57. Sorge il Sun's Warrior Bianco
Salve
a tutti e, finalmente ben ritrovati a tutti quanti^^.
Si
è passato davvero tanto tempo dall’ultima volta
che ho aggiornato questa fic:
ben cinque anni. Davvero un’eternità.
Sono
avvenute così tante cose in questi anni che ho perso per
davvero la cognizione
del tempo: così tante che non basterebbe una pagina per
riassumerle tutte. Posso
solo dire che mi spiace di avervi fatto attendere e spero di riuscire a
farmi
perdonare con questo capitolo e con i prossimi che posterò
più avanti.
Come
mi è stato giustamente fatto notare, è da
parecchio che non aggiorno e quindi è
altamente probabile che molti di voi non ricordino la
“trama” di questa storia.
Ho messo la parola tra virgolette, perché in questi anni mi
sono reso conto di
non averla mai realmente elaborata come volevo e di aver usato anche
personaggi
che non conoscevo molto bene. In questi anni, sia per conto mio che
grazie
all’aiuto di altri autori/lettori, ho avuto modo di
approfondire il tutto, modificare
il mio stile di scrittura e di sviluppare nuove idee che
inserirò nelle fic che
seguiranno questa cercando nel frattempo di migliorare questi prossimi
capitoli.
Detto
questo, ora farò un piccolo riassunto in modo da rinfrescare
a tutti la
memoria.
Tutto
inizia nel Fantasy, il regno dove i sogni di tutti diventano
realtà. Questo
magico regno viene attaccato dai demoni al servizio di Abhadon,
l’entità
primaria del male e guidati dal generale Abominon che fa strage dei
migliori
guerrieri a difesa del regno. Quando è ormai prossimo alla
vittoria, il demone
decide di ritirarsi momentaneamente e di concedere due mesi di tregua
agli
abitanti per aumentare la disperazione e l’impotenza dei
sopravvissuti.
Disperato
per la situazione, Galax sovrano del Fantasy decide di evocare un
creatore di
sogni ossia una persona comune che con i suoi sogni ha contribuito a
creare
alcuni degli abitanti di questo regno.
La
scelta ricade sul diciannovenne Nick che si ritrova evocato nel Fantasy
e
costretto a combattere una guerra non sua che lo porterà
alla fine a
trasformarsi in quello che aveva lui stesso contribuito a creare: il
Sun’s
Warrior Blu Nick Nibbio Blu, un alieno umanoide con caratteristiche di
un
nibbio reale proveniente dal Sole, meglio noto come soleano.
Sconfitto
Abominon, Nick torna nel suo mondo scoprendo di non aver perso nessuno
dei suoi
poteri e, sotto il nome di Millennium Falcon, decide di usarli per
proteggere il
suo mondo.
Tuttavia,
le forze di Abhadon sono tutt’altro che sconfitte. Al
servizio dell’entità
oscura vi sono 20 generali che vengono incaricati del compito di
eliminare il
Sun’s Warrior in quanto problematico per i progetti di
conquista.
Inizia
così la battaglia del Sun’s Warrior Blu contro le
armate infernali, durante le
quali viene a conoscenza di cose di cui non immaginava
l’esistenza.
Innanzitutto,
scopre che lui non è l’unico Nick esistente, ma
che ne esistono altri che e
sono alla guida dei loro gruppi.
A
questo segue la scoperta che la realtà che conosce
è organizzata in diverse
dimensioni classificate con lettere dell’alfabeto e che lui
è della dimensione
IN.
A
seguito della sua battaglia contro i demoni, si sposterà poi
nella vicina
dimensione INA dove si troverà davanti a un vero e proprio
crossover in cui
personaggi di opere diverse vivono senza saperlo in uno stesso mondo.
Ispirato
dai suoi alter ego, Nick decide di creare il proprio gruppo, dando
origine ai
Sun’s Knights, ossia ragazzi molto vicini agli spiriti che
materializzano come
armature in stile Saint Seiya. Tra questi vi sono personaggi
appartenenti alle
storie di Naruto, Yugioh e Card Captor Sakura che inizieranno a
interagire tra
di loro creando nuove storie.
Ma
più passa il tempo, più Nick inizia ad avere
ricordi e sogni non suoi che non
riesce a comprendere se gli appartengono. Inoltre, scopre che dentro di
lui
risiede l’essenza di una divinità nota col nome di
Chaos che mira a
impossessarsi del suo corpo ma ciò gli viene impedito dal
suo angelo custode
Alan e da un’altra presenza senza nome che dimorano dentro di
lui. Comprende
quindi che in lui c’è molto più di
quello che avesse mai pensato.
La
situazione si complica ulteriormente quando Nick si trova davanti a un
altro
Sun’s Warrior, Lello Leone Nero, proveniente dalla sua stessa
Terra che non
solo gli rivela che non è l’unico soleano
esistente ma che, a causa di un
misterioso morbo, la specie di cui ormai fa parte è quasi
del tutto estinta e i
pochi superstiti vivono in totale anonimato mescolati tra i terrestri.
Inoltre,
anche nella dimensione INA sono presenti i soleani ma sono sotto il
regime
tirannico di Vorkye Drago del Sangue che ha rivendicato il potere per
sé e
assoggettato l’intera stella.
Dopo
aver incontrato Lello, Nick fa la conoscenza dei soleani ancora vivi
nella sua
dimensione che giungono in soccorso suo e dei compagni contro il Primo,
un’altra entità maligna che mira a prendere il
posto di Abhadon e a distruggere
chi costituisce un ostacolo per i suoi piani.
In
tutto questo, uno dei Sun’s Knights è sparito nel
nulla e ora il gruppo è
andato alla sua ricerca in una delle numerose dimensioni satellite
presenti
nella INA e restano in attesa dell’attacco della decima
armata infernale guidata
dal Dio Hades.
Valicata
l’enorme porta, il gruppo si trovò davanti a un
nuovo paesaggio. Era una
desolata landa nera. La terra bruciata emanava un acre odore di morte,
le
montagne in lontananza parevano dei giganti sofferenti piegati su loro
stessi.
Nei dintorni vi era ciò che restava di abitazioni ormai
ridotte a ruderi. Ma
non era quel paesaggio a lasciare senza parole, bensì il
cielo. La luna era
completamente assente. Al suo posto vi era quello che sembrava una
meteora che
rilasciava una scia di colore azzurro. La sua fredda luce rendeva il
panorama
ancora più inquietante di quanto già non fosse.
Quando
vide lo strano corpo celeste, Jim fu colto da un dolore
all’occhio bendato.
“Tutto
bene?” gli chiese Axel preoccupato.
“Si.
È già passato!” gli rispose Dundee
rimettendosi composto “Avverrà
qui!” pensò mentre ricordava un evento
del suo passato.
Il
suo leggero malore fu notato da pochi. Gli altri stavano osservando il
paesaggio che avevano davanti.
“Indubbiamente
inquietante!” commentò Jiraiya mantenendosi
impassibile. Durane la guerra dei
ninja aveva già assistito a simili panorami ma quello che si
trovava davanti
aveva un qualcosa di più inquietante.
“Queste
armate hanno lasciato terra bruciata intorno a loro. Davvero
triste!” anche
Kakashi non era nuovo a questo tipo di spettacolo ma sperava di non
dover più
assistere a un simile scenario. Suo malgrado, si era illuso.
I
Bronze così come i soleani presenti non potevano che
concordare. Nemmeno loro
erano nuovi a quel panorama.
Nick
stesso lo ricordava fin troppo bene. Era stata la prima cosa che aveva
visto
quando aveva messo piede nel Fantasy e, ancora una volta, vi stava
assistendo.
“Le
armate del Sovrano Supremo non sono
diverse dai demoni di Abhadon!” pensò il
castano coi pugni stretti.
