Millennium Falcon- la storia di Nick Nibbio Blu

di nick nibbio
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57. Sorge il Sun's Warrior Bianco Salve a tutti e, finalmente ben ritrovati a tutti quanti^^.
Si è passato davvero tanto tempo dall’ultima volta che ho aggiornato questa fic: ben cinque anni. Davvero un’eternità.
Sono avvenute così tante cose in questi anni che ho perso per davvero la cognizione del tempo: così tante che non basterebbe una pagina per riassumerle tutte. Posso solo dire che mi spiace di avervi fatto attendere e spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo e con i prossimi che posterò più avanti.
 
Come mi è stato giustamente fatto notare, è da parecchio che non aggiorno e quindi è altamente probabile che molti di voi non ricordino la “trama” di questa storia. Ho messo la parola tra virgolette, perché in questi anni mi sono reso conto di non averla mai realmente elaborata come volevo e di aver usato anche personaggi che non conoscevo molto bene. In questi anni, sia per conto mio che grazie all’aiuto di altri autori/lettori, ho avuto modo di approfondire il tutto, modificare il mio stile di scrittura e di sviluppare nuove idee che inserirò nelle fic che seguiranno questa cercando nel frattempo di migliorare questi prossimi capitoli.
Detto questo, ora farò un piccolo riassunto in modo da rinfrescare a tutti la memoria.
 
Tutto inizia nel Fantasy, il regno dove i sogni di tutti diventano realtà. Questo magico regno viene attaccato dai demoni al servizio di Abhadon, l’entità primaria del male e guidati dal generale Abominon che fa strage dei migliori guerrieri a difesa del regno. Quando è ormai prossimo alla vittoria, il demone decide di ritirarsi momentaneamente e di concedere due mesi di tregua agli abitanti per aumentare la disperazione e l’impotenza dei sopravvissuti.
Disperato per la situazione, Galax sovrano del Fantasy decide di evocare un creatore di sogni ossia una persona comune che con i suoi sogni ha contribuito a creare alcuni degli abitanti di questo regno.
La scelta ricade sul diciannovenne Nick che si ritrova evocato nel Fantasy e costretto a combattere una guerra non sua che lo porterà alla fine a trasformarsi in quello che aveva lui stesso contribuito a creare: il Sun’s Warrior Blu Nick Nibbio Blu, un alieno umanoide con caratteristiche di un nibbio reale proveniente dal Sole, meglio noto come soleano.
Sconfitto Abominon, Nick torna nel suo mondo scoprendo di non aver perso nessuno dei suoi poteri e, sotto il nome di Millennium Falcon, decide di usarli per proteggere il suo mondo.
Tuttavia, le forze di Abhadon sono tutt’altro che sconfitte. Al servizio dell’entità oscura vi sono 20 generali che vengono incaricati del compito di eliminare il Sun’s Warrior in quanto problematico per i progetti di conquista.
Inizia così la battaglia del Sun’s Warrior Blu contro le armate infernali, durante le quali viene a conoscenza di cose di cui non immaginava l’esistenza.
Innanzitutto, scopre che lui non è l’unico Nick esistente, ma che ne esistono altri che e sono alla guida dei loro gruppi.
A questo segue la scoperta che la realtà che conosce è organizzata in diverse dimensioni classificate con lettere dell’alfabeto e che lui è della dimensione IN.
A seguito della sua battaglia contro i demoni, si sposterà poi nella vicina dimensione INA dove si troverà davanti a un vero e proprio crossover in cui personaggi di opere diverse vivono senza saperlo in uno stesso mondo.
Ispirato dai suoi alter ego, Nick decide di creare il proprio gruppo, dando origine ai Sun’s Knights, ossia ragazzi molto vicini agli spiriti che materializzano come armature in stile Saint Seiya. Tra questi vi sono personaggi appartenenti alle storie di Naruto, Yugioh e Card Captor Sakura che inizieranno a interagire tra di loro creando nuove storie.
Ma più passa il tempo, più Nick inizia ad avere ricordi e sogni non suoi che non riesce a comprendere se gli appartengono. Inoltre, scopre che dentro di lui risiede l’essenza di una divinità nota col nome di Chaos che mira a impossessarsi del suo corpo ma ciò gli viene impedito dal suo angelo custode Alan e da un’altra presenza senza nome che dimorano dentro di lui. Comprende quindi che in lui c’è molto più di quello che avesse mai pensato.
La situazione si complica ulteriormente quando Nick si trova davanti a un altro Sun’s Warrior, Lello Leone Nero, proveniente dalla sua stessa Terra che non solo gli rivela che non è l’unico soleano esistente ma che, a causa di un misterioso morbo, la specie di cui ormai fa parte è quasi del tutto estinta e i pochi superstiti vivono in totale anonimato mescolati tra i terrestri.
Inoltre, anche nella dimensione INA sono presenti i soleani ma sono sotto il regime tirannico di Vorkye Drago del Sangue che ha rivendicato il potere per sé e assoggettato l’intera stella.
Dopo aver incontrato Lello, Nick fa la conoscenza dei soleani ancora vivi nella sua dimensione che giungono in soccorso suo e dei compagni contro il Primo, un’altra entità maligna che mira a prendere il posto di Abhadon e a distruggere chi costituisce un ostacolo per i suoi piani.
In tutto questo, uno dei Sun’s Knights è sparito nel nulla e ora il gruppo è andato alla sua ricerca in una delle numerose dimensioni satellite presenti nella INA e restano in attesa dell’attacco della decima armata infernale guidata dal Dio Hades.
 
 
 
 
 
 
 
 
Valicata l’enorme porta, il gruppo si trovò davanti a un nuovo paesaggio. Era una desolata landa nera. La terra bruciata emanava un acre odore di morte, le montagne in lontananza parevano dei giganti sofferenti piegati su loro stessi. Nei dintorni vi era ciò che restava di abitazioni ormai ridotte a ruderi. Ma non era quel paesaggio a lasciare senza parole, bensì il cielo. La luna era completamente assente. Al suo posto vi era quello che sembrava una meteora che rilasciava una scia di colore azzurro. La sua fredda luce rendeva il panorama ancora più inquietante di quanto già non fosse.
 
Quando vide lo strano corpo celeste, Jim fu colto da un dolore all’occhio bendato.
“Tutto bene?” gli chiese Axel preoccupato.
“Si. È già passato!” gli rispose Dundee rimettendosi composto “Avverrà qui!” pensò mentre ricordava un evento del suo passato.
Il suo leggero malore fu notato da pochi. Gli altri stavano osservando il paesaggio che avevano davanti.
 
