Inuyasha: Un pericoloso Sentimento

di Tabhita_Sakamaki_Taby
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Era una notte di tempesta, la pioggia cadeva fitta e implacabile, seguita da lampi talmente rumorosi da far sobbalzare anche il più coraggioso dei soldati, enfatizzando la paura di quelle ore. Una donna giaceva nella sua stanza sdraiata su un futon, intenta a lottare mentre i dolori si impadronivano del suo corpo, era vestita con una vestaglia da parto bianca. All'improvviso Il volto della donna si contrasse in una smorfia di sofferenza ed ella cacciò un urlo quando una nuova ondata di contrazioni la travolse, si stava ormai avvicinando il termine del parto e lui era lì, a tenerle la mano, accarezzandole con l'altra la fronte, imperlata di sudore e rossa per lo sforzo.

"Coraggio Izayoi, sono qui accanto a te" disse con la sua voce cupa, cercando di  spronare la compagna a non mollare, passando contemporaneamente ad accarezzarle i lunghi capelli neri. 

A rispondergli fu un verso di dolore appena trattenuto, mentre la stretta della donna si faceva più forte. L'essere demoniaco accanto a lei, il re dei demoni, era terrorizzato. Aveva sconfitto mostri terrificanti, aveva portato la pace nelle proprie terre, era il Daiyōkai [1]più temuto di tutta la regione del Kyūshū[2]. Ma in quel momento non era capace di nulla. La sua amata Izayoi soffriva mentre metteva al mondo i suoi figli e non poteva fare nulla.

Ma d'altro canto era lui ad aver insistito per essere lì, nonostante il parto fosse una cosa riservata alle donne, ne era perfettamente conscio malgrado la levatrice e le altre dame di compagnia di Izayoi l'avessero avvertito che sarebbe stato sconveniente, lui aveva comunque preteso di poterle restare accanto durante quelle difficili ore, minacciando che non avrebbe ammesso repliche a riguardo, ma dopo tutto questo, ora non riusciva nemmeno a sopportare la vista della sua sposa in quelle condizioni e tra le sue quattro spade: So'unga, Tenseiga, Tessaiga e Toinsiga, nessuna era in grado di alleviare la sua sofferenza. 

Inu no Taisho la coprì con la propria pelliccia, nel vano tentativo di non farle prendere freddo. La levatrice si assicurava che tutto procedesse per il meglio, e presto un pianto, il vagito di un bambino, spaccò il silenzio creatosi poco dopo l'urlo straziato della donna, ormai allo stremo delle forze. Come per il suo primo figlio, il cuore dello Daiyōkai si riempì di gioia e un dolce sorriso si fece strada sul suo volto, era un vero onore e orgoglio ricevere da quella meravigliosa donna dei figli, infondo non vi era dono più grande che potesse chiedere alla sua amata Izayoi. La levatrice portò via i frutti del loro amore, tornado poco dopo con un piccolo fagottino urlante dai capelli bianchi e le orecchie da cane, che piangeva e agitava le braccia terrorizzato per quello che era accaduto. La principessa Izayoi prese il bambino in braccio piangendo di gioia, malgrado la stanchezza, eppure qualcosa non andava.

 

"Dov'è l'altro?" chiese il demone, in preda all' emozione, guardando la levatrice che abbassò la testa e disse:
"Non ce l'ha fatta". 
Il cuore di Izayoi si spezzò e iniziando a piangere si lasciò andare contro Inu no Taisho stringendo forte il figlio ancora in vita. Il Daiyōkai  scosse la testa, sostenendo la compagna, e disse con tono calmo: 
"Portami il corpo di mio figlio".

"Figlia",

lo corresse la levatrice prima di allontanarsi, portando il corpicino morto della piccola demone dai capelli neri, orecchie del medesimo colore e una piccola ciocca bianca, la pelle spenta, completamente immobile mentre sul suo volto sporgeva una piccola ferita probabilmente causa della morte. Il demone si alzò estraendo Tenseiga, la spada del regno dei cieli, dopo pochi secondi visualizzò gli spettri dell'aldilà intenti a prendere la figlia. Il demone cane mosse la spada tagliando apparentemente l'aria, spaventando la levatrice, prima che un secondo pianto più delicato si espandesse nell'aria. Izayoi sgranò gli occhi incredula, spostando lo sguardo da Inu no Taisho alla bambina, incapace di credere alle proprie orecchie finché la levatrice non le pose in braccio una minuscola creatura, piangente ma viva. Solo allora il suo volto si rasserenò mentre una profonda gioia invadeva la sua anima, facendole piegare le labbra in un dolce sorriso, mentre il Daiyōkai congedava la levatrice stringendo la moglie e i figli. 
 

"Vivi Izayoi...vivi insieme a Inuyasha e Inuchoi".
 

La donna annuì prima che l'essere demoniaco prendesse Toisinga, la spada del regno dei demoni, mentre prendeva in braccio Inuyasha. La spada emise una palpitazione e Izayoi, che invece stava tenendo la bambina, si trovò circondata da un'aura d'energia azzurra molto fievole. Appena l'ebbe visualizzata Inu no Taisho la  colpì con la spada pronunciando la parola "Chōju" [3], come reazione ella si espanse, facendo emettere all'umana un sospiro di sollievo. Quell'aura era l'energia vitale di Izayoi che era cresciuta grazie al colpo di Toisinga, Izayoi sarebbe vissuta molto più di una normale donna umana. l guerriero rinfoderò la spada stringendo la moglie dopo averle dato anche il figlio maschio, non pensando al fatto di aver colpito con la spada anche la piccola Inuchoi, segnando la sua vita per sempre.

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Note:

[1] Daiyōkai: Termine giapponese utilizzato per intendere un demone maggiore sul livello fisico e intellettivo, un demone "base" viene definito Yokai. Nella storia con questo termine si intende o Inu no Taisho o Sesshomaru.

 [2] Regione del Kyūshū: E' una delle otto regioni del Giappone, situata direttamente a sud-ovest dell'isola principale dell'arcipelago nipponico.

[3] Chōju: Nome del potere di Toisinga e significa "lungavita"

 





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