Ma
ciò che ora lo preoccupava era la reazione dei ragazzi.
Forse i giovani ninja
avevano già visto quel panorama ma non gli altri.
“E’-È
terribile!” esclamò la piccola Kinomoto stringendo
i pugni tremanti. Il mondo
di prima doveva averle da un’idea della guerra ma quello era
anche peggio “Perché
distruggere tutto quanto? Perché seminare così
tanta morte e desolazione? Che
senso ha fare tutto questo?” e pose tutte queste domande
più a sé stessa che ai
compagni.
Shaoran
la strinse a sé. Avrebbe voluto darle una risposta ma non
sapeva come
risponderle. Anche lui era nelle sue stesse condizioni ma riusciva a
controllarsi
quel tanto che bastava per non farle trasparire.
“Non
c’è mai una risposta sola e nemmeno una
giusta!” le rispose Amor accarezzandole
la testa “Quando scoppia una guerra, non importa chi sia nel
giusto, ciò che
provoca è sempre e solo questo e a pagarne le conseguenze
sono sempre gli
innocenti!” e lui, suo malgrado, aveva assistito molte volte
a tutto questo.
“Non
è giusto!” disse Naruto stringendo i pugni.
“La
guerra non è mai giusta!” gli rispose Ikki
iniziando a camminare “E non credete
che questo sia il peggio. Finora voi avete combattuto solo i demoni
che, per
loro stessa natura, desiderano distruggere senza un motivo ma
c’è qualcosa di
peggio di loro: gli umani. Non c’è creatura
peggiore che non desideri la
guerra. Poco importa il motivo. Alla fine, ogni scusa è
buona per combattere. E
inevitabilmente anche chi interviene per fermare le guerre deve farlo.
Anzi, la
sua diventa una guerra doppia: contro gli altri e contro sé
stesso!” e cominciò
ad allontanarsi “Perciò fatevene una ragione.
È il solo modo che avete per
andare avanti!” e distanziandosi dal gruppo.
“Aspetta
dove stai andando?” gli chiese Syrus confuso.
“A
fare ciò che so fare meglio!” rispose il cavaliere
della fenice per poi
andarsene senza degnare gli altri di un saluto.
“Tipico
suo!” esclamò Nick sospirando “Se li incontri, aiuta Zane
e Aster.
Ovviamente fa come preferisci!” ma gli
mandò questo messaggio mentale.
Sapeva come era fatto: solitario e duro come pochi ma, a modo suo,
dotato di un
grande cuore.
“Se
meriteranno il mio aiuto!” rispose il blu
per poi chiudere il
contatto.
“Cioè,
se n’è andato lasciandoci così. Ma che
modi!” protestò Ino stringendo il pugno.
Lo aveva considerato figo ma non così menefreghista.
“Mio
fratello fa sempre così. Non è nel suo stile
stare con gli altri!” commentò
Shun giustificando il modo di fare del fratello.
“Ma
potete stare tranquilli. Se il suo aiuto sarà necessario,
non importa dove si
trova, verrà a darci una mano!” di questo Seiya ne
era sicuro.
“Se
lo dite voi ci fidiamo!” commentò Shikamaru che
preferì chiudere la questione
“Piuttosto, come intendiamo muoverci?
Siamo un bel gruppetto e c’è
più di qualche testa calda da tenere a
bada!” con queste ultime parole si riferì in
particolar modo a Naruto e Jaden
che erano i tipi più imprevedibili del gruppo^^.
“Perché
guardi me?” chiese il biondino in questione facendo la sua
migliore faccia da
dobe possibile.
“PERCHE’
SEI TU QUELLO CHE FA SEMPRE CASINI!” lo sgridò il
confettino rosa col pugno già
pronto a colpirlo in testa.
“Fermati
subito Sakura!” disse Nick severo.
La
rosa si bloccò di colpo. Non era stato solo il tono di voce
del castano a
bloccarla, il suo corpo era come paralizzato. Sembrava quasi fosse una
statua di
pietra.
La
stessa Haruno non aveva parole. Per quanto ci provasse, non riusciva a
muovere
un muscolo.
“Ma
che succede?”
Si
chiesero tutti i ragazzi senza parole.
“Tu
guarda! Non ricordavo usassi la telecinesi per fermare le ragazzine
isteriche!”
commentò Kuina rivolta al castano.
“Beh,
se non lo avesse fatto lui, ci avrebbe pensato uno di noi o il maestro
Amor
stesso!” esclamò Dohko calmo.
I
ragazzi fissarono stupiti il castano. Dal canto suo, lui fissava
severamente
Sakura ancora bloccata. I suoi occhi brillavano di una leggera luce
azzurra. Quando
essa sparì la ragazza fu di nuovo libera di muoversi e si
voltò stupita verso
di lui.
“Sappiamo
tutti quanto Naruto sia imprevedibile ma non è una scusa
perché venga sempre
sgridato o colpito in testa. Non hai mai pensato che forse sono proprio
i pugni
che gli dai in testa a renderlo così?” le chiese
Nick con un tono che non ammetteva
repliche “È vero, siete ninja e siete allenati e
abituati a reggere a subire
danni ma anche le scorze più dure si rompono se colpite
sempre in quel modo.
Quindi te lo dirò chiaramente: picchia nuovamente Naruto o
qualunque altro tuo
compagno per motivi stupidi e riceverai una punizione dieci volte
peggiore di
quello che hai fatto!” e le disse chiaramente quale sarebbe
stata la sua
punizione se lo avesse fatto di nuovo.
“S-Sì!”
rispose Haruno con aria colpevole.
Nick
fece un respiro per scacciare tutto il nervoso e poi le
poggiò una mano sulla
testa “Dai, ora non fare questa faccia avvilita. Facciamo
tutti i nostri
errori. L‘importante è non ripeterli!” e
provò a consolarla.
Un
gesto che fece sorridere i compagni presenti, compresa la ragazza
stessa.
“Disse
il piagnucolone del nostro gruppo!” lo canzonò
Kuina da dietro. Cosa che fece
rizzare i capelli del castano.
“E
che si arrabbiava e dimenava quando non riusciva in qualcosa di
semplice!”
seguita da Dohko. E la cosa fece socchiudere gli occhi a Nick.
“Non
dimentichiamo della sua poca voglia di studiare e della sua timidezza
che lo
faceva balbettare!” ma anche Gatta volle dire la sua. E la
cosa piombò come un
macigno sulle spalle del castano.
“Per
non parlare della sua pigrizia!” Alex rincarò la
dose facendo calare un altro
macigno sulle spalle di Nick.
“E
che fosse un credulone? Non ce lo possiamo dimenticare!” e ci
si mise anche
Skye che doveva anche criticarlo.
Cosa
che fece capire ai ragazzi che nemmeno il loro amico era impeccabile^^.
“Appunto. Sono il bue che da del
cornuto all’asino!” esclamò
sarcasticamente il castano^^.
“Come
avete potuto capire, ragazzi, anche lui ha i suoi difetti. Li ha ancora
ma si è
applicato e li ha corretti. Potete fare lo stesso ance voi!”
concluse Amor
ponendo fine a quella catena che sapeva sarebbe andata avanti per un
bel po’
ma, in quanto suo maestro, sapeva bene gli sforzi che aveva fatto per
migliorarsi.
“E
no, volevo dire anche io la mia!” protestò Cana
facendo il broncio. Esso fu
sostituito da un sorriso triste “Anche se è solo
un grazie... da parte di
entrambe!”
Nick
la guardò stupito. A che cosa si riferiva? E
perché aveva usato la parola
entrambe?
Avendo
notato il suo stupore, Joey decise di illuminarlo
“E’ legato agli eventi di
quando lasciammo il sole... oltre sei secoli fa. In
quell’occasione hai salvato
la sua vita e quella di una piccola soleana che, ahimè non
è più tra noi!”