“Indubbiamente inquietante!” commentò Jiraiya mantenendosi impassibile. Durane la guerra dei ninja aveva già assistito a simili panorami ma quello che si trovava davanti aveva un qualcosa di più inquietante.
“Queste armate hanno lasciato terra bruciata intorno a loro. Davvero triste!” anche Kakashi non era nuovo a questo tipo di spettacolo ma sperava di non dover più assistere a un simile scenario. Suo malgrado, si era illuso.
I Bronze così come i soleani presenti non potevano che concordare. Nemmeno loro erano nuovi a quel panorama.
Nick stesso lo ricordava fin troppo bene. Era stata la prima cosa che aveva visto quando aveva messo piede nel Fantasy e, ancora una volta, vi stava assistendo.
Le armate del Sovrano Supremo non sono diverse dai demoni di Abhadon!” pensò il castano coi pugni stretti.
Ma ciò che ora lo preoccupava era la reazione dei ragazzi. Forse i giovani ninja avevano già visto quel panorama ma non gli altri.
“E’-È terribile!” esclamò la piccola Kinomoto stringendo i pugni tremanti. Il mondo di prima doveva averle da un’idea della guerra ma quello era anche peggio “Perché distruggere tutto quanto? Perché seminare così tanta morte e desolazione? Che senso ha fare tutto questo?” e pose tutte queste domande più a sé stessa che ai compagni.
Shaoran la strinse a sé. Avrebbe voluto darle una risposta ma non sapeva come risponderle. Anche lui era nelle sue stesse condizioni ma riusciva a controllarsi quel tanto che bastava per non farle trasparire.
“Non c’è mai una risposta sola e nemmeno una giusta!” le rispose Amor accarezzandole la testa “Quando scoppia una guerra, non importa chi sia nel giusto, ciò che provoca è sempre e solo questo e a pagarne le conseguenze sono sempre gli innocenti!” e lui, suo malgrado, aveva assistito molte volte a tutto questo.
“Non è giusto!” disse Naruto stringendo i pugni.
“La guerra non è mai giusta!” gli rispose Ikki iniziando a camminare “E non credete che questo sia il peggio. Finora voi avete combattuto solo i demoni che, per loro stessa natura, desiderano distruggere senza un motivo ma c’è qualcosa di peggio di loro: gli umani. Non c’è creatura peggiore che non desideri la guerra. Poco importa il motivo. Alla fine, ogni scusa è buona per combattere. E inevitabilmente anche chi interviene per fermare le guerre deve farlo. Anzi, la sua diventa una guerra doppia: contro gli altri e contro sé stesso!” e cominciò ad allontanarsi “Perciò fatevene una ragione. È il solo modo che avete per andare avanti!” e distanziandosi dal gruppo.
“Aspetta dove stai andando?” gli chiese Syrus confuso.
“A fare ciò che so fare meglio!” rispose il cavaliere della fenice per poi andarsene senza degnare gli altri di un saluto.
“Tipico suo!” esclamò Nick sospirando “Se li incontri, aiuta Zane e Aster. Ovviamente fa come preferisci!” ma gli mandò questo messaggio mentale. Sapeva come era fatto: solitario e duro come pochi ma, a modo suo, dotato di un grande cuore.
Se meriteranno il mio aiuto!” rispose il blu per poi chiudere il contatto.     
 
“Cioè, se n’è andato lasciandoci così. Ma che modi!” protestò Ino stringendo il pugno. Lo aveva considerato figo ma non così menefreghista.
“Mio fratello fa sempre così. Non è nel suo stile stare con gli altri!” commentò Shun giustificando il modo di fare del fratello.
“Ma potete stare tranquilli. Se il suo aiuto sarà necessario, non importa dove si trova, verrà a darci una mano!” di questo Seiya ne era sicuro.
“Se lo dite voi ci fidiamo!” commentò Shikamaru che preferì chiudere la questione “Piuttosto, come intendiamo muoverci?  Siamo un bel gruppetto e c’è più di qualche testa calda da tenere a bada!” con queste ultime parole si riferì in particolar modo a Naruto e Jaden che erano i tipi più imprevedibili del gruppo^^.
“Perché guardi me?” chiese il biondino in questione facendo la sua migliore faccia da dobe possibile.
“PERCHE’ SEI TU QUELLO CHE FA SEMPRE CASINI!” lo sgridò il confettino rosa col pugno già pronto a colpirlo in testa.
“Fermati subito Sakura!” disse Nick severo.
La rosa si bloccò di colpo. Non era stato solo il tono di voce del castano a bloccarla, il suo corpo era come paralizzato. Sembrava quasi fosse una statua di pietra.
La stessa Haruno non aveva parole. Per quanto ci provasse, non riusciva a muovere un muscolo.
 
“Ma che succede?”
Si chiesero tutti i ragazzi senza parole.
 
“Tu guarda! Non ricordavo usassi la telecinesi per fermare le ragazzine isteriche!” commentò Kuina rivolta al castano.
“Beh, se non lo avesse fatto lui, ci avrebbe pensato uno di noi o il maestro Amor stesso!” esclamò Dohko calmo.
I ragazzi fissarono stupiti il castano. Dal canto suo, lui fissava severamente Sakura ancora bloccata. I suoi occhi brillavano di una leggera luce azzurra. Quando essa sparì la ragazza fu di nuovo libera di muoversi e si voltò stupita verso di lui.
“Sappiamo tutti quanto Naruto sia imprevedibile ma non è una scusa perché venga sempre sgridato o colpito in testa. Non hai mai pensato che forse sono proprio i pugni che gli dai in testa a renderlo così?” le chiese Nick con un tono che non ammetteva repliche “È vero, siete ninja e siete allenati e abituati a reggere a subire danni ma anche le scorze più dure si rompono se colpite sempre in quel modo. Quindi te lo dirò chiaramente: picchia nuovamente Naruto o qualunque altro tuo compagno per motivi stupidi e riceverai una punizione dieci volte peggiore di quello che hai fatto!” e le disse chiaramente quale sarebbe stata la sua punizione se lo avesse fatto di nuovo.
“S-Sì!” rispose Haruno con aria colpevole.
Nick fece un respiro per scacciare tutto il nervoso e poi le poggiò una mano sulla testa “Dai, ora non fare questa faccia avvilita. Facciamo tutti i nostri errori. L‘importante è non ripeterli!” e provò a consolarla.
Un gesto che fece sorridere i compagni presenti, compresa la ragazza stessa.
 
“Disse il piagnucolone del nostro gruppo!” lo canzonò Kuina da dietro. Cosa che fece rizzare i capelli del castano.
“E che si arrabbiava e dimenava quando non riusciva in qualcosa di semplice!” seguita da Dohko. E la cosa fece socchiudere gli occhi a Nick.
“Non dimentichiamo della sua poca voglia di studiare e della sua timidezza che lo faceva balbettare!” ma anche Gatta volle dire la sua. E la cosa piombò come un macigno sulle spalle del castano.
“Per non parlare della sua pigrizia!” Alex rincarò la dose facendo calare un altro macigno sulle spalle di Nick.
“E che fosse un credulone? Non ce lo possiamo dimenticare!” e ci si mise anche Skye che doveva anche criticarlo.
Cosa che fece capire ai ragazzi che nemmeno il loro amico era impeccabile^^.
 
“Appunto.  Sono il bue che da del cornuto all’asino!” esclamò sarcasticamente il castano^^.
“Come avete potuto capire, ragazzi, anche lui ha i suoi difetti. Li ha ancora ma si è applicato e li ha corretti. Potete fare lo stesso ance voi!” concluse Amor ponendo fine a quella catena che sapeva sarebbe andata avanti per un bel po’ ma, in quanto suo maestro, sapeva bene gli sforzi che aveva fatto per migliorarsi.
“E no, volevo dire anche io la mia!” protestò Cana facendo il broncio. Esso fu sostituito da un sorriso triste “Anche se è solo un grazie... da parte di entrambe!”
Nick la guardò stupito. A che cosa si riferiva? E perché aveva usato la parola entrambe?
Avendo notato il suo stupore, Joey decise di illuminarlo “E’ legato agli eventi di quando lasciammo il sole... oltre sei secoli fa. In quell’occasione hai salvato la sua vita e quella di una piccola soleana che, ahimè non è più tra noi!”
“Cosa?” chiese stupito il Sun’s Warrior che osservò sia il biondo che gli altri compagni.
I soleani presenti abbassarono tristemente il volto. Ricordare quei momenti non era facile per nessuno di loro e se il castano non ne aveva nessun ricordo era meglio così.
“Come ha detto Joey è una storia di oltre sei secoli fa!” disse Seto cupo “Ma non è il momento di raccontarla. Ti basti sapere che in quell’occasione… sei morto per salvare tutti noi!” e preferì non aggiungere altro.
Il castano spalancò gli occhi per l’incredulità.
Alan lo guardò con apprensione e gli poggiò una mano sulla spalla destra.
“Comprendo che vorresti chiedere qualcosa di più ma Seto ha ragione. Non è né il momento né il posto adatto per rivangare il passato che non conosci!” il biondo rimarcò le parole del soleano robotico.
 
