Tutto, per Lei

di Lita_85
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Sapevo bene che quel giorno sarebbe arrivato, avevo cercato invano di evitare questa situazione ma non c'era stato verso...Elena era decisa ad andare con me al centro commerciale per comperare i regali di Natale. Le avevo anche promesso una notte di fuoco pur di non accompagnarla, ma non c'era stato niente da fare.
Stavo rivedendo le ultime scartoffie da portare all'udienza che si sarebbe svolta l'indomani, quando sentii bussare alla porta.

- Avanti! - risposi senza neanche alzare  gli occhi dai fogli

- Wow come siamo belli oggi! - disse la signora Jackson riferendosi al mio look non proprio da avvocato. Camicia nera giubbotto di pelle sciarpa e jeans.

- Devo uscire con mia moglie fra poco...- risposi con un sorriso e porgendole le cartelle dissi - Queste devono passare prima dall'ufficio del signor Gilbert, quindi le sarei grato se gliele portasse...- 

- Certamente signor Salvatore, c'è altro che posso fare per lei? - 

- Ha per caso un biglietto di sola andata per qualche località sconosciuta? -  risposi facendo una smorfia

-  Centro commerciale?  - Chiese divertita

- Centro commerciale...- annuì alzandomi in piedi - E non ci sarò per tutto il giorno, quindi se succede qualcosa la prego di chiamarmi al mio cellulare - avvicinandomi alla porta con lei al seguito

- Sarà fatto - rispose sorridendo prima di aprire la porta per farmi uscire - Signor Salvatore? -

- Si? - mi girai verso di lei mettendo gli occhiali da sole sul naso

- Si diverta...ha una moglie stupenda...sotto ogni punto di vista! - 

- Lo so...grazie...-  tornai sui miei passi con un sorriso da idiota

Lo sapevo benissimo. Ancora a volte quando la guardo dormire vicino a me, mi sembra un sogno ad occhi aperti. Sapevo di non meritarmi tanto, quindi quella sua affermazione mi fece uscire dagli uffici più contento e con un sorriso idiota. Avrei fatto di tutto per lei.

Parcheggiai nel vialetto di casa, ed entrai dentro chiamandola.
Lei apparve dall'alto della scala, e sorridendomi venne verso di me buttandomi le braccia al collo, era bellissima. Camicione verde scuro con cinturone alto in vita e anfibi

-  Finalmente sei arrivato, pensavo saresti scappato in un altro continente! - disse baciandomi dolcemente

- Beh in realtà ci avevo pensato...chiedi alla signora Jackson! - 

- Che scemo che sei...ma sei ugualmente adorabile...- disse avvicinandosi piano e baciandomi dolcemente.

Non me lo feci ripetere due volte, e infilai velocemente la mia lingua nella sua bocca prendendole il sedere

- Damon! - disse scansandosi da me

- Che c'è? - 

- Dobbiamo andare...- 

- Cosa? No, adesso finiamo quello che abbiamo iniziato...- risposi baciandola sul suo collo morbido

- Damon non abbiamo iniziato niente, sei tu che hai messo la quinta! - 

- Beh, e tu adesso non puoi mettere la retromarcia! - 

- Ed invece si, abbiamo poco tempo, e dobbiamo comprare i regali a tutti - 

- Evviva...- 

- Dai...se ti comporti bene stasera indosserò le autoreggenti...- 

- Guarda che io certe cose non le dimentico Signora Salvatore..- 

- Nenache io Signor Salvatore..- Sorridendomi maliziosa

Io ormai ero partito per la tangenziale con la mente. Adoravo le autoreggenti, mi si annebbiava la mente.


Uscimmo di casa incrociando la signora Miller che curava i suoi gerani

- Salve cari! - disse immediatamente lei salutandoci felice

- Salve Signora Miller! - rispose Elena cordiale

- Salve caro Damon! - 

- Salve signora Miller...- 

- Sai, che quella sciarpa ti sta benissimo? Si intona con i tuoi occhi! - 

- Beh grazie signora Miller...Elena come si è fatto...tardi dobbiamo andare!  - 

- Allora andate cari! Ci vediamo Damon! - così tornò ai suoi gerani
La salutai come sempre con le dita della mano, e finalmente entrammo in macchina

- Penso che la signora Miller abbia un debole per te...- disse ridendo
 
- No tu non hai capito, quella li vuole saltarmi proprio addosso! Dovresti vederla mattina come mi guarda il sedere quando prendo il giornale! - risposi facendo retromarcia uscendo dal vialetto

- Beh, quello lo faccio anche io...-  Sorridendomi

- Elena...- 

- Che c'è? - 

- Guarda che ti riporto dentro...e non c'è retromarcia che tenga! - 

Iniziò a ridere provocando la medesima reazione, quanto l'amavo.