“Cosa?”
chiese stupito il Sun’s Warrior che osservò sia il
biondo che gli altri compagni.
I
soleani presenti abbassarono tristemente il volto. Ricordare quei
momenti non
era facile per nessuno di loro e se il castano non ne aveva nessun
ricordo era
meglio così.
“Come
ha detto Joey è una storia di oltre sei secoli
fa!” disse Seto cupo “Ma non è
il momento di raccontarla. Ti basti sapere che in
quell’occasione… sei morto per
salvare tutti noi!” e preferì non aggiungere altro.
Il
castano spalancò gli occhi per
l’incredulità.
Alan
lo guardò con apprensione e gli poggiò una mano
sulla spalla destra.
“Comprendo
che vorresti chiedere qualcosa di più ma Seto ha ragione.
Non è né il momento
né il posto adatto per rivangare il passato che non
conosci!” il biondo rimarcò
le parole del soleano robotico.
Il
castano rimase per un po’ in silenzio e con le braccia
incrociate. Rifletté su
quello che aveva scoperto in quei giorni.
Da
quando era diventato il guerriero che era, aveva scoperto di avere dei
retroscena che nemmeno lui credeva di avere. All’inizio
credeva che il suo
aspetto e i suoi poteri fossero tutti frutto della sua immaginazione.
Poi, da
quando aveva iniziato combattere i generali infernali, si era reso
conto che aveva
abilità che non aveva mai pensato di possedere e una storia
che non conosceva.
Aveva pesino scoperto dell’esistenza di altre dimensioni e
conosciuto alcuni
suoi alter ego che, in un modo e nell’altro, erano come lui.
Inoltre, ora aveva
scoperto che i soleani non erano semplicemente il frutto della sua
immaginazione e che vivessero solo e unicamente nel Fantasy. Esistevano
veramente e, a seguito di una vera e propria pandemia, ora abitavano
sulla
Terra. Sulla sua Terra. E lui non lo aveva mai sospettato. In
più, i soleani
esistevano anche in quella dimensione insieme personaggi provenienti da
diverse
opere con cui lui e molte altre persone erano cresciuti. Aveva saputo
di essere
morto secoli prima e.… di essere rinato.
E
infine c’erano Chaos e la misteriosa presenza che aveva
incontrato una
settimana prima.
Aveva
un sacco di domande da fare ma non sapeva da quale iniziare. E la cosa
iniziò a
fargli girare la testa.
“Sicuramente
in questo momento hai un sacco di domande da farci e questo lo
comprendiamo. Vorremmo
risponderti qui e ora ma non è il momento per
farlo!” gli disse Skye osservandolo
con occhi comprensivi.
“Scusate
se mi intrometto ma non sarebbe più semplice se Nick vi
leggesse la mente?” si
intromise Atticus con aria tranquilla.
“È
vero. Lui è un telepate e, se glielo permettete, scopre
tutto senza che dobbiate
per forza aprire bocca e rivangare quei momenti!”
concordò Axel che non comprendeva
perché non si ricorresse a questa soluzione così
semplice senza dover aspettare
ulteriore tempo.
“Credo
che non sia così facile amico mio!”
commentò Jim osservando sia il castano che
i nuovi compagni.
“Il
ragazzo ha ragione!” concordò Kakashi
“Nick non la vuole usare!” esprimendo il
suo pensiero.
I
ragazzi fissarono confusi prima il Jonin e poi il Sun’s
Warrior. Non
comprendevano quale fosse il problema a non voler usare un potere di
cui si era
dotati.
“E’
perché sono suoi compagni!” a rispondere alla loro
domanda ci pensò Jaden “Se
il signor Nick gli leggesse la mente dimostrerebbe di non fidarsi di
loro!” e
spiegò il motivo di questa scelta del castano.
“Allora
come giustifichi tutte le volte che lo ha fatto con noi? Non ha un vero
e
proprio senso!” commentò Kankuro dubbioso.
“Se
ben ricordi lui ci ha sempre chiesto il permesso!” gli fece
notare Shikamaru
con sguardo riflessivo “Quando ci ha reso i suoi
Sun’s Knights ci ha chiesto il
nostro permesso in modo da guadagnarsi la fiducia di tutti noi. E ha
fatto lo
stesso anche durante gli allenamenti in cui, alle volte, la usava per
prepararci
a fronteggiare avversari che al contrario non si fanno scrupoli a
entrarci
nella testa. Pensa a quando ce la siamo vista contro
Raptomort!” e invitò lui e
i compagni a ricordare tutte le volte in cui il castano aveva usato la
sua
telepatia su di loro.
“Shikamaru
ha ragione!” commentò Shino
“Probabilmente con sconosciuti o con qualcuno che
ha incontrato una sola volta, non esita a usare questo suo potere. Ma
con noi è
diverso. Mi sbaglio forse?” per poi chiedere al diretto
interessato.
Nick
non parlò per più di dieci secondi. Infine,
annuì “Sì è come avete detto
voi.
Non uso questo potere con leggerezza!” fissò poi i
compagni soleani “Va bene, rimanderò
le domande a un altro momento. Però, non fatemi attendere
una vita!” dando loro
piena fiducia.
“Puoi
stare tranquillo!” gli rispose Dohko a nome di tutti
sollevando il pollice.
Gli
altri annuirono.
“Ora
che abbiamo momentaneamente risolto la questione, direi che possiamo
iniziare
con il nostro allenamento!” Amor attirò
l’attenzione su di sé decidendo per
tutti che il tempo delle parole era finito.
“Si
maestro!”
Dissero
tutti quanti.
“A
essere sincero mi sarebbe piaciuto sapere qualche altro dettaglio su
voi
soleani!” commentò Kakashi leggermente deluso.
“Durante
le pause potrai chiederci tutto quello che vorrai!” gli disse
Kuina con un
sorriso “Se poi vuoi sapere le mie misure, ti dico subito di
non provarci
nemmeno a chiederlo!” che divenne inquietante in segno di
avvertimento.
“Non
ti devi preoccupare. Non era tra le mie
curiosità!” gli rispose il ninja copia
che percepì il pericolo.
“Tanto
la tua quarta la notano tutti!” esclamò Dohko.
“Soprattutto
mentre dormi in piedi!” concordò Joey con un
sorriso da furbetto “Hai le misure
più piccole del gruppo e lo sappiamo tutti!”
dicendolo con molta convinzione.
La
blu fissò i due con un evidente tic che convinse tutti ad
allontanarsi dai due
soleani.
“Cana
posso prendere in prestito la tua mazza?” chiese poi la
spadaccina.
“È
tutta tua. Spaccagliela in testa!” rispose la castana
lanciandogli Seto.
“Grazie!”
disse lei afferrando al volo un confusissimo castano e poi lanciandosi
all’inseguimento
dei due che se la dettero a gambe^^.
“Quei
due se la sono cercata!” commentò Jiraiya con
occhi a fessure.
“Già!”
concordò Alan con la medesima espressione.
“Ma
usare quel poverino come mazza non vi sembra un po’
disumano?” chiese Sakura Kinomoto
un po’ preoccupata per il soleano drago.
“Tanto
non si fa niente!” la consolò Alex “Non
con la testa dura che si ritrova!” e di
questo ne era sicuro^^.
“Ricordate
che è un organismo cibernetico!” e Gatta gli dette
corda dato che Seto era come
lei ed Alex.
“A
questo punto non serve attendere ulteriormente. Possiamo iniziare la
sessione
intensiva di allenamento!” disse Shiryu avvicinandosi a Nick
“Noi Bronze ci
concentreremo sull’allenare Nick e a prepararlo allo scontro
con Hades, mentre
il maestro Amor e i soleani presenti penseranno ai ragazzi. Vi va
bene?” e
propose la sua idea sperando che venisse accettata.