Il castano rimase per un po’ in silenzio e con le braccia incrociate. Rifletté su quello che aveva scoperto in quei giorni.
Da quando era diventato il guerriero che era, aveva scoperto di avere dei retroscena che nemmeno lui credeva di avere. All’inizio credeva che il suo aspetto e i suoi poteri fossero tutti frutto della sua immaginazione. Poi, da quando aveva iniziato combattere i generali infernali, si era reso conto che aveva abilità che non aveva mai pensato di possedere e una storia che non conosceva. Aveva pesino scoperto dell’esistenza di altre dimensioni e conosciuto alcuni suoi alter ego che, in un modo e nell’altro, erano come lui. Inoltre, ora aveva scoperto che i soleani non erano semplicemente il frutto della sua immaginazione e che vivessero solo e unicamente nel Fantasy. Esistevano veramente e, a seguito di una vera e propria pandemia, ora abitavano sulla Terra. Sulla sua Terra. E lui non lo aveva mai sospettato. In più, i soleani esistevano anche in quella dimensione insieme personaggi provenienti da diverse opere con cui lui e molte altre persone erano cresciuti. Aveva saputo di essere morto secoli prima e.… di essere rinato.
E infine c’erano Chaos e la misteriosa presenza che aveva incontrato una settimana prima.
Aveva un sacco di domande da fare ma non sapeva da quale iniziare. E la cosa iniziò a fargli girare la testa.
 
“Sicuramente in questo momento hai un sacco di domande da farci e questo lo comprendiamo. Vorremmo risponderti qui e ora ma non è il momento per farlo!” gli disse Skye osservandolo con occhi comprensivi.  
 
“Scusate se mi intrometto ma non sarebbe più semplice se Nick vi leggesse la mente?” si intromise Atticus con aria tranquilla.
“È vero. Lui è un telepate e, se glielo permettete, scopre tutto senza che dobbiate per forza aprire bocca e rivangare quei momenti!” concordò Axel che non comprendeva perché non si ricorresse a questa soluzione così semplice senza dover aspettare ulteriore tempo.
“Credo che non sia così facile amico mio!” commentò Jim osservando sia il castano che i nuovi compagni.
“Il ragazzo ha ragione!” concordò Kakashi “Nick non la vuole usare!” esprimendo il suo pensiero.
I ragazzi fissarono confusi prima il Jonin e poi il Sun’s Warrior. Non comprendevano quale fosse il problema a non voler usare un potere di cui si era dotati.
“E’ perché sono suoi compagni!” a rispondere alla loro domanda ci pensò Jaden “Se il signor Nick gli leggesse la mente dimostrerebbe di non fidarsi di loro!” e spiegò il motivo di questa scelta del castano.
“Allora come giustifichi tutte le volte che lo ha fatto con noi? Non ha un vero e proprio senso!” commentò Kankuro dubbioso.
“Se ben ricordi lui ci ha sempre chiesto il permesso!” gli fece notare Shikamaru con sguardo riflessivo “Quando ci ha reso i suoi Sun’s Knights ci ha chiesto il nostro permesso in modo da guadagnarsi la fiducia di tutti noi. E ha fatto lo stesso anche durante gli allenamenti in cui, alle volte, la usava per prepararci a fronteggiare avversari che al contrario non si fanno scrupoli a entrarci nella testa. Pensa a quando ce la siamo vista contro Raptomort!” e invitò lui e i compagni a ricordare tutte le volte in cui il castano aveva usato la sua telepatia su di loro.
“Shikamaru ha ragione!” commentò Shino “Probabilmente con sconosciuti o con qualcuno che ha incontrato una sola volta, non esita a usare questo suo potere. Ma con noi è diverso. Mi sbaglio forse?” per poi chiedere al diretto interessato.
Nick non parlò per più di dieci secondi. Infine, annuì “Sì è come avete detto voi. Non uso questo potere con leggerezza!” fissò poi i compagni soleani “Va bene, rimanderò le domande a un altro momento. Però, non fatemi attendere una vita!” dando loro piena fiducia.
“Puoi stare tranquillo!” gli rispose Dohko a nome di tutti sollevando il pollice.
Gli altri annuirono.
 
“Ora che abbiamo momentaneamente risolto la questione, direi che possiamo iniziare con il nostro allenamento!” Amor attirò l’attenzione su di sé decidendo per tutti che il tempo delle parole era finito.
 
“Si maestro!”
Dissero tutti quanti.
 
“A essere sincero mi sarebbe piaciuto sapere qualche altro dettaglio su voi soleani!” commentò Kakashi leggermente deluso.
“Durante le pause potrai chiederci tutto quello che vorrai!” gli disse Kuina con un sorriso “Se poi vuoi sapere le mie misure, ti dico subito di non provarci nemmeno a chiederlo!” che divenne inquietante in segno di avvertimento.
“Non ti devi preoccupare. Non era tra le mie curiosità!” gli rispose il ninja copia che percepì il pericolo.
“Tanto la tua quarta la notano tutti!” esclamò Dohko.
“Soprattutto mentre dormi in piedi!” concordò Joey con un sorriso da furbetto “Hai le misure più piccole del gruppo e lo sappiamo tutti!” dicendolo con molta convinzione.
La blu fissò i due con un evidente tic che convinse tutti ad allontanarsi dai due soleani.
“Cana posso prendere in prestito la tua mazza?” chiese poi la spadaccina.
“È tutta tua. Spaccagliela in testa!” rispose la castana lanciandogli Seto.
“Grazie!” disse lei afferrando al volo un confusissimo castano e poi lanciandosi all’inseguimento dei due che se la dettero a gambe^^.
“Quei due se la sono cercata!” commentò Jiraiya con occhi a fessure.
“Già!” concordò Alan con la medesima espressione.
“Ma usare quel poverino come mazza non vi sembra un po’ disumano?” chiese Sakura Kinomoto un po’ preoccupata per il soleano drago.
“Tanto non si fa niente!” la consolò Alex “Non con la testa dura che si ritrova!” e di questo ne era sicuro^^.
“Ricordate che è un organismo cibernetico!” e Gatta gli dette corda dato che Seto era come lei ed Alex.
“A questo punto non serve attendere ulteriormente. Possiamo iniziare la sessione intensiva di allenamento!” disse Shiryu avvicinandosi a Nick “Noi Bronze ci concentreremo sull’allenare Nick e a prepararlo allo scontro con Hades, mentre il maestro Amor e i soleani presenti penseranno ai ragazzi. Vi va bene?” e propose la sua idea sperando che venisse accettata.
“Non ho obiezioni!” rispose il maestro della Sacra scuola “Però è meglio alternarci. Ho diverse tecniche che devo ancora trasmettere al mio allievo!” stabilendo questa sua condizione.
“Nessun problema maestro!” gli rispose Nick stesso.
“A allora INIZIAMO!” proruppe Naruto per stimolare gli animi.
“Si facciamolo!” seguito da Gaara.
“Diventiamo più forti e troviamo anche Jesse!” concordò Jaden sempre deciso a salvare l’amico e a diventare più forte.
 