- Damon possiamo passare prima apprendere una crepe al volo? Il bambino ha le sue prime voglie...- 

- Subito vita mia...- 

Entrai velocemente dentro la caffetteria che c'era non troppo lontana da casa nostra, ed ordinai subito una crepe da portare via. Quando Elena era piccola sua madre ci portava spesso a prendere un gelato, più che altro ci portava me, perché mi scocciava da morire badare al piccolo Stefan. Sicuramente il Dottor Stefan Salvatore, il fisiatra, si sarebbe fermato per tutte le feste natalizie, e ci avrebbe deliziato con le sua presenza. Ormai i miei pensieri verso di lui erano tutt'altro che buoni. Il miei pensieri furono interrotti dalla signorina che mi porgeva la crepe.

Tornai in macchina e porgendo la crepe ad Elena accesi la macchina insieme allo stereo Want to want me - Jason Derulo 

Iniziai a muovermi e a tamburellare sullo sterzo e muovendo il capo a ritmo . Muovevo le spalle su e giù insieme al bacino cantando enfatizzando le parole e accarezzandomi il dorso fino ad arrivare alla cintura guardandola seducente. Lei inzio a ridere con la crepe in mano. Amavo vederla ridere. Allora continuai la mia performance gesticolando con le braccia muovendole su e giù facendo finta di avere una batteria al posto dello sterzo stringendo il labbro inferirore.
Continuai a cantare lanciandole occhiate inequivocabili

Girl, you don’t want
I want you to want me
And if you want, hey girl, you got me
There’s nothing I know I wouldn’t do, I wouldn’t do
Just to get up next you 

Lei mi guardava estasiata e rideva, con la crepe integra tra le mania con la panna che si era sciolta, presi la sua mano che si era sporcata e la portai vicino alla mia bocca facendo entrare l'indice delicatamente dentro la mia bocca, per poi farlo uscire pulito.
Rimase a bocca aperta, le lasciai la mano che rimase a mezz'aria. Sorrisi accentuando la fossetta di destra, ed ingranai la marcia, ero sicuro, l'avevo stesa. Mi parcheggiai nell'ampio parcheggio del centro commerciale da noi scelto e spensi la macchina. Stavo per uscire quando lei mi afferrò per la sciarpa e buttando la crepe da finestrino disse

- Dove credi di andare? - 

- Al centro commerciale...- risposi con mezzo sorriso, ma sapevo dove voleva andare a parare

- Vieni qui...- mi avvicinò a lei tirando la sciarpa ed iniziò a baciarmi con foga stringendo la mia mascella

Risposi immediatamente infilandole la lingua in bocca  accarezzandole la guancia. Lei si avvicinò ancora di più a me grattandomi la nuca, provocandomi un brivido che arrivò subito a destinazione. Stavo per perdere il controllo. Con mio profondo dispiacere mi scostai da lei

- Elena...io...sono già sulla rampa di lancio...e se tu continui così ci denunceranno sicuramente per atti osceni in luogo pubblico...- 

- Ok...- rispose tra le risate scansandosi da me


- Adesso vogliamo comprare questi benedetti regali? Prima che il testosterone mi esca dalle orecchie? - risposi sorridendo riaprendo la portiera 

Lei annuì continuando a sorridere, adoravo il suo sorriso.

Entrammo velocemente nel centro commerciale ed avvicinandoci ai negozi Elena disse

- Il programma è questo... -

- Perché c'è anche un programma?! - 

- Si Damon...allora per tuo padre ho pensato ad una cravatta e per mio padre dei gemelli invece per le nostre mamme orecchini... - 

- Ok...- 

- Per le bambine ho due liste fatte da loro quindi una la prendi tu ed una io...ma rimane sempre il problema Pony bianco...- passandomi la lista 

- Ti ho detto che lo chiederò a mio padre...non c'è problema! - 

- Damon...-  

- Lui adora gli equini! - 

- Ok...vedremo...ci vediamo qui tra un'ora mi raccomando non perderti dentro i negozi di intimo! - 

- Io? Nei negozi di intimo? Elena tu mi offendi! - dissi portando le mani al petto

- A dopo...- si allontanò velocemente da me entrando in una gioielleria ed io mi incamminai verso il negozio di cravatte. Uscì da lì dopo mezz'ora...il commesso aveva tirato fuori tutte le cravatte possibili ed immaginabili, facendomi venire il mal di testa, ne scelsi una caso e la stessa cosa feci per i gemelli. Lo shopping mi metteva sempre una certa dose di nervosismo, per questo compravo sempre online.  Guardai la lista di Deva e mi incamminai verso il negozio di giocattoli.

( Elena )

Uscì con i pacchetti uguali dalla gioielleria. Avevo cercato di accontentare i gusti di tutte e due, ma non differenziarli troppo...ogni anno sembrava che facessero a gara a chi riceveva il regalo più bello.  Guardai la lista di Dominique e mi avvicinai al negozio di giocattoli quando vidi da lontano Damon dentro il negozio di intimo. Mi avvicinai cercando di coprire  quel sorriso che iniziò a fare capolino sul mio viso, ogni volta che entrava in questo tipo di negozi la sera dovevo fare la sfilata per Damon.

- Damon, cosa non hai capito delle parole non entrare nei negozi di intimo? - 

- Lo so...ma non ho saputo resistere...- mostrandomi un perizoma

- La vuoi smettere? Dai andiamo...- 

- Ok, mi faccio imbustare tutto e andiamo...- 

- Tutto? Cosa hai comprato Damon? -

-  Qualcosina...- Sorridendomi malizioso

E la cosa non prometteva niente di buono. Infatti uscimmo da lì con quattro buste. Questa volta ci avviamo insieme al negozio di giocattoli che si trovava al terzo piano. Entrammo nell'ascensore insieme ad un gruppetto di persone, quando all'improvviso fece cadere uno dei due sacchetti a terra e nel raccoglierlo iniziò la sua salita dalla mia caviglia fino ad arrivare al mio sedere stringendolo. Lo guardai con incredulità, ma sorridendo. Era sempre il solito, ma era per questo che mi faceva impazzire. Arrivati al secondo piano il gruppetto ci lasciò così Damon apprestò a premere il pulsante del terzo piano
All'improvviso l'ascensore si fermò tra il secondo ed il terzo

- Oddio Damon! - 

- Hey tranquilla, vedrai che ripartirà immediatamente! - 

- Ok, ok, e che non vorrei rimanere bloccata qui delle ore...- 

- Beh potremo trovare qualcosa da fare nel frattempo... - 

Senza darmi neanche una risposta, si buttò letteralmente sulle mie labbra baciandole quasi mangiandole, il giro nel negozio di intimo aveva dato i suoi risultati. Mi fece aderire contro le pareti dell'ascensore aprendo i bottoni del mio camicione verde, infilò la sua mano dentro destra accarezzando il mio seno. Afferrò il mio sedere alzandomi a cavalcioni su di lui,    potevo sentire la sua erezione sfregare  sul mio pube facendo chiamare tutti santi del paradiso. Sentivo il suo respiro sulle mie labbra insieme alla sua voce rotta dall'eccitazione che saliva sempre di più. Tirai la sua sciarpa togliendola e facendola cadere a terra per poi stringerei suoi capelli tra le mie mani guardandolo negli occhi, la mia respirazione era aumentata com la voglia che avevo di lui. Ansimavo sempre più forte mentre lui cercava di abbassare le mie calze da dietro, ero in estasi. Con lui era sempre così, non c'era mai nulla di programmato, mi faceva letteralmente morire. 

All'improvviso l'ascensore si aprii davanti a noi , con la gente che ci guardava male. 
Cercai di sistemarmi la camicia velocemente, ma volevo sotterrarmi
Lui con nonchalance fece fare un giro alla sua sciarpa dicendo

-  Spero vi sia piaciuto lo spettacolo! - 

Mi guardò facendomi l'occhiolino, e ridendo mi baciò tra i capelli. La sua dolcezza nascosta mi stupiva sempre. La conoscevo bene, ma quando veniva fuori faceva battere il mio cuore come un tamburo.

(Damon) 

Girovagammo non so per quante ore dentro quel negozio di giocattoli, ma alla fine avevamo preso tutto quello che le bambine avevano scritto sulle loro liste, tranne per il famigerato Pony bianco. Eravamo entrambi esausti, lo shopping natalizio ogni anno diventava sempre più impegnativo, e cresceva come crescevano le bambine. Il prossimo anno avremmo avuto un altro bambino a rallegrarci le giornate, ed io non vedevo l'ora di conoscerlo. Ero già innamorato di lui o lei. Feci entrare Elena in macchina, ed iniziai ad entrare tutti i pacchi in macchina. Non so di preciso quando tempo passò, ma avevo passato la maggior parte del tempo ad imprecare e risolvere un piccolo tetris nel cofano della macchina. Quando ebbi finito entrai velocemente in macchina trovando Elena addormentata. La guardai estasiato, l'avrei guardata dormire tutto il tempo. Non mi sarei mai abituato ad una visione così celestiale, mai. Le abbassai piano il sedile per farla stare più comoda, e lei senza aprire gli occhi disse

- Ti amo Damon - rannicchiandosi sul sedile

- Ti amo anch'io...- le risposi spostandole una ciocca di capelli che gli era caduta sul viso

Rimasi ancora qualche minuto a guardarla. L'amavo da perdere il fiato. Era l'essenza della mia vita. Lei dice  spesso che con me si sente viva, ma in realtà e lei che mi porta alla vita, ogni giorno. Lei mi rende un uomo migliore, un padre perfetto, e un marito fortunato.  Lei riflette su di me la sua anima rendendomi migliore . Alla fine, anche queste giornate le adoravo, anche se mi lamentavo sempre. L'avrei sempre accontentata,  avrei fatto sempre tutto, tutto per lei. .
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Note:ed eccomi qui con una nuiova shot! Ormai dovete sopportarmi! ;) Gringrazio sempre tutte le ragazze che mi sopportano e supportano! e alla prossima! Ps So che sono di poche parole, ma in nquesti giorni avete notato tutti che sento piu del solito la necessita di scrivere! Chiedo venia!




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