Undone

di Ortensia_
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ATTENZIONE: questa flashfic esisteva già come storia separata, in quanto l’avevo scritta e pubblicata il 14/12/2018 in una raccolta natalizia. Sto riordinando il mio profilo ma visto che la trovavo carina e mi dispiaceva eliminarla ho pensato di integrarla in questa raccolta!
Rating: Verde
Avvertimenti: natalizio; dorks being dorks
Prompt: fantasie sessuali
Parole: 499



Tobio è seduto placidamente sulla poltrona, una tazza di cioccolata calda stretta fra le mani. Osserva Oikawa in silenzio, contempla la sua schiena ampia con le labbra dischiuse e il respiro lento, quasi trattenuto. Non che sia calmo, però, anzi pare che oggi la sua mente tenda a divagare, perdendosi in immagini decisamente troppo ispirate.
Quando vede Oikawa distendere un festone rosso, Kageyama aggrotta la fronte e deglutisce con fatica, per poi accavallare le gambe e massaggiarsi la tempia sinistra con un movimento nervoso delle dita: alcuni degli addobbi che hanno comprato sono davvero interessanti, e non gli serve pensarci su per ore per capire che potrebbero essere fonte di divertimento, anzi l'immagine erotica che gli suscitano è praticamente immediata.
Tooru, dal canto suo, strattona leggermente il festone attorno alla punta dell'albero, così da assicurarsi che non sia troppo lasco, e poi si ferma per qualche istante, gli aghi rossi e lucenti che gli pizzicano il palmo e fanno capolino fra le sue dita.
Si umetta il labbro inferiore con la punta della lingua, poi allenta la presa sul festone e lo osserva più attentamente: sembra resistente, tanto che forse si potrebbe utilizzare a letto, al posto di un eventuale paio di manette.
Serra le labbra con forza, rivolgendo un'occhiata nervosa all'albero di Natale: se non fosse quasi alla fine, sfilerebbe via questo festone, prenderebbe la scodella di panna che c'è in frigo e trascinerebbe Kageyama in camera da letto, ma sfortunatamente questo pensiero ha tardato ad arrivare e adesso gli tocca sistemare le lucette colorate fra un ramo e l'altro.
Tobio lo vede chinarsi ed estrarre un groviglio di lucette natalizie dalla scatola di cartone: se Oikawa lo legasse con quelle sentirebbe la pelle bruciare ogni volta che si accendono?
Kageyama continua a massaggiarsi la tempia, per poi scostare i capelli dalla fronte leggermente sudata: quel groviglio di fili è quasi eccitante, anche lui vorrebbe essere intrecciato così a Oikawa.
Oikawa, intanto, riserva un'occhiata scettica alle lucette: queste sono sicuramente più robuste di un festone, ma rischierebbero di rompersi e tagliarli.
Un improvviso quanto inaspettato colpo di tosse da parte di Kageyama interrompe la sua contemplazione, facendolo sussultare.
Tooru si volta, le lucette natalizie ancora fra le mani, quindi vede Kageyama seduto sul divano, le gambe accavallate ma tese, il volto paonazzo.
«Ti senti male?» solleva un sopracciglio, confuso, e si schiarisce la voce nel trovarla leggermente arrochita.
Anche Kageyama sussulta, per poi boccheggiare per qualche istante prima di riuscire a rispondergli.
«Sto... sto benissimo!»
«Sei rosso» commenta Oikawa, chiedendosi per quanto tempo Kageyama lo abbia osservato.
«Ho solo voglia di panna» Tobio taglia corto, ma realizza immediatamente l'ambiguità della frase appena pronunciata, così si ritrova a rantolare, le guance a fuoco.
Oikawa dischiude le labbra per dire qualcosa, ritrovandosi a stringere ulteriormente il groviglio di lucette natalizie. Serra i denti nel vedere l'altro in preda all'imbarazzo, quindi gli volta le spalle, schioccando la lingua contro il palato.
«Sei un idiota!»
«Ma, Oikawa-san–»
«Va' a prendere la panna.»






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