“Certo!”
Dissero i compagni dando così inizio agli allenamenti.
 
 
INTANTO A DIVERSI CHIILOMETRI DI DISTANZA
 
 Ikki si era ormai allontanato dal gruppo.
Avanzava con passo fermo quelle lande desolate consumate dalle orde delle tenebre.
“Di sicuro non sono alla nostra altezza ma non bisogna abbassare la guardia!” di questo ne era sicuro
Si trovò davanti un bivio. Quale delle strade era quella giusta?
Per il Bronze solitario non era un problema. Una valeva l’altra.  Lasciò fosse il suo istinto a guidarlo e prese per quella alla sua destra.  Era da lì che percepiva delle presenze degne di nota che era sicuro appartenessero ai Sun’s Knights mancanti. 
“Da come me li ha descritti Nick, sono tipi caratterialmente simili a me. Sarà interessante vedere se ha ragione o meno!” fu questo il suo pensiero. E la sua curiosità era molta.
Ma fu tale da non fargli notare che, a causa del movimento brusco, una delle code del suo cloth si era avvicinata al piede. Calpestò l’oggetto in questione ed essendo parte integrante della corazza provocò un effetto domino facendolo scivolare all’indietro
CRASH!
“AHIA! CAZZO!” imprecò Phoenix tenendosi la testa dolorante per la botta^^ “Come è possibile che faccia simili figure? Beh, almeno non succede mai in presenza degli altri!” e ringraziò il cielo che cose del genere non gli capitassero davanti ai compagni o avrebbe perso la sua dignità.
Contento di questa fortuna, Ikki si rimise in piedi e si incamminò verso l’ignoto e facendo attenzione a non calpestarsi nuovamente la coda^^        
 
 
 
 
 
 
INTANTO SU UN PIANETA SITUATO IN UNA GALASSIA LONTANA
 
Il pianeta Kyrin. Era un mondo assai diverso dalla Terra: il cielo era plumbeo e quasi sempre attraversato da dense nubi, la vegetazione presentava colori acidi che variavano dal verdastro al giallo, la fauna era costituita da creature tozze e molto robuste, mentre gli abitanti, per i pochi che si erano visti, erano bassi e tarchiati e ancora molto primitivi, la temperatura variava dai +30 ai -10 gradi, le giornate erano di circa 26 ore e la gravità era cinque volte superiore a quella terrestre.
Per il gruppo di Yugi non era stato facile adattarsi a quelle condizioni. Avevano impiegato diversi giorni a adattarsi e con non poche difficoltà e gli allenamenti che dovevano sostenere ogni giorno erano sempre estenuanti.  
Aruka e Jack non si trattenevano e non esitavano neanche ad assumere le loro vere sembianze per dare loro maggiori problematiche. Anche Eriol non ci scherzava: le sue lezioni teoriche erano piene di concetti complicati persino per i più intelligenti del gruppo e quelle pratiche non erano da meno.
Era ormai passato un mese da quando il gruppo era arrivato lì ma per loro sembrava passato molto di più.
E un altro giorno era appena iniziato
“Oggi voi tutti, Yugi escluso, ve la dovrete vedere contro di me!” annunciò Aruka fissando severamente i Sun’s Knights presenti.
“E per quale motivo Yugi sarebbe escluso dalla sessione di allenamento?” chiese Seto. Rispetto a un mese prima sfoggiava un look diverso. I pantaloni erano completamente strappati e graffiati, la camicia era a brandelli e il cappotto era stracciato ai lati. I capelli si erano allungati fino a toccare le spalle e sul viso era presente una folta barba. Tuttavia, i suoi occhi non avevano mai perso la loro freddezza.
Anche gli altri erano in condizioni simili, salvo le ragazze che, chissà come, riuscivano a mantenersi.
“Semplicemente perché Jack vuole sottoporlo ad una sessione speciale!” gli rispose la verde per poi assumere le sue reali sembianze di drago “Ora basta parlare e fatevi avanti!” e senza attendere, si scagliò contro di loro iniziando l’allenamento.
 
A un centinaio di metri di distanza Yugi si trovava davanti il grande drago dorato Sourise.
Anche il re dei giochi era cambiato parecchio: gli abiti erano del tutto stracciati, i capelli a stella si erano allungati a tal punto da cadergli lungo la schiena e non stavano più al loro posto e aveva anche un’evidente barbetta. Era cambiato anche fisicamente: aveva perso la sua tipica espressione infantile diventando molto più simile al suo alter ego Atem diventando anche più alto.
Muto aveva chiesto al drago d’oro di insegnargli a usare la magia del Dragon Slayer. Il drago aveva voluto sapere il motivo che lo spingesse a voler apprendere questa magia.
La risposta del viola era stata semplice: proteggere i suoi amici e anche non sentirsi più inutile come durante la tentata distruzione operata da Vorkye e la sua banda.
Per il drago non ci fu risposta migliore: era stata semplice e schietta, una cosa che aveva sempre apprezzato.
Muto aveva iniziato a padroneggiare abbastanza bene quella magia consistente nella manipolazione di fiamme dorate e dell’oro. Ma necessitava di molto allenamento e maggiore controllo del potere magico e, dato che il tempo non era dalla loro parte, dovevano fare in fretta.
 
Yugi era a terra ansimante. Aveva impiegato tutte le sue energie ma ancora non bastava.
“E’ tutto qui quello che sai fare Yugi?” gli chiese il drago con una punta di delusione “Con questa scarsa resistenza non riuscirai a proteggere nessuno e nemmeno a dimostrarti utile!” e rincarò la dose in modo da stimolarlo a rimettersi in piedi.
 
WAMP!
 
Nel mentre gli soffiò contro una fiammata che fu subito assorbita dal giovane che si rimise in piedi.
“Non serve che me lo ricordi. So anch’io che così non va bene!” gli rispose Muto tra un respiro e l’altro.
Anche se aveva recuperato le forze sentiva tutto il corpo dolorante.
“E pensare che Nick e Lello hanno imparato a padroneggiare questa magia in appena due giorni con Anima del Drago annessa!” commentò Sourise “Sarà forse che sono due guerrieri con più di cinque millenni a testa e con maggiore esperienza alle spalle. Anzi no, Nick ha appreso questa magia quando era ancora un semplice umano!” e si corresse sul castano. Ma anche così non poteva che sminuire il suo attuale allievo.
Yugi strinse i pugni. Era consapevole dei suoi limiti; eppure, stava cercando di applicarsi con tutto sé stesso per migliorare. Ma non era ancora sufficiente.
“Continuiamo!” disse trattenendo a stento la rabbia.
Sourise lo fissò serio senza parlare e si limitò a sollevare un dito artigliato invitandolo a farsi avanti.
Yugi non se lo fece ripetere due volte e, evocata la sua armatura di Sun’s Knight, si lanciò contro il drago.
 