“Non
ho obiezioni!” rispose il maestro della Sacra scuola
“Però è meglio alternarci.
Ho diverse tecniche che devo ancora trasmettere al mio
allievo!” stabilendo
questa sua condizione.
“Nessun
problema maestro!” gli rispose Nick stesso.
“A
allora INIZIAMO!” proruppe Naruto per stimolare gli animi.
“Si
facciamolo!” seguito da Gaara.
“Diventiamo
più forti e troviamo anche Jesse!”
concordò Jaden sempre deciso a salvare
l’amico e a diventare più forte.
“Certo!”
Dissero
i compagni dando così inizio agli allenamenti.
INTANTO
A DIVERSI CHIILOMETRI DI DISTANZA
Ikki
si era
ormai allontanato dal gruppo.
Avanzava
con passo fermo quelle lande desolate
consumate dalle orde delle tenebre.
“Di
sicuro non sono alla nostra altezza ma non
bisogna abbassare la guardia!” di questo ne era sicuro
Si
trovò davanti un bivio. Quale delle strade
era quella giusta?
Per
il Bronze solitario non era un problema. Una
valeva l’altra. Lasciò fosse il suo
istinto a guidarlo e prese per quella
alla sua destra. Era da lì che percepiva delle
presenze degne di nota che
era sicuro appartenessero ai Sun’s Knights mancanti.
“Da
come me li ha descritti Nick, sono tipi caratterialmente
simili a me. Sarà interessante vedere se ha ragione o
meno!” fu questo il suo
pensiero. E la sua curiosità era molta.
Ma
fu tale da non fargli notare che, a causa del
movimento brusco, una delle code del suo cloth si era avvicinata al
piede. Calpestò
l’oggetto in questione ed essendo parte integrante della
corazza provocò un
effetto domino facendolo scivolare all’indietro
CRASH!
“AHIA!
CAZZO!” imprecò Phoenix tenendosi la
testa dolorante per la botta^^ “Come è possibile
che faccia simili figure? Beh,
almeno non succede mai in presenza degli altri!” e
ringraziò il cielo che cose
del genere non gli capitassero davanti ai compagni o avrebbe perso la
sua
dignità.
Contento
di questa fortuna, Ikki si rimise in
piedi e si incamminò verso l’ignoto e facendo
attenzione a non calpestarsi
nuovamente la coda^^
INTANTO
SU UN PIANETA SITUATO IN UNA GALASSIA LONTANA
Il
pianeta Kyrin. Era un mondo assai diverso dalla Terra: il cielo era
plumbeo e quasi
sempre attraversato da dense nubi, la vegetazione presentava colori
acidi che
variavano dal verdastro al giallo, la fauna era costituita da creature
tozze e
molto robuste, mentre gli abitanti, per i pochi che si erano visti,
erano bassi
e tarchiati e ancora molto primitivi, la temperatura variava dai +30 ai
-10
gradi, le giornate erano di circa 26 ore e la gravità era
cinque volte
superiore a quella terrestre.
Per
il gruppo di Yugi non era stato facile adattarsi a quelle condizioni.
Avevano
impiegato diversi giorni a adattarsi e con non poche
difficoltà e gli
allenamenti che dovevano sostenere ogni giorno erano sempre estenuanti.
Aruka
e Jack non si trattenevano e non esitavano neanche ad assumere le loro
vere
sembianze per dare loro maggiori problematiche. Anche Eriol non ci
scherzava:
le sue lezioni teoriche erano piene di concetti complicati persino per
i più
intelligenti del gruppo e quelle pratiche non erano da meno.
Era
ormai passato un mese da quando il gruppo era arrivato lì ma
per loro sembrava
passato molto di più.
E
un altro giorno era appena iniziato
“Oggi
voi tutti, Yugi escluso, ve la dovrete vedere contro di me!”
annunciò Aruka fissando
severamente i Sun’s Knights presenti.
“E
per quale motivo Yugi sarebbe escluso dalla sessione di
allenamento?” chiese
Seto. Rispetto a un mese prima sfoggiava un look diverso. I pantaloni
erano
completamente strappati e graffiati, la camicia era a brandelli e il
cappotto era
stracciato ai lati. I capelli si erano allungati fino a toccare le
spalle e sul
viso era presente una folta barba. Tuttavia, i suoi occhi non avevano
mai perso
la loro freddezza.
Anche
gli altri erano in condizioni simili, salvo le ragazze che,
chissà come,
riuscivano a mantenersi.
“Semplicemente
perché Jack vuole sottoporlo ad una sessione
speciale!” gli rispose la verde per
poi assumere le sue reali sembianze di drago “Ora basta
parlare e fatevi
avanti!” e senza attendere, si scagliò contro di
loro iniziando l’allenamento.
A
un centinaio di metri di distanza Yugi si trovava davanti il grande
drago
dorato Sourise.
Anche
il re dei giochi era cambiato parecchio: gli abiti erano del tutto
stracciati,
i capelli a stella si erano allungati a tal punto da cadergli lungo la
schiena
e non stavano più al loro posto e aveva anche
un’evidente barbetta. Era cambiato
anche fisicamente: aveva perso la sua tipica espressione infantile
diventando
molto più simile al suo alter ego Atem diventando anche
più alto.
Muto
aveva chiesto al drago d’oro di insegnargli a usare la magia
del Dragon Slayer.
Il drago aveva voluto sapere il motivo che lo spingesse a voler
apprendere
questa magia.
La
risposta del viola era stata semplice: proteggere i suoi amici e anche
non
sentirsi più inutile come durante la tentata distruzione
operata da Vorkye e la
sua banda.
Per
il drago non ci fu risposta migliore: era stata semplice e schietta,
una cosa
che aveva sempre apprezzato.
Muto
aveva iniziato a padroneggiare abbastanza bene quella magia consistente
nella manipolazione
di fiamme dorate e dell’oro. Ma necessitava di molto
allenamento e maggiore
controllo del potere magico e, dato che il tempo non era dalla loro
parte,
dovevano fare in fretta.
Yugi
era a terra ansimante. Aveva impiegato tutte le sue energie ma ancora
non
bastava.
“E’
tutto qui quello che sai fare Yugi?” gli chiese il drago con
una punta di
delusione “Con questa scarsa resistenza non riuscirai a
proteggere nessuno e
nemmeno a dimostrarti utile!” e rincarò la dose in
modo da stimolarlo a rimettersi
in piedi.
WAMP!
Nel
mentre gli soffiò contro una fiammata che fu subito
assorbita dal giovane che
si rimise in piedi.
“Non
serve che me lo ricordi. So anch’io che così non
va bene!” gli rispose Muto tra
un respiro e l’altro.
Anche
se aveva recuperato le forze sentiva tutto il corpo dolorante.
“E
pensare che Nick e Lello hanno imparato a padroneggiare questa magia in
appena
due giorni con Anima del Drago annessa!” commentò
Sourise “Sarà forse che sono
due guerrieri con più di cinque millenni a testa e con
maggiore esperienza alle
spalle. Anzi no, Nick ha appreso questa magia quando era ancora un
semplice
umano!” e si corresse sul castano. Ma anche così
non poteva che sminuire il suo
attuale allievo.
Yugi
strinse i pugni. Era consapevole dei suoi limiti; eppure, stava
cercando di
applicarsi con tutto sé stesso per migliorare. Ma non era
ancora sufficiente.
“Continuiamo!”
disse trattenendo a stento la rabbia.
Sourise
lo fissò serio senza parlare e si limitò a
sollevare un dito artigliato
invitandolo a farsi avanti.
Yugi
non se lo fece ripetere due volte e, evocata la sua armatura di
Sun’s Knight,
si lanciò contro il drago.
Eriol
stava seguendo a distanza le due sessioni di allenamento insieme ai
suoi
famigli. Le sue attenzioni erano concentrate su quello di Yugi.
