Sarò
come
Persefone
E
se possibile ti guarderò
come
fossi una statua in un museo,
cosa
mirano i tuoi occhi vuoti?
Di
certo non il mio viso.
Ti
sento distante,
ma
a te non sembra,
mentre
ci scivolano addosso silenzi assordanti
e
la
notte porta con sé tutte le lacrime.
La
senti questa assenza tra di noi?
Non
ci sono più parole da rivolgerci.
Il
filo rosso del destino si è spezzato,
così
si è spenta ogni illusione d’un tempo
futuro,
l’ardore
ed il nostro amore.
Rimango
sola con i miei pensieri,
tu
invece a cosa pensi?
Ci
sono ancora nella tua mente, nel tuo cuore?
Ricordo
bene perché mi sono innamorata,
non
ricordo più perché ti amo…
sembra
il ricordo di un tempo lontano.
E
subito lo sguardo vaga,
cerco
un aiuto,
un
volto noto che colmi questo vuoto.
Sono
io la statua, forse,
mi
sento in petto un cuore freddo,
freddo
come la notte,
ma
proprio in quell’oscurità, il gelo diventa
pioggia
e
la mattina di nuovo,
mi
bacia la guancia un raggio di sole
e
torno troll, dura come la roccia.
Ti
vedo a malapena,
non
ti cerco, non ti sento,
ma
resto nell’ombra e spero che tu
possa
capire quanto faccia male
questo
bisogno inesorabile che tu
mi
percepisca.
Ci
saranno momenti migliori, mi dico,
sarò
come Persefone, mentre cambiano
le
stagioni.
|