Eriol stava seguendo a distanza le due sessioni di allenamento insieme ai suoi famigli. Le sue attenzioni erano concentrate su quello di Yugi.
“Ci si sta mettendo d’impegno!” commentò allegramente Ruby Moon intenta a servigli del tè.
“Ma non è sufficiente!” esclamò Spinel Sun raggomitolato su sé stesso “Nelle sue attuali condizioni non andrà da nessuna parte!” poteva facilmente prevedere come sarebbe andata a finire.
“Yugi è quello che ha il maggior potenziale dei suoi compagni. Tuttavia, non riesce a esprimerlo come realmente vorrebbe fare!” commentò Hiragizawa bagnandosi le labbra col tè appena servito.
“E che cosa glielo impedisce?” chiese dubbiosa Ruby Moon.
“Forse i suoi dubbi?” suggerì Spinel Sun anche se non era sicuro di quello che aveva appena detto.
“Quelli li ha superati da tempo. È altro che gli impedisce di farlo!” commentò Eriol continuando ad osservare Muto.
 
DIVERSE ORE DOPO
 
CRACK!
 
“ARRGHH!” Yugi si sfracellò a terra con l’armatura completamente distrutta.
I suoi assalti, per quanto forti non riuscivano a rompere le difese del drago. Nemmeno con la magia del Dragon Slayer era riuscito a ottenere qualche risultato e la sua armatura era stata sbriciolata da un semplice rilascio del potere magico del drago.
“Anche così non è servito a nulla!” commentò Sourise sconsolato “Per oggi interrompiamo!” e decise di porre fine a quest’ennesima sessione inconcludente.
“N-Non ancora!” sussurrò il viola stringendo i denti “Posso ancora continuare!” e si rimise a fatica in piedi.
“Non in quello stato!” commentò Sourise “Sei stanco, ferito e riesci a mala pena a reggerti in piedi. Se continui così rischi per davvero di morire!” lo aveva provocato abbastanza ma ora si era reso conto di aver tirato troppo la corda.
“E ALLORA!” gridò Yugi facendo spalancare le pupille del drago “Lo avete detto voi che il nemico non avrà nessuna pietà di noi. Non ci risparmierà nemmeno se lo imploriamo. Perciò smettila di trattarmi con i guanti e attaccami come se volessi uccidermi!” e detto questo si lanciò a muso duro verso di lui.
Sourrise sospirò “A quanto pare dovrò insegnarti un’altra cosa!” e spalancò gli occhi sfoderano un’espressione feroce.
L’aria intorno a lui si distorse e davanti a lui ad apparve una figura indistinta armata di falce.
 
ZACK!
 
Yugi fu colpito al petto da un profondo squarcio finendo spinto all’indietro e schiantato al suolo. Non riuscì nemmeno a urlare per il dolore che provava. Ormai non aveva più fiato nei polmoni.
“Ne hai avuto abbastanza o vuoi continuare dicendo queste fesserie?” gli chiese il drago avvicinandosi minaccioso a lui “Credi davvero che questo sia un gioco come quello che fai usando il tuo deck? Credi davvero di poter diventare più forte semplicemente volendolo?” fino a quando non gli fu praticamente a pochi centimetri “Questo non è un gioco e se muori non puoi resuscitare giocando delle semplici carte. Hai capito?” e fissarlo severamente.
“Cough!” in tutta risposta Muto fece un forte colpo di tosse sputando anche un corposo fiotto di sangue.
Forse ho un po’ esagerato!” pensò il drago. Poteva vedere che le condizioni del suo giovane amico erano pessime.
 
Lo so anche io!” pensò Yugi in uno stato di semi incoscienza “Quello che abbiamo deciso di fare non è un gioco. Non è un duello che deciderà le sorti di tutto come siamo abituati a fare. Non è semplicemente con le carte che possiamo vincere!” in cuor suo sapeva già che era totalmente diverso da quello che lui e i suoi compagni avevano affrontato fino a quel momento “Ma davvero non c’è nulla che possa fare? Come posso fare a proteggere i miei amici? Come posso fare… Faraone?” si chiese mentre iniziò a perdere conoscenza.
 
Tutto intorno a lui si fece buio. Tutto si fece silenzioso. Il suo corpo e la sua mente vagavano nel buio. Non c’era nulla.
Poi, da quel nulla, qualcosa squarciò il buio. Il nero fu sostituito da un caldo bianco.
“Che cos’è?” si chiese il viola mentre i suoi occhi iniziarono ad abituarsi a quel nuovo colore.
 
FLASH!
 
Sopra di lui ci fu un bagliore dorato e apparve la sua armatura di Sun’s Knight.
Yugi la osservò stupito.
Ora che ci pensava, quando Nick l’aveva sbloccata non aveva detto di che spirito si trattasse. Aveva solo detto il Faraone Senza Nome. In tutto quel tempo non si era mai chiesto quale fosse realmente il suo nome né i poteri che derivavano da essa. Non ne aveva nemmeno estratto la carta che era presente in tutte le armature degli altri compagni, non aveva trovato niente. Anzi, qualcosa era apparso: qualcosa che credeva non avrebbe più rivisto e che era tornato a pendere dal suo collo. Il suo Puzzle del Millennio.
Nei primi momenti aveva creduto che il suo amico faraone fosse tornato a dare loro una mano. Ma così non era stato. Per quanto avesse provato a chiamarlo, il suo amico non rispondeva più. Ormai era andato via e non sarebbe più tornato. Allora perché il Puzzle era tornato da lui? Che cosa voleva dire?
Sentì che il dolore che provava non c’era più. Le ferite e la fatica erano sparite e questo gli permise di rimettersi in piedi e di osservare la sua corazza personale.
Più la osservava, più pensava che le mancasse qualcosa. Ma che cosa?
Il suo sguardo cadde sul suo Puzzle. Non capiva perché ma sentiva che era quello il pezzo mancante. Era una sensazione strana, eppure sentiva che era la cosa giusta da fare.
Decise quindi di fare un tentativo e, sfilatosi il Puzzle, lo appese al collo dello dell’armatura.
Attese per diversi secondi ma non successe nulla.
“Mi sono illuso!” commentò abbassando tristemente lo sguardo “Per un attimo, ho veramente pensato che fossi qui davanti a me!” tanto che gli occhi iniziarono a inumidirsi.
Nella sua mente riaffiorarono i ricordi delle tante avventure affrontate con lui e i suoi compagni. Gli scontri, gli enigmi e le difficoltà affrontate insieme.
Ogni ricordo gli fece cadere una lacrima.
“Io… non so che cosa fare” sussurrò a sé stesso “Che cosa posso fare… Atem?” e chiamò il suo amico per nome.
 
FLASH!
 
Come a voler rispondere alla sua domanda, il Puzzle brillò e fu seguito dall’armatura che sprigionò una luce accecante.
Yugi si coprì gli occhi per non essere accecato.
“Continua ad essere te stesso!” disse una voce in mezzo a quella luce.
Il corpo di Muto fu attraversato da un brivido: riconosceva quella voce. Era lui. Il faraone era lì.
Quando finalmente la vista tornò a funzionare, fissò con gioia davanti a lui.
Lo stava osservando con sguardo sorridente. Il faraone Atem era lì davanti a lui.
Non proferì parola. Non era necessario: bastò il suo sguardo per far capire che cosa volesse dirgli.
Yugi comprese che era sempre stato al suo fianco. Era diventato lui stesso la sua armatura e il suo potere perché sapeva che avrebbe avuto bisogno del suo aiuto. Ma adesso era tempo che continuasse da solo per la sua strada. Se voleva diventare più forte e proteggere i suoi amici… doveva farlo da solo. E il faraone era sicuro che ce l’avrebbe fatta.
“Io credo in te!” furono queste le uniche parole che esternò poi la sua figura sparì insieme all’armatura.
Yugi fece un profondo respiro “Sì, mi ero dimenticato che cosa devo realmente fare: credere in me stesso!” era questo che aveva appreso grazie a lui e ai suoi amici. La sua vera ispirazione.
 