“Ci
si sta mettendo d’impegno!” commentò
allegramente Ruby Moon intenta a servigli
del tè.
“Ma
non è sufficiente!” esclamò Spinel Sun
raggomitolato su sé stesso “Nelle sue
attuali condizioni non andrà da nessuna parte!”
poteva facilmente prevedere
come sarebbe andata a finire.
“Yugi
è quello che ha il maggior potenziale dei suoi compagni.
Tuttavia, non riesce a
esprimerlo come realmente vorrebbe fare!” commentò
Hiragizawa bagnandosi le
labbra col tè appena servito.
“E
che cosa glielo impedisce?” chiese dubbiosa Ruby Moon.
“Forse
i suoi dubbi?” suggerì Spinel Sun anche se non era
sicuro di quello che aveva
appena detto.
“Quelli
li ha superati da tempo. È altro che gli impedisce di
farlo!” commentò Eriol
continuando ad osservare Muto.
DIVERSE ORE DOPO
CRACK!
“ARRGHH!”
Yugi si sfracellò a terra con l’armatura
completamente distrutta.
I
suoi assalti, per quanto forti non riuscivano a rompere le difese del
drago. Nemmeno
con la magia del Dragon Slayer era riuscito a ottenere qualche
risultato e la
sua armatura era stata sbriciolata da un semplice rilascio del potere
magico
del drago.
“Anche
così non è servito a nulla!”
commentò Sourise sconsolato “Per oggi
interrompiamo!” e decise di porre fine a
quest’ennesima sessione inconcludente.
“N-Non
ancora!” sussurrò il viola stringendo i denti
“Posso ancora continuare!” e si
rimise a fatica in piedi.
“Non
in quello stato!” commentò Sourise “Sei
stanco, ferito e riesci a mala pena a
reggerti in piedi. Se continui così rischi per davvero di
morire!” lo aveva
provocato abbastanza ma ora si era reso conto di aver tirato troppo la
corda.
“E
ALLORA!” gridò Yugi facendo spalancare le pupille
del drago “Lo avete detto voi
che il nemico non avrà nessuna pietà di noi. Non
ci risparmierà nemmeno se lo
imploriamo. Perciò smettila di trattarmi con i guanti e
attaccami come se
volessi uccidermi!” e detto questo si lanciò a
muso duro verso di lui.
Sourrise
sospirò “A quanto pare dovrò insegnarti
un’altra cosa!” e spalancò gli occhi
sfoderano un’espressione feroce.
L’aria
intorno a lui si distorse e davanti a lui ad apparve una figura
indistinta
armata di falce.
ZACK!
Yugi
fu colpito al petto da un profondo squarcio finendo spinto
all’indietro e
schiantato al suolo. Non riuscì nemmeno a urlare per il
dolore che provava.
Ormai non aveva più fiato nei polmoni.
“Ne
hai avuto abbastanza o vuoi continuare dicendo queste
fesserie?” gli chiese il
drago avvicinandosi minaccioso a lui “Credi davvero che
questo sia un gioco
come quello che fai usando il tuo deck? Credi davvero di poter
diventare più
forte semplicemente volendolo?” fino a quando non gli fu
praticamente a pochi
centimetri “Questo non è un gioco e se muori non
puoi resuscitare giocando
delle semplici carte. Hai capito?” e fissarlo severamente.
“Cough!”
in tutta risposta Muto fece un forte colpo di tosse sputando anche un
corposo
fiotto di sangue.
“Forse
ho un po’ esagerato!” pensò il
drago. Poteva vedere che le condizioni del
suo giovane amico erano pessime.
“Lo
so anche io!” pensò Yugi in uno stato di
semi incoscienza “Quello che
abbiamo deciso di fare non è un gioco. Non è un
duello che deciderà le sorti di
tutto come siamo abituati a fare. Non è semplicemente con le
carte che possiamo
vincere!” in cuor suo sapeva già che era
totalmente diverso da quello che
lui e i suoi compagni avevano affrontato fino a quel momento “Ma
davvero non
c’è nulla che possa fare? Come posso fare a
proteggere i miei amici? Come posso
fare… Faraone?” si chiese mentre
iniziò a perdere conoscenza.
Tutto
intorno a lui si fece buio. Tutto si fece silenzioso. Il suo corpo e la
sua
mente vagavano nel buio. Non c’era nulla.
Poi,
da quel nulla, qualcosa squarciò il buio. Il nero fu
sostituito da un caldo bianco.
“Che
cos’è?” si chiese il viola mentre i suoi
occhi iniziarono ad abituarsi a quel
nuovo colore.
FLASH!
Sopra
di lui ci fu un bagliore dorato e apparve la sua armatura di
Sun’s Knight.
Yugi
la osservò stupito.
Ora
che ci pensava, quando Nick l’aveva sbloccata non aveva detto
di che spirito si
trattasse. Aveva solo detto il Faraone Senza Nome. In tutto quel tempo
non si
era mai chiesto quale fosse realmente il suo nome né i
poteri che derivavano da
essa. Non ne aveva nemmeno estratto la carta che era presente in tutte
le
armature degli altri compagni, non aveva trovato niente. Anzi, qualcosa
era
apparso: qualcosa che credeva non avrebbe più rivisto e che
era tornato a
pendere dal suo collo. Il suo Puzzle del Millennio.
Nei
primi momenti aveva creduto che il suo amico faraone fosse tornato a
dare loro
una mano. Ma così non era stato. Per quanto avesse provato a
chiamarlo, il suo
amico non rispondeva più. Ormai era andato via e non sarebbe
più tornato.
Allora perché il Puzzle era tornato da lui? Che cosa voleva
dire?
Sentì
che il dolore che provava non c’era più. Le ferite
e la fatica erano sparite e
questo gli permise di rimettersi in piedi e di osservare la sua corazza
personale.
Più
la osservava, più pensava che le mancasse qualcosa. Ma che
cosa?
Il
suo sguardo cadde sul suo Puzzle. Non capiva perché ma
sentiva che era quello
il pezzo mancante. Era una sensazione strana, eppure sentiva che era la
cosa
giusta da fare.
Decise
quindi di fare un tentativo e, sfilatosi il Puzzle, lo appese al collo
dello
dell’armatura.
Attese
per diversi secondi ma non successe nulla.
“Mi
sono illuso!” commentò abbassando tristemente lo
sguardo “Per un attimo, ho
veramente pensato che fossi qui davanti a me!” tanto che gli
occhi iniziarono a
inumidirsi.
Nella
sua mente riaffiorarono i ricordi delle tante avventure affrontate con
lui e i
suoi compagni. Gli scontri, gli enigmi e le difficoltà
affrontate insieme.
Ogni
ricordo gli fece cadere una lacrima.
“Io…
non so che cosa fare” sussurrò a sé
stesso “Che cosa posso fare… Atem?” e
chiamò il suo amico per nome.
FLASH!
Come
a voler rispondere alla sua domanda, il Puzzle brillò e fu
seguito
dall’armatura che sprigionò una luce accecante.
Yugi
si coprì gli occhi per non essere accecato.
“Continua
ad essere te stesso!” disse una voce in mezzo a quella luce.
Il
corpo di Muto fu attraversato da un brivido: riconosceva quella voce.
Era lui.
Il faraone era lì.
Quando
finalmente la vista tornò a funzionare, fissò con
gioia davanti a lui.
Lo
stava osservando con sguardo sorridente. Il faraone Atem era
lì davanti a lui.
Non
proferì parola. Non era necessario: bastò il suo
sguardo per far capire che
cosa volesse dirgli.
Yugi
comprese che era sempre stato al suo fianco. Era diventato lui stesso
la sua
armatura e il suo potere perché sapeva che avrebbe avuto
bisogno del suo aiuto.
