorrideva di nascosto.
Non vedeva l’ora che il giorno dopo arrivasse




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