“E questo ciò che sei?” chiese una voce nuova.
Il viola si ritrovò di colpo in un luogo diverso: un mondo in cui tutti i colori erano confusi. Ovunque guardasse, non si vedeva una fine. Era come sospeso in esso.
“Dove mi trovo?” si chiese il giovane sempre più confuso.
Intorno a lui comparvero delle figure avvolte da una mistica luce bianca che ripeterono “E’ questo ciò che sei?”
Per quanto ci provasse, Muto non riusciva a metterle a fuoco. Sebbene le vedesse, non riusciva a comprenderne la fisionomia.
“E’ questo ciò che sei?” chiesero nuovamente le figure.
“Prima di rispondervi, ditemi chi siete e dove mi trovo!” si impose Yugi mettendosi in posa di combattimento.
Per lunghi istanti, le figure rimasero in silenzio. Era come se stessero pensando a come rispondere.
“Non serve che ti agiti giovane Yugi. Non hai nulla da temere da noi!” disse poi la figura che aveva davanti. Il suo tono di voce era strano, era come distorta e questo non gli permetteva di capire sé stesse parlando con un uomo o una donna.
“Su chi siamo, puoi considerarci come i tuoi predecessori!” disse un’altra figura alla sua destra con la medesima voce distorta.
“Mentre questo luogo, possiamo definirlo il santuario dell’investitura!” concluse un’altra alla sua sinistra con la medesima voce.
Predecessori? Investitura? Che cosa significava?
Erano queste le principali domande che Yugi si stava ponendo.
“Potete essere più chiari per favore? Non riesco a capire che cosa volete dire!” che chiese maggiori chiarimenti.
“Per dirla più semplicemente, noi siamo i residui di coloro che un tempo furono conosciuti come Sun’s Warrior Bianco e questo è il luogo in cui ognuno di noi è stato investito di questo titolo!” a rispondergli ci pensò la prima figura che aveva parlato rivelando una sconvolgente verità.
Una verità che lasciò Yugi basito “U-Un momento. State dicendo che io… sono candidato per diventare un Sun’s Warrior?” e formulare quelle parole si rivelò uno sforzo immane.
“Sì, esatto!” gli confermò la figura che aveva davanti.
Il ragazzo non aveva parole. Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Come poteva essere che lui, un umano, potesse essere stato << scelto >> per ricoprire un simile ruolo? Chi l’aveva scelto? E con quali requisiti?
E non sapeva da dove iniziare a chiedere.
“Ti stai chiedendo come sia possibile vero?” gli chiese la figura alla sua destra.
Il viola si limitò ad annuire. Non si sforzò nemmeno di chiedere come lo avesse compreso. Probabilmente la sua espressione mostrava il suo attuale stato d’animo.
“In effetti, è la prima volta che sia un non soleano ad essere stato scelto. Tuttavia, non c’è nessuna regola che lo proibisca!” gli rispose la stessa figura.
“Nessuno di noi ha mai saputo chi ci ha scelto. Sappiamo solo che una volta che ci siamo ritrovati qui, siamo stati investiti di questo titolo e poi… una volta usciti da qui, non abbiamo più ricordato nulla di questa esperienza a parte la consapevolezza di essere stati scelti dal sacro amuleto bianco!” seguita dall’altra alla sinistra di Muto.
“Quindi… mi state dicendo che, una volta che uscirò da qui, non mi ricorderò di questo luogo?” chiese Yugi e le figure annuirono “Eppure, ancora non riesco a capire. Chi ha deciso tutto questo? E perché ha scelto me?”
Le figure non seppero come rispondergli.
 
“A decidere queste regole, sono stato io!” disse una nuova voce. Tutte le figure avvolte di bianco sparirono come fiammelle e ne apparve una nuova.
Pareva umana avvolta da una lunga veste color diamante che lo ricopriva interamente. Il volto era nascosto da una sorta di velo iridescente che permetteva di vedere solo le labbra e gli occhi. Questi ultimi parevano simili a due galassie: sembrava che in essi brillassero miliardi di luminose stelle.
La sensazione che emanava era… pace.
“Voi chi siete?” chiese Yugi incantato da quella figura.
“Posso definirmi il creatore dei Sun’s Warriors!” gli rispose il nuovo arrivato che si fermò a pochi passi da lui. La sua figura era imponente: pareva qualcosa di irraggiungibile.
Il viola lo fissò incredulo “Il fondatore dei Sun’s Warriors?” ripeté “Mi state dicendo che siete voi ad aver…” non riuscì a dire altro. Lo stupore era troppo.
“Esatto giovane Yugi!” confermò la figura sorridente “Normalmente non vengo mai in questo luogo. L’ho reso autonomo perché scegliesse da solo chi nominare un Sun’s Warrior. Ma questa è un’occasione speciale: è la prima volta che qualcuno che non sia un soleano o una sua reincarnazione è stato scelto per ricoprire questo ruolo!” e spiegò con calma il motivo della sua presenza che non era di poco conto.
“La prima volta?” chiese Yugi ricevendo un cenno positivo da parte di questa figura “Allora… siete qui per spiegarmi qualcosa di importante?” gli chiese speranzoso.
“Sono qui per osservare il giovane umano che risulta essere degno di ricevere il titolo di Sun’s Warrior. Se anche volessi spiegarti qualcosa di importante, una volta uscito da qui non lo ricorderesti più!” ma la figura negò subito senza però cambiare espressione “So di darti una delusione ma credimi quando ti dico che non è ancora arrivato il momento di spiegare cosa ci sia realmente dietro la nascita di questo gruppo. Arriverà quando voi tutti sarete riuniti!” dicendogli tutto e niente.
“Perché tanta segretezza? Non vi fidate di noi?” gli chiese il viola sempre più confuso.
“Non è così figliolo. Il fatto che vi abbiamo affidato questi ciondoli è la prova della nostra fiducia!” controbatté la figura.
Yugi lo guardò stupito “Abbiamo?” voleva forse dire che vi erano altri, fondatori?
“Esatto giovanotto!” confermò la figura “L’idea di creare i Sun’s Warriors è nata da me ma non ho fatto tutto quanto da solo!” rivelando anche questo.
Yugi non sapeva che cosa dire. Aveva ricevuto così tante informazioni ma ancora non aveva avuto la risposta che voleva.
“Ditemi solo questo: perché io?” gli chiese il viola. Era questo che voleva realmente sapere.
Per alcuni momenti la figura lo guardò in silenzio “Che cosa ritieni più importante di te stesso? Rispondi sinceramente e avrai la tua risposta!” ponendogli questa domanda.
“I miei compagni!” gli rispose il giovane senza esitazione “Prima di ricomporre il Puzzle del Millennio, io ero solo, non avevo nessun amico. Quando poi riuscii a completarlo, ho espresso il desiderio di avere degli amici. E questo desiderio è stato realizzato!” si osservò poi la mano destra. Ricordava ancora il disegno dell’anello dell’amicizia disegnato da Thea, anche se l’inchiostro non c’era più, il simbolo era sempre lì.
“Sono diventati la tua luce vero?” gli chiese la figura.
“Sì e credo di essere la stessa cosa per loro. Per tutti loro!” rispose Yugi per poi pensare al faraone “E uno di loro mi ha insegnato a credere sempre in me stesso!” di cui ora non dimenticava più gli insegnamenti.
“Ed è questa la risposta che cerchi!” gli disse la figura “Il Sun’s Warrior Bianco è proprio ciò che sei tu in questo momento e non c’è nessuno più degno di te nell’indossare questo ciondolo!” dandogli un’ulteriore spiegazione.
Yugi lo fissò con occhi scioccati.
“E’ davvero così?” chiese ancora incredulo dalla spiegazione.
La figura gli poggiò una mano sulla spalla “Si figliolo e sono sicuro che sarai più che degno di questo onore!” gli disse con voce incoraggiante “Diventare un Sun’s Warrior è un onore che viene concesso a pochi e capirai presto il perché!” il suo semplice tocco era simile all’abbraccio di un padre. Era calda e pacifica.
Con queste parole la figura si allontanò da lui.
“Aspetti!” lo fermò Yugi. Non sapeva nemmeno che cosa chiedergli. Voleva semplicemente sentire nuovamente quel tocco.  
“Non serve che mi trattenga ancora qui mio giovane amico. Hai molto lavoro da fare e il tempo non è dalla tua parte!” gli disse la misteriosa figura che glielo dovette negare “Ora che ci penso, non mi sono presentato. Anche se non lo ricorderai, ritengo sia scortese rimanere ignoto!” che iniziò a brillare “Il mio nome è Dvast Calak’ant Kadmel Tartaruga di Diamante, soprannominato Ulysses. Ho 15.453.555.246 anni e la mia gente mi conosce come il primo dei giganti. Ho assistito alla morte e alla nascita di universi, camminato in mezzo agli dèi, messo piede su infiniti mondi, assistito alle più grandi guerre che si sono svolte nel corso della storia di questo universo e del precedente, partecipato agli eventi che hanno segnato la fine di grandi ere e l’inizio di nuove. E continuerò questo mio viaggio fino a quando la promessa fatta non sarà mantenuta!” iniziò a sparire “E spero che la tua generazione sarà quella che permetterà questa realizzazione. Buona fortuna Yugi Muto, nuovo Sun’s Warrior Bianco!” finché la sua presenza non svanì del tutto.
 