Ma adesso era tempo che continuasse da solo per la sua strada. Se
voleva
diventare più forte e proteggere i suoi amici…
doveva farlo da solo. E il
faraone era sicuro che ce l’avrebbe fatta.
“Io
credo in te!” furono queste le uniche parole che
esternò poi la sua figura
sparì insieme all’armatura.
Yugi
fece un profondo respiro “Sì, mi ero dimenticato
che cosa devo realmente fare:
credere in me stesso!” era questo che aveva appreso grazie a
lui e ai suoi
amici. La sua vera ispirazione.
“E
questo ciò che
sei?” chiese una voce nuova.
Il
viola si ritrovò di
colpo in un luogo diverso: un mondo in cui tutti i colori erano
confusi.
Ovunque guardasse, non si vedeva una fine. Era come sospeso in esso.
“Dove
mi trovo?” si
chiese il giovane sempre più confuso.
Intorno
a lui
comparvero delle figure avvolte da una mistica luce bianca che
ripeterono “E’
questo ciò che sei?”
Per
quanto ci
provasse, Muto non riusciva a metterle a fuoco. Sebbene le vedesse, non
riusciva a comprenderne la fisionomia.
“E’
questo ciò che
sei?” chiesero nuovamente le figure.
“Prima
di rispondervi,
ditemi chi siete e dove mi trovo!” si impose Yugi mettendosi
in posa di
combattimento.
Per
lunghi istanti,
le figure rimasero in silenzio. Era come se stessero pensando a come
rispondere.
“Non
serve che ti
agiti giovane Yugi. Non hai nulla da temere da noi!” disse
poi la figura che
aveva davanti. Il suo tono di voce era strano, era come distorta e
questo non
gli permetteva di capire sé stesse parlando con un uomo o
una donna.
“Su
chi siamo, puoi
considerarci come i tuoi predecessori!” disse
un’altra figura alla sua destra
con la medesima voce distorta.
“Mentre
questo luogo,
possiamo definirlo il santuario dell’investitura!”
concluse un’altra alla sua
sinistra con la medesima voce.
Predecessori?
Investitura? Che cosa significava?
Erano
queste le
principali domande che Yugi si stava ponendo.
“Potete
essere più
chiari per favore? Non riesco a capire che cosa volete dire!”
che chiese
maggiori chiarimenti.
“Per
dirla più
semplicemente, noi siamo i residui di coloro che un tempo furono
conosciuti
come Sun’s Warrior Bianco e questo è il luogo in
cui ognuno di noi è stato
investito di questo titolo!” a rispondergli ci
pensò la prima figura che aveva
parlato rivelando una sconvolgente verità.
Una
verità che lasciò
Yugi basito “U-Un momento. State dicendo che io…
sono candidato per diventare
un Sun’s Warrior?” e formulare quelle parole si
rivelò uno sforzo immane.
“Sì,
esatto!” gli
confermò la figura che aveva davanti.
Il
ragazzo non aveva
parole. Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Come
poteva
essere che lui, un umano, potesse essere stato << scelto
>> per
ricoprire un simile ruolo? Chi l’aveva scelto? E con quali
requisiti?
E non
sapeva da dove
iniziare a chiedere.
“Ti
stai chiedendo come
sia possibile vero?” gli chiese la figura alla sua destra.
Il
viola si limitò ad
annuire. Non si sforzò nemmeno di chiedere come lo avesse
compreso.
Probabilmente la sua espressione mostrava il suo attuale stato
d’animo.
“In
effetti, è la
prima volta che sia un non soleano ad essere stato scelto. Tuttavia,
non c’è nessuna
regola che lo proibisca!” gli rispose la stessa figura.
“Nessuno
di noi ha
mai saputo chi ci ha scelto. Sappiamo solo che una volta che ci siamo
ritrovati
qui, siamo stati investiti di questo titolo e poi… una volta
usciti da qui, non
abbiamo più ricordato nulla di questa esperienza a parte la
consapevolezza di
essere stati scelti dal sacro amuleto bianco!” seguita
dall’altra alla sinistra
di Muto.
“Quindi…
mi state
dicendo che, una volta che uscirò da qui, non mi
ricorderò di questo luogo?”
chiese Yugi e le figure annuirono “Eppure, ancora non riesco
a capire. Chi ha
deciso tutto questo? E perché ha scelto me?”
Le
figure non seppero
come rispondergli.
“A
decidere queste regole, sono stato io!” disse una nuova voce.
Tutte le figure avvolte
di bianco sparirono come fiammelle e ne apparve una nuova.
Pareva
umana avvolta da una lunga veste color diamante che lo ricopriva
interamente.
Il volto era nascosto da una sorta di velo iridescente che permetteva
di vedere
solo le labbra e gli occhi. Questi ultimi parevano simili a due
galassie:
sembrava che in essi brillassero miliardi di luminose stelle.
La
sensazione che emanava era… pace.
“Voi
chi siete?” chiese Yugi incantato da quella figura.
“Posso
definirmi il creatore dei Sun’s Warriors!” gli
rispose il nuovo arrivato che si
fermò a pochi passi da lui. La sua figura era imponente:
pareva qualcosa di
irraggiungibile.
Il
viola lo fissò incredulo “Il fondatore dei
Sun’s Warriors?” ripeté “Mi
state
dicendo che siete voi ad aver…” non
riuscì a dire altro. Lo stupore era troppo.
“Esatto
giovane Yugi!” confermò la figura sorridente
“Normalmente non vengo mai in
questo luogo. L’ho reso autonomo perché scegliesse
da solo chi nominare un
Sun’s Warrior. Ma questa è un’occasione
speciale: è la prima volta che qualcuno
che non sia un soleano o una sua reincarnazione è stato
scelto per ricoprire questo
ruolo!” e spiegò con calma il motivo della sua
presenza che non era di poco
conto.
“La
prima volta?” chiese Yugi ricevendo un cenno positivo da
parte di questa figura
“Allora… siete qui per spiegarmi qualcosa di
importante?” gli chiese speranzoso.
“Sono
qui per osservare il giovane umano che risulta essere degno di ricevere
il titolo
di Sun’s Warrior. Se anche volessi spiegarti qualcosa di
importante, una volta
uscito da qui non lo ricorderesti più!” ma la
figura negò subito senza però
cambiare espressione “So di darti una delusione ma credimi
quando ti dico che
non è ancora arrivato il momento di spiegare cosa ci sia
realmente dietro la
nascita di questo gruppo. Arriverà quando voi tutti sarete
riuniti!” dicendogli
tutto e niente.
“Perché
tanta segretezza? Non vi fidate di noi?” gli chiese il viola
sempre più
confuso.
“Non
è così figliolo. Il fatto che vi abbiamo affidato
questi ciondoli è la prova della
nostra fiducia!” controbatté la figura.
Yugi
lo guardò stupito “Abbiamo?” voleva
forse dire che vi erano altri, fondatori?
“Esatto
giovanotto!” confermò la figura
“L’idea di creare i Sun’s Warriors
è nata da me
ma non ho fatto tutto quanto da solo!” rivelando anche questo.
Yugi
non sapeva che cosa dire. Aveva ricevuto così tante
informazioni ma ancora non
aveva avuto la risposta che voleva.
“Ditemi
solo questo: perché io?” gli chiese il viola. Era
questo che voleva realmente
sapere.
Per
alcuni momenti la figura lo guardò in silenzio
“Che cosa ritieni più importante
di te stesso? Rispondi sinceramente e avrai la tua risposta!”
ponendogli questa
domanda.
“I
miei compagni!” gli rispose il giovane senza esitazione
“Prima di ricomporre il
Puzzle del Millennio, io ero solo, non avevo nessun amico. Quando poi
riuscii a
completarlo, ho espresso il desiderio di avere degli amici. E questo
desiderio
è stato realizzato!” si osservò poi la
mano destra. Ricordava ancora il disegno
dell’anello dell’amicizia disegnato da Thea, anche
se l’inchiostro non c’era
più, il simbolo era sempre lì.
