Temporary fix

di SheHadTroubleWithHerself
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TEMPORARY FIX




Elisabetta ha sempre creduto nel colpo di fulmine e ha sempre sperato di esserne colpita in pieno nel momento in cui avrebbe guardato la persona giusta.
Ed è successo tante volte: il barista accanto al negozio dove lavora, un cliente più gentile del solito o scioccamente una persona che si scostasse per farla passare. Ovviamente era sempre l'unica folgorarsi.
Nel corso della sua breve ma intensa vita, come ogni singola persona al mondo, ha subito sconfitte e vittorie anche se le ultime sono da tempo in svantaggio. Elisabetta vive ancora con i suoi genitori mentre il suo lavoro le permette di racimolare dei risparmi per poter un giorno spiccare il volo, mentre sua sorella ha abbandonato il nido già da un anno e mezzo.

Ultimamente è un periodo particolare. Già da qualche mese ha iniziato un percorso di psicoterapia a causa della sua mancanza di fiducia verso chiunque scoprendo poi di avere cicatrici vecchie e mai rimarginate. Non se ne vergognava, ma con le sedute che passavano sentiva che era sempre più difficile riconoscere che uno dei suoi ostacoli più grandi erano proprio i suoi genitori.
Elisabetta in aggiunta non ha molti amici, se ne trascina qualcuno dalla scuola superiore ma niente di più di qualche messaggio e un' uscita occasionale. Ciò implica poca vita sociale e ovviamente impossibili nuove conoscenze che possano risollevarla. Giorno dopo giorno rigetta le persone convinta che prima o poi si allontaneranno o non la tratteranno come merita di essere trattata. Non fraintendete, non vuole tappeto rosso e riverenze ma il semplice rispetto e affetto che pensa di dover ricevere. Perché all'esterno dà l'impressione di essere arrabbiata per la maggior parte del tempo, e non è detto che si sciolga subito davanti alle persone, ma le sue relazioni problematiche l'hanno portata ad avere una carenza d'affetto che nemmeno lei riesce davvero a misurare. Ma come detto prima, ormai non di fida più di nessuno. Un cane che si morde la coda.
Perciò la sua vita è la routine più noiosa per una ragazza di ventitré anni che si sveglia al mattino, lavora per nove ore al giorno per sette giorni e che torna a casa seppellendosi tra il piumone e il computer.
Aggiungiamo anche il fatto che odia profondamente il suo lavoro è che proprio lì combatte con il suo acerrimo nemico: Maddalena.

Essendo però spaventata dai cambiamenti, non si lancerebbe nel vuoto abbandonando quell'oblio così sicuro nonostante la frustrazione.





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