Quando ciò avvenne, Yugi sbatté confuso gli occhi. Era come se avesse avuto una sorta di << illuminazione >> anche se ora non ricordava come l’avesse avuta.
“Ci spiace non poterti essere ulteriormente d’aiuto!” disse la figura bianca nuovamente davanti a lui.
“Non fa niente. Troverò le mie risposte da solo insieme a tutti gli altri. Grazie!” disse il viola.
 
Le tre figure lo osservarono in silenzio. A loro si riunirono tutte quelle che si trovavano in quel luogo misterioso.
“Ora che sai, rispondi. È questo ciò che sei?” gli chiesero con una sola voce.
“Ciò che sono è solo e unicamente me stesso e lo sarò sempre anche per i miei amici!” rispose il viola “Io voglio essere la luce loro e di tutti coloro che incontrerò!” non sapeva da dove veniva questa sua consapevolezza ma ora l’aveva e si sentiva pronto.
 
“Allora che sorga il Sun’s Warrior Bianco!”
Il luogo mistico dell’investitura brillò di un intenso bianco e poi sul collo di Yugi apparve un ciondolo con appesa una gemma di un bianco splendente. Poi… tutto sparì.
 
 
 
“Credo di aver esagerato un po’!” commentò Sourise notando le condizioni del suo Dragon Slayer “Meglio che chieda a…” ma si bloccò quando percepì qualcosa di nuovo. E proveniva da Yugi.
 
FLASH!
 
Una colonna fatta da una splendente luce bianca partì dal corpo del viola. Fu così intensa da illuminare a giorno l’intera zona.
 
“Ma che cosa sta succedendo?”
Si chiesero tutti coprendosi gli occhi.
 
Al centro della colonna Yugi percepì che un cambiamento stava avvenendo sia dentro che fuori di lui. Era qualcosa che non comprendeva ma sentiva che la sensazione era piacevole. Per questo non oppose nessuna resistenza.
 
Quando la colonna di luce si estinse e tutti poterono finalmente riaprire gli occhi, stentarono a credere a quello che videro.
Davanti a loro era apparso… un soleano.
Era un soleano bianco di tipo Grifone di circa 4.90 metri. Le grandi ali piumate erano rivolte verso l’alto conferendogli così un aspetto più imponente, il viso era costituito da un lungo becco aquilino mentre gli occhi erano viola acceso. I piedi erano agili zampe feline mentre dietro il bacino la coda leonina si muoveva libera. Sui definiti pettorali pendeva il ciondolo bianco che risplendeva di luce propria.   
 
La sua figura lasciò tutti quanti senza parole. Persino Seto che manteneva sempre la sua compostezza era rimasto con gli occhi sgranati.
Osservarono il soleano mentre apriva e chiudeva le mani come se anche lui fosse stupito.
Quando poi percepirono la sua presenza, sgranarono ulteriormente gli occhi. Quello era il loro amico?
“Y-Yugi? Sei davvero tu?” chiese Joey con voce tremante.
Il soleano si voltò verso di lui e poi sorrise “Sì, sono proprio io!” rispondendogli positivamente.
 
Tutti quanti gli si avvicinarono increduli.
“Non mi fissate in questo modo. Mi fate sentire in imbarazzo!” esclamò Yugi toccandosi la testa imbarazzato.
“Scusa ma non riusciamo a farne a meno!” gli disse Marik esprimendo il pensiero di tutti quanti.
“Come hai fatto a diventare così?” gli chiese Sourise tornato al suo aspetto umano.
“Io… non lo so!” rispose Muto. Esattamente come gli era stato detto dai suoi predecessori, non aveva conservato nessun ricordo né del loro incontro né del luogo in cui era avvenuta l’investitura.
“Come sarebbe a dire che non lo sai? Vuoi forse prenderti gioco di noi?” fece Seto stringendo forte i pugni per il nervoso.
“E’ la verità. Non so come è accaduto ma so che da ora io sono il Sun’s Warrior Bianco!” disse Muto rivelando la sua nuova posizione.
 
“C-CHE COSA!”
Lasciando tutti quanti senza parole.
 
“COME È POSSIBILE CHE TU SIA DIVENTATO UN SOLEANO E PER DI PIU’ UN SUN’S WARRIOR!” gridò Tristan tenendosi la testa incredulo.
“E PER DI PIU’ NON SAI NEMMENO SPIEGARCI COME SIA AVVENUTO!” stessa cosa fece Duke che nel medesimo stato.
“Calmatevi voi due. Di sicuro deve esserci una spiegazione!” disse Thea cercando di calmare gli animi “Ce l’hai vero?” per poi chiedere speranzosa al suo amico di dargli una risposta.
Yugi scosse la testa “Per quanto ci stia provando, non riesco a ricordare come sia stato possibile!” facendo capire di non averne nessuna.
“Ma non ha alcun senso. Non è possibile che una persona diventi di colpo una creatura diversa affermando per giunta di ricoprire un ruolo come quello di Sun’s Warrior!” commentò Raphael cercando di riflettere razionalmente.
“Molto spesso la magia va contro quello che le persone definiscono sensato!” lo corresse Aruka “Tuttavia questa è la prima volta che assisto a qualcosa di simile e ammetto di non saperlo spiegare!” ma anche lei in quel caso si ritrovava incapace di dare una risposta adeguata.
“Forse posso aiutarvi io!” disse Eriol facendo qualche passo avanti e mantenendo il suo sorriso “E’ una fonte molto vaga ma, da quello che dice, l’investitura a Sun’s Warrior avviene in una singolarità nascosta dallo spazio, dal tempo e persino dalla memoria. Se la mia ipotesi è corretta Yugi è stato richiamato lì e ha ricevuto questo titolo per poi tornare qui totalmente dimentico di quello che ha vissuto. Ma questa esperienza ha risvegliato in lui una nuova natura, ossia quella che ci troviamo ad ammirare in questo momento!” e spiegò quello che ritenne fosse successo.
“E’ come ha detto lui?” chiese Seto fissando storto il << nuovo >> soleano.
Yugi abbassò per un attimo gli occhi “Non lo so!” rispondendo questo “So solo che ora sono così e questa forma e questa forza sono necessarie per la battaglia che si verificherà a breve. E devo imparare a controllarle al più presto!” di questo ne era sicuro.
“In tal caso, non serve perdere altro tempo!” commentò Jack riassumendo le sue sembianze di drago “Avanti Yugi, mostrami in che cosa consistono le tue nuove capacità!” invitandolo a farsi avanti.
“Con piacere!” gli rispose Muto con sguardo determinato.
 
“Yugi!” ma prima che potesse partire, fu chiamato da Joey “Sarai anche cambiato un po’ ma ricordati che non sei da solo!” e sollevò il dorso della mano destra.
“Certo siamo sempre con te!” concordò Tristan facendo il medesimo gesto.
“E lo saremo sempre!” e lo stesso fece anche Thea.
Muto annuì facendo altrettanto e poi partì in quarta contro il drago.
 
“Non vorrete mica battere la fiacca vero?” disse Aruka rivolgendosi agli altri Sun’s Knights.
“Certo che no. Anzi fai del tuo peggio!” le disse Seto con sguardo combattivo “Yugi può diventare quello che vuole. Non cambia nulla. Alla fine, il migliore resto io! alimentato dalla fiamma della rivalità che ora era diventata un vero e proprio incendio.
Te la stai prendendo troppo amico mio!” commentò il Drago Bianco Occhi Blu sconsolato^^.
“Direi che è arrivato il momento di unirmi alla vostra sessione di allenamento. Così lo renderò più incandescente!” Hiragizawa decise di unirsi a loro insieme ai suoi famigli pronti a menare le mani.
 
Nick, Lello… e anche voi Sun’s Knights: ci vedremo presto!” pensò Muto per poi lanciare un grido e ricominciare il suo allenamento con Sourise. Ora ne era sicuro: non lo avrebbe fermato più nessuno. Un nuovo Sun’s Warrior era nato.
 
 
NELLA DIMENSIONE INA
 
BASE DI LELLO
 
Il Sun’s Warrior Nero stava osservando il panorama dalla finestra del super attico che aveva affittato come base. Tuttavia, i suoi occhi non stavano ammirando nulla: stava pensando alle prossime mosse da fare. Quando era intento in questa operazione, era solito fumare una sigaretta della marca West Talk. Non era un fumatore ma da quasi sessant’anni tutte le volte che pensava a qualcosa di importante aveva preso questa abitudine. Anche se preferiva non farlo in presenza della figlia.
Si aveva una figlia che, anche se non era nata da lui, la considerava a pieno titolo come parte della sua famiglia. L’aveva adottata in condizioni del tutto particolari che erano state tali persino per uno come lui e le aveva considerate come un segno. E non se ne era mai pentito. Essere padre era uno stimolo in più per continuare a combattere. Per un attimo si chiese che cosa stesse facendo. L’aveva lasciata da sola ma era sicuro che sarebbe stata bene.
I suoi pensieri furono interrotti da un improvviso bagliore proveniente dal suo ciondolo. Non era mai avvenuto.
“Che cosa sta succedendo” si chiese prendendo il suo monile in mano.
 
Toc! Toc!
 
Poi sentì qualcuno bussare alla porta.
Il saturniano spostò leggermente lo sguardo “Avanti Yuko!” sapeva già chi fosse. L’odore che emanava e il suono dei passi gli aveva già detto tutto e sapeva già che si trattava della strega dimensionale.
Yuko entrò rapidamente nella stanza chiudendo la porta dietro di sé: aveva un’espressione meno composta del solito ma questo non impensierì molto Lello.
“Hai per caso finito il tuo amato sakè?” le chiese ironico.
“Non è quello a mancare!” gli rispose Ichihara cercando di calmarsi “E’ uno dei ciondoli che mi hai dato a essere sparito. Per la precisione quello bianco!” ciò che disse era scioccante.
Lello sgranò gli occhi “Che cosa?” le chiese voltandosi completamente per guardarla in viso.
“Un minuto fa è sparito nel nulla!” gli confermò la mora che era l’attuale custode dei ciondoli vacanti “E se è come stiamo pensando, sappiamo tutti che cosa significa!” e fissò seriamente il biondo.
Lello la osservò col medesimo sguardo misto a preoccupazione. Un attimo dopo la sua espressione cambiò del tutto: il suo sguardo serio e preoccupato fu sostituito da… un sorriso.
“È apparso!” disse “Il Sun’s Warrior Bianco è finalmente apparso!” non poteva esserci notizia migliore in quel momento. Ora aveva compreso che cosa voleva dire il bagliore del suo ciondolo: era un segnale della comparsa di un altro di loro.
“Non poteva succedere nulla di meglio vero?” commentò la mora sorridendo anche lei.
“Sì. Ora siamo in tre e questo cambia i nostri piani!” le confermò il Sun’s Warrior Nero soddisfatto “Chiama tutti a raccolta. Dobbiamo aggiornarci!” per poi dare queste disposizioni alla mora.
“Comandi capo!” rispose la mora mettendosi sull’attenti ma facendo di proposito il saluto nel modo sbagliato per poi uscire dalla stanza.
Lello non ci dette molto pensiero e tornò a guardare fuori dalla finestra.
“Non so chi tu sia ma ti do il benvenuto nel gruppo, nuovo compagno!” disse soddisfatto.
 
 
 
 
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO SIA STATO DI VOSTRO GRADIMENTO.
Questa volta lascio perdere le anticipazioni, anche perché le ho già fatte nel capitolo precedente.
Cercherò di aggiornare il prossimo entro un tempo ragionevole. Fino ad allora al prossimo capitolo^^
 
Ieri era il mio compleanno. Volevo postare il capitolo ieri per festeggiare ma non sono riuscito a fare in tempo^^
 
 
    
     
LA FIGURA DI DVAST CALAK’ANT KADMEL È STATA INVENTATA DA ME E RINGRAZIO LA MIA AMICA AUTRICE ELARA VLAD TEPES PER AVERMI AIUTATO A CREARE IL SUO NOME.
Questa è la forma approssimativa con la quale si è presentato.
 
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Questa è la famosa armatura del Faraone Senza Nome, liberamente ispirata dal vecchio giocattolo di Ramses

 
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