“Sono
diventati la tua luce vero?” gli chiese la figura.
“Sì
e credo di essere la stessa cosa per loro. Per tutti loro!”
rispose Yugi per
poi pensare al faraone “E uno di loro mi ha insegnato a
credere sempre in me
stesso!” di cui ora non dimenticava più gli
insegnamenti.
“Ed
è questa la risposta che cerchi!” gli disse la
figura “Il Sun’s Warrior Bianco
è proprio ciò che sei tu in questo momento e non
c’è nessuno più degno di te
nell’indossare questo ciondolo!” dandogli
un’ulteriore spiegazione.
Yugi
lo fissò con occhi scioccati.
“E’
davvero così?” chiese ancora incredulo dalla
spiegazione.
La
figura gli poggiò una mano sulla spalla “Si
figliolo e sono sicuro che sarai
più che degno di questo onore!” gli disse con voce
incoraggiante “Diventare un
Sun’s Warrior è un onore che viene concesso a
pochi e capirai presto il
perché!” il suo semplice tocco era simile
all’abbraccio di un padre. Era calda
e pacifica.
Con
queste parole la figura si allontanò da lui.
“Aspetti!”
lo fermò Yugi. Non sapeva nemmeno che cosa chiedergli.
Voleva semplicemente sentire
nuovamente quel tocco.
“Non
serve che mi trattenga ancora qui mio giovane amico. Hai molto lavoro
da fare e
il tempo non è dalla tua parte!” gli disse la
misteriosa figura che glielo dovette
negare “Ora che ci penso, non mi sono presentato. Anche se
non lo ricorderai,
ritengo sia scortese rimanere ignoto!” che iniziò
a brillare “Il mio nome è
Dvast Calak’ant Kadmel Tartaruga di Diamante, soprannominato
Ulysses. Ho 15.453.555.246
anni e la mia gente mi conosce come il primo dei giganti. Ho assistito
alla
morte e alla nascita di universi, camminato in mezzo agli
dèi, messo piede su
infiniti mondi, assistito alle più grandi guerre che si sono
svolte nel corso
della storia di questo universo e del precedente, partecipato agli
eventi che
hanno segnato la fine di grandi ere e l’inizio di nuove. E
continuerò questo
mio viaggio fino a quando la promessa fatta non sarà
mantenuta!” iniziò a
sparire “E spero che la tua generazione sarà
quella che permetterà questa
realizzazione. Buona fortuna Yugi Muto, nuovo Sun’s Warrior
Bianco!” finché la
sua presenza non svanì del tutto.
Quando
ciò avvenne,
Yugi sbatté confuso gli occhi. Era come se avesse avuto una
sorta di <<
illuminazione >> anche se ora non ricordava come
l’avesse avuta.
“Ci
spiace non poterti
essere ulteriormente d’aiuto!” disse la figura
bianca nuovamente davanti a lui.
“Non
fa niente.
Troverò le mie risposte da solo insieme a tutti gli altri.
Grazie!” disse il
viola.
Le
tre figure lo
osservarono in silenzio. A loro si riunirono tutte quelle che si
trovavano in
quel luogo misterioso.
“Ora
che sai,
rispondi. È questo ciò che sei?” gli
chiesero con una sola voce.
“Ciò
che sono è solo
e unicamente me stesso e lo sarò sempre anche per i miei
amici!” rispose il
viola “Io voglio essere la luce loro e di tutti coloro che
incontrerò!” non
sapeva da dove veniva questa sua consapevolezza ma ora
l’aveva e si sentiva
pronto.
“Allora
che sorga il
Sun’s Warrior Bianco!”
Il
luogo mistico
dell’investitura brillò di un intenso bianco e poi
sul collo di Yugi apparve un
ciondolo con appesa una gemma di un bianco splendente. Poi…
tutto sparì.
“Credo
di aver esagerato un po’!” commentò
Sourise notando le condizioni del suo Dragon
Slayer “Meglio che chieda a…” ma si
bloccò quando percepì qualcosa di nuovo. E
proveniva da Yugi.
FLASH!
Una
colonna fatta da una splendente luce bianca partì dal corpo
del viola. Fu così
intensa da illuminare a giorno l’intera zona.
“Ma
che cosa sta succedendo?”
Si
chiesero tutti coprendosi gli occhi.
Al
centro della colonna Yugi percepì che un cambiamento stava
avvenendo sia dentro
che fuori di lui. Era qualcosa che non comprendeva ma sentiva che la
sensazione
era piacevole. Per questo non oppose nessuna resistenza.
Quando
la colonna di luce si estinse e tutti poterono finalmente riaprire gli
occhi,
stentarono a credere a quello che videro.
Davanti
a loro era apparso… un soleano.
Era
un soleano bianco di tipo Grifone di circa 4.90 metri. Le grandi ali
piumate
erano rivolte verso l’alto conferendogli così un
aspetto più imponente, il viso
era costituito da un lungo becco aquilino mentre gli occhi erano viola
acceso.
I piedi erano agili zampe feline mentre dietro il bacino la coda
leonina si
muoveva libera. Sui definiti pettorali pendeva il ciondolo bianco che
risplendeva di luce propria.
La
sua figura lasciò tutti quanti senza parole. Persino Seto
che manteneva sempre
la sua compostezza era rimasto con gli occhi sgranati.
Osservarono
il soleano mentre apriva e chiudeva le mani come se anche lui fosse
stupito.
Quando
poi percepirono la sua presenza, sgranarono ulteriormente gli occhi.
Quello era
il loro amico?
“Y-Yugi?
Sei davvero tu?” chiese Joey con voce tremante.
Il
soleano si voltò verso di lui e poi sorrise
“Sì, sono proprio io!”
rispondendogli positivamente.
Tutti
quanti gli si avvicinarono increduli.
“Non
mi fissate in questo modo. Mi fate sentire in imbarazzo!”
esclamò Yugi
toccandosi la testa imbarazzato.
“Scusa
ma non riusciamo a farne a meno!” gli disse Marik esprimendo
il pensiero di
tutti quanti.
“Come
hai fatto a diventare così?” gli chiese Sourise
tornato al suo aspetto umano.
“Io…
non lo so!” rispose Muto. Esattamente come gli era stato
detto dai suoi
predecessori, non aveva conservato nessun ricordo né del
loro incontro né del
luogo in cui era avvenuta l’investitura.
“Come
sarebbe a dire che non lo sai? Vuoi forse prenderti gioco di
noi?” fece Seto
stringendo forte i pugni per il nervoso.
“E’
la verità. Non so come è accaduto ma so che da
ora io sono il Sun’s Warrior
Bianco!” disse Muto rivelando la sua nuova posizione.
“C-CHE
COSA!”
Lasciando
tutti quanti senza parole.
“COME
È POSSIBILE CHE TU SIA DIVENTATO UN SOLEANO E PER DI
PIU’ UN SUN’S WARRIOR!”
gridò Tristan tenendosi la testa incredulo.
“E
PER DI PIU’ NON SAI NEMMENO SPIEGARCI COME SIA
AVVENUTO!” stessa cosa fece Duke
che nel medesimo stato.
“Calmatevi
voi due. Di sicuro deve esserci una spiegazione!” disse Thea
cercando di
calmare gli animi “Ce l’hai vero?” per
poi chiedere speranzosa al suo amico di
dargli una risposta.
Yugi
scosse la testa “Per quanto ci stia provando, non riesco a
ricordare come sia stato
possibile!” facendo capire di non averne nessuna.
“Ma
non ha alcun senso. Non è possibile che una persona diventi
di colpo una
creatura diversa affermando per giunta di ricoprire un ruolo come
quello di
Sun’s Warrior!” commentò Raphael
cercando di riflettere razionalmente.
“Molto
spesso la magia va contro quello che le persone definiscono
sensato!” lo
corresse Aruka “Tuttavia questa è la prima volta
che assisto a qualcosa di
simile e ammetto di non saperlo spiegare!” ma anche lei in
quel caso si
ritrovava incapace di dare una risposta adeguata.
“Forse
posso aiutarvi io!” disse Eriol facendo qualche passo avanti
e mantenendo il
suo sorriso “E’ una fonte molto vaga ma, da quello
che dice, l’investitura a
Sun’s Warrior avviene in una singolarità nascosta
dallo spazio, dal tempo e
persino dalla memoria. Se la mia ipotesi è corretta Yugi
è stato richiamato lì e
ha ricevuto questo titolo per poi tornare qui totalmente dimentico di
quello
che ha vissuto. Ma questa esperienza ha risvegliato in lui una nuova
natura,
ossia quella che ci troviamo ad ammirare in questo momento!”
e spiegò quello
che ritenne fosse successo.
“E’
come ha detto lui?” chiese Seto fissando storto il
<< nuovo >>
soleano.
Yugi
abbassò per un attimo gli occhi “Non lo
so!” rispondendo questo “So solo che ora
sono così e questa forma e questa forza sono necessarie per
la battaglia che si
verificherà a breve. E devo imparare a controllarle al
più presto!” di questo
ne era sicuro.
“In
tal caso, non serve perdere altro tempo!” commentò
Jack riassumendo le sue
sembianze di drago “Avanti Yugi, mostrami in che cosa
consistono le tue nuove
capacità!” invitandolo a farsi avanti.
“Con
piacere!” gli rispose Muto con sguardo determinato.
“Yugi!”
ma prima che potesse partire, fu chiamato da Joey “Sarai
anche cambiato un po’
ma ricordati che non sei da solo!” e sollevò il
dorso della mano destra.
“Certo
siamo sempre con te!” concordò Tristan facendo il
medesimo gesto.
“E
lo saremo sempre!” e lo stesso fece anche Thea.
Muto
annuì facendo altrettanto e poi partì in quarta
contro il drago.
“Non
vorrete mica battere la fiacca vero?” disse Aruka
rivolgendosi agli altri Sun’s
Knights.
“Certo
che no. Anzi fai del tuo peggio!” le disse Seto con sguardo
combattivo “Yugi
può diventare quello che vuole. Non cambia nulla. Alla fine,
il migliore resto
io!” alimentato
dalla fiamma della
rivalità che ora era diventata un vero e proprio incendio.
“Te
la stai prendendo troppo amico mio!”
commentò il Drago Bianco Occhi Blu
sconsolato^^.
“Direi
che è arrivato il momento di unirmi alla vostra sessione di
allenamento. Così lo
renderò più incandescente!” Hiragizawa
decise di unirsi a loro insieme ai suoi
famigli pronti a menare le mani.
“Nick,
Lello… e anche voi Sun’s Knights: ci vedremo
presto!” pensò Muto per poi
lanciare un grido e ricominciare il suo allenamento con Sourise. Ora ne
era sicuro:
non lo avrebbe fermato più nessuno. Un nuovo Sun’s
Warrior era nato.
NELLA
DIMENSIONE INA
BASE
DI LELLO
Il
Sun’s Warrior Nero stava osservando il panorama dalla
finestra
del super attico
che aveva affittato come base. Tuttavia, i suoi occhi non stavano
ammirando
nulla: stava pensando alle prossime mosse da fare. Quando era intento
in questa operazione, era solito fumare una
sigaretta della marca West Talk. Non era un fumatore ma da quasi
sessant’anni tutte
le volte che pensava a qualcosa di importante aveva preso questa
abitudine. Anche se preferiva non farlo in presenza della figlia.
Si
aveva una figlia che, anche se non era nata da lui, la considerava a
pieno titolo come parte della sua famiglia. L’aveva adottata
in
condizioni
del tutto particolari che erano state tali persino per uno come lui e
le aveva
considerate come un segno. E non se ne era mai pentito. Essere padre
era uno stimolo
in più per continuare a combattere. Per un attimo si chiese
che
cosa stesse
facendo. L’aveva lasciata da sola ma era sicuro che sarebbe
stata
bene.
I
suoi pensieri furono interrotti da un improvviso bagliore proveniente
dal suo
ciondolo. Non era mai avvenuto.
“Che
cosa sta succedendo” si chiese prendendo il suo monile in
mano.
Toc!
Toc!
Poi
sentì qualcuno bussare alla porta.
Il
saturniano spostò leggermente lo sguardo “Avanti
Yuko!” sapeva già chi fosse. L’odore
che emanava e il suono dei passi gli aveva già detto tutto e
sapeva già che si
trattava della strega dimensionale.
Yuko
entrò rapidamente nella stanza chiudendo la porta dietro di
sé: aveva un’espressione
meno composta del solito ma questo non impensierì molto
Lello.
“Hai
per caso finito il tuo amato sakè?” le chiese
ironico.
“Non
è quello a mancare!” gli rispose Ichihara cercando
di calmarsi “E’ uno dei
ciondoli che mi hai dato a essere sparito. Per la precisione quello
bianco!” ciò
che disse era scioccante.
Lello
sgranò gli occhi “Che cosa?” le chiese
voltandosi completamente per guardarla in
viso.
“Un
minuto fa è sparito nel nulla!” gli
confermò la mora che era l’attuale custode dei
ciondoli vacanti “E se è come stiamo pensando,
sappiamo tutti che cosa
significa!” e fissò seriamente il biondo.
Lello
la osservò col medesimo sguardo misto a preoccupazione. Un
attimo dopo la sua
espressione cambiò del tutto: il suo sguardo serio e
preoccupato fu sostituito
da… un sorriso.
“È
apparso!” disse “Il Sun’s Warrior Bianco
è finalmente apparso!” non poteva
esserci notizia migliore in quel momento. Ora aveva compreso che cosa
voleva
dire il bagliore del suo ciondolo: era un segnale della comparsa di un
altro di
loro.
“Non
poteva succedere nulla di meglio vero?” commentò
la mora sorridendo anche lei.
“Sì.
Ora siamo in tre e questo cambia i nostri piani!” le
confermò il Sun’s Warrior
Nero soddisfatto “Chiama tutti a raccolta. Dobbiamo
aggiornarci!” per poi dare
queste disposizioni alla mora.
“Comandi
capo!” rispose la mora mettendosi sull’attenti ma
facendo di proposito il saluto
nel modo sbagliato per poi uscire dalla stanza.
Lello
non ci dette molto pensiero e tornò a guardare fuori dalla
finestra.
“Non
so chi tu sia ma ti do il benvenuto nel gruppo, nuovo
compagno!” disse soddisfatto.
SPERO
CHE QUESTO CAPITOLO SIA STATO DI VOSTRO GRADIMENTO.
Questa
volta lascio perdere le anticipazioni, anche perché le ho
già fatte nel capitolo
precedente.
Cercherò
di aggiornare il prossimo entro un tempo ragionevole. Fino ad allora al
prossimo
capitolo^^
Ieri
era il mio compleanno. Volevo postare il capitolo ieri per festeggiare
ma non
sono riuscito a fare in tempo^^
LA
FIGURA DI DVAST CALAK’ANT KADMEL È STATA INVENTATA
DA ME E
RINGRAZIO LA MIA AMICA AUTRICE ELARA VLAD TEPES PER AVERMI AIUTATO A
CREARE IL SUO NOME.
Questa
è la forma approssimativa con la quale si è
presentato.
Questa
è la famosa armatura del Faraone Senza Nome, liberamente
ispirata dal vecchio
giocattolo di